sabato 26 febbraio 2011

la vostra ignoranza vi fregherà

Personalmente traggo una lezione da quanto sta succedendo in Nord Africa.
Ed è quanto (come dico da tempo) i governanti siano lontani dal popolo, circondati da paraculi che non fanno che osannarli e rassicurarli.

A questo si aggiunge, oggi, la profonda incapacità di moltissimi di capire nel profondo i Social Networks e la loro potenza. Che in questi casi sta nella polverizzazione e impossibilità di avere una visione di insieme.
Chi può oggi veramente fare una analisi del "sentiment" sui social network?
Dove e chi (forse a parte Google) ha la potenza di calcolo di fare analisi serie su ciò che passa sui SN?
Davvero qualcuno pensa che basti tenere d'occhio un po' Facebook e un po' Twitter?

Mi dicono persone che ci sono state che mesi e mesi fa i giovani dicevano che il nord Africa era una polveriera pronta ad esplodere.
Proprio mentre i governanti venivano a promuovere gli insediamenti produttivi e gli accordi commerciali, mentre i governanti rubavano sempre e sempre più, comportandosi come se tutto non dovesse finire mai.

Chi aveva il "sentiment" della situazione? Probabilmente i giovani che frequentavano i SN e altri giovani, non chi viveva nella sua torre d'avorio.

E spegnere internet dopo non è molto utile.

Non a caso i cinesi, ben più smart e abituati a reprimere il dissenso (fanno ogni anno ben più morti della Libia, ma la realpolitik verso chi ci sta comperando ed è fabbrica del mondo ci fa turare il naso) internet lo tengono mezzo aperto e molto controllato.

Per estensione, care decine di migliaia di colleghi che pensate che quelle siano robe da ragazzini e io non ho mica tempo da perdere e tanto nel nostro settore... siete sicuri che la next revolution non renderà di sabbia le fondamenta proprio del vostro business?

mercoledì 23 febbraio 2011

Sciatteria

Uno che fa il mio mestiere di sicuro un po' rompiscatole lo è.
E vaglio attentamente i Cv che ricevo, essendo convinto davvero che la forza dell'azienda sono le persone.

Resto quindi notevolmente deluso quando vedo quanta sciatteria c'è tra chi invia CV e richieste di lavoro.
Questo è solo l'ultimo esempio di modulo compilato on-line (tenete conto che non c'era neppure un CV allegato):

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Titolo di studio: liceo linguistico
Altra formazione: 1 anno facoltà psicologia Boccono Milano 1 anno facoltà lettere moderne Statale Milano stege linguistici in UK
Inglese: ottimo
Tedesco: buono
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Voi capite che di fronte a queste cose uno qualche dubbio sulle lingue e sulla preparazione se lo fa venire.
Per carità, poi sono il primo a fare errori di ortografia, ma se devo fare una lettera di presentazione importante la leggo 10 volte.

giovedì 17 febbraio 2011

Cecità



Mi perdonerà Roberta Milano (che sul turismo è più brava di me ed un punto di riferimento) se invado il suo campo.

Leggo nella newsletter mattutina del Sole 24 Ore che Bocca, presidente di Confturismo, dà la colpa (anche) alla tassa di soggiorno per il calo delle presenze in Italia (purtroppo non c'è online al momento).
Mi viene voglia di proporre una nuova teoria economica, quella della sindrome "Jake Blues", "non è stata colpa mia".

Ma Bocca ha fatto un giro nelle strutture turistiche in Italia e magari fatto un po' di comparazioni con l'estero?
Certo, qui ci sono vincoli enormi anche "esterni" alle strutture turistiche, che vanno dai trasporti pubblici alla pulizia, agli orari dei musei ecc.
Ma sarebbe utile prima di tutto guardarsi in casa.

Il "value for money" (se non si usa un po' di inglese in economia non si è credibili) delle strutture turistiche italiane è spessissimo molto basso. Alberghi e ristoranti cari, carenti di servizi e spesso anche di ciò che non costa nulla: un po' di gentilezza.
Raramente mi capitano strutture che mi fanno venire voglia di tornarci.
Più spesso mi capita di vedere quelle piccole e grandi disattenzioni, e non sono il solo, che mi fanno capire che siamo mille miglia lontani da un concetto di servizio alla persona adeguato ai tempi.

Non mi interessa pagare, con quello che costano gli hotel in Italia, qualche euro di tassa di soggiorno (che esiste tra l'altro in moltissimi paesi e sperando che venga usata per migliorare la città), mi interesserebbe invece avere servizio e trattamento adeguati a quanto (spesso tanto) pago.

Non vorrei  Bocca avesse su un paio di occhiali scuri, li tolga, magari vedrà più chiaramente la situazione.

mercoledì 9 febbraio 2011

Genialate

Chi frequenta Confindustria sa che la mitica "base" ha un mantra:
bisogna fare qualcosa
chi la frequenta da molto sa anche che se gli rispondi "ok, dai vediamo cosa fare, tu cosa faresti" la risposta è uguale "bisogna fare qualcosa", inutile cercare di approfondire cosa, quella è la risposta che si riceve.

Se a questa situazione innestiamo un qualche genio il risultato è questo.
Non sono di quella categoria, se no mi cascherebbero le braccia (devo imparare ad essere fine).

Già il testimonial Gerry Scotti (e sui testimonial ci sarebbe da aprire un libro) è super inflazionato.
Ma pensare, con la pubblicità TV (altra genialata) di "creare nuove motivazioni di acquisto oltre a quelle già fortemente consolidate" in un momento di crisi dell'edilizia ed economica (e l'ultimo pensiero credo sia ristrutturare casa) è veramente una cosa che mi lascia allibito.
A meno che non abbiano trovato innovativi usi tipo la ceramica commestibile.

Ah, certo, dimenticavo, però "abbiamo fatto qualcosa".

mercoledì 2 febbraio 2011

Questa è l'Italia

Dice di essere intelligente (confondendo l'intelligenza con la memoria, vabbé).
Ha un milione.
Ha un sogno.

Ma cerca il posto fisso, anche da receptionist, ad aprire una sua azienda non ci pensa proprio.