Ero a cena con un tedesco, un po' più vecchio di me (ma neppure troppo) e si parlava di auto.
In particolare del contestato idrive di BMW (che ormai comunque tutti hanno più o meno copiato) comparato alla fila di bottoni delle Mercedes.
Io da computer-maniaco-geek sostenevo che è più comodo l'idrive che mi permette di fare tutto, lui diceva che se vuole ascoltare la radio sul quarto canale preferisce il pulsantino con scritto 4.
Al di là dello scambio di idee da cena di lavoro (qualche argomento va pur trovato) e delle facce che tralascio di spiegarvi quando, su sua domanda, cercavo di fargli capire come funziona il sistema fiscale italiano, la cosa mi ha fatto pensare.
Come spesso ho scritto sono un maniaco della coerenza dei fatti e delle politiche aziendali.
E mi sono posto dal lato sviluppo prodotti automotive e dei relativi target. Perché è vero che il settore è ampio e si cerca di vendere a tutti, ma negli ultimi anni si è fortemente differenziato il prodotto alla ricerca di nicchie.
E allora l'interfaccia con la quale l'auto si presenta è importante.
Probabilmente BMW avendo un target più giovane e sportivo è coerente fornendo un sistema mouse-like.
Mercedes ha un target più tradizionalista e quindi funziona meglio la tastierona "schiacciare qui" (anche se anche loro ormai sono costretti ai menu).
Allora nello sviluppo prodotti occorre una attenzione ad essere coerenti con le predisposizioni degli utilizzatori.
Incidentalmente nel discorso mi sono sentito molto geek, tipo i miei amici unix-maniaci perché con la semplice (per loro) stringa di 600 caratteri puoi settare quel parametro che in windows o nell'os400 non sai neppure dov'è.
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venerdì 28 marzo 2008
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