martedì 28 febbraio 2006

Di nuovo alla scrivania

Ho un pò di cosine in sospeso da raccontare, ma avete presente la scrivania quando tornate dalle vacanze? Ecco, appunto.

Prezzi in aumento

Leggo su Ansa.it la notizia che i prezzi industriali aumentano del +4,7% su base annua.
Poi vai a vedere i dati del mese e scopri per l'industria aumenta dello zero virgola e invece ti trovi un +3,8% sull'energia.
Mi sa che fra poco tra contratti aggiornati e energia ci troviamo un bello scalino inflattivo.

lunedì 27 febbraio 2006

Alitalia e Malpensa

Perchè se l'Alitalia è la compagnia di bandiera durante imbarco e sbarco mi fa sentire Seal e non Laura Pausini? A me piace di più Seal ma se dobbiamo darle l'incarico di portare in giro lo stile italiano, Seal mi pare poco adatto.

Perchè a Malpensa si ostinano a fare le statistiche sul primo bagaglio consegnato, cosa che avviene dopo 13 minuti, accettabile. Peccato che il primo bagaglio siano 2 o 3 valige, le altre arrivano circa 15 minuti dopo le prime (e siamo a mezz'ora, meno accettabile).
Secondo me c'è una macchina veloce pronta sotto l'aereo, ritira 3 valige, parte a razzo, le mette sul nastro e chiude la statistica. E gli altri si arrangino.

domenica 26 febbraio 2006

Paradisi fiscali

Credo che anche all'osservatore più distratto non sfuggirà la differenza tra Svizzera, Lussemburgo e Gran Cayman.
40.000 abitanti, 29.000 aziende, 500 banche.
Ma mi sa che la maggior parte non ci ha mai messo piede.

Vacanza finita, grazie al Wi-fi pubblico dell'areoporto sono connesso.
Ancora un pò di ore di volo.

sabato 18 febbraio 2006

Ciao

Non so se riuscirò a postare ancora, sto facendo le valige (roba leggera, costumi ;-) ) mi faccio una settimana di vacanza e non so come saranno le connessioni.
Commentate e insultate pure, rispondo al ritorno.
E speriamo che la borsa faccia la brava che ho un sacco di posizioni aperte.

Cronaca

Calderoli si dimette sarò razzista, ma anche se odio profondamente il comportamenteo dei musulmani per tutta la questione vignette, se ha fatto in modo di non avere più uno come Calderoli ministro, qualcosa di buono l'ha portato.

In Italia i giudici non perdono occasione per rendersi credibili e popolari, fra la sentenza sullo stupro e la solita minaccia contro Berlusconi che come al solito scatta sotto elezioni ce la mettono proprio tutta. Bellissimo il sintetico post di Malvino sullo stupro.

Sai come sono contenti i sindaci con Prodi, che adesso si sente il fiato sul collo e comincia a cacciar balle anche lui col discorso ICI. Peccato che i soldi ai comuni sono sempre meno e uno dei pochi incassi è l'ICI (o alziamo l'IRPEF comunale?).
E gli affitti.. lasciamo perdere defiscalizzaizoni che c'è già una marea di nero e si favoriscono i grandi proprietari, non certo chi ha un'appartamento o due.
E le case vuote ci sono perchè poi è impossibile cacciare gli inquilini, non per non pagare le tasse dell'affitto, mortadella!

E com'è che la campagna elettorale sembra la stia facendo D'alema?

venerdì 17 febbraio 2006

Il mondo è piccolo

Vale sempre la teoria che con qualche passaggio conosci chiunque.
Guardando le statistiche di accesso al blog ho scoperto: che qualcuno che lavora nella mia House bank mi legge regolarmente, che un ex cliente mi ha letto.

Non ho mai spiegato la scelta di rimanere anonimo.
La scelta deriva dal fatto che capita che dica cose da "insider" e perchè chi scrive abbia le notizie è meglio che non si sappia che poi le scrive...

Scelte del settore

In un momento come questo uno ringrazia di non avere un'azienda che fa pollo.

Settore auto

Chi mi legge da un pò sa che non sono molto in sintonia con Fiat e i suoi proprietari.

Ma considero il settore auto un settore strategico e importantissimo per un paese.
Intanto nell'auto c'è sempre parecchio lavoro e quindi è un settore che porta occupazione ma ci sono alcuni altri fattori che lo rendono strategico:
la ricerca: nell'auto si fa da sempre moltissima ricerca, pensate a com'era una vettura dieci anni fa e come è oggi, si fa ricerca sui materiali, sulle tecniche costruttive e di progettazione, sul risparmio energetico per i consumi. Questa ricerca viene ribaltata su tutta l'industria metalmeccanica che ne beneficia attraverso
l'indotto: una forte industria automobilistica permette di avere un sistema industriale che spesso, sfruttando le economie di scala del sistema auto, permette ricadute competitive in termini di competitività su molti altri settori produttivi.
Ricaduta di immagine: il fatto che in Italia si facciano le Ferrari (e in Germania le Mercedes) offre del paese una immagine di capacità tecnologica che viene spalmata su tutti i prodotti. Chi di noi non ha mai pensato che un oggetto in quanto "made in Germany" era di alta qualità meccanica?

Detto questo l'errore più grave di Fiat, a mio modesto parere, è stato di mettersi in mano a gente che pensava alla finanza e al potere e non a fare belle automobili. Ma i tedeschi con Mercedes hanno fatto anche loro errori su errori, per quanto non sia di consolazione.

giovedì 16 febbraio 2006

Grande Emma

"Viviamo in un Paese in cui essere liberali, filoccidentali e legalitari è qualcosa tra il peccato e il reato."
Lo ha detto Emma Bonino ieri i un'intervista al Corriere.
Sottoscrivo e appoggio!

Mentalità

Negli USA quando si accorsero che la AT&T era dominante nei telefoni semplicemente la spezzarono creando diverse società e ristabilendo le regole della concorrenza (società più piccole e in aree limitate sono più attaccabili dai concorrenti).
Da noi l'Antitrust dà 290 milioni di multa ma la cosa sostanzialmente non cambia.

Insomma tutti siamo disposti a (dati 2004): fare 12.541 milioni di utili, pagarne 4.653 di tasse (beati loro col tax rate del 37%), 614 sono di altri e avere un utile netto di 7.274 MILIONI di euro e poi darne 290 (il 4%) all'antitrust.

Manca il lavoro

Non è che il lavoro manchi in italia, mancano i posti da amministratore delegato.
Nessuno più vuole fare le scuole tecniche, è una tendenza che mi sono trovato a combattere anche a livello locale. Capibile: i figli dei contadini cominicarono a fare gli operai, i figli degli operai cominciarono a fare gli impiegati, i figli degli impiegati andarono a lavorare in banca, i figli dei bancari puntavano alla dirigenza, alla fine tutti puntano a fare l'amministratore delegato.
E intanto i più pagati nelle aziende diventano i tecnici e gli operai super-specializzati rari come le tigri bianche.

Priorità

Ma con tutto quello che la giustizia ha da fare in Italia (avete presente la durata dei processi) era proprio necessario riesumare il cadavere di Tenco?
E i furbetti che fine hanno fatto? E Consorte, dove è il malloppo?

mercoledì 15 febbraio 2006

Cosa non va

Verrebbe da dire tutto, ma ci sono due belle pagine oggi sul Sole (pag 4 e 5) con una ricerca in ottica elezioni sulle aspettative degli imprenditori.
Due articoli sono in rassegna stampa della camera qui e qui ma sono molto interessanti i grafici.
La zavorra italiana? per il 28% la cattiva qualità della politica e per il 15% l'inadeguatezza della pubblica amministrazione. Anche se io dico sempre che un popolo ha i politici che si merita.
E con questo il 51% dà la sufficienza a Berlusconi e il 60% crede insufficienti la capacità di governo del centrosinistra.
La riforma federale è l'ultima delle priorità.

Soci

Ad un certo punto della mia vita volevo diversificare e provare a sviluppare attività specifiche di contorno che potevano essere un business esse stesse.

Io sono un rompipalle e le cose non sono andate bene.

Una delle società era una azienda che doveva fornire servizi di progettazione. Avendo difficoltà a trovare progettisti da assumere all'interno pensavo di farne un business e attirarli offrendogli la possibilità di diventare soci.
Peccato che la società l'ho fatto con degli ingegneri.

Primo problema: l'ing sa tutto, pertanto invece di fare alla milanese "ofelè fà il tò mistè" (ognuno le cose che sapeva fare), improvvisamente uno ha deciso che il controllo di gestione lo faceva lui in quanto amministratore delegato. Peccato che ho dovuto spiegargli la differenza tra patrimoniale ed economico e tra fatturato e flussi di cassa!
Altro problema era che il tipo guadagnava (e spendeva) parecchio ed era sempre alla canna del gas, con costi troppo elevati per una start up (ma questo era stato un errore mio).
Oltretutto quando faceva i preventivi (che sono un casino per chi vende conoscenza) non metteva le sue ore, peccato che lui era il 60% circa dei costi dell'azienda.

Naturalmente fra il fatto di essere una start up e i metodi gestionali si sono persi parecchi soldi il primo anno. Prevedibile.

La mia decisione di andarmente è venuta quando, al CdA di preparazione del bilancio ho discusso con i soci per le perdite e loro mi hanno detto che se perdevamo così tanto era colpa mia: mi ostinavo a mettere a bilancio gli ammortamenti che erano investimenti e non spese.

Sono uscito dalla società più veloce della luce. E da allora non amo molto gli ing.

Su e giù

Lo dico da sempre, nel mondo c'è sempre qualcuno che sta facendo i soldi anche nei momenti peggiori.
E qualcuno che paga (quando ci sono i monopòli di solito noi tutti).

martedì 14 febbraio 2006

Idee chiare

Chi di voi prenderebbe in considerazione un business plan di 280 pagine?

Se vuoi mano libera scrivi un malloppone che nessuno leggerà.

Ricerca

I dati sulla ricerca in Italia, si sa, ne fanno il fanalino di coda del mondo.

Si fa poca ricerca di base per la incapacità delle nostre università (nella maggior parte dei casi) e per la mancanza delle grandi aziende.

Ci sono però alcune storture che vorrei sottolineare.
L'industria italiana è fatto di una miriade di piccole e medie aziende. Che in molti casi fanno ricerca, quasi sempre non di base, ma applicata si.

Le spese in ricerca per le statistiche possono venire rilevate in due modi: attraverso un questionario Istat che le aziende ricevono e attraverso la lettura dei bilanci.

Caso 1: solo chi ha visto i questionari Istat per le aziende capisce. Noi spendiamo, malcontato, l'1% del fatturato per fare ricerca (siamo metalmeccanici, non chimico..), collaboriamo con diversi centri, ma quando vediamo la complessità del questionario, per non perdere 3 giorni a compilarlo alla prima domanda: "la vostra società fa ricerca" rispondiamo NO e andiamo alla fine.


Caso 2: l'amministrazione fiscale ha la cattiva abitudine di considerare le spese di ricerca spese ammortizzabili (cioè che mi scarico in 5 anni per i non tecnici) e a volte addirittura "non inerenti" ecco allora che chi fa buoni utili e non è quotato in borsa e non opera in settori che lo richiedono (tipo farmaceutico) si guarda bene dall'evidenziare le spese di ricerca e le fa perdere fra i vari rivoli delle spese aziendali.

Insomma, alla fine credo che siamo deboli, è vero, ma come il PIL o altre cose il tutto sia sottovalutato per le storture del sistema.

lunedì 13 febbraio 2006

Valore aggiunto 4

Proseguono le mie idee che voglio condividere sul valore aggiunto. I problema del momento, ricavare soldi dai prodotti con costi alti da occidentali.

Uno dei problemi sul materiale "tecnico" (che è quello che conosco meglio), è trovare il giusto processo di sviluppo che sappia coniugare marketing e tecnici.
Se il marketing troppo spesso tende a riempire di aspettative il prodotto (e contemporaneamente vuole tenere il prezzo basso) troppo spesso i progettisti tendono a innamorarsi delle soluzioni tecniche che hanno trovato, magari interessantissime ma spesso di poco significato per l'acquirente.

Per questo un gruppo di sviluppo prodotti efficace dovrebbe avere al proprio interno varie figure in grado di identificare i contenuti che fanno di un prodotto un prodotto di successo.

Uno dei principali problemi che vedo, discutendo con i colleghi è che troppi non capiscono la differenza fra qualità percepita e qualità intrinseca del prodotto.
I piccoli imprenditori destrutturati hanno poche persone di cui si fidano e loro stessi "sono l'azienda": se sono commerciali il problema è il prezzo e la velocità di uscita, se sono tecnici il loro prodotto è il bambino più bello del mondo, molto migliore degli altri con un sacco di cose tecnicamente bellissime.

Invece spesso conviene lavorare di più sulla qualità percepita e meno su quella globale.
La ragione pare ovvia: se l'acquirente percepisce la qualità la paga, se non la percepisce e la qualità è oltre quella attesa è uno spreco.
Esempi: il difetto più grande delle Jaguar piccole per un vero Jaguarista è l'interno con la componentistica della Mondeo. Non percepita come una Jaguar! E' vero, si risparmiano un pò di soldi ma si perde moltissimo in percezione di chi potrebbe comperare la macchina.
Avrebbero fatto meglio a usare più Mondeo sotto il cofano e fare qualche stampo per gli interruttori.

Nelle Maserati Biturbo i fanali davati erano quelli della Fiat 127, ma montati doppi e con una bella cromatura intorno chi se ne accorgeva?

A volte a noi è capitato di cambiare procedure produttive o materiali e uscire con componenti nuovi dal costo minore (e tecnicamente più semplici) di quelli precedenti. Eppure dagli utilizzatori il cambio era percepito come un miglioramento percepibile e importante.

Nel software, ad esempio, un ottimo programma capace di fare cose egregie e velocissimo, può uscire perdente contro un programma più lento e meno tecnicamente avanzato se l'interfaccia, l'usabilità e il marketing sono peggiori. Giovani lì fuori, mai sentito parlare di OS/2?
Il difetto è che era gestito da IBM, abituata a sistemi operativi per grandi macchine, non per PC e che aveva usato tecniche (che oggi usa anche Win) tipo Patch da installare per 4 ore dopo l'installazione del sistema operativo. Accettabile per un 43xx non per una azienda dove ci sono da installare 100 PC.

Valore aggiunto 3

Proseguo il discorso del valore aggiunto.
Componente importante della capacità di creare valore aggiunto è la propensione al cambiamento e al miglioramento continuo che un'azienda ha.

L'errore peggiore che ciascuno di noi può fare, soprattutto in tempi come gli ultimi anni è quello di non tenere occhi e orecchie ben aperti. L'idea che perchè una cosa è stata di successo fino a domani, lo possa essere anche dopodomani.
Avere ordini per il 2006 mi risolve il problema a breve, ma nel 2007 cosa succede?
Ci sono interi settori come tessile e calzaturiero, ad esempio, che hanno sottovalutato i segnali o i programmi di apertura dei mercati post-wto. Che i cinesi avrebbero avuto via libera si sapeva (se uno si informava) da anni. Ma la maggior parte non hanno fatto nulla o quasi per prepararsi.

Si può morire di troppo successo se non si sta attenti all'evoluzione del mercato. Se non si cerca di capire che la concorrenza non è solo quella diretta.
Il famoso caso dei cioccolatini: il cui concorrente non sono (solo) gli altri produttori di cioccolato, ma anche il fioraio e la bigiotteria, il gelataio e H&M o Zara. Perchè domani, per San Valentino posso decidere di comperare fiori, cioccolatini, un monile o una maglietta.

Allora per creare valore aggiunto occorrono persone sveglie che escono dalle fabbriche e annusano l'aria, controllano cosa fanno i concorrenti, cercano di capire cosa interessa a chi compera i miei prodotti e chi decide la vendita del mio prodotto.
Ci sono prodotti comperati dal consumatore (es. sullo scaffale del supermercato) e allora devo operare perchè scelga il mio (packaging, pubblicità, esposizione) oppure venduti dal trade (percepito come consulente) e allora contano i margini e il rapporto con il trade.
A volte vedo aziende spendere cifre enormi di pubblicità e poi vado nel negozio e il commerciante mi sconsiglia il prodotto e mi vende quello che vuole lui.

Allora attenzione a cosa succede fuori.
Mi capitato di stupire dei colleghi chiedendogli se avevano mai provato ad andare a comperare un loro prodotto: occhio pallato sfuggente. Gente che perdeva il mercato perchè non aveva capito il processo con il quale il suo prodotto era venduto.

E cambiare, stupire i clienti, innovare continuamente i prodotti le politiche di marketing.
Oggi "tira" molto il nuovo, la gente ha la mania delle novità.
Basta vedere un mercato ipercompetitivo come la telefonia. Avete presente la quantità di modelli/mese che escono? Nella maggior parte dei casi è fumo, estetica, il cuore è il solito.

domenica 12 febbraio 2006

Schifati

Cena tra amici.
Fra tutti non uno con le idee chiare sul voto, anzi, quasi tutti propensi alla scheda nulla.
Come si fa a votare Berlusconi? Leggi ad personam, si crede napoleone, ha una corte dei miracoli dietro, promette ma fa quello che interressa a lui.
Come si fa a votare Prodi? Uno che era il pupillo di De Mita (avete presente?), che quando è stato il momento con Nomisma..., che ha fatto la "legge Prodi" (le grandi aziende non possono fallire), che ha quell'aria da mettertelo in quel posto appena ti volti, che imbarca Bertinotti, no-global e vladimir luxuria.

Insomma, schifati. Per fortuna la cena e il vino era ottimi.

sabato 11 febbraio 2006

Gaza

Lungi da me pensare di dire cose importanti su un argomento complesso come il problema Israele-Palestina, ma volevo raccontare un ricordo.

Anni fa, per lavoro, ero in Israele, e una delle aree dove si vendono i nostri prodotti è proprio quella degli "insediamenti" (per gli Israeliani) o"territori occupati" per i Palestinesi.
Per andare a destinazione facemmo un giro largo perchè il cliente ci disse che era pericoloso passare per Gaza, ti tiravano le pietre e a volte sparavano (tranquillizzante vero?).

Arrivammo e cercai di gardarmi attorno e capire.
L'area era in mezzo al deserto e alle dune, nessun altro paese visibile, circondata da alte recinzioni con torrette di guardia. Un pezzo di recinzione fungeva da cancello, di giorno veniva aperta, uscivano le ruspe che andavano a spianare un pò di dune, poi piantavano la recinzione qualche centinaio di metri più in là e quando tutto era pronto si procedeva all'allargamento per poi iniziare la costruzione degli edifici.

All'interno c'era una comunità autosufficente con negozi, scuola, chiesa ecc. Le case per buona parte avevano attorno un piccolo giardino verde e c'erano abbastanza alberi (ricordando che si era pur sempre nel deserto).
Il business era principalmente la coltivazione. C'erano serre gigantesche dove, nella sabbia, crescevano le "primizie"che noi ci mangiamo. Per farle crescere c'era un sistema di irrigazione goccia a goccia e faceva impressione vedere le piante di pomodoro piantate nella sabbia col tubicino tipo flebo che le alimentava.
Una delle cose capite fu il perchè spesso le primizie non sanno di niente!

I lavoratori per la parte "operaia" erano quasi tutti palestinesi o arabi di altre nazioni che venivano lì a fare la campagna.

Tutti i coloni erano armati di giganteschi revolver infilati nei pantaloni e c'era un servizio armato abbastanza invasivo. Si vedevano anche molti fucili.

Mi fece molto impressione vedere come queste persone (molti credo fossero ex-emigranti rientrati) erano impegnati a strappare parti di deserto e crearci le loro serre per darsi un business.
Per contro (a costo di apparire razzista) devo dire che la mia esperienza di paesi arabi è fatta in molti casi di uomini seduti nella polvere a fumare con donne (e a volte bambini) che fanno qualche lavoretto, certo con un atteggiamento e una luce negli occhi lontani anni luce da quelli di quei coloni.
Adesso che molti insediamenti sono stati restituiti immagino le facce di quella gente, che aveva strappato al deserto (quello che ho visto io era proprio deserto, senza insediamenti palestinesi vicino) un pezzo di terra, ci aveva costruito la casa, le serre e l'ha dovuto abbandonare.
E vedere il tutto distrutto dalle ruspe, ma col mio razzismo dico che sarebbero bastati pochi anni di gestione Palestinese per ottenere lo stesso risultato.
Chi ha visitato paesi arabi fuori dalle grandi città capisce cosa intendo, visti i livelli di manutenzione.


Tra l'altro a Tel Aviv mangiai in un ristorante dove circa un mese dopo scoppiò una bomba.

Napoleone?


Devo dire che paragonarsi a Napoleone richiama per molti il pazzo delle barzellette.
A me fa piangere, non ridere.
A mia moglie, alla quale Berlusconi è simpatico (è da capire, ha sposato me, non è forte nel giudizio sulle persone) la dichiarazione ha causato qualche perplessità su sanità mentale e manie del nostro presidentissimo.

venerdì 10 febbraio 2006

Santi e santoni

Non è molto che mi interesso in modo un pò più approfondito di blog.
Devo dire che, come in tutte le cose, si trovano i vari tipi umani: i santoni (o che si credono tali), i depositari del verbo, gli intellettuali veri e finti (che non capisci mai cosa vogliono dire), gli analfabeti, quelli che il mondo cercano di capirlo e quelli che il mondo sono loro.
Blog aperti e pieni di dubbi e blog pieni di certezze.

Insomma rispecchiamo al 100% il mondo e non potrebbe essere diversamente.

Energia

L'aveva segnalato un pò di tempo fa Steve, ma per chi non lo segue segnalo l'interessantissimo blog Petrolio dove oggi si fanno un pò di conti sul discorso gas.

Ladroni senza misura


Adesso pare che il tesoro di Fiorani sia di 500 milioni.
E io mi chiedo: ma cosa cavolo se ne fa?

Un normale stipendiato da 2000 euro ci mette 19.000 anni a guadagnarli.
Sono i guadagni di una vita di 550 persone da 2000 euro/mese.
A uno che guadagna già ottimamente, 500.000 Euro/anno (un miliardo di vecchie lire) non basta una vita.

Insomma, uno alla fine perchè ruba una cifra così? Proprio non riesco a capire cosa se ne fa, visto che essendo rubati non è che può spenderli proprio liberamente.

giovedì 9 febbraio 2006

Contratto metalmeccanici evoluzione

Dopo il primo momento mi ripromettevo di ritornarci ma il periodo è di quelli incasinati.

Con la nuova busta paga i metalmeccanici hanno ricevuto il tanto sospirato aumento, e gli effetti sulla cassa (per fortuna da noi è capiente) fra aumenti e una-tantum si sono visti.
Il vero, grande, problema è che negli ultimi giorni quasi tutti i fax che ricevo sono richieste di aumento da parte dei fornitori. Si negozia, ma qualcosa tocca dargli.

Per chi come noi opera sui mercati internazionali diventa difficile (ad anno iniziato) ribaltarli sui prezzi.
Alla fine faremo un pò di aumento in Italia, cercheremo di stare a stecchetto col personale su aumenti, premi, assunzioni e perderemo un pò di margine.
Da noi è sostenibile, per fortuna. Per molti non sarà così.

mercoledì 8 febbraio 2006

Arbitri

Steve non si stupisce delle risultanze della situazione Ifil. Io meno di lui.
Mi si permetta una battuta in un settore che non è il mio.

Dalle parti di Torino hanno da sempre un buon feeling con gli arbitri ;-)

Trasporto pubblico urbano

Per una serie di ragioni in una fase della mia attività mi sono trovato ad occuparmi di trasporto pubblico urbano.
Da imprenditore privato mi ero fatto una serie di idee. Tutto sbagliato.
Chi vive in provincia come me ha nella mente l'immagine di decine e decine di bus che viaggiano vuoti. Uno arriva e dice "che spreco far viaggiare i pullman vuoti". Errore!

Il sistema del trasporto pubblico è basato su convenzioni (adesso in Lombardia assegnato con gara) per le quali l'azienda di trasporto garantisce un certo numero di corse e di chilometri, e la Regione (noi tutti) paga.
L'incasso dei biglietti costituisce una quota ridicola 10/20% del fatturato. il resto sono soldi della Regione e dei Comuni.
Non solo, se una linea diventa obsoleta (tipo che serve una fabbrica oggi chiusa) non è possibile eliminarla o non fare la corsa, fa parte del contratto, si continua a fare il servizio e tutti paghiamo.
L'unica azienda che probabilmente ha un buon incasso sui biglietti è ATM Milano (3 milioni di passeggeri al giorno) e qualche altra grande città.
Le altre vivono tutte di sovvenzioni pubbliche.
In molti casi sull'urbano gli studenti viaggiano gratis e i Comuni integrano i contributi regionali.

Il problema per queste aziende è organizzativo. Negli orari di punta (entrata ed uscita delle scuole) occorrono moltissimi mezzi ed autisti, che lavorano 1 o 2 ore al massimo per turno.
L'orario ideale per un autista sarebbe tipo 6.30/8.30 12/14.00 18.00/20.00 per per un totale di 6 ore per 6 giorni alla settimana. Inutile dire che è impossibile applicarlo, quindi tutte queste aziende sono stracariche di personale che porta in giro pullman vuoti pagati, al solito, anche da chi non ha mai utilizzato il servizio.

Tanto per intenderci in Lombardia se leggo bene il bilancio del 2004 per la voce trasporto su strada si spende lo scherzetto di 965.369.770,73 Euro.

martedì 7 febbraio 2006

Consumismo e consumatori

Per chi ha superato i 40 l'esercizio è facile:
guardate un ragazzo di oggi;
Pensatelo calato negli anni 70.
Per come sono vestiti ai tempi gli avrebbero mollato un 100 lire di elemosina.
Grazie alla moda la gente spende paccate di Euro per jeans finto usato, scarpe da ginnastica di plastica etc etc
E tutti con i pantaloni a vita bassa e l'ombelico di fuori, comprese certe cicciottelle che avrebbero dei benefici estetici da ben altri abbigliamenti.

Eppure ciacuno di noi ha visto rapidi cambiamenti da "quella cosa non mi piace" a "lo voglio" solo perchè è diventato di moda.
Tutti ci facciamo influenzare dai trend e dalle mode, sia chiaro, ma la gente che ragiona con la propria testa e mantiene un certo senso critico è sempre più rara.

Inutile dire che le mode servono a fare cambiare il guardaroba, altrimenti se butti la roba quando è consumata o ti vesti con le 200.000 cose che hai nell'armadio l'economia non gira.

Costo del lavoro

Siete interessati a conoscere il posto dove il costo del lavoro è minore nel momento della vostra indagine?
Entrate in un negozio di articoli sportivi, chiedete alla commessa quali sono gli ultimi arrivi nelle scarpe da ginnastica Nike.
A, già, sono vecchio, adesso si chiamano sneakers, con quello che costano gli hanno dovuto trovare un nome più figo!
Ma sto divagando, dicevo andato allo scaffale degli ultimi arrivi.
Guardate bene, in piccolo piccolo c'è scritto "made in XXXX".
XXXX è il posto dove il costo del lavoro è più basso.

lunedì 6 febbraio 2006

Armi si, uccelli no

Gli americani in certe cose mi fanno impazzire, armi libere, fiorente industria del porno, Enron, inquinamento a go go poi censurano cinque vecchietti che dicono qualche parolaccia cantando: i Rolling Stones.

Non mi piace

L'andamento della campagna elettorale forse permetterà il recupero alla CDL ma la tecnica della "chiamata alle armi contro il nemico" non mi piace per niente.
Chi semina vento raccoglie tempesta e siamo già circondati da troppo odio a tutti i livelli perché sia furbo fomentarlo ulteriormente.
Anche se va detto che per prima la sinistra ha fatto dell'anti-berlusconismo il collante degli ultimi anni.

Azzeccato ma sbagliato

Avevo azzeccato l'acquisto delle BNL Risparmio, in carico da tempo a 2,39.
Stamattina erroneamente consideravo i giochi fatti quando ho visto il prezzo di opa e ho venduto.
Mai fidarsi dei trader!, altro 3,8% in poco tempo.
Così imparo a non applicare la regola del lasciar correre.
Comunque andassero tutte così, mica mi lamento ;-)

In compenso vedo che come avevo detto (ma era facile) le banche stanno schizzando via e telecom scende.

domenica 5 febbraio 2006

Hanno da lavorare su Valentino

Il passaggio di Valentino Rossi da Telecom a Fastweb è un bel colpo, ma devono lavorarci sopra per sfruttarlo, ad oggi quello che ho visto è penoso.
Basta vedere la foto sul sito qui riprodotta.
Nulla di lontanamente paragonabile all'impatto di quando arrivava con la moto saltellante tipo principiante da De Sica.

E a Biaggi quanto è costato in guadagni non essere poi così simpatico?

Co-marketing

Una volta, tanti anni fa, era un vanto per i musicisti non fare usare le proprie canzoni per uso pubblicitario, ricordo di qualche causa per l'utilizzo.

Oggi l'uso nelle pubblicità a grande budget (telefonia ad esempio) ho l'impressione che sia diventato un business. Per il mercato di massa conta moltissimo il numero di passaggi di una canzone, che ha così modo di entrare nelle orecchie della gente. Non a caso le case discografiche pagano per avere i passaggi in radio.
L'uso in pubblicità tipo telefonini permette una scorciatoia con decine e decine di passaggi al giorno sui diversi mezzi. E diventa ottimo trampolino per i pezzi.
Non a caso poi escono le compilation delle canzoni delle pubblicità.
La domanda che mi faccio è "chi paga?" si paga il diritto di utilizzo o si paga per metterla nella pubblicità? Oltre al discorso SIAE che non è male quando i passaggi sono molti.

Tengo famiglia


Ho visto apparire il fratello grasso del Luigi Abete che conoscevo ai TG per parlare bene del nuovo proprietario di BNL (dopo essersi scagliato contro Unipol).
Non mi stupisco vista la notizia che Abete rimarrà presidente.

sabato 4 febbraio 2006

Banche e borsa

Per una volta, guardando i volumi, non sembra ci siano stati furbi o meglio informati Venerdì, visto che l'operazione BNL pare sia stata decisa Giovedì.
Va detto che il prezzo delle ordinarie è più o meno allineato a quello dell'opa.

Speriamo che la nuova proprietà svegli un pò BNL, una banca che (da cliente) negli ultimi anni ha perso il passo con le altre maggiori banche italiane.

Dischi della vita - Waiting for Columbus

Il 30 marzo 1979 non c'era internet, le notizie viaggiavano più lente, ma alla fine arrivavano. E la notizia della morte di Lowell George fu bruttissima. Portammo, con alcuni amici, il lutto per 3 giorni (non scherzo) e tutti si stranivano.
Lowell George, se ne stava allontanando ma era stato la punta di diamante del miglior gruppo americano degli anni 70 (per il sottoscritto): i Little Feat.
Waiting For Columbus è il disco consigliato per chi li volesse conoscere.
Un doppio live imperdibile.
La loro musica è un crogiolo fumante che contiene tutta la musica americana, rock, funky, jazz, cajun, blues; suonata da musicisti incredibili (non a caso session man in una marea di dischi).
Tra le altre cose i Little Feat fanno parte delle band che permettono la distribuzione gratuita della loro musica live, quindi è possibile ascoltarli senza costi.
E vi assicuro che è più facile capirli ascoltandoli che con 1000 parole.
Poi per assurdo la loro canzone più famosa (proprio loro che fanno del ritmo la bandiera) è Willing, una ballata lenta.
Sono ancora in giro, li ho visti a Chiari (BS) il 30 Giugno 2004 in un ottimo concerto. Senza Lowell George ma sempre grandissimi.

Rubrica?

Ho deciso di parlare dei dischi che hanno segnato la mia vita.
Nonostante il mio spassionato amore per Springsteen il primo non sarà il suo (anzi l'idea mi è venuta pensando al primo disco di cui parlo) .
Come al solito nessuna "scadenza", ne ho già troppe nella vita. Verranno con l'ispirazione.
Purtroppo se non sbaglio blogger non permette l'inidicizzazione per argomenti (e sono troppo pigro per farla a manina).

venerdì 3 febbraio 2006

Tutti uguali

Soru sott’attacco vende con lo sconto, prima si fa dare (o si da) i soldi pubblici poi vende con lo sconto, farà fatica uno che nel momento buono con quotazioni alle stelle ha venduto quote percentuali ma di valore enorme e ha la casa dove la vuole vietare agli altri.
Vuoi fare vedere che sei un filantropo?
Regala le quote allo scienziato e dagli qualche milione di Euro all'anno per sostenere la società.

Il nemico è dentro di noi

Uno dei peggiori nemici del miglioramento continuo (necessario per sopravvivere) è dentro di noi, si esprime attraverso le frasi "abbiamo sempre fatto così" e "siamo sempre andati bene facendo così".
Anche il nostro corpo comincia a decadere quando diventa incapace di rinnovare le cellule.
Le aziende, anche di grande successo, cominciano a morire quando pensano di essere "arrivate".

giovedì 2 febbraio 2006

Ma siamo sicuri?

Ma siamo sicuri che il metodo migliore per Fiat per migliorare la qualità sia di montare Windows Mobile in auto?

Non solo i tossici si drogano

Interessante post in Marketingblog sul mercato auto.
Visto che in questo periodo si leggono in giro molti dati di immatricolazione (e molti trionfali) questo articolo aiuta a ricordarsi che il mercato auto ormai è drogato marcio.
E verrebbero molte battute su responsabili marketing del mercato.

Ricordare sempre, che le statistiche sono veritiere ma se sai come funzionano o puoi taroccarle è possibile che non rispecchino esattamente la realtà.

La guerra delle radio

Forse non tutti hanno fatto caso alla notizia, io da ex (30/20 anni fa) DJ seguo sempre con interesse le radio private.
La legge Gasparri (mi pare) ha eliminato l'impossibilità per i gruppi editoriali di possedere TV radio ecc.

I gruppi editoriali negli ultimi mesi si sono buttati a capofitto con investimenti molto elevati.
Espresso aveva già Deejay & Capital
Mondadori sta investendo pesantemente su R101 (la prima, Milano International! ex one o one finita male per proprietari un pò poco seri)
RCS ha fatto anche lei i suoi investimenti col lancio di Play radio
Sole24 ore partito tempo fa con discreto successo su Radio24 (al contrario del buco della TV)
e qualcosa mi sarà sfuggito.
Sempre più integrazione dei mezzi e la radio costa molto ma meno della TV.

Tra l'altro anche la radio è in fase di trasformazione e passaggio al digitale. E in quel momento secondo me l'aggiungeranno con maggiore enfasi, come la TV, ai telefonini che diventeranno oggetti multimediali (mp3, radio, tv,foto ,telecamera ,email ,sms) a tutti gli effetti.

Insomma settore in grande fermento e lontanissimi i tempi di noi artigiani dell'etere con trasmettitori artigianali da 3 watt.
Se volete sapere le da dove si partiva qui trovate i dati.

Rete di conoscenze

Una delle cose fondamentali per chi fa il mio lavoro, si vuole occupare di politica, vuole raggiungere posizioni importanti è la costruzione della rete.
Io in questo sono sempre stato scarsissimo.

Sono partito in Confindustria fianco a fianco con persone ora in posizioni importanti, in qualche caso ho fatto loro (in parte, nulla di importante) da tutor. Qualcuno con il quale ho lavorato fra i Giovani Imprenditori oggi di professione fa il Ministro.
Sono stato in posizioni importanti localmente, avendo l'occasione di costruire una buona rete.
Ma.. ma non sono bravo a tenere i contatti, non mi piace telefonare alla gente senza aver nulla da dire per tenere i contatti, sono fondamentalmente un orso e pochissimo un paraculo.

Alla fine le reti, se non coltivate, svaniscono come neve al sole. C'è anche da dire che per chi come me ha un'azienda piccina è più difficile mantenerle.
Invece ci sono persone che hanno la mission, nella loro vita, di fare rete, di quello vivono. E in alcuni casi sono i confindustriali senza azienda di cui ho già parlato, in altri casi fanno i politici.
Altri imprenditori basano sull'immagine pubblica anche una parte delle strategie aziendali.
In molti casi la rete ti permette di sapere con l'anticipo che serve qualche notiziola interessante.
Invece io sto qui come un pirla a lavorare senza passare le giornate al telefono.

Una cosa però c'è di buono nella mia situazione. Non ho in giro cambiali che altri si aspettano di riscuotere, qualcuno se volessi potrei invece averla nel cassetto.
Ma spesso per questa cosa mi dò dello scemo, fare parte di certe reti è impegnativo ma divertente e istruttivo. E a volte rende.

mercoledì 1 febbraio 2006

Sinistra operaia

Interessante articolo oggi sul Corsera sul vero onerevole operaio.
Che racconta le difficoltà avute con DS e sindacati nella sua attività politica. E che passerà da Onorevole a cassintegrato.
Ben gli sta, che non ha voluto capire che la politica "vera", quella "alta" e i sindacati mica si occupano di sviluppo e dei problemi della gente!

Giudici e politica

D'Ambrosio, pool mani pulite, si candiderà probabilemente con i DS.
Lungi da me che qualsiasi cittadino non abbia diritto di fare politica, di candidarsi ecc ecc. Ma credo che un giudice non sia un cittadino normale, come non è un cittadino normale un sacerdote o una suora.
I giudici che fanno il "salto" in politica gettano un'ombra sul loro operato del passato (il ritorno in magistratura dovrebbe essere escluso secondo me). Anche se di ombre non ce ne sono.
Si potrebbe pensare di tutto, da una collateralità col sistema a un ringraziamento per il "servizio" prestato a una volontà di emergere (il difetto della magistratura negli ultimi anni) per diventare famosi e sfruttare la cosa.
Credo che chi fa seriamente quel lavoro, come un sacerdote, "sposi" la magistratura e debba purtroppo tagliare certe attività al minimo. Come ad esempio la possibilità di fare politica e frequentare (troppo) certi ambienti. Ne guadagna la sua professionalità.