Debito secondo la Treccani:
Obbligo del debitore di adempiere una
determinata prestazione a vantaggio del creditore, consistente di solito
nel dare o restituire qualcosa, soprattutto denaro. Anche la
prestazione stessa, considerata dal punto di vista del soggetto tenuto
ad adempiere.
Quindi il buon padre di famiglia quando fa un debito sa che sta prendendo un impegno da onorare, e che qualcuno gliene chiederà conto.
Nella nostra vita quotidiana vediamo con che superficialità invece i politici e la politica trattino il debito.
Non a caso hanno costruito un enorme debito pubblico che come dice qualcuno "I got debts that no honest man can pay".
Perché?
Semplice perché chi fa il politico non è il Debitore, che sarà poi chiamato ad adempiere la prestazione.
Per allora sarà su un'altra poltrona, o se sarà sulla stessa troverà il modo di un ulteriore rinvio verso il successore.
Il concetto di debito come qualcosa da onorare (incluso quello morale delle promesse elettorali) non appartiene ai politici, proprio non fa parte della loro cultura. Anzi un po' di risorse in più fanno sempre comodo ai fini elettorali.
Peccato che poi con il cerino in mano ci restano i successori.
Che possono sempre aumentare un po' le tasse.
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martedì 6 agosto 2013
lunedì 23 luglio 2012
Gente strana
Tra blogger, twitter & co un minimo di seguito credo di averlo.
Anche se ultimamente mi tocca anche lavorare e sto cercando di disintossicarmi da Twitter (che può diventare una specie di droga) seguendo i consigli del libro recensito tempo fa.
Un'altra cosa che sta accadendo, visto che lo avevo detto è che sto seriamente pensando se dare una mano a quella nuova cosa di cui si parla e che dovrebbe cercare di portare aria nuova nella politica italiana, è probabilmente una causa persa ma ho sempre adorato e avuto una forte propensione alle cause perse.
Su questo tema mi sono chiesto a lungo come comportarmi qui proprio in relazione alla prima riga.
Siccome sono strano questo "spazio" (come twitter & co) resterà neutro e com'è.
Non credo sia giusto che chi mi segue per le cose e le esperienze condivise come imprenditore si trovi a seguire (eventualmente) un politico.
Un po' come la campagna dei gattini su Facebook della Moratti, ma al contrario.
Pratico da sempre il "non fare agli altri quello che non gradisci" e a me non piacerebbe.
NB non ho ancora fatto nulla, è solo un'idea che mi sfiora, coerente con quello che avevo scritto, ma come spesso capita condivido con voi i miei pensieri.
Anche se ultimamente mi tocca anche lavorare e sto cercando di disintossicarmi da Twitter (che può diventare una specie di droga) seguendo i consigli del libro recensito tempo fa.
Un'altra cosa che sta accadendo, visto che lo avevo detto è che sto seriamente pensando se dare una mano a quella nuova cosa di cui si parla e che dovrebbe cercare di portare aria nuova nella politica italiana, è probabilmente una causa persa ma ho sempre adorato e avuto una forte propensione alle cause perse.
Su questo tema mi sono chiesto a lungo come comportarmi qui proprio in relazione alla prima riga.
Siccome sono strano questo "spazio" (come twitter & co) resterà neutro e com'è.
Non credo sia giusto che chi mi segue per le cose e le esperienze condivise come imprenditore si trovi a seguire (eventualmente) un politico.
Un po' come la campagna dei gattini su Facebook della Moratti, ma al contrario.
Pratico da sempre il "non fare agli altri quello che non gradisci" e a me non piacerebbe.
NB non ho ancora fatto nulla, è solo un'idea che mi sfiora, coerente con quello che avevo scritto, ma come spesso capita condivido con voi i miei pensieri.
martedì 8 maggio 2012
E' ora di metterci la faccia
Premetto che non votavo, ma non sono andato a votare, colto da vomito alla vista dei candidati, alle ultime comunali.
Lascio ai professionisti le analisi del voto (sono di corsa e non ho neppure molto tempo per informarmi) ma volevo fare una considerazione sul vero vincitore delle elezioni: l'astensionismo.
Pur avendolo praticato credo che in questo momento sia deleterio.
Perché se non partecipo vice chi partecipa (e a mio parere poi non posso lamentarmi).
Perché se non vado vincono i professionisti del voto di scambio.
Perché se non vado insieme a moltissimi moderati vincono gli estremisti.
Perché se voglio alimentare la democrazia la devo praticare.
Ci diciamo: si ma non c'è un candidato decente votabile.
Colpa nostra, perché le persone serie (e magari capaci, e non parlo di me) si tengono lontane dalla politica, lasciando spazio a politicanti, faccendieri, trote, autisti, veline, arrampicatori affamati.
Se vogliamo davvero cambiare questo paese è ora di metterci la faccia.
Sogno un dream team con gente seria, anche politici, che sono stati messi ai margini perché "scomodi".
Sogno un parlamento di 150/200 persone capaci che fanno davvero politica e non gli schiacciabottoni.
Sogno che uno come Oscar Giannino le cose che dice in radio le possa dire in Parlamento.
Sogno persone capaci che si mettono a disposizione del proprio paese per 5/10 anni per poi tornare al loro mestiere e lasciare lo spazio ad altri.
Sogno più giovani, più donne in parlamento.
Ma le cose non accadono per caso, e non si può sempre aspettare la pappa fatta.
Occorre metterci la faccia, impegnarsi dall'interno. Facilissimo fare il grillo parlante criticone da fuori.
Forza, fuori il carattere (vale anche per me) e se davvero vogliamo un paese migliore impegniamoci per ottenerlo.
Lo so già che un programma serio poi la gente probabilmente non lo voterebbe, ma almeno poi il famoso #cimeritiamotutto sarebbe la pietra tombale del paese.
PS no, mi spiace, da quanto leggo (e vedo nella mia zona) il M5S pur nascendo dal basso non è quello che ho in mente, troppa demagogia.
Lascio ai professionisti le analisi del voto (sono di corsa e non ho neppure molto tempo per informarmi) ma volevo fare una considerazione sul vero vincitore delle elezioni: l'astensionismo.
Pur avendolo praticato credo che in questo momento sia deleterio.
Perché se non partecipo vice chi partecipa (e a mio parere poi non posso lamentarmi).
Perché se non vado vincono i professionisti del voto di scambio.
Perché se non vado insieme a moltissimi moderati vincono gli estremisti.
Perché se voglio alimentare la democrazia la devo praticare.
Ci diciamo: si ma non c'è un candidato decente votabile.
Colpa nostra, perché le persone serie (e magari capaci, e non parlo di me) si tengono lontane dalla politica, lasciando spazio a politicanti, faccendieri, trote, autisti, veline, arrampicatori affamati.
Se vogliamo davvero cambiare questo paese è ora di metterci la faccia.
Sogno un dream team con gente seria, anche politici, che sono stati messi ai margini perché "scomodi".
Sogno un parlamento di 150/200 persone capaci che fanno davvero politica e non gli schiacciabottoni.
Sogno che uno come Oscar Giannino le cose che dice in radio le possa dire in Parlamento.
Sogno persone capaci che si mettono a disposizione del proprio paese per 5/10 anni per poi tornare al loro mestiere e lasciare lo spazio ad altri.
Sogno più giovani, più donne in parlamento.
Ma le cose non accadono per caso, e non si può sempre aspettare la pappa fatta.
Occorre metterci la faccia, impegnarsi dall'interno. Facilissimo fare il grillo parlante criticone da fuori.
Forza, fuori il carattere (vale anche per me) e se davvero vogliamo un paese migliore impegniamoci per ottenerlo.
Lo so già che un programma serio poi la gente probabilmente non lo voterebbe, ma almeno poi il famoso #cimeritiamotutto sarebbe la pietra tombale del paese.
PS no, mi spiace, da quanto leggo (e vedo nella mia zona) il M5S pur nascendo dal basso non è quello che ho in mente, troppa demagogia.
sabato 19 novembre 2011
Sfruttamento giovanile
In mio tweet di ieri ha avuto qualche successo e causato qualche polemica.
Premesso che di studenti universitari ne ho due in casa, pur essendo possibile l'idea che siano i miei ignoranti e tutti gli altri eruditi, ho anche una lunga frequentazione di studenti.
Prima direttamente, in tempi caldi, nei quali il rischio era prendersi una pallottola, dove ho frequentato gente e riunioni di tutto l'arco costituzionale e ben oltre e poi frequentando le scuole per fare relazioni ed orientamento.
E confermo quanto detto, troppo spesso l'esuberanza giovanile, la voglia di cambiare il mondo e di fare casino vengono sfruttati da altri con ben altri scopi.
I dati delle manifestazioni di ieri parlavano di qualche migliaio (2/3) di studenti per città. A Milano quanti studenti universitari ci sono? 20/30.000?
Quindi il 10% era in piazza (ammesso fossero tutti studenti) e il 90% era a fare lo studente, cioè a studiare.
Dalle facce viste nelle foto molti o erano parecchio fuori corso o non erano studenti ma Cobas, gli altri organizzatori.
Gli studenti sono comodi, basta una miccia e scendono in piazza a rimpolpare le manifestazioni di tutti. Uno sciopero e un giorno di scuola saltato sono da sempre una facile attrattiva. Poi il grosso si perde nei bar strada facendo e non sa neppure le ragioni dello sciopero ma il risultato per andare sui giornali è ottenuto.
Anche in nelle territoriali di Confindustria o altre organizzazioni quando certe manifestazioni o incontri mostrano dubbi sulla partecipazione sfruttano gli studenti per avere poi una sala piena. (ho qualche dubbio che poi la maggior parte stia a sentire, ma fa parte delle cose).
Ma veniamo a nocciolo della questione, sulla strumentalizzazione.
Partendo dal lavoro.
Con il mestiere che faccio, e visto che ho una azienda che è sempre stata in crescita e non se la sta cavando male anche nella crisi, il discorso di assunzioni, per fortuna, è da noi abituale.
E quindi so bene il meccanismo che si avvia. Tenete presente che con oltre 50 persone per noi le regole per i licenziamenti sono quelle dei grandi.
Il problema principale che abbiamo è quello della instabilità dei mercati. E' difficile prevedere cosa succederà tra due mesi con alti e bassi molto forti e una serie di fermi e improvvisi riavvii difficili da governare.
Giusto ieri, neppure a farlo apposta, in viaggio con mio padre parlavamo di due ragazzi che sono da noi come interinali che sono molto in gamba.
Ma so già, come è accaduto tante altre volte il meccanismo che partirà.
Sono bravi, sono così rari quelli bravi e che si impegnano (di questo riparlerò ma ho già parlato) che vale la pena di offrirgli un lavoro fisso.
Nel modo ideale licenzierei quei due lavativi che abbiamo (in tutte le aziende ce ne sono) e li sostituirei, applicando la meritocrazia, con due giovani in gamba.
Nella realtà siccome non posso licenziare i due lavativi comincerà il balletto su che prospettive di lavoro abbiamo per i prossimi mesi, sull'organico ideale, su come fare fronte ai picchi (interinali o straordinari) e tutta una serie di cose di gestione.
Alla fine so già che, se va bene, otterranno probabilmente un contratto a tempo determinato di un anno, in attesa di vedere come va il lavoro.
Ecco questi sono i giovani che scendono in piazza a difendere l'articolo 18? Uno dei più grossi limiti alla meritocrazia che tutti dicono di volere in Italia?
Ah se non ci fossero gli interinali, non assumeremmo, faremmo molti più straordinari come mille altri o sposteremmo fuori alcuni lavori. Tanto per sgombrare il campo dall'idea che siano il male. E quei due non avrebbero neppure i 6 mesi di lavoro.
Pensioni: Per mantenere l'equilibrio delle pensioni i contributi dei giovani sono sempre più alti andando a tagliare fortemente i loro redditi netti.
L'idea è che quei contributi servano per la loro pensione.
No, quelli INPS servono per pagare la pensione del loro papà, mamma, nonno, zio magari andati in pensione a 50 anni con le vecchie regole e che stanno prendendo una pensione commisurata agli ultimi stipendi gonfiati a fronte di contributi molto bassi versati.
Mentre i giovani difficilmente potranno godere di regole anche lontanamente comparabili.
Insomma un paio di casi dove i giovani scendono in piazza a difendere i privilegi di chi li chiama in piazza mentre il mondo è cambiato e quei privilegi loro non li avranno mai.
E certo non possono ottenerli scendendo in piazza.
Sta diventando un poema ma voglio anche parlare del tema di questi giorni.
La discesa in piazza preventiva su un governo che non è neppure ancora insediato per me è appunto strumentalizzazione.
Si contesta qualcosa senza neppure sapere cosa. In amicizia, per spirito di contestazione del quale i giovani sono pieni.
D'altra parte scendono per difendere le università ispirati dai baroni che le università le hanno rovinate contro persone che hanno saputo creare una delle migliori università italiane dove, mi dicono, il merito (e non il censo) è fortemente applicato.
Ma vogliamo parlare di banche e debito?
Il debito l'abbiamo creato tutti, chi più chi meno.
Io ho avuto una nonna che per 30 anni ha preso una pensione di reversibilità senza avere mai versato una lira di contributi non avendo mai lavorato.
Tanti tanti anni fa, quando la situazione era completamente diversa, anche noi in azienda (come tutti, intendiamoci era la regola) avevamo sacche di nero sia nelle vendite sia con i collaboratori.
Anche a me è capitato di pagare in contanti per evitare l'IVA o in cambio di uno sconto (ed è evasione).
Molte aziende (non la nostra) hanno prosperato vendendo alla PA a prezzi enormemente gonfiati.
Molti dipendenti della PA hanno fatto ben poco di quello per cui erano pagati (e magari avevano altri lavori in nero).
Tutte cose che hanno contribuito a creare il debito.
L'altro lato della medaglia, cari studenti, è che la pensione del nonno contribuisce magari a pagarvi gli studi o a mantenervi a casa se siete tra quelli che non studiano e non cercano lavoro (troppi).
E' che magari papà è riuscito a comperare casa col lavoretto in nero o pagando parte della casa in nero per risparmiare.
Insomma abbiamo vissuto sopra alle nostre possibilità e una quota del debito si è trasferito (attraverso sovvenzioni o minori tasse) ai privati.
Allora cari studenti se volete rinnegare il debito dovreste anche rinunciare a ciò che vi verrà lasciato, da un certo punto di vista anche alle infrastrutture. E ripartire da zero.
Sulle banche poi, siccome gestiscono i soldi di tutti noi, stanno fallendo perché noi di soldi non ne abbiamo quasi più, e i titoli di stato gli investitori non li vogliono più quindi si sono svalutati e le banche ne sono piene per tenere in piedi in nostro malridotto stato.
Ma lì dentro ci sono i nostri soldi e se la banca salta noi potremmo non rivedere i nostri soldi. Chiedete a papà se gli sta bene e con che cosa vivrete poi.
La speculazione internazionale è un bella scusa, ma voi prestereste 1000 euro al vostro amico che chiede soldi sempre a tutti, va in giro con una bella macchina, spende e spande mentre sapete che guadagna 800 euro al mese?
L'impressione, visti da fuori, è che mentre i genitori e noi tutti (finanziando l'università, i treni a prezzo politico, le strade su cui marciate) vi mantengono voi scendete in piazza a fare casino.
Per appoggiare altri che hanno solo il fine di posizionarsi in una certa area politica. Ma non per voi, perché quello è lo spazio che occupano, poi sul da farsi lanciato qualche slogan in TV alla prima votazione sul tagliare le pensioni dei parlamentari o qualche privilegio votano compatti con tutti gli altri (magari a favore ma dopo aver controllato i numeri e di essere in forte minoranza).
Premesso che di studenti universitari ne ho due in casa, pur essendo possibile l'idea che siano i miei ignoranti e tutti gli altri eruditi, ho anche una lunga frequentazione di studenti.
Prima direttamente, in tempi caldi, nei quali il rischio era prendersi una pallottola, dove ho frequentato gente e riunioni di tutto l'arco costituzionale e ben oltre e poi frequentando le scuole per fare relazioni ed orientamento.
E confermo quanto detto, troppo spesso l'esuberanza giovanile, la voglia di cambiare il mondo e di fare casino vengono sfruttati da altri con ben altri scopi.
I dati delle manifestazioni di ieri parlavano di qualche migliaio (2/3) di studenti per città. A Milano quanti studenti universitari ci sono? 20/30.000?
Quindi il 10% era in piazza (ammesso fossero tutti studenti) e il 90% era a fare lo studente, cioè a studiare.
Dalle facce viste nelle foto molti o erano parecchio fuori corso o non erano studenti ma Cobas, gli altri organizzatori.
Gli studenti sono comodi, basta una miccia e scendono in piazza a rimpolpare le manifestazioni di tutti. Uno sciopero e un giorno di scuola saltato sono da sempre una facile attrattiva. Poi il grosso si perde nei bar strada facendo e non sa neppure le ragioni dello sciopero ma il risultato per andare sui giornali è ottenuto.
Anche in nelle territoriali di Confindustria o altre organizzazioni quando certe manifestazioni o incontri mostrano dubbi sulla partecipazione sfruttano gli studenti per avere poi una sala piena. (ho qualche dubbio che poi la maggior parte stia a sentire, ma fa parte delle cose).
Ma veniamo a nocciolo della questione, sulla strumentalizzazione.
Partendo dal lavoro.
Con il mestiere che faccio, e visto che ho una azienda che è sempre stata in crescita e non se la sta cavando male anche nella crisi, il discorso di assunzioni, per fortuna, è da noi abituale.
E quindi so bene il meccanismo che si avvia. Tenete presente che con oltre 50 persone per noi le regole per i licenziamenti sono quelle dei grandi.
Il problema principale che abbiamo è quello della instabilità dei mercati. E' difficile prevedere cosa succederà tra due mesi con alti e bassi molto forti e una serie di fermi e improvvisi riavvii difficili da governare.
Giusto ieri, neppure a farlo apposta, in viaggio con mio padre parlavamo di due ragazzi che sono da noi come interinali che sono molto in gamba.
Ma so già, come è accaduto tante altre volte il meccanismo che partirà.
Sono bravi, sono così rari quelli bravi e che si impegnano (di questo riparlerò ma ho già parlato) che vale la pena di offrirgli un lavoro fisso.
Nel modo ideale licenzierei quei due lavativi che abbiamo (in tutte le aziende ce ne sono) e li sostituirei, applicando la meritocrazia, con due giovani in gamba.
Nella realtà siccome non posso licenziare i due lavativi comincerà il balletto su che prospettive di lavoro abbiamo per i prossimi mesi, sull'organico ideale, su come fare fronte ai picchi (interinali o straordinari) e tutta una serie di cose di gestione.
Alla fine so già che, se va bene, otterranno probabilmente un contratto a tempo determinato di un anno, in attesa di vedere come va il lavoro.
Ecco questi sono i giovani che scendono in piazza a difendere l'articolo 18? Uno dei più grossi limiti alla meritocrazia che tutti dicono di volere in Italia?
Ah se non ci fossero gli interinali, non assumeremmo, faremmo molti più straordinari come mille altri o sposteremmo fuori alcuni lavori. Tanto per sgombrare il campo dall'idea che siano il male. E quei due non avrebbero neppure i 6 mesi di lavoro.
Pensioni: Per mantenere l'equilibrio delle pensioni i contributi dei giovani sono sempre più alti andando a tagliare fortemente i loro redditi netti.
L'idea è che quei contributi servano per la loro pensione.
No, quelli INPS servono per pagare la pensione del loro papà, mamma, nonno, zio magari andati in pensione a 50 anni con le vecchie regole e che stanno prendendo una pensione commisurata agli ultimi stipendi gonfiati a fronte di contributi molto bassi versati.
Mentre i giovani difficilmente potranno godere di regole anche lontanamente comparabili.
Insomma un paio di casi dove i giovani scendono in piazza a difendere i privilegi di chi li chiama in piazza mentre il mondo è cambiato e quei privilegi loro non li avranno mai.
E certo non possono ottenerli scendendo in piazza.
Sta diventando un poema ma voglio anche parlare del tema di questi giorni.
La discesa in piazza preventiva su un governo che non è neppure ancora insediato per me è appunto strumentalizzazione.
Si contesta qualcosa senza neppure sapere cosa. In amicizia, per spirito di contestazione del quale i giovani sono pieni.
D'altra parte scendono per difendere le università ispirati dai baroni che le università le hanno rovinate contro persone che hanno saputo creare una delle migliori università italiane dove, mi dicono, il merito (e non il censo) è fortemente applicato.
Ma vogliamo parlare di banche e debito?
Il debito l'abbiamo creato tutti, chi più chi meno.
Io ho avuto una nonna che per 30 anni ha preso una pensione di reversibilità senza avere mai versato una lira di contributi non avendo mai lavorato.
Tanti tanti anni fa, quando la situazione era completamente diversa, anche noi in azienda (come tutti, intendiamoci era la regola) avevamo sacche di nero sia nelle vendite sia con i collaboratori.
Anche a me è capitato di pagare in contanti per evitare l'IVA o in cambio di uno sconto (ed è evasione).
Molte aziende (non la nostra) hanno prosperato vendendo alla PA a prezzi enormemente gonfiati.
Molti dipendenti della PA hanno fatto ben poco di quello per cui erano pagati (e magari avevano altri lavori in nero).
Tutte cose che hanno contribuito a creare il debito.
L'altro lato della medaglia, cari studenti, è che la pensione del nonno contribuisce magari a pagarvi gli studi o a mantenervi a casa se siete tra quelli che non studiano e non cercano lavoro (troppi).
E' che magari papà è riuscito a comperare casa col lavoretto in nero o pagando parte della casa in nero per risparmiare.
Insomma abbiamo vissuto sopra alle nostre possibilità e una quota del debito si è trasferito (attraverso sovvenzioni o minori tasse) ai privati.
Allora cari studenti se volete rinnegare il debito dovreste anche rinunciare a ciò che vi verrà lasciato, da un certo punto di vista anche alle infrastrutture. E ripartire da zero.
Sulle banche poi, siccome gestiscono i soldi di tutti noi, stanno fallendo perché noi di soldi non ne abbiamo quasi più, e i titoli di stato gli investitori non li vogliono più quindi si sono svalutati e le banche ne sono piene per tenere in piedi in nostro malridotto stato.
Ma lì dentro ci sono i nostri soldi e se la banca salta noi potremmo non rivedere i nostri soldi. Chiedete a papà se gli sta bene e con che cosa vivrete poi.
La speculazione internazionale è un bella scusa, ma voi prestereste 1000 euro al vostro amico che chiede soldi sempre a tutti, va in giro con una bella macchina, spende e spande mentre sapete che guadagna 800 euro al mese?
L'impressione, visti da fuori, è che mentre i genitori e noi tutti (finanziando l'università, i treni a prezzo politico, le strade su cui marciate) vi mantengono voi scendete in piazza a fare casino.
Per appoggiare altri che hanno solo il fine di posizionarsi in una certa area politica. Ma non per voi, perché quello è lo spazio che occupano, poi sul da farsi lanciato qualche slogan in TV alla prima votazione sul tagliare le pensioni dei parlamentari o qualche privilegio votano compatti con tutti gli altri (magari a favore ma dopo aver controllato i numeri e di essere in forte minoranza).
venerdì 11 novembre 2011
Tradimenti
Cari signori del Pdl (e leghisti) sento dai notiziari che appoggiare il governo Monti sarebbe un tradimento della volontà popolare perché la gente aveva votato per Berlusconi.
Non sono un vostro elettore (diciamo lo sarei potenziale) ma il governo una volta eletto rappresenta teoricamente tutti.
Lasciatemelo dire.
Il vero tradimento è già stato consumato, perché gli elettori non vi hanno votato per far fare a Berlusconi i cazzacci suoi e mettere a posto le sue cose.
Vi hanno votato, credetemi, fidandosi (a questo punto a torto) che avreste fatto le promesse riforme in senso liberale dello Stato e che avreste abbassato le tasse.
In questo momento, per le riforme non fatte e anche per colpa vostra che avete aumentato le spese, abbassare le tasse è impossibile.
Allora almeno appoggiate un governo che faccia le riforme che non avete fatto e farete felici i vostri elettori e (mi si perdoni il francesismo ma viene dal cuore) non rompete i coglioni.
E se volte veramente fare contenti davvero i vostri elettori dimezzatevi, e nel prossimo parlamento andateci in 300.
Non sono un vostro elettore (diciamo lo sarei potenziale) ma il governo una volta eletto rappresenta teoricamente tutti.
Lasciatemelo dire.
Il vero tradimento è già stato consumato, perché gli elettori non vi hanno votato per far fare a Berlusconi i cazzacci suoi e mettere a posto le sue cose.
Vi hanno votato, credetemi, fidandosi (a questo punto a torto) che avreste fatto le promesse riforme in senso liberale dello Stato e che avreste abbassato le tasse.
In questo momento, per le riforme non fatte e anche per colpa vostra che avete aumentato le spese, abbassare le tasse è impossibile.
Allora almeno appoggiate un governo che faccia le riforme che non avete fatto e farete felici i vostri elettori e (mi si perdoni il francesismo ma viene dal cuore) non rompete i coglioni.
E se volte veramente fare contenti davvero i vostri elettori dimezzatevi, e nel prossimo parlamento andateci in 300.
martedì 11 ottobre 2011
Come fare?
Per il mestiere che faccio e per attitudine personale amo poco le proteste fini a se stesse.
Anche nelle riunioni associative quello che più mi annoia e innervosisce è ascoltare lunghi interventi di lamentela (magari pieni di luoghi comuni) che non portano altro che lo sfogo di chi li fa.
Nel mio piccolo, ove posso e con le mie capacità, cerco sempre di esaminare un problema e portare una proposta, piccola o grande che sia.
A volte capita anche a me di fare interventi sui problemi ma per cercare di inquadrarli.
Invece siamo circondati da gente che fa sfoghi autoassolutori dove il problema è sempre qualcuno o qualcosa esterno che non gli permette di fare le cose che vorrebbe e potrebbe fare.
Dal Presidente del Consiglio a moltissimi miei colleghi che, immobili, danno la colpa ad altri del fatto che stanno perdendo il treno. Come coloro che dopo avere svuotato l'azienda di ogni liquidità (magari per investire in borsa o nell'immobiliare con perdite importanti) adesso si lamentano che le banche non gli fanno credito.
Tutti sappiamo quanto sia grave la situazione in questo momento e di come chi ci governa si stia dimostrando, a tutti i livelli, per quanto mi riguarda, inadeguato ad affrontare i problemi.
Io faccio politica da sempre, con il mio impegno in Confindustria (che è fare politica nonostante le scuse che racconta Marchionne) ma non partitica e spero di avere portato qualche granello di sabbia per cercare di costruire il castello del nostro futuro.
Ma sempre più sento che non è sufficiente, che occorre qualcosa di più, che occorre che chi pensa di avere qualcosa da dire e da portare in questo momento debba cominciare ad impegnarsi direttamente.
Il problema è il come. Sono caratterialmente inadatto alla politica, per una serie di ragioni, dalla mia timidezza e riservatezza al carattere duro e aspro, non sempre accomodante, alla tendenza al sarcasmo dissacrante.
Ma credo anche di avere una decente capacità di analisi dei problemi e una propensione a trovare soluzioni in presenza di dati eterogenei e complessi.
Credo potrei dare una mano nella seconda linea più che come persona immagine (che non fa per me).
Ma dove? I partiti attuali, tutti, nella mia esperienza, premiano ben altro che le capacità.
Sono pieni, a tutti i livelli, di leccaculo e nullafacenti che cercano nella politica un modo per "portare a casa" (magari a loro insaputa) benefici, soldi e potere.
Sento, dentro di me, che è venuto il momento che davvero si formi un movimento di persone capaci, oneste e trasparenti che cerchino di portare una ventata di aria fresca e parlino chiaramente.
Ma vedo anche i due problemi principali:
- come formare questo movimento?
- la gente non lo voterebbe, le persone vogliono sentirsi raccontare delle balle tipo che tutto va bene, vogliono vantaggi personali nel votare e se uno si presenta e dice "per uscire da questa situazione servono lacrime e sangue per tutti" votano invece chi gli promette che tasserà i ricchi o combatterà l'evasione o che diminuirà le tasse e altre bugie simili.
Giro in tondo e ho poche idee.
Certo il sistema va cambiato da dentro, proprio perché fuori è già pieno di grilli parlanti.
Ma come?
martedì 27 settembre 2011
Mischiare le carte
Si sa i politici sono dotati di orecchie strane, che sentono solo quello che fa comodo.
Per intenderci una volta per tutte la proposta di Assonime, fatta propria, con qualche variazione, da Confindustria prevedeva:
Gettito invariato
Aumento dell'IVA (tutte le aliquote)
Patrimoniale (una cosa ridicola 0,5 permille, 500 euro per milione)
da utilizzare per
abbassare la prima aliquota irpef (o alzare la soglia minima, che è uguale) 50/60% dell'intervento
abbassare leggermente il cuneo fiscale possibilmente via Irap (50/40%)
anche un bimbo capirebbe che maggiori sostegni al reddito, irpef più bassa per i meno abbienti e un migliore sistema di welfare sul lavoro aiuta i deboli. E compensa probabilmente l'IVA in più versata per chi è nella fascia bassa (i "ricchi" pagherebbero più tasse e il beneficio sarebbe marginale sulla prima aliquota).
Ma come sempre accade se parli di entrate ci sentono benissimo, per il resto faranno un tavolo, una commissione, un indirizzo, una proposta di legge, insomma, avete capito.
Poi la proposta poteva non piacere ma almeno aveva un senso.
Il risultato è che Confindustria è per l'aumento IVa e patrimoniale.
Per intenderci una volta per tutte la proposta di Assonime, fatta propria, con qualche variazione, da Confindustria prevedeva:
Gettito invariato
Aumento dell'IVA (tutte le aliquote)
Patrimoniale (una cosa ridicola 0,5 permille, 500 euro per milione)
da utilizzare per
abbassare la prima aliquota irpef (o alzare la soglia minima, che è uguale) 50/60% dell'intervento
abbassare leggermente il cuneo fiscale possibilmente via Irap (50/40%)
anche un bimbo capirebbe che maggiori sostegni al reddito, irpef più bassa per i meno abbienti e un migliore sistema di welfare sul lavoro aiuta i deboli. E compensa probabilmente l'IVA in più versata per chi è nella fascia bassa (i "ricchi" pagherebbero più tasse e il beneficio sarebbe marginale sulla prima aliquota).
Ma come sempre accade se parli di entrate ci sentono benissimo, per il resto faranno un tavolo, una commissione, un indirizzo, una proposta di legge, insomma, avete capito.
Poi la proposta poteva non piacere ma almeno aveva un senso.
Il risultato è che Confindustria è per l'aumento IVa e patrimoniale.
lunedì 26 settembre 2011
Pagliacci
Siccome non si smentiscono mai, ricevo questa email e la pubblico:
Istituto nazionale per il Commercio Estero-Ente soppresso ai sensi della Legge 15 luglio 2011 n.111
Il Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione generale per le politiche di internazionalizzazione e la promozione degli scambi - ha richiesto il supporto dell'ex ICE per dare ulteriore diffusione alla missione in Georgia ed Azerbaijan del Ministro Paolo Romani che si recherà a Tbilisi e a Baku dal 9 all’11 ottobre 2011, con una delegazione di imprese.
Servono commenti?
Istituto nazionale per il Commercio Estero-Ente soppresso ai sensi della Legge 15 luglio 2011 n.111
Il Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione generale per le politiche di internazionalizzazione e la promozione degli scambi - ha richiesto il supporto dell'ex ICE per dare ulteriore diffusione alla missione in Georgia ed Azerbaijan del Ministro Paolo Romani che si recherà a Tbilisi e a Baku dal 9 all’11 ottobre 2011, con una delegazione di imprese.
Servono commenti?
A prescindere
Tutti oggi se la sono presi con Brunetta.
Non sono tra gli estimatori di questo governo; ormai si pensa che dicano cazzate a prescindere, e anche loro hanno fatto di tutto per arrivare a questo risultato.
Ma che i documenti rilasciati dalla pubblica amministrazione o le CCIAA siano richieste dalla pubblica amministrazione che ne ha bisogno, senza passare attraverso l'azienda, non è una cazzata.
Anzi, forse sarebbe il momento buono nel quale la PA si mette a fare seriamente una rete di interscambio dati.
E, a mio parere, sarebbe il metodo giusto per fare in modo che le aziende controllino e tengano a posto tutte le cose dei rapporti con la PA.
Faccio l'esempio del DURC (il documento che dice che sono a posto con i contributi INPS). Se sono io a fornirlo per assurdo posso costruirlo falso. Se l'appaltante lo ricevesse direttamente dall'INPS sarebbe certo e aggiornato.
Non conosco l'attuale certificazione antimafia, non partecipiamo a nessun appalto per scelta, ma in passato era una pagliacciata. E mi pare non abbia evitato che gli appalti siano andati agli amici degli amici.
Forse sarebbe ora di passare dai controlli formali a quelli sostanziali. Quella si che è la rivoluzione di efficienza per la nostra PA.
Se poi pensate che ogni volta alla PA, per qualsiasi cosa, devo fornire la visura camerale forse capite cosa intendo.
Ah, certo, dimenticavo, per ogni documento pago la CCIAA, il bollo e tangenti varie. Forse la ragione è quella.
Re-Edit Ah, per la cronaca mi son fatto una ricerca. Qui si trova la guida.
Come notate in fondo dai costi (moltiplicare per migliaia di documenti) non è un brutto business. Ma qualcuno mi deve dire perché non può richiederlo l'ente in via elettronica (oltretutto avrebbero tutto automatizzato con si/no).
Non sono tra gli estimatori di questo governo; ormai si pensa che dicano cazzate a prescindere, e anche loro hanno fatto di tutto per arrivare a questo risultato.
Ma che i documenti rilasciati dalla pubblica amministrazione o le CCIAA siano richieste dalla pubblica amministrazione che ne ha bisogno, senza passare attraverso l'azienda, non è una cazzata.
Anzi, forse sarebbe il momento buono nel quale la PA si mette a fare seriamente una rete di interscambio dati.
E, a mio parere, sarebbe il metodo giusto per fare in modo che le aziende controllino e tengano a posto tutte le cose dei rapporti con la PA.
Faccio l'esempio del DURC (il documento che dice che sono a posto con i contributi INPS). Se sono io a fornirlo per assurdo posso costruirlo falso. Se l'appaltante lo ricevesse direttamente dall'INPS sarebbe certo e aggiornato.
Non conosco l'attuale certificazione antimafia, non partecipiamo a nessun appalto per scelta, ma in passato era una pagliacciata. E mi pare non abbia evitato che gli appalti siano andati agli amici degli amici.
Forse sarebbe ora di passare dai controlli formali a quelli sostanziali. Quella si che è la rivoluzione di efficienza per la nostra PA.
Se poi pensate che ogni volta alla PA, per qualsiasi cosa, devo fornire la visura camerale forse capite cosa intendo.
Ah, certo, dimenticavo, per ogni documento pago la CCIAA, il bollo e tangenti varie. Forse la ragione è quella.
Re-Edit Ah, per la cronaca mi son fatto una ricerca. Qui si trova la guida.
Come notate in fondo dai costi (moltiplicare per migliaia di documenti) non è un brutto business. Ma qualcuno mi deve dire perché non può richiederlo l'ente in via elettronica (oltretutto avrebbero tutto automatizzato con si/no).
giovedì 22 settembre 2011
Il cuneo
Poniamo il caso, ma solo un caso, che ci sia un governo in forte difficoltà e un paese allo sbando.
Poniamo il caso che le parti sociali più importanti, pur in presenza di forti contrasti e differenza di vedute riescano a trovare un accordo su alcuni punti, il primo dei quali è la rappresentanza sindacale.
Sempre per pura immaginazione possiamo pensare che le parti sociali, già che son lì, magari parlino anche di proposte e problemi attinenti il governo di cui sopra.
Come disinnescare questo pericolo?
Visto che insistono tanto su questa storia del cuneo (che forse quelli del governo mica hanno neppure capito tanto bene) gli diamo il cuneo.
Infiliamo in un decreto che parla di tutt'altro una norma senza senso che dice che in base ad accordi col sindacato si può superare il totem dell'articolo 18. Una balla grossa come una casa perché già oggi, trovando l'accordo con i sindacati, si può licenziare. E se non ci credete chiedete alle migliaia che hanno perso il lavoro nelle ristrutturazioni aziendali.
Basta poi suggerire all'orecchio di qualche connivente oppositore che è un attacco all'articolo 18 e a lui non pare vero di fare finalmente una bella sparata in TV sui diritti dei lavoratori violati da un governo fascista, e creando opere d'arte come quella qui rappresentata. Anche se non è vero. Ma questo ormai non è più importante per i media.
Sempre ipoteticamente eccolo lì un bel cuneo piantato in mezzo per divaricare le parti sociali ed evitare problemi.
Peccato, per il governo e i suoi sottopanza tipo quelli del Giornale che a volte non solo nelle favole chi fa il leader sia meno accecato dei suoi mille e mille suggeritori e non caschi nel tranello.
PS avendo fregato l'immagine segnalo anche idee solo leggermente diverse dalle mie. mentre attendo con impazienza il "futuro governo confindustriale di centrosinistra" .
Poniamo il caso che le parti sociali più importanti, pur in presenza di forti contrasti e differenza di vedute riescano a trovare un accordo su alcuni punti, il primo dei quali è la rappresentanza sindacale.
Sempre per pura immaginazione possiamo pensare che le parti sociali, già che son lì, magari parlino anche di proposte e problemi attinenti il governo di cui sopra.
Come disinnescare questo pericolo?
Visto che insistono tanto su questa storia del cuneo (che forse quelli del governo mica hanno neppure capito tanto bene) gli diamo il cuneo.
Infiliamo in un decreto che parla di tutt'altro una norma senza senso che dice che in base ad accordi col sindacato si può superare il totem dell'articolo 18. Una balla grossa come una casa perché già oggi, trovando l'accordo con i sindacati, si può licenziare. E se non ci credete chiedete alle migliaia che hanno perso il lavoro nelle ristrutturazioni aziendali.
Basta poi suggerire all'orecchio di qualche connivente oppositore che è un attacco all'articolo 18 e a lui non pare vero di fare finalmente una bella sparata in TV sui diritti dei lavoratori violati da un governo fascista, e creando opere d'arte come quella qui rappresentata. Anche se non è vero. Ma questo ormai non è più importante per i media.
Sempre ipoteticamente eccolo lì un bel cuneo piantato in mezzo per divaricare le parti sociali ed evitare problemi.
Peccato, per il governo e i suoi sottopanza tipo quelli del Giornale che a volte non solo nelle favole chi fa il leader sia meno accecato dei suoi mille e mille suggeritori e non caschi nel tranello.
PS avendo fregato l'immagine segnalo anche idee solo leggermente diverse dalle mie. mentre attendo con impazienza il "futuro governo confindustriale di centrosinistra" .
domenica 18 settembre 2011
La grande truffa dei solidali
Anche oggi, per l'ennesima volta, per quei 5 minuti di TG che vedo facendo colazione mi sono sentito dire "occorre una maggiore attenzione per i poveri".
Che poi è di solito seguita da "le tasse sono necessarie per aiutare i bisognosi" ecc.
Nulla di più truffaldino e falso.
I bisognosi si aiutano mettendo i ricchi in condizioni di fare impresa e dare un lavoro ai bisognosi.
Una politica industriale serve a quello. Favorire le imprese rispetto alle rendite finanziarie serve a quello. Abbassare il cuneo fiscale serve a quello.
Una scuola che funziona, venture capital che funziona, un po' di libertà di fare impresa consentono ai meritevoli di cercare di fare la propria azienda. Togliere lacci e lacciuoli aumenterebbe la mobilità sociale in un paese ingessato dove la cosa peggiore è che se nasci povero e sei in gamba difficilmente riuscirai a ottenere quello che meriteresti.
L'Italia nel dopoguerra è uscita dalla povertà grazie alla crescita industriale, e ci sta tornando grazie ad uno stato onnivoro che drena tutte le risorse per se e per mantenere tutte le sanguisughe che vi ci sono attaccate.
Combattere chi fa il mio mestiere e fargli venire la voglia di scappare è il contrario di quello che vi raccontano del togliere al ricco per dare al povero.
Io probabilmente resterò ricco ma i poveri aumenteranno (i miei dipendenti).
Oltretutto, in una situazione come l'attuale, chi si rompe le scatole sono quelli corretti, che pagano le tasse, attenti alla sicurezza, che non fanno lavorare in nero, che hanno una visione anche sociale della propria azienda. E restano quelli al quali il sistema marcio va bene perché nel marcio vivono e proliferano.
Se ne va chi fa anche beneficenza e resta chi ruba dalle offerte in chiesa.
Volete aiutare davvero i bisognosi? aiutate i ricchi "sani" (che gli altri vanno combattuti siamo d'accordo).
Se no sono solo belle parole, spesso dette da chi, come la Chiesa (e mi dispiace), tra i poveri ha il proprio "target" e il business della raccolta fondi e quindi ha interesse che non scompaiano.
Che poi è di solito seguita da "le tasse sono necessarie per aiutare i bisognosi" ecc.
Nulla di più truffaldino e falso.
I bisognosi si aiutano mettendo i ricchi in condizioni di fare impresa e dare un lavoro ai bisognosi.
Una politica industriale serve a quello. Favorire le imprese rispetto alle rendite finanziarie serve a quello. Abbassare il cuneo fiscale serve a quello.
Una scuola che funziona, venture capital che funziona, un po' di libertà di fare impresa consentono ai meritevoli di cercare di fare la propria azienda. Togliere lacci e lacciuoli aumenterebbe la mobilità sociale in un paese ingessato dove la cosa peggiore è che se nasci povero e sei in gamba difficilmente riuscirai a ottenere quello che meriteresti.
L'Italia nel dopoguerra è uscita dalla povertà grazie alla crescita industriale, e ci sta tornando grazie ad uno stato onnivoro che drena tutte le risorse per se e per mantenere tutte le sanguisughe che vi ci sono attaccate.
Combattere chi fa il mio mestiere e fargli venire la voglia di scappare è il contrario di quello che vi raccontano del togliere al ricco per dare al povero.
Io probabilmente resterò ricco ma i poveri aumenteranno (i miei dipendenti).
Oltretutto, in una situazione come l'attuale, chi si rompe le scatole sono quelli corretti, che pagano le tasse, attenti alla sicurezza, che non fanno lavorare in nero, che hanno una visione anche sociale della propria azienda. E restano quelli al quali il sistema marcio va bene perché nel marcio vivono e proliferano.
Se ne va chi fa anche beneficenza e resta chi ruba dalle offerte in chiesa.
Volete aiutare davvero i bisognosi? aiutate i ricchi "sani" (che gli altri vanno combattuti siamo d'accordo).
Se no sono solo belle parole, spesso dette da chi, come la Chiesa (e mi dispiace), tra i poveri ha il proprio "target" e il business della raccolta fondi e quindi ha interesse che non scompaiano.
venerdì 16 settembre 2011
Vi mando volentieri tutti a ...
Non sono un bigotto, anzi chi mi conosce sa che tendo piuttosto dal lato libertini.
Non sono in condizioni di giudicare le abitudini sentimentali degli altri.
Capisco e conosco gli appassionati di gnocca.
Ma che un vecchio ormai semi idiota, ricco oltre ogni necessità terrena possa essere così povero di spirito di essere acquistabile con qualche bella ragazza mi mette tristezza per lui.
Incontinente anche al telefono dove spara cazzate a raffica. Senza un minimo senso del ridicolo, non pretendo serietà e senso dello stato da dei pagliacci.
Quando poi il vecchio rincoglionito fa il Presidente del Consiglio di una (ex) delle maggiori potenze mondiali la cosa diventa preoccupante.
E mi fa incazzare.
E mi fanno incazzare tutti i parassiti (molto più parassiti di qualsiasi evasore) che ha attorno e che, nostri rappresentanti, stanno svendendo e rovinando il nostro paese per mantenere le loro poltrone e i loro privilegi.
E sono tutti sulla stessa barca, intendiamoci, con una opposizione più spaventata della maggioranza che caschi tutto. Perderebbero anche loro i privilegi e nella per loro malaugurata idea andassero al potere non avrebbero la minima idea di cosa fare. Patrimoniale a parte, che sarebbe il colpo finale (e alla quale arriverà probabilmente comunque presto anche il vecchio demente alla ricerca di soldi).
Milioni di dibattiti e tutti che parlano di come reperire risorse.
Avessi sentito uno che dice che occorre diminuire le spese!
Ciò che mi viene in mente è irripetibile.
Non sono in condizioni di giudicare le abitudini sentimentali degli altri.
Capisco e conosco gli appassionati di gnocca.
Ma che un vecchio ormai semi idiota, ricco oltre ogni necessità terrena possa essere così povero di spirito di essere acquistabile con qualche bella ragazza mi mette tristezza per lui.
Incontinente anche al telefono dove spara cazzate a raffica. Senza un minimo senso del ridicolo, non pretendo serietà e senso dello stato da dei pagliacci.
Quando poi il vecchio rincoglionito fa il Presidente del Consiglio di una (ex) delle maggiori potenze mondiali la cosa diventa preoccupante.
E mi fa incazzare.
E mi fanno incazzare tutti i parassiti (molto più parassiti di qualsiasi evasore) che ha attorno e che, nostri rappresentanti, stanno svendendo e rovinando il nostro paese per mantenere le loro poltrone e i loro privilegi.
E sono tutti sulla stessa barca, intendiamoci, con una opposizione più spaventata della maggioranza che caschi tutto. Perderebbero anche loro i privilegi e nella per loro malaugurata idea andassero al potere non avrebbero la minima idea di cosa fare. Patrimoniale a parte, che sarebbe il colpo finale (e alla quale arriverà probabilmente comunque presto anche il vecchio demente alla ricerca di soldi).
Milioni di dibattiti e tutti che parlano di come reperire risorse.
Avessi sentito uno che dice che occorre diminuire le spese!
Ciò che mi viene in mente è irripetibile.
mercoledì 31 agosto 2011
Bravo Dottor Sottile
Mi si rivolta lo stomaco e mi girano gli attributi a dirlo.
Ma visto lo spettacolo penoso e pericoloso di questi giorni, starring il puttaniere di Arcore, rivaluto Giuliano Amato.
Un bel furto con destrezza dalla sera alla mattina, Hai soldi sul conto corrente? Ecco, me ne dai un po'.
Mille proteste ma chi si è visto si è visto. E finisce lì.
Qui invece: primo, non si capisce più nulla in questi annunci, decreti, emendamenti, richieste ecc. (chi ha capito cosa è in vigore mi faccia un fischio)
Secondo se si tratta di trovare 45.000.000.000 di Euro qualcuno che soffre ci dovrà essere no?
Mi pare impossibile fare una manovra di quell'importo senza che ci sia qualcuno che, attraverso le pensioni, maggiori tasse, tagli agli statali ecc che ci mette un po'
E i tagli alla politica, possono essere un segnale, ma certo non il tutto.
Qui invece ci stiamo comportando come se a casa papà ha perso il lavoro, soldi non ce ne sono ma si pretende di fare la stessa vita di prima non rinunciando a nulla.
E il figlio dice di tagliare la paghetta alla sorella, la sorella alla mamma di spendere meno e la mamma al papà.
Siamo governati da cialtroni (C) Phastidio perché siamo un paese di cialtroni
Ma visto lo spettacolo penoso e pericoloso di questi giorni, starring il puttaniere di Arcore, rivaluto Giuliano Amato.
Un bel furto con destrezza dalla sera alla mattina, Hai soldi sul conto corrente? Ecco, me ne dai un po'.
Mille proteste ma chi si è visto si è visto. E finisce lì.
Qui invece: primo, non si capisce più nulla in questi annunci, decreti, emendamenti, richieste ecc. (chi ha capito cosa è in vigore mi faccia un fischio)
Secondo se si tratta di trovare 45.000.000.000 di Euro qualcuno che soffre ci dovrà essere no?
Mi pare impossibile fare una manovra di quell'importo senza che ci sia qualcuno che, attraverso le pensioni, maggiori tasse, tagli agli statali ecc che ci mette un po'
E i tagli alla politica, possono essere un segnale, ma certo non il tutto.
Qui invece ci stiamo comportando come se a casa papà ha perso il lavoro, soldi non ce ne sono ma si pretende di fare la stessa vita di prima non rinunciando a nulla.
E il figlio dice di tagliare la paghetta alla sorella, la sorella alla mamma di spendere meno e la mamma al papà.
Siamo governati da cialtroni (C) Phastidio perché siamo un paese di cialtroni
martedì 23 agosto 2011
Scopri le differenze
Leggo oggi sul Corriere Milano che ci sono 20 nuove stazioni di bike sharing per BikeMe in attesa e che non si sa bene quando verranno fatte.
Il tutto perché? Perché a Maggio, come forse qualcuno ricorda, con grandi speranze, c'è stato un cambio di Giunta.
La localizzazione delle stazioni è decisa (strano eh) da una commissione.
La commissione, con il cambio giunta, non è stata ancora nominata.
Ora, con tutto il rispetto, quando poi si parla di efficienza privata e pubblica si parla di queste piccole cose.
Voi immaginate una azienda dove dopo tre mesi da un cambio di Amministratore Delegato (ma anche di proprietà) non si decide, che so, il posizionamento estintori (la proporzione è quella) o delle macchinette del caffé per la mancanza di una commissione (a patto che la commissione non preveda la partecipazione dei sindacati, lì la storia cambia ma per ragioni diverse).
E questa naturalmente è la punta dell'iceberg.
Il tutto perché? Perché a Maggio, come forse qualcuno ricorda, con grandi speranze, c'è stato un cambio di Giunta.
La localizzazione delle stazioni è decisa (strano eh) da una commissione.
La commissione, con il cambio giunta, non è stata ancora nominata.
Ora, con tutto il rispetto, quando poi si parla di efficienza privata e pubblica si parla di queste piccole cose.
Voi immaginate una azienda dove dopo tre mesi da un cambio di Amministratore Delegato (ma anche di proprietà) non si decide, che so, il posizionamento estintori (la proporzione è quella) o delle macchinette del caffé per la mancanza di una commissione (a patto che la commissione non preveda la partecipazione dei sindacati, lì la storia cambia ma per ragioni diverse).
E questa naturalmente è la punta dell'iceberg.
sabato 13 agosto 2011
Siamo per la pace nel mondo e i bambini non devono morire di fame
Cito
" Il Pd propone di adottare subito misure concrete per alleggerire gli oneri sociali e un pacchetto di progetti per l’efficienza energetica, la tecnologia italiana e la ricerca, con particolare riferimento alle risorse potenziali e sollecitabili del Mezzogiorno. Sarebbe un errore imperdonabile intervenire sul controllo dei conti pubblici senza mettere in campo, sia pure limitatamente alle risorse disponibili, un pacchetto di stimoli alla crescita e per l’occupazione. In questo contesto rientra anche l’implementazione dei più recenti accordi tra le parti sociali senza intromissioni che ledano la loro autonomia. "
Anche io sono per la pace nel mondo, favorevole al fatto che i bambini non muoiano di fame, che la gente sia felice, che il tempo sia bello, non ci siano terremoti e disastri.
Ok, siamo tutti d'accordo.
MA COME? E con che soldi?
" Il Pd propone di adottare subito misure concrete per alleggerire gli oneri sociali e un pacchetto di progetti per l’efficienza energetica, la tecnologia italiana e la ricerca, con particolare riferimento alle risorse potenziali e sollecitabili del Mezzogiorno. Sarebbe un errore imperdonabile intervenire sul controllo dei conti pubblici senza mettere in campo, sia pure limitatamente alle risorse disponibili, un pacchetto di stimoli alla crescita e per l’occupazione. In questo contesto rientra anche l’implementazione dei più recenti accordi tra le parti sociali senza intromissioni che ledano la loro autonomia. "
Anche io sono per la pace nel mondo, favorevole al fatto che i bambini non muoiano di fame, che la gente sia felice, che il tempo sia bello, non ci siano terremoti e disastri.
Ok, siamo tutti d'accordo.
MA COME? E con che soldi?
I costi della democrazia
Per chi ne sa di queste cose l'operazione è semplice e anche un po' scontata e facile.
Tutti a prendersela con i costi della politica.
OK, vi metto in manovra l'accorpamento di province e comuni.
Nel paese dei campanili saranno gli stessi cittadini che fino a ieri si scagliavano contro i costi della politica a scendere in piazza per difendere l'autonomia e la necessità del proprio comune/provincia, piuttosto di dovere essere aggregati ai nemici di sempre del comune di fianco.
Quindi per volontà popolare manterremo comuni e province (e i miei colleghi di Monza sono stati fra i più grandi lobbisti per la provincia separata da Milano, per fare un esempio).
Invece la tassa sui "ricchi" (voi ditemi se un professionista che guadagna 55.000 euro, 2500 netti al mese circa è da considerarsi ricco) è giusta e nessuno scende in piazza per le tasse.
Mentre i poveri pagheranno ampiamente sulle bollette le ulteriori tasse sull'energia. Penserete mica che ce le mettano le società...
Tutti a prendersela con i costi della politica.
OK, vi metto in manovra l'accorpamento di province e comuni.
Nel paese dei campanili saranno gli stessi cittadini che fino a ieri si scagliavano contro i costi della politica a scendere in piazza per difendere l'autonomia e la necessità del proprio comune/provincia, piuttosto di dovere essere aggregati ai nemici di sempre del comune di fianco.
Quindi per volontà popolare manterremo comuni e province (e i miei colleghi di Monza sono stati fra i più grandi lobbisti per la provincia separata da Milano, per fare un esempio).
Invece la tassa sui "ricchi" (voi ditemi se un professionista che guadagna 55.000 euro, 2500 netti al mese circa è da considerarsi ricco) è giusta e nessuno scende in piazza per le tasse.
Mentre i poveri pagheranno ampiamente sulle bollette le ulteriori tasse sull'energia. Penserete mica che ce le mettano le società...
venerdì 12 agosto 2011
Cià dai, fuori dalle balle
Altre tasse sui redditi, oltre a quelle sui consumi tipo benzina.
Leggi protezionistiche (libri e ordini).
Aumento tasse attraverso la diminuzione delle detrazioni.
A questo punto meglio torni la sinistra, aumenta le tasse ma almeno non mi devo sopportare quel pagliaccio di Berlusconi (ormai vedrei bene Macario ad interpretarlo) e la sua banda di ladri di galline.
E anche Bossi è ora che si tolga di torno, ormai è più romano di molti romani (e non per offendere i romani, ma per seguire i suoi sragionamenti).
martedì 21 giugno 2011
Suffragio universale
Sono convinto che tutto sia già stato scritto, commentavo poco fa che bastava leggere Esopo, con la cicala e la Formica per sapere tutto della Grecia.
E un'altra cosa mi fa pensare alla democrazia, al suffragio universale, alla politica e ai giudici.
Ponzio Pilato e il popolo che deve scegliere democraticamente tra Gesù e Barabba.
Siamo destinati a ripetere gli errori dei nostri avi.
E un'altra cosa mi fa pensare alla democrazia, al suffragio universale, alla politica e ai giudici.
Ponzio Pilato e il popolo che deve scegliere democraticamente tra Gesù e Barabba.
Siamo destinati a ripetere gli errori dei nostri avi.
martedì 7 giugno 2011
Arrivano i barbari (i privati) - Referendum acqua/2
Prendo spunto da un commento al post precedente.
Che mi dice quanta confusione, ignoranza ed ideologia ci sia nei referendum di domenica prossima.
Certo anche la signora Gina ci mette tutta l'ideologia di cui è capace.
Ma leggere "Solo che per privatizzazione in Italia a me viene in mente Telecom, con tutto il brutto che posso pensare" mi fa cadere dalla sedia.
Intanto la privatizzazione della Telecom fu fatta da gente che oggi è schierata per il si al referendum.
Ma soprattutto non c'entra nulla.
Al limite potremmo discutere sulle Autostrade andate ai rentier Benetton, che poi non hanno fatto il previsto piano di investimenti (ma chiedono continui aumenti tariffari).
Qui non si tratta di "privatizzare l'acqua" lo hanno detto in 100.000 ad un popolo che sembra sordo e guidato solo dalla ideologia e, come un cane rabbioso, dal mordere ancora Berlusconi.
L'acqua è e resta un bene pubblico.
Qui si tratta, per il primo quesito, di restituire alle nostre fantastiche ed efficienti conglomerate comunali TUTTI i servizi.
Senza più gare.
Mentre oggi se non altro le società comunali devono partecipare ad una gara, è già successo per elettricità e trasporti, anche se magari non ci avete fatto caso.
Quindi, probabilmente anche senza il referendum alla fine ci troveremmo il "pubblico" a gestire l'acqua. Come oggi spesso gestisce elettricità, gas e trasporti.
Ma almeno ha degli standard di servizio da rispettare, e non lo fa "a prescindere".
Poi vorrei ricordare che non si paga l'acqua, ma il servizio di trasporto e depurazione.
Per chi non volesse pagare l'acqua ci sono comode fonti e fontanelle libere presso le quali approvvigionarsi senza problemi.
Non a caso per le aziende il costo maggiore è sulla depurazione non sull'acqua.
E non mi pare che il pubblico abbia dato prova di grande efficienza, mi pare di ricordare che Milano abbia avuto il depuratore solo sotto Albertini.
Insomma la cecità che fa vedere nel "privato" i barbari e il male, ottenebra le menti e a guardarmi in giro a nulla valgono gli appelli di chi non credo sia accusabile di connivenza con il nemico, o il fatto che (l'Italia è il paese del ridicolo) in pratica Bersani sia favorevole ad un referendum che abroga leggi fatte da lui.
Ma veramente, credete se non a me a a gente di sinistra, il primo quesito "acqua" sarebbe un enorme passo indietro del paese ridando enormi poteri alla politica.
Il secondo alla fine è solo un referendum che decide se il prezzo va pagato attraverso le tariffe (chi consuma paga) o attraverso la tassazione generale o i disservizi per mancati investimenti.
Tra l'altro parlando con amici, i racconti di aree in cui erano partiti gli ATO (pubblici eh) sono la cosa veramente spaventosa.
Costo per le aziende raddoppiato, per i privati +50% e in compenso i soliti politici a governare appalti per centinaia di milioni, non so se mi spiego.
Se si raggiungerà il quorum sul nucleare farà molto la paura e resteremo schiavi di Russia, Algeria e Libia con il loro gas o delle centrali nucleari piazzate a quattro passi in Francia o Slovenia.
Per il quarto credo si vada verso il 98% dei si, ma intanto uscirà un'altra legge ad personam.
Che mi dice quanta confusione, ignoranza ed ideologia ci sia nei referendum di domenica prossima.
Certo anche la signora Gina ci mette tutta l'ideologia di cui è capace.
Ma leggere "Solo che per privatizzazione in Italia a me viene in mente Telecom, con tutto il brutto che posso pensare" mi fa cadere dalla sedia.
Intanto la privatizzazione della Telecom fu fatta da gente che oggi è schierata per il si al referendum.
Ma soprattutto non c'entra nulla.
Al limite potremmo discutere sulle Autostrade andate ai rentier Benetton, che poi non hanno fatto il previsto piano di investimenti (ma chiedono continui aumenti tariffari).
Qui non si tratta di "privatizzare l'acqua" lo hanno detto in 100.000 ad un popolo che sembra sordo e guidato solo dalla ideologia e, come un cane rabbioso, dal mordere ancora Berlusconi.
L'acqua è e resta un bene pubblico.
Qui si tratta, per il primo quesito, di restituire alle nostre fantastiche ed efficienti conglomerate comunali TUTTI i servizi.
Senza più gare.
Mentre oggi se non altro le società comunali devono partecipare ad una gara, è già successo per elettricità e trasporti, anche se magari non ci avete fatto caso.
Quindi, probabilmente anche senza il referendum alla fine ci troveremmo il "pubblico" a gestire l'acqua. Come oggi spesso gestisce elettricità, gas e trasporti.
Ma almeno ha degli standard di servizio da rispettare, e non lo fa "a prescindere".
Poi vorrei ricordare che non si paga l'acqua, ma il servizio di trasporto e depurazione.
Per chi non volesse pagare l'acqua ci sono comode fonti e fontanelle libere presso le quali approvvigionarsi senza problemi.
Non a caso per le aziende il costo maggiore è sulla depurazione non sull'acqua.
E non mi pare che il pubblico abbia dato prova di grande efficienza, mi pare di ricordare che Milano abbia avuto il depuratore solo sotto Albertini.
Insomma la cecità che fa vedere nel "privato" i barbari e il male, ottenebra le menti e a guardarmi in giro a nulla valgono gli appelli di chi non credo sia accusabile di connivenza con il nemico, o il fatto che (l'Italia è il paese del ridicolo) in pratica Bersani sia favorevole ad un referendum che abroga leggi fatte da lui.
Ma veramente, credete se non a me a a gente di sinistra, il primo quesito "acqua" sarebbe un enorme passo indietro del paese ridando enormi poteri alla politica.
Il secondo alla fine è solo un referendum che decide se il prezzo va pagato attraverso le tariffe (chi consuma paga) o attraverso la tassazione generale o i disservizi per mancati investimenti.
Tra l'altro parlando con amici, i racconti di aree in cui erano partiti gli ATO (pubblici eh) sono la cosa veramente spaventosa.
Costo per le aziende raddoppiato, per i privati +50% e in compenso i soliti politici a governare appalti per centinaia di milioni, non so se mi spiego.
Se si raggiungerà il quorum sul nucleare farà molto la paura e resteremo schiavi di Russia, Algeria e Libia con il loro gas o delle centrali nucleari piazzate a quattro passi in Francia o Slovenia.
Per il quarto credo si vada verso il 98% dei si, ma intanto uscirà un'altra legge ad personam.
mercoledì 1 giugno 2011
Ciliegina sulla torta
Adesso ci manca solo che, vista la sconfitta elettorale, si usi il vecchio metodo DC/PCI/PSI di acquisto del consenso pubblico attraverso il Deficit spending, perché la colpa è di Tremonti che non ha aperto i cordoni della borsa.
Ma mi spiegate come cavolo ragionate?
Il ceto medio è incazzato nero per la mancata promessa della diminuzione delle tasse (che non può avvenire che attraverso una riduzione delle spese) e adesso avete la bella idea di spendere? Che vuole dire, visti i vincoli europei, aumentare le tasse.
E non credete alle promesse di far pagare "i ricchi".
Per ottenere incassi decenti, le tasse vanno aumentate a TUTTI, vedi Vendola, perché è meglio portare via 50/100 euro a milioni di persone che 1000 ai pochissimi pirla che di tasse ne pagano già una montagna.
Non a caso la prima risorsa è sempre la benzina, pochi centesimi su miliardi di litri.
Oppure vogliamo ancora raccontarci la barzelletta del recupero dell'evasione?
Mentre stanno spesso vessando chi le tasse le paga già.
Ormai siamo al delirio.
Ma mi spiegate come cavolo ragionate?
Il ceto medio è incazzato nero per la mancata promessa della diminuzione delle tasse (che non può avvenire che attraverso una riduzione delle spese) e adesso avete la bella idea di spendere? Che vuole dire, visti i vincoli europei, aumentare le tasse.
E non credete alle promesse di far pagare "i ricchi".
Per ottenere incassi decenti, le tasse vanno aumentate a TUTTI, vedi Vendola, perché è meglio portare via 50/100 euro a milioni di persone che 1000 ai pochissimi pirla che di tasse ne pagano già una montagna.
Non a caso la prima risorsa è sempre la benzina, pochi centesimi su miliardi di litri.
Oppure vogliamo ancora raccontarci la barzelletta del recupero dell'evasione?
Mentre stanno spesso vessando chi le tasse le paga già.
Ormai siamo al delirio.
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