Certo che se qualche anno fa mi avessero detto che Confindustria sarebbe diventato il bacino di pesca del PCI (perché è da lì che Veltroni viene anche se facciamo finta di dimenticarlo) per trovare i candidati per le elezioni mi sarei perlomeno stupito.
Il capo dei metalmeccanici poi, quello del contratto tradizionalmente più contrastato, mi pare proprio quasi incredibile.
Qualche personale considerazione.
Il contratto chiuso è da più parti industriali mal accettato, e Calearo che subito dopo si candida non è un bel segnale. In un paese dove si pensa sempre male soprattutto.
Questo giro sta evidenziando quello che è da sempre secondo me il peggiore difetto di Berlusconi e del suo partito. Quello di non aver saputo avviare un costruttivo confronto con la classe dirigente.
Chi vive sul territorio sa benissimo che in molte aree Forza Italia ha arruolato tra le sue file spesso più personaggi non di primo piano, quando non arraffoni e discutibili, ma raramente ha
sfondato tra quella che è considerata (a torto o ragione) la classe dirigente, gli intellettuali o le persone considerate rispettabili. Che poi magari lo hanno votato, ma spesso hanno evitato l'impegno diretto, anche quando interpellati.
Da questo lato Forza Italia deve fare ancora molta strada, secondo il mio personalissimo parere, e l'impressione mia è che il guasconismo di Berlusconi sia forse utile per raccogliere voti ma non adatto a costruire un vero partito classe dirigente.
In compenso Berlusconi ha detto la frase migliore degli ultimi giorni (amara verità): di parlamentari in gamba me ne servono 30, gli altri devono essere degli schiacciatori di bottoni.
Vero! per questo speriamo che, se vince, avvierà il progetto di riduzione del numero dei parlamentari.
Altra considerazione è come il Pd saprà gestire il calderone che sta creando con persone come Ichino o Calearo da una parte e i nostalgici della classe operaia dall'altra.