lunedì 31 maggio 2010

Facile profeta

Da tempo sostengo: per quanto tempo gli ex contadini cinesi si accontenteranno di uno stipendio da fame?

La mia teoria era che con la facilità di comunicazione di oggi e con l'ambiente che c'è in fabbrica (pettegolo) anche là dove ci sono le dittature, prima o poi l'ex contadino pagato qualche decina di dollari al mese avrebbe saputo che il manager europeo prendeva quasi centinaia di volte in più. E anche l'operaio specializzato cinese lì di fianco guadagna molto molto di più.
E avrebbe saputo quanto erano gli stipendi in Europa e USA.

Quindi avrebbe cominciato a alzare la testa.

Tenete conto che è vero che in campagna guadagnano meno, ma con il lavoro in campagna il cibo non ti manca. E di solito la casa (o baracca) per vivere ce l'hai.
In città lavorando in fabbrica hai molte più spese.

Sono di questi giorni le notizie di scioperi e rivendicazioni in diverse fabbriche cinesi.

Certo, ci vorranno decenni prima che raggiungano i nostri stipendi, ma intanto la "fabbrica del mondo" comincia a diventare più cara.

giovedì 20 maggio 2010

Tengo famiglia

Anche i sindacalisti tengono famiglia. In particolare figli.
E allora quando è il momento ti telefonano per raccomandarlo.

As usual, vizi privati e (finte) pubbliche virtù.

venerdì 14 maggio 2010

Incompetenti inamovibili

A volte certe persone salvano il proprio posto grazie alla paura di chi li ha scelti e messi lì di rimuoverli e dimostrare che aveva sbagliato a sceglierli.

giovedì 13 maggio 2010

E' pronto il bilancio?

Salve, è pronto il bilancio? Avete cominciato a darlo alle banche?

E' un periodo di stallo, le banche aspettano i bilanci per decidere, le imprese (ivi comprese aziende del calibro di Telecom) prendono ogni scusa per rinviare la presentazione dei dati poco brillanti del 2009.

Eppure è nei momenti di difficoltà che la trasparenza deve aumentare. Potete anche fingere che il lavoro con la banca è diminuito perché avete canalizzato altrove, ma la bugia dura lo spazio di un'occhiata alla vostra centrale rischi.

E' il momento di presentare il bilancio il più presto possibile, nella massima trasparenza, indicando cosa è successo, fornendo dati di supporto e di settore (magari siete calati meno del settore di riferimento).
Presentando il piano di lavoro per il prossimo periodo, idee ed investimenti, nuovi mercati, prodotti, ristrutturazioni, ottimizzazioni.

La cosa peggiore che potete comunicare in questo momento è "aspettiamo che passi".
Dovete essere proattivi e non passivi, far vedere che avete il polso della situazione.
Imparate a memoria il bilancio nei dettagli, incontrate i bancari e illustratelo minuziosamente, preparate delle relazioni da presentare (se non volete metterle nel bilancio che è pubblico) con statistiche, mercati, margini, progetti.
Ma soprattutto date l'idea di sapere cosa state facendo, anche barando, anche se brancolate nel buio.
Cercate di infiocchettare con una veste grafica decente dei brutti dati, anche quello conta.

E il primo che risponde su cose gestionali "non so devo chiedere al commercialista" è morto.

Ma, vi prego, fate avere i dati alle vostre banche. Altrimenti la frase  "sto aspettando una risposta dalla direzione" ve la sognerete anche di notte.
I dati sono brutti? Guardate che non sono vino di pregio che lasciandoli lì migliorano.

PS E già che ci siete ditegli come è andato il primo trimestre.

mercoledì 12 maggio 2010

Outsourcing


Ci sono volte nelle quali forse è meglio non essere in outsourcing.
Tralascio le scelte di tutto flash (che o si mette d'accordo con Apple o sparisce con l'arrivo di oPad) o il tipo di comunicazione.

Ma che una delle maggiori aziende alimentari mondiali, la Ferrero, che macina utili a manetta, per colpa della solita agenzia (mi auguro siano almeno dei cantinari) col suo prodotto di punta, la Nutella, esca con delle foto con sopra il watermark dell'agenzia di vendita foto è inaccettabile.
Sembra lo sprovveduto che fa fare il sito da un amico di suo cuggino che "se ne intende di computer" e rubacchia foto qui e là.
Ok che la pubblicità è finta, ma proprio andare on line con le allegre famigliole di istockphoto con su pure il watermark mi pare veramente una epic fail.
Tralasciando poi i commenti scritti dagli stagisti dell'agenzia per riempire il muro.

E sono ore che è su così.
Se lo fai in casa in un avvenimento del genere frusti i tuoi e dopo poco correggi, in outsourcing magari la persona che ha in mano il tutto oggi è in ferie, o chissà e rischi di farti prendere in giro dal web tutto.
A meno che non fosse per attirare traffico.
Un po' come Pannella che siccome è un po' che nessuno se lo fila (i Radicali non vincono neppure contro nessuno) "rivela" che andava anche con gli uomini.

Contenti loro alla Ferrero di fare traffico in questo modo...
O forse sono io che conosco troppo il web e sono più "avanti" dell'utente medio.

giovedì 6 maggio 2010

Non ci crede nessuno

Caro Presidente Berlusconi

cortesemente la smetta di urlare al complotto.
Non ci crede nessuno, davvero. , a
Alla notizia che un politico (per me indifferentemente dal lato politico altri hanno pure il pregiudizio sul Pdl) ruba noi cittadini siamo naturalmente portati a pensare che sia vero.
Ci sarà una ragione no?

Evidentemente la nostra esperienza di ogni giorno ci porta a vedere a tutti i livelli della pubblica amministrazione troppi che ne fanno un trampolino di lancio delle proprie ambizioni o finanze più che un servizio civile.
Evidentemente a troppi è capitato di dover aiutare certe cose che magari sarebbero dovute.
Evidentemente troppi hanno visto personaggi entrati in politica il cui tenore di vita improvvisamente lievitava senza spiegazioni.

Mi lasci dire che non può essere un complotto di oggi l'acquisto di una casa, con relativa documentazione bancaria, di sei anni fa.
E che nessuno crede a un politico che compera, da privati, qualcosa ad un terzo del suo valore. Almeno i vecchi politici quelle operazioni le facevano con enti pubblici come l'INPS e rubavano direttamente a noi. Poco elegante ma meglio delle tangenti.

Non è un complotto, sono le persone che le stanno attorno, la politica, in grande parte della piramide dal centro al più piccolo paesino sperduto, che è marcia.
Si è perso il senso della misura, quello dello stato ormai è disperso per molti da decenni.

E chi fa politica pensa di vivere in un una specie di area riservata e protetta dove tutto è permesso, a partire dalle piccole cose come il parcheggio in divieto di sosta. Un nulla?
Certo ma è dalle piccole cose che si parte col senso civico, non gettare cose per terra, non parcheggiare come ci pare, non avere l'auto blu che sfreccia nel traffico a 200 all'ora impunemente,  insomma rispettare le piccole regole di educazione e convivenza quotidiana.
Dalle piccole cose nascono le basi per le cose importanti.

Smetta di gridare "al complotto" e mandi via a calci in culo certe mezze tacche pure ladri.

Così salta il sistema dice?

Ma Lei non era quello che doveva modernizzare e far saltare il sistema della politica dei politici?

O dobbiamo allora immaginare che abbiamo fatto saltare il sistema della politica fatta dai politici per trovarci con la politica fatta dai ladri?

Con i migliori saluti da parte di una persona che non ha smesso di sperare che esista un mondo migliore di quello che ogni giorno vede.

lunedì 3 maggio 2010

Non siamo noi

Sono loro.

Già ho una certa insofferenza per quando mi trovo le auto dietro con il lampeggiante che mi fanno i fari per sorpassarmi in autostrada, ho capito che avete fretta, anch'io.
E tra l'altro io ho una macchina più adatta (e certamente meglio mantenuta) per andare ad alta velocità di quei cessi di auto coreane che spesso hanno le scorte.

Ma poi leggere che gli autisti di auto blu non perdono i punti per infrazioni commesse durante il lavoro fa capire che ormai hanno perso la testa.
Che la legge è uguale per chi non può.

E poi ci si lamenta che il popolo non ha fiducia nella politica.
Al rogo, dov'è il nostro Roberspierre?

Quando poi penso che in molti paesi i politici vanno "al lavoro" in autobus come chiunque!

domenica 2 maggio 2010

Pensierino della sera

Ma com'è che alla fine uno che si è sempre considerato un outsider "contro" il sistema e si è sempre vantato di cercare di pensare con la sua testa e non farsi abbindolare dai luoghi comuni, si ritrova a fare ragionamenti da vecchio trombone?

Forse che oggi il ricordare i valori di educazione e rispetto sono qualcosa contro il "sistema" e la moda del momento?

Triste però eh.

Inguaribile moralista

Nel mio post su Scajola (che sta perdendo una buona occasione per sparire in silenzio) un lettore mi scrive " Per ciò che riguarda il prezzo d'acquisto e dichiarato la trovo una polemica sterile... E' stata, almeno fino a tre anni fa più o meno, prassi comune la differenza tra prezzo di mercato e prezzo dichiarato...".

Vedete, io lo so che sono un inguaribile moralista, ma mi aspetto da un ministro della repubblica che faccia le cose seguendo la legge, non la prassi comune.

In Italia è prassi comune evadere le tasse, è allora accettabile che io lo faccia?

Vedete, secondo un inguaribile moralista come me, è proprio questo accettare le prassi comuni che vanno contro la legge che ci sta portando al decadimento morale.
Lo so, sono antico, ma faccio ancora parte di una generazione per la quale il rispetto della legge, il rispetto verso gli anziani, gli insegnati e l'autorità, un linguaggio non sguaiato, un minimo di educazione fanno parte dei valori da applicare e cercare di trasmettere ai figli.

Tempo perso? Certo, forse si.
Più comodo lasciar correre, cercare il tutto e subito.

Ma se non vogliamo neppure fare un piccolo sforzo educativo poi non lamentiamoci del decadimento sociale che contribuiamo ad alimentare.