sabato 13 agosto 2011

I costi della democrazia

Per chi ne sa di queste cose l'operazione è semplice e anche un po' scontata e facile.

Tutti a prendersela con i costi della politica.
OK, vi metto in manovra l'accorpamento di province e comuni.

Nel paese dei campanili saranno gli stessi cittadini che fino a ieri si scagliavano contro i costi della politica a scendere in piazza per difendere l'autonomia e la necessità del proprio comune/provincia, piuttosto di dovere essere aggregati ai nemici di sempre del comune di fianco.

Quindi per volontà popolare manterremo comuni e province (e i miei colleghi di Monza sono stati fra i più grandi lobbisti per la provincia separata da Milano, per fare un esempio).

Invece la tassa sui "ricchi" (voi ditemi se un professionista che guadagna 55.000 euro, 2500 netti al mese circa è da considerarsi ricco) è giusta e nessuno scende in piazza per le tasse.
Mentre i poveri pagheranno ampiamente sulle bollette le ulteriori tasse sull'energia. Penserete mica che ce le mettano le società...

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