sabato 31 dicembre 2005

Memorandum per giornalisti

D'estate c'è il sole e fa caldo.
D'inverno fa freddo e può nevicare.

E' così da migliaia di anni.
Mi spiegate perchè devo sentirmelo dire continuamente?

Il business deve continuare

Non più una riga sul NO TAV.
Non si voleva spaventare la clientela della valle per il big business delle vacanze Natalizie sulla neve? Dopo aver perso il ponte dell'8 Dicembre !

Lamento

La gente si lamenta che il centro della città è vuoto e morto di sera.

La gente si lamenta che il bar sotto casa fa rumore e vuole che chiuda.

Cupo?

Mi sono riguardato i miei post.
Devo dire che per tradizione alcune cose che scrivo, lettere d'amore e blog per certo, non sono rilette o pensate ma spesso scritte di getto.

Nell'ultimo periodo sono stato assorbito da giornali, furbetti, ladroni eccetera. Rischio di trovarmi palloso da solo.
Niente business, niente idee, niente letture.
Il problema è che il periodo è incasinato e non ho avuto molto tempo per le strategie o per idee nuove. Il progetto per il cambio software avviato in azienda (e mi occupo in prima persona del software, pur con una persona che si occupa più della parte tecnica) è impegnativo.

Tempo per me poco. Unica concessione ad un pò di idee è la preparazione della presentazione di fine anno per i collaboratori riuniti ad ascoltare il capo: al 25% non frega nulla, il 50% capisce poco di quello che dico, il 10% cerca di capirci qualcosa il 15% sa già le cose che dico.
Ma fare comunicazione in azienda e diffondere la cultura aziendale è necessario. E io insisto, anche contro i mulini a vento.

Sono scarissimo nei regali di Natale, tutti gli anni per settembre me lo segno, poi rimando e poi non faccio nulla.

Sarei in ferie ma non ho ancora riposato un secondo, sempre in giro come una trottola per commissioni, tocca tornare in ufficio a riposare? E dovrei fare 1000 cose che so che non farò. Riordinare le cose che accumulo ad esempio.

La vera fine anno non è dicembre, è la fiine delle vacanze estive, solo lì si riparte veramente.

Domani festa con una coppia di amici. Il vino non mancherà.

venerdì 30 dicembre 2005

L'arte dell'insinuazione

Leggo su Repubblica.it un articolo che si intitola " Dalla Lodi super prestiti ai BerlusconiAl fratello del premier 30 milioni di euro".
Chi im segue sa che non sono tenerissimo col presidentissimo, ma è fantastico il modo in cui scrive Repubblica.
L'apoteosi è la frase " altri passaggi di denaro consistenti (e finora, a quanto pare, leciti)", naturalmente finora sono leciti, ma essendo Beluska non possono esserlo.
Anche se il fratello ha restituito il prestito.

Giornalisti, bah.
Ci si dimentica che tutti i grandi gruppi e relativi proprietari hanno rapporti con praticamente tutte le banche. Sono convinto che c'è roba del Berluska anche in Unipol da scavare. Vuoi che non ci sia una società del gruppo che ha rapporti?

Risultato degli scandali

Una cosa mi discpiace di questo ennesimo scandalo finanziario.
Che fortificherà l'idea, già fortemente radicata per la nostra cultura cattolica, che chi guadagna tanti soldi l'ha fatto in modo "sporco".

E sempre più la mia categoria sarà vista come quella dei truffatori.
Come sempre nella categoria ci sono persone corrette e malfattori. Ma il sentimento prevalente potrebbe pensare che la maggioranza siano malfattorie secondo me non è vero.

giovedì 29 dicembre 2005

Fine della diversità

Con Consorte che usa le leggi dell'odiato Berluska finisce malamente la diversità della sinistra.
Per carità l'uso di leggi dello stato è del tutto legittimo, ma chi lo spiega ai soci delle Coop che il loro capo porta a casa 50 milioni in nero all'estero e poi fa condono e scudo fiscale?

La realtà è che a certi livelli destra e sinistra non esistono. Esistono truffatori che speculano sulla pelle dei risparmiatori (vedi anche i casi MPS) e puntano al profitto personale.
Bel casino per D'Alema & co da giustificare. L'ho detto tempo fa, le elezioni si avvicinano, il gioco si fa duro.

mercoledì 28 dicembre 2005

Problema risolto

All'italiana.
Mega multa alle autostrade per l'incapacità di gestire l'emergenza neve?

Oggi leggo che il metodo usato per risolvere il problema è il più semplice. Chiudere le autostrade.

Io avrei preferito che ai camionisti o a chi, senza catene, aveva bloccato le autostrade fosse ritirata la patente per tre mesi, sequestrato il mezzo per pari tempo. Alla prossima la gente si sveglia e fa in modo di arrivare preparata, non del tipo "tanto io so guidare".

martedì 27 dicembre 2005

Per una volta mi autocito

Tempo fa scrissi dei confindustriali professionisti. Adesso leggo su Dagospia (fonte La Repubblica) che non accade solo in Confindustria visto che il buon Billè della mitica pasticceria ha una quota bassina.

Tutto il mondo è paese

Scandalo bancario in Cina proprio vero che la Cina è vicina (mi sono accorto di aver "copiato" il titolo precedente "la cina è vicina" da Dagospia) e che tutto il mondo è paese.

Strategie a medio termine

Chi fa l'imprenditore è abituato alle strategie a medio termine.

Ad esempio prima incentiva il digitale terrestre, poi fa l'accordo con la società di calcio che ha più tifosi per far vedere le partite sul digitale.
Naturalmente la società di calcio (quotata in borsa) incassa una montagna di soldi e sale in borsa.

Tutti felici? Si ma (c'è sempre un ma):
  • peccato che l'incentivo sia fatto con soldi publici
  • peccato che chi ha deciso l'incentivo sia il proprietario della società e temporanemaente (?) "prestato" alla politica
  • peccato che adesso il principale introito della principale squadra venga dai proprietari di uno dei principali concorrenti
  • peccato che il digitale terrestre non arrivi dappertutto (al contrario del satellite)
Dimentichiamo la parola "sport" per il calcio, ormai è solo business.
Per favore, presidentissimo, eviti i discorsi sull'etica, fa migliore figura a sorvolare.

Stipendi

Una cosa che moli non sanno è che gli stipendi, a parità di lavoro (es impiegata amministrativa), sono molto diversi per i vari contratti.
Il metalmeccanico è tradizionalmente uno dei più bassi.

La cosa è fortemente influenzata dal parametro che ho usato nel post di prima: il fatturato per addetto.
Nelle aziende con forte capitale investito (alimentare, chimico ad esempio) ci sono pochi addetti e si raggiunge facilmente il milione di euro di fatturato per addetto. Nel metalmeccanico circa 5 volte meno.
Si capisce come 2000 euro di differenza su un milione hanno un'incidenza ben diversa che su 200.000 Euro.

Quindi per chi cerca lavoro controllate il contratto, anche se poi la verità è che per quelli capaci contano la capacità di contrattazione e la professionalità individuali.

lunedì 26 dicembre 2005

Metalmeccanici

Non mi sono occupato fino ad oggi della faccenda.
La trattativa dovrebbe ricomiciare in questi giorni.

Ho forti dubbi che possa chiudersi. A una certa parte dei sindacati (legata alla politica) conviene andare in campagna elettorale con il contratto aperto.

Sono di parte ma le richieste economiche farebbero saltare i conti di moltissime aziende.
130 euro sembrano pochi, ma come costo azienda diventano 180, per 13 mensilità sono circa 2300 euro, per 20 persone 46.000 euro.
Il fatturato per addetto nel settore è tra 150 e 300 mila euro, nella fascia bassa l'aumento è oltre l'1% rispetto al fatturato.
O si ribalta sui prezzi (così nasce l'inflazione) o si ha un bel taglio degli utili.

Va detto che la richiesta sul sabato di Federmeccanica è stata mal spiegata in molti giornali.
All'interno del contratto (per chi non l'ha mai visto un tomo di centinaia di pagine) si parla degli straordinari che l'azienda può richiedere. In questo pacchetto ci sono alcuni sabati.
Le rilevazioni dicono che in molte aziende si lavora molto anche al sabato.
Ma terminati quelli contrattuali occorre fare un accordo con la rappresentanza sindacale per farne altri. Inutile dire che questo comporta ulteriori esborsi (aggiuntivi rispetto alla percentuale già prevista di maggiorazione) e, problema maggiore, tempi molto lunghi per l'accordo.
La richiesta è quindi quella di aumentare questi sabati che si possono fare su decisione dell'azienda; il che non vuole dire non pagarli come straordinario ma vuol dire poterli fare su semplice richiesta. Questo permetterebbe di essere più pronti per rispondere alle variazioni di mercato.
La cosa è stata presentata spesso come "gli industriali vogliono farci lavorare il sabato senza pagare lo straordinario".

Edicole o bazar

Negli ultimi anni le case editrici hanno scoperto il business dell'allegato.
Questo ha portato ad una esplosione degli incassi e degli utili enorme. In alcuni casi il giornale è quasi un "mezzo" per gli allegati.
A chi non è capitato di comperare gli allegati senza il giornale cui teoricamente andavano uniti?
E ormai trovare Panorama o Espresso senza nulla è difficile, in compenso ci sono VHS, DVD, libri ecc.
E le edicole sono un bazar (con enormi problemi di spazio).
Ottimo per i bilanci ma cosa succede al contenuto dei giornali? Non a caso chi è in crescita sono i giornali free, evidentemente l'allegato squalifica il prodotto ormai "mezzo".

Mancetta

Natale per alcuni settori (mi vengono in mente elettronica, videogames e CD) non è ancora finito.
Domani assalto ai negozi per comperare i regali con la mancetta di nonni e parenti vari.

Altro buon business per il prossimo periodo le palestre, visto che quasi tutti escono appesantiti dalle festività di fine anno.

sabato 24 dicembre 2005

Ultimi minuti

Ultimi minuti per le compere e i regali.
Vie piene di gente che passa di corsa carica di pacchetti.

Calo di fatturato

Leggendo sull'ultimo Panorama l'elenco degli omaggi che BPL faceva a mezza Banca D'Italia con la fuoriuscita di Fiorani c'è un'azienda che potrebbe avere un brusco calo di fatturato.
Credo di averla individuata come Fratelli Rovida, Lodi che preparava le ceste di alimentari Rovida Special, Extra ecc.

Quello degli omaggi natalizi per l'alimentare (soprattutto di alta gamma) è ormai un bel business, non a caso da settembre arrivano pacchi di cataloghi, in aziende importanti o in uffici importanti c'è una quantità imponente di merce in arrivo. Ma basta fare un giro nello studio di un bravo dottore in questi giorni per rendersene conto.
E lo champagne eliminassero Natale e Capodanno ne uscirebbe decimato.

Gli è scappata la mano

A Fiorani, Billè e compagni è successo come ai socialisti ai tempi, si sono lasciati prendere la mano dalle ruberie.
Sempre più emerge un quadro di bulimia del furto.

Il mondo è pieno di gente che ruba, che ha comportamenti illeciti ecc (che, beninteso vanno perseguiti e puniti dalla legge) ma se poi si esagera si è costretti da un lato ad allargare il giro, con conseguenti rischi, dall'altro le cifre diventano talemente alte che diventa difficile che non si notino.
E il rischio di essere scoperti aumenta esponenzialmente

venerdì 23 dicembre 2005

Auguri

Da parte mia i migliori auguri per un Felice Natale e un 2006 di salute, pace e serenità a voi tutti, alle Vostre famiglie e ai vostri cari.

Il Natale più bello è quello con i bambini piccoli, quando hanno ancora l'innocenza e non hanno ancora trasformato questa festa nella convenzione consumistica che per molti è diventato.

Il blog non chiude, chi fa (seriamente) il mio mestiere lavora 24 ore al giorno per 365 giorni l'anno.

E il sottoscritto è in connessione perenne anche perchè: comunque l'ufficio è ufficiosamente aperto per parecchi giorni, non faccio le vacanze e lavorando con l'estero non si può non leggere l'email per troppo tempo.

Ancora Auguri!

giovedì 22 dicembre 2005

Commercianti miopi


La storia della regolamentazione e dei periodi dei saldi ha causato secondo me più danni che altro ai negozianti.
Una volta i saldi si facevano veramente a fine stagione per far fuori le giacenze. Tenendo conto che in alcuni settori (non so nell'abbigliamento) uno degli strumenti di vendita è il pagamento a fine stagione aveva senso.

Invece negli ultimi anni c'è stata una corsa ad anticipare, col risultato che moltissimi (io compreso) tempo che parte la stagione, si decidono cosa vogliono comperare, si accorgono che mancano 15 giorni ai saldi e aspettano!

Secondo me hanno bloccato il mercato, ormai si vende quasi solo in promozione. Ma si ostinano a non liberalizzare il tutto.
Col risultato che se vai dal commerciante amico ti fa lo sconto dei saldi prima o ti mette da parte la roba ecc. Insomma il solito "arrangiarsi" all'italiana.

Dicembre tempo di budget e offerte speciali

Ma lo sapete che il last minute (ma se ci sono cifre importanti in gioco) lo fanno anche in banca?

In Dicembre spesso ci sono offerte speciali se non si è raggiunto il budget: a volte per la raccolta (denaro da depositare) ma a volte anche per gli affidamenti.
Mentre tutti pensano ai regali si possono fare ottimi affari.

mercoledì 21 dicembre 2005

Quando si butta qualcosa nel ventilatore..

Se si butta qualcosa nel ventilatore si sparge in giro.
Adesso salta fuori il discorso del leasing sulla barca di D'Alema.
Un pò mi pesa difendere il grande antipatico ma se lo trovo giusto..

Le barche sono tutte in leasing. Per una delle classiche storture fiscali in Italia la società di leasing paga IVA ridotta rispetto ai privati. Credo, ma vado a memoria, fosse 10 contro 20.
Capite che il 10% su giocattolini che costano dai 100.000 euro in su (molto molto su) il 10% non è poco.
E allora, appunto, tutte le barche sono in leasing.

Poi l'antipatico baffetto tiri fuori contratto ed estratto conto e faccia vedere che il tasso è quello di mercato e il conto l'ha usato solo per le rate e siamo tutti a posto.

Diritti e cultura

A New York i sindacati dei trasporti scioperano (dopo 25 anni!): il sindaco va a piedi (magari anche solo per un pezzo) per solidarietà, i giudici cominciano a darsi da fare per far pagare il danno che i sindacati fanno ai cittadini/utenti. Si fa organizzare la gente con trasporti a 4 in auto e si cerca di fronteggiare la situazione.

In Italia lo sciopero è un diritto, si sciopera nei trasporti ogni mese, si bloccano per protesta strade, ferrovie, autostrade. I potenti intanto viaggiano coi lampeggianti e chi se ne frega dei cittadini. I giudici guardano che i poliziotti non siano duri negli sgomberi e che il diritto allo sciopero sia preservato. Uguale!

martedì 20 dicembre 2005

Voglio fare il Presidente Confcommercio

Se mi danno milioni in opere d'arte e mobili in comodato gratuito per casa, milioni di fondi da gestire più o meno a piacere mi offro a tutti i commercianti che leggono per fare il loro Presidente!

Castello di carte

Interessante articolo oggi del Sole 24 Ore (prima pagina di mondo e mercati) che ci ricorda come buona parte dell'industria cinese sia statale e/o sovvenzionata.

Vale per il tessile dell'articolo ma vale anche per moltissimi altri settori.
La verità è che questi nuovi capitalisti di stato i conti non li sanno fare e al momento stanno in piedi per sovvenzioni (principalmente sull'export, ecco perchè sono così aggressivi) e perchè un sistema bancario statale e sull'orlo del baratro evita di spostare gli equilibri.

Far west e castello di carte, basta un refolo di vento e il Partito si trova con un ginepraio inestricabile.

Certo che per chi si trova come concorrente (moltissimi, io compreso) aziende che non hanno problemi di sicurezza, inquinamento e leggi varie; con dipendenti senza diritti e che hanno fame; in stabilimenti dove non ci sono neppure i servizi; che nonostante questo sono in perdita; che sono sovvenzionati dallo stato, la vita è dura!

Spero che il castello caschi, il problema è che i soldini del surplus li hanno investiti in debito pubblico americano quindi il loro castello potrebbe far cascare quello americano!

Concorrenza globale

Dagli ultimi dati pare che la Cina ci abbia superato.

Da adesso siamo noi, come inseguitore, che facciamo concorrenza a loro.

lunedì 19 dicembre 2005

Dipende

Dipende da chi le cose le fa (se poi paga lo stipendio).

leggo qui
"La prova provata che Fiorani e i suoi “collegati” mentivano al mercato e costituivano un’associazione a delinquere, secondo le rivelazioni dell’articolo, sta nel fatto che da ben prima di aver rivelato alla Consob, nella scorsa primavera, l’intenzione di lanciare una contro-opa rispetto agli olandesi su Antonveneta, da dicembre del 2004 Fiorani aveva firmato contratti di equity swap con istituti esteri come Jp Morgan, Dresdner Bank e altri, volti a subentrare ai medesimi istituti nella proprietà di titoli Antonveneta che questi avessero nel frattempo acquisito sul mercato. “Un piano a più mani, studiato con largo anticipo rispetto alle date finora conosciute, studiato a tavolino in barba alla trasparenza”, sferza il quotidiano della Fiat. Ora va bene prenderci per polli, ma a tutto c’è un limite. E’ possibile mai che il giornalista che firma il pezzo, e che lo stimato Giulio Anselmi che firma il giornale, non si siano resi conto che i contratti antedatati di equity swap con istituti stranieri sono stati esattamente il metodo seguito da Ifil-Exor per risalire al rango di primo azionista Fiat, senza dirlo nel frattempo né alle banche che credevano convertendo il prestito da 3 miliardi di divenire loro soci primari, né al mercato né alla Consob mentre il titolo saliva e la famiglia Agnelli in due comunicati a fine luglio e fine agosto dichiarava di non sapersene proprio spiegare il perché?"

Poi su altre parti dell'articolo non sono magari molto d'accordo, ma questa sono sicuro piacerà molto anche all'amico Steve Trader che di borsa ne sa certo più di me.

Abitudine e professionalità

A Confindustria (che fa probabilmente ogni tanto fa qualche operazioncina anche lei) certe cose non credo succedano.

Che va a fare il Presidente da noi di solito fa parte dei "poteri forti" e ha l'abitudine a gestire certe operazioni delicate con professionalità.

Poi sul Billé che di professione fa il pasticcere (categoria per la quale ho il massimo rispetto, anzi che adoro) e l'han trovato con le mani in pasta, ha combinato un pasticcio ecc lascio libero sfogo alla vostra fantasia.

Tanto tuonò che piovve

Alla fine il Governatore Fazio si è dimesso.

Se è perché Fiorani (vedi sotto) parla ha perso una buona occasione all'inizio della tempesta per fare una figura decente.
Se è nell'interesse del paese uguale.
Se hanno vinto i poteri forti esteri è triste. Ma il casino a Lodi mi pare italiano, italianissimo (off-shore incluso).
E in generale facciamo la solita figura dei casinisti.

Si aprono le danze per la successione. Anche se di sicuro gli accoppiamenti per la serata danzante sono in preparazione da un pò (come nella migliore tradizione dei college).

E da adesso chi vuole comperare le banche dovrà farlo a suon di Euro veri e non di "protezione del sistema".

Uomini e mozzarelle

Come sono lontani i tempi del mitico Greganti.
Anche Fiorani si rivela un mezzo uomo e appena messo in carcere inizia a trombettare come un mangianastri.

Proprio vero che in giro c'è tanta gente che fa finta di essere un duro ma di duri veri ce ne sono pochi. Tutti forti con i deboli e deboli con i forti.

Forse che i poteri forti alla fine sanno anche scegliersi le persone forti?
Vedi, durante tangentopoli, alcuni manager Fiat che seppero resistere e adesso credo si godano un ottimo vitalizio.

Ogni tanto tocca lavorare

Non sono sparito, è che ogni tanto tocca anche lavorare.
E il week end è stato di quelli senza respiro.

In compenso non ho ancora comperato 1 regalo di Natale (quelli per i clienti a parte).

venerdì 16 dicembre 2005

Qualcosa non funziona

Comincio a pensare che qualcosa non funzioni nei controlli di Banca D'Italia. Mi spiace, l'ho sempre considerata una istituzione seria.
I controlli Consob non ho invece mai avuto dubbi che siano inefficaci ed inesistenti.

Ma se un gruppetto (molti nomi tornano) di delinquenti può usare le banche a proprio uso e consumo: prima Bipop, poi Pop Lodi e ci vogliono anni per accorgersene qualcosa non funziona.

giovedì 15 dicembre 2005

Si avvicinano le elezioni 2

Prodi e sindacati si preparano.
Ma cavalcare lo scontro sociale è pericoloso, molto, secondo me troppo.

Sono Bond, James Bond chiedo il permesso di atterrare


A me tutta questa storia sui voli CIA fa ridere.
Ma ve lo immaginate James Bond che chiede il permesso per andare in giro?

Ma che caspita di servizi segreti sono se devono agire alla luce del sole e chiedendo autorizzazioni?
Solito fumo negli occhi del "popolo".

Quelli che oggi si stupiscono

Necchi Spa di Giampiero Beccaria, già senatore di Forza Italia è stata a più riprese sostenuta e aiutata da BPL il cui amministratore delegato faceva il direttore di filiale a Pavia.
La notizia non è nuova, basta seguire il link.

Links

Volete un bersaglio grosso?
Il ministro dei tunnel è consuocero del Vice-presidente della Popolare di Lodi ieri perquisito.

Carta e debiti


Leggo che con tutto quello che sta succedendo alla fine la mitica Hopa potrebbe venire liquidata (e neppure in bonis).

Non mi dispiace. Finchè si è trattato di usare l'insider, la carta e i debiti sembravano bravissimi. Appena hanno provato sui progetti industriali (Vemer, Sorin, Sangemini, Pineider ecc) hanno miseramente fallito.
Appunto, come nel post di ieri, distruggere per costruire.

E' la miglior lezione sul tema differenza fra industriali e riders (non finanzieri seri, che sono un'altra cosa).

mercoledì 14 dicembre 2005

Mercato

Bello l'editoriale di ieri di Padoa Schioppa sul funzionamento del mercato.
Noi scegliamo chi deve vivere e chi morire (economicamente parlando).
Ed è inutile difendere le aziende decotte.

Sante parole. Invece in Italia ci troviamo aziende che oltre a non chiudere mai (e dovrebbero) fanno concorrenza (sleale) a quelli che vanno bene.
Ci troviamo aziende che hanno finanziamenti grazie ai soliti amici degli amici.
Ci troviamo persone che lavorano sei mesi poi fanno cassa integrazione per anni, lavoratori che rifiutano i lavori nelle piccole aziende proveniendo da grandi aziende fallite perchè perderebbero la tutela.
Sindacati miopi incapaci di capire le dinamiche della competizione globale (ancora attaccati al salario quale variabile indipendente).

Imprenditori incapaci.
Ma questo fa parte del gioco. Altrimenti, appunto, non ci sarebbe ricambio: distruggere per costruire.

Si avvicinano le elezioni

Si sente un sinistro tintinnar di manette.

Simboli


Ci si lamenta che il Natale è ormai la festa del consumismo.
Ci si dimentica che il simbolo maggiormente utilizzato nasce dall'apoteosi del consumismo (la pubblicità) e dal marchio consumistico più odiato/famoso (la coca cola).
Troppo difficile travestirsi da Gesù Bambino, probabilmente.

martedì 13 dicembre 2005

Autocommento

io sono per la pena di morte, come deterrente.
Ma un conto è un deterrente un conto è una esecuzione tanti anni dopo di una persona che è certamente diversa (anche tralasciando il caso specifico).

Tutti minacciamo i figli se fanno le malefatte, solo gli squilibrati li picchiano a sangue.

Grazia


Può un austriaco dal cervello ottenebrato dagli anabolizzanti, che ha interpretato terminator predator e conan il rabarbaro e che neppure i suoi elettori sopportano più graziare?
Ecco, appunto..

domenica 11 dicembre 2005

Colori e simboli

Per chi ama queste cose: il palazzo Telecom zona fiera di Bologna (rosso) è stato comperato da Unipol che lo sta ristrutturando e dipingendo di .... nero

sabato 10 dicembre 2005

Controcorrente

Post concorrente nell'interessante Cina post di Sabrina Provenzani(1).
La Cina cresce più lentamente di quanto potrebbe.
E tutto sommato, vista così, io sono anche d'accordo.

I cinesi hanno ancora per il momento, per fortuna, anche grandi, enormi problemi di qualità, soprattutto sul discorso di costanza della qualità (soprattutto le PMI locali).

1) Devo le mie scuse, avevo confuso due Blog su Blogosfere e attribuito a Enzo Reale (che incece cura Cina e dintorni) Cina post

Facciamo concorrenza agli associati?

Leggo sul Mondo che Confindustria con Unimpiego (che comunque assorbirà iniziative già nate da varie associazioni) si metterà a fare ricerca del personale.
Visto che credo ci siano parecchi associati che lo fanno già non credo che questi saranno contenti.
E resta l'annoso problema dell'associazione che fa da tramite per chi "ruba" personale ad altri associati.
L'argomento è spinoso e rischia di causare problemi. C'è gente che vuole uscire dalla nostra associazione per quello che scrive il Sole 24 Ore (?!) figuriamoci cosa succede se si fa da tramite per portargli via del personale.

E' pur vero che occorre ampliare i servizi offerti. Da alcuni anni è in atto una battaglia (neppure troppo sotterranea) sulla rappresentanza tra Confindustria e Confcommercio sulla rappresentanza dei servizi e tra queste due sia con le Camere di Commercio che con Compagnia delle Opere.
Negli ultimi giorni, non a caso c'è anche il segnale del cambio di nome della Associazione di Roma.

venerdì 9 dicembre 2005

Oligarchia


Sul discorso fondi di Billè avevo già messo un commento tempo fa.
Ma oggi, leggendo l'articolo sul Corriere ho capito perché comandano sempre i soliti o i loro amici.

Mi ero perso che tra le mille cariche Fabrizio Palenzona è anche vice-presidente della Confcommercio. Palenzona, già sindaco di Tortona, Presidente Provincia di Alessandria e amico di Marcellino "autostrade" Gavio che lo ha messo a presiedere l'associazione autotrasportatori; poi è in Schemaventotto (holding Benetton che guarda caso possiede Autostrade) Vice-presidente Unicredit, in CdA Mediobanca (come indipendente ah ah ah ah!), ABI, e naturalmente nella Fondazione Cassa Risparmio Alessandria. E sicuramente dimentico molto.

Amministratore di Confcommercio (che,pare, non aveva mai sentito parlare della società satellite e piena di cash!) è Aldo Poli, presidente dei commercianti di Pavia e della Fondazione Banca del Monte di Lombardia. Il quale evidentemente faceva bonifici da milioni di Euro senza sapere esattamente dove finivano.

Per chi non lo sapesse vorrei ricordare anche che le fondazioni bancarie hanno potere enorme sul territorio perchè sono quelle che decidono dove indirizzare (sempre per scopi benefici o di sviluppo del territorio, è chiaro!) i soldini che hanno da dare ogni anno.

Adesso che si parla di coinvolgimento dei Vice Presidenti me lo voglio vedere Mr millecariche se lo inquisiscono come fa.

Collegabile a questo discorso vorrei commentare anche il fatto che "alcuni" ricevano prestiti "personali" dalle banche per comperare azioni.
E' chiaro che se mi indebito per comperare la casa è un conto, ma se mi indebito per comperare azioni è perchè qualche uccellino mi ha suggerito che potrebbe essere un buon affare.
Ecco come questi oligarchi grazie agli amici diventano sempre più ricchi (anche se di soldi non ne hanno) alla faccia del popolo bue al quale vendono Parmalat e bot argentini.
Se chiedi il mutuo ti fanno passare come il riso, ma per gli amici degli amici c'è sempre qualche milioncino pronto all'uso.

giovedì 8 dicembre 2005

Batti il ferro finchè è caldo

Uno dei tipici errori di chi non è abituato ad esportare è quello dei tempi.
Il proverbio dice "batti il ferro finché è caldo", appunto. Operare sui mercati esteri presuppone una grande attenzione ai tempi.
Occorre essere veloci, precisi, "stare addosso" al mercato o al potenziale cliente nei momenti importanti.
Vero, come qualcuno obietterà, che questo ormai vale anche per l'Italia, ma la gente che non è abituata non si rende conto che rispondere il pomeriggio o il mattino non è la stessa cosa per chi è a 6 ore di differenza di fuso! rispondere ad un asiatico il pomeriggio significa fargli trovare la risposta il giorno dopo. E in certi paesi, come quelli arabi, il Venerdì è festa.

E poi bisogna abituarsi, la risposta vostra deve sempre essere immediata, la loro arriverà (forse) quindi stategli addosso voi.
Poi vi arrivano le email in un giorno festivo per l'Italia cui rispondere entro 2 ore, ma in quel caso non sempre è possibile.

La lunga notte del dottor Galvan - Daniel Pennac

In mattinata ho letto questo racconto di Pennac.
Bello, divertente, molto meglio di "Grazie" che diventa invece ottimo a teatro con Bisio. Non c'è paragone con "Ecco la storia" che non mi era affatto piaciuto.

Amo tantissimo Pennac dai tempi della saga di Malaussène. Se devo consigliare qualcosa consiglio quella, da leggere rigorosamente in ordine cronologico.
Ultimamente sta diventando molto teatrale. Può darsi che la cosa nasca dal primo Bisio a teatro con Mosieur Malausséne.

Se avete poco tempo questo è un racconto divertente, per fortuna ad un prezzo da racconto.
E secondo me il successo di Pennac in Italia deriva anche da un'ottima traduttrice.

Casa del Conflitto D'Interessi

Interessante articolo di Gian Antonio Stella oggi sul Corriere.
Ancora una volta in questo governo conflitti d'interessi, ancora e ancora e ancora.

Sulla TAV a mio parere si sorvola un pò troppo (non in questo specifico, in generale) sul fatto che l'opera fa parte di un accordo europeo (grandi discussioni ai tempi sulla lotta da fare perchè il "corridoio cinque" passasse al sud delle Alpi) voluto da tutti.

I politici, al solito, fanno la figura delle banderuole che garriscono al vento dei sondaggi. Sia governo che opposizione.
Ma ognuno ha i politici che si merita (e che vota)!

martedì 6 dicembre 2005

Etica e Confindustria

Leggo su Repubblica Palermo (via rassegna stampa, non compro tutti i giornali d'Italia) Che il vertice degli industriali di Palermo e della Sicilia è stato leggerissimamente inquisito e sospeso dalle cariche societarie in quanto socia di tale Bontate Junior.

Se non altro si sono dimessi.

Costanzo, presidente di Confindustria Sicilia, una settimana fa pare abbia fatto un convegno dove ha attaccato, per questioni etiche, Cuffaro Presidente della Regione.

Non ho visto articoli altrove. Ma il Sole 24h non ho tempo di leggerlo.

Istinto

Ripensando al mio post "a caldo" di stamattina sulla Val Di Susa (che conosco, dove ho casa e clienti) credo derivi dal fatto che sono arcistufo di un paese dove ormai per qualsiasi problema locale la gente ha preso la malsana abitudine di bloccare le strade/ferrovie ecc per farsi sentire.

E conoscendo alcuni in Val di Susa mi stupisco che non chiedano l'eliminazione delle automobili e l'obbligatorietà dell'utilizzo delle carrozze a cavalli o del treno a vapore.
Fosse stata esterna dopo l'autostrada (che non sarà bella ma i serpendoni ininterrotti di auto e camion di prima erano peggio a mio parere) avrei potuto capirli, ma essendo in galleria sinceramente no.

E con tutti i soldi che abbiamo (come contribuenti) investito nella valle che adesso vogliano bloccare le olimpiadi!

Paese civile

Ho sentito stamattina il Presidente della Comunità Montana della Bassa Valle Susa lamentarsi dell'intervento di Polizia e Carabinieri per sgomberare i blocchi ai cantieri (evidentemente usando la forza, visto che con le buone non se ne andavano).

La sua dichiarazione sull'intervento alle 2.30 è stato "in un paese civile queste cose non succedono".

Vero, in un paese civile li avrebbero sgombrati e arrestati già da tempo.

Democrazia ed elites

A me questa storia delle primarie non convince al 100%.
Credo più in una democrazia "guidata", semmai secondo me stiamo perdendo i politici che hanno una adeguata formazione e carriera sull'altare della società civile. Invece fare politica non è come guidare un'azienda (vero Silvio?) o essere presidenti della bocciofila.

La società dell'immagine e delle primarie rischiano di portarci a candidati o telegenici o populisti.
Invece nella nostra situazione abbiamo bisogno un sistema (non solo in politica) meritocratico che porti i più capaci a comandare. La medicina è amara, le cose complesse, non sono sicuro che siano argomenti vincenti in caso di primarie (vere, non quelle su Prodi).

boh, da un lato è giusto che siano gli elettori a scegliere, dall'altro non è detto che scelgano il migliore.

Il paese delle emergenze


Si sa, siamo un popolo che si dà da fare solo in emergenza.
Ma troppo spesso le emergenze ce le creiamo.

A Milano parlano di alberi caduti: anche qui da noi in città, anche nel mio giardino; hanno ancora su le foglie, troppa neve ha rotto i rami. Vero, colpa dei comuni che non potano, ma anche situazione strana.

Marciapiedi: leggo di gente che dice che deve provvedere il comune.
Vero, ma questi sapientoni mi piacerebbe metterli per 1 giorno a gestire una roba complessa come il comune di Milano con tutti i lacci e i casini e dovrebbero spiegarmi come si fa a pulire 8.000.000 di metri in poche ore (dicono siano 4000 km di strade, x 2 lati) dalla neve e di notte .
Non è più semplice come si è sempre fatto che ognuno si pulisca i suoi 20/30 metri?
No perchè ormai siamo il paese dei diritti (e dei doveri dimenticati) oltre che delle emergenze.

Autostrade: a parte che Burlando farebbe bene a non farsi vedere (altrimenti viene il dubbio che sia colpa sua, da ministro dei trasporti lo tolsero per la sfiga che portava) non si potrebbe semplicemente prendere i camionisti/guidatori che hanno causato il blocco perchè senza catene e chiedergli i danni per la cosa? Niente soldi? Ci pigliamo il camion, lo si fa 2 volte poi vedi che provvedono tutti a comperarsi e montare le catene!
E a sentire la gente che si lamenta che ha fatto tot ore di coda dicendo che è colpa delle autostrade perchè "si sapeva che sarebbe nevicato" mi dico.. sono io l'unico pirla che se nevica evito di mettermi in viaggio e se lo faccio lo faccio adeguatamente attrezzato?

Che poi quei bastardoni delle autostrade ti facciano entrare anche se fai 500 metri e ti blocchi è una verità che vale sempre, non solo per le nevicate. Ma mica rinunciano al business.

Democrazia, partecipazione e senso della misura


Con profondo stupore ho scoperto Venerdì scorso che esistono degli operai che veramente credono che il contratto si firmi per il loro sciopero.
Ad un "crumiro" è stato detta una frase tipo "però poi rinunci all'aumento che otteniamo con lo sciopero!".
Essendo io in Federmeccanica magari una semi-inesistenete voce in capitolo potrei anche averla (ma i tipi non lo sanno quasi di sicuro).

Da sempre sono uno strenuo sostenitore del fatto che ciascuno di noi debba fare la sua parte e che vanno fatte anche le battaglie solitarie, ma mi pare veramente troppo anche solo pensare che lo sciopero di 3 operai (su 50) in una fabbrica sperduta in provincia possa avere influenza sull'andamento della contrattazione.

I giochi si fanno a ben altri livelli e seguono altri meccanismi.
E poi non c'è da stupirsi se la gente crede a Vanna Marchi, alle promesse elettorali ecc.

E poi il contratto metalmeccanici pendente è un utile strumento elettorale...

venerdì 2 dicembre 2005

Fortuna? Dove nasci

Pensiero che ho sempre verso Dicembre.

Cosa vuol dire fortuna: dove nasci.
Mentre milioni di persone muoiono di fame migliaia di persone hanno il problema di avere troppi inviti a cena per Dicembre.
Se uno è in una posizione appena appena per Dicembre gli inviti arrivano a mazzi e si trova con sere dove avrebbe 3 o4 cene.

Imprenditori e manager

Leggo (in ritardo, mi fanno lavorare) la dichiarazione di Romiti: Montezemolo non e’ un imprenditore e’ un dirigente.

Reazione: ha ha ha ha ha! Da che pulpito!

I risultati da imprenditore di Mr Romiti imporrebbero il silenzio più che il pontificare.
Uno che è stato un dirigente per una vita (boiardo di stato in Aliatalia alla partenza) e quando si è trasformato in imprenditore ha fatto anche il più classico degli errori: credere di avere figli furbi.
E da dirigente ho sempre pensato che i problemi di Fiat oggi siano figli suoi.
Ma lo sport nazionale è dire cosa gli altri dovrebbero fare.

Chi se ne frega

Cenetta tra amici, qualche notiziola Confindustriale raccolta (il titolo dice già tutto).
- l'elezione del presidente nazionale Piccola Industria è stata cruenta. Salmoiraghi dopo aver detto che faceva solo un mandato si è ripresentato e alla conta dei voti ha perso malamente
- l'elezione di Morandini potrebbe essere la prima mossa di Bellotti (past president piccola nazionale) che ambirebbe a diventare presidente dopo Libera e Bella Montezemolo.
(pensiero mio: si metta in fila, almeno dietro la Emma Marcegaglia che studia da anni per farlo e l'ultima volta ha scelto il carro sbagliato)

giovedì 1 dicembre 2005

Presidenti imprenditori o manager


L'amico di blog Steve espone i suoi dubbi sulla natura di Montezemolo.
Il discorso impera in Confindustria da sempre, con gli imprenditori che guardano con aria di superiorità i manager e dubitano che possano rappresentarli.

Sulla cosa spendo i miei due centesimi.
"Manager" come Montezemolo guadagnano in un anno quanto molti dei piccoli che li guardano con sufficienza fatturano.
E se andiamo verso un capitalismo anglosassone fatto di Public companies chi è l'imprenditore?

Il vero imprenditore spessissimo ha poco tempo da dedicare a cariche che diventano esse stesse un lavoro, infatti molti di quelli che vedete in giro sono confindustriali professionisti, a volte (mi sa anche fra i vice-presidenti) andando a scavare l'azienda dietro non c'è!

E si intende più di industria uno che fa il capo azienda alla Fiat o un piccolo imprenditore di provincia come me? E la rete di contatti? E i pensatori che ti affiancano e aiutano? E il backoffice per supportarti? E la complessità?
Non lo so, non sono mai stato razzista nei confronti dei manager.

Il problema che ho sempre visto (lavorai molto in diverse commissioni di riforma) è più quello del funzionmaento di Confindustria che lascia poco spazio alla base e alle esigenze dei piccoli, ma non è facile trovare un meccanismo che lo permetta.
Va poi detto, come ho detto in post precedenti, che troppo spesso i piccoli sui macro problemi industriali hanno poche idee e molto confuse.

Non è facile trovare imprenditori capaci di gestire una struttura complessa e politica come un'associazione, che abbiano il tempo e la voglia (non dimentichiamo che è gratis o quasi) da dedicarvi e che siano stimati dagli altri (spesso invidiosi).

E alla fine ci troviamo il ciuffone, che partito con mega squilli di tromba al solito porta a casa poco o niente, neanche per Fiat mi pare.
E non dimenticate mai che nelle associazioni contano di più i direttori dei Presidenti, come nei ministeri contano più i direttori dei ministri. I direttori sono lì, gli altri sono pro-tempore.

foto (C) Stefano Meluni

Tassi e Dollaro

Alla fine i 25 punti base sono arrivati.
E il dollaro si sta rafforzando.

(per me) speriamo che vada avanti

martedì 29 novembre 2005

Tassi & Basilea2

Qualche tempo fa parlavo di tassi differenziati per Basilea2 in un mio post.
Mi capita in mano un'offerta per operazioni per PMI con Banca Intesa e garantite da un Confidi.
Max 500.000 Euro.

I tassi sono legati a spread su Euribor 3m (oggi al 2,45%).
Raing Intesa da 1 a 6 (dovrebbero averne 9 agli ultimi tre i soldi non li danno proprio).
rating 1=spread 0,95 rating 6 spread 2,20.
Quindi a tasso finito cattivo rating vuol dire costo della materia prima denaro più alto del 37%!

Tu o lei?

In azienda mio fratello (creativo, R&D, artista) dà del tu a tutti.
Io cerco di dare del lei (ma non rifiuto il tu e dò del tu a quelli storici che hanno iniziato con me 25 anni fa).

Mi sono sempre chiesto cosa sia meglio. Il "lei" l'ho sempre considerato anche una forma di rispetto per i collaboratori, inoltre mi pare che permetta in alcuni casi di poter meglio esprimere i miei eventuali dissensi. Tra l'altro io in azienda ho la parte del "cattivo".
E ho dato del lei alla mia segretaria per 10 anni pur con una confidenza massima come occorre per una vera segretaria.

So che in molte multinazionali il tu è imposto. La mia impressione è però che ci sia un ambiente meno piramidale da noi nonostante i miei lei che in molte aziende dove ci si dà tutti del tu.

lunedì 28 novembre 2005

Licenziamento libero

Leggo con ritardo l'editoriale di Giavazzi di Venerdì scorso che chiede il licenziamento libero.

Quando si affronta il discorso licenziamento in Italia si parte da un presupposto sbagliato. Che noi imprenditori siamo tutti dei figli di buona donna.
Parlo dei piccoli, perchè i grandi licenziano come e quando vogliono.

Con i tempi che corrono se uno ha una persona capace e/o che ha almeno un pò di voglia di lavorare di solito gli dà degli aumenti di stipendio, non cerca certo di licenziarlo.
Quelli che (forse) verrebbero licenziati sono le mele marce e probabilmente i più felici del fatto, credetemi, spesso sarebbero i colleghi. La mela marcia rovina il cestino di mele buone.

Da tempo ho una teoria: invece di fare la battaglia per il licenziamento libero (che in un paese catto-comunista non passerebbe mai) facciamo la battaglia perché sia possibile fare 1 (uno!) licenziamento con indennizzo all'anno.
Funzionerebbe l'effetto deterrente, per non essere quell'uno molti dimostrerebbero un pò più di impegno.

giovedì 24 novembre 2005

Dollaro USA

Mi sembra sulla giostra.

La BCE dice che alzerà i tassi.
In teoria il rialzo dei tassi dovrebbe rendere forte l'euro, in pratica l'effetto annuncio dovrebbe averlo mosso di conseguenza (l'andamento dell'ultima settimana).
Qualche idea lì fuori?

Visto che per noi come esportatori ogni centesimo di movimento del cambio vale qualche decina di migliaia di Euro.

mercoledì 23 novembre 2005

Fondi personali

Leggo si Dagospia dei conti "personali" di Billè.
Devo dire che (per quello che mi è capitato di sapere nella mia vita) ci sono state in passato cifre importanti su conti delle associazioni non proprio "ufficiali".
Quando è capitato a me la situazione fu poi sanata.
Può darsi che Confcommercio abbia ancora dei conti a latere usati da Billè.

Come venissero formati non lo so (roba molto vecchia comunque), l'impressione che ho sempre avuto è che in passato potesse servire anche a finanziare qualche campagna elettorale, ma questa è un'idea mia.

I furbetti dimenticati

Difesa fatta sull'RCS, gli immobiliaristi sono spariti dai giornali.

Sul Titanic si festeggiava

Mentre scende sotto la soglia di 1 Euro, Alitalia annuncia la cancellazione di 230 voli per Venerdì causa sciopero.
Tanto qualcuno ci penserà: tutti, attraverso le tasse, pagammo, abbiamo pagato e pagheremo i costi di Alitalia.

Crisi di competitività

Qualcuno che tiene evidentemente c'è.
Leggo su Corriere.it il dato Istat del commercio estero.

Ci frega il fatto che non abbiamo petrolio (ma siamo bravi ad esportarne i semilavorati, non va dimenticato che i prezzi salgono anche per mancanza di impianti di raffinazione) "Togliendo l'effetto del greggio e del gas naturale nel periodo gennaio-ottobre avremmo avuto un saldo positivo di 1.374 milioni di euro ."
C'erano saldi molto più convincenti in passato. La buona notizia è che stiamo allargando i mercati di sbocco "Sempre nel periodo gennaio-ottobre le esportazioni italiane sono aumentate verso tutti i Paesi. Gli incrementi più elevati sono verso la Russia (+21,9%), il Mercosur (+13,3%), gli altri paesi (+11,4%). ", la brutta è che importiamo molto dalla Cina, (+18,9%) e qui contano molto anche le delocalizzazioni già fatte.

martedì 22 novembre 2005

Il bivio

Prendo spunto dal commento di un collega sulla situazione.

La mia impressione è che un pò di tempo fa il sistema industriale abbia passato un bivio, alcuni hanno preso una strada in salita e stretta altri una sempre in salita ma che sembrava più larga.

Come spesso accade andando avanti le cose cambiano.
La strada stretta continua ad essere una strada accidentata (non è facile gestire un'azienda) e stretta (concorrenza, riduzione margini ecc).
Quella più larga, che permetteva di tirare i remi in barca e vedere cosa succedeva si è andata restringendo sempre più, fino a diventare un sentiero con pendenza elevatissima.
Ci sono sentieri ancora più accidentati che portano all'altra strada ma sono difficili da trovare e costano enormi sacrifici.

Per uscire dalla metafora chi ha cercato di fare piani strategici, di capire dove andava il mercato, di investire in prodotti, in formazione del personale, in tecnologie informatiche soffre ma tiene.
Chi ha tirato i remi in barca in attesa di vedere cosa succedeva, chi ha usato l'azienda come mucca da flussi, sta sempre più diventando marginale sul mercato. E rischia di essere buttato fuori.

La metafora africana di leone e gazzella: se stai fermo duri niente, se cammini duri poco, cerca di correre più degli altri e spera di correre nella direzione giusta (correndo ci si può anche schiantare).

lunedì 21 novembre 2005

L'annunico è l'obiettivo finale?

I nostri politici invece di fare un progetto e iniziare il programma passo per passo per raggiungerlo fantasticano, annunciandoli, grandi obiettivi e progetti per poi non fare nulla: basta il titolo sui giornali.
E la confusione diventa sovrana.

Ad esempio qualcuno ha capito come funziona la patente a punti attualmente? Io fra i 1000 annunci di emendamenti, leggi ecc non ho più capito nulla.

Questa è l'Italia: la legge non ammette ignoranza e tutti dovremmo abbonarci alla Gazzetta Ufficiale (e laurearci in giurisprudenza per cercare di capire cosa c'è scritto).

L'eterno rinvio

Uno dei metodi più usati (magari anche senza cattiveria) per il rinvio è quella del progetto globale.

Si vuole cambiare la posizione di una scrivania? Si, però bisogna spostare le prese, i cavi, e per farlo conviene aspettae quando rifaremo gli impianti, che rifaemo quando rifarfemo gli uffici, che rifaremo quando avremo fatto la nuova costruzione per spostarci temporaneamente, che faremo quando avremo la necessità di allargarci, che avverrà forse fra 10 anni.

E su mille cose in azienda si rinvia e non si fa nulla.

domenica 20 novembre 2005

Commercianti e Mulini a vento

I piccoli commercianti stanno combattendo una battaglia contro i mulini a vento, ossia gli orari di apertura.

Oggi sono passato davanti al centro commerciale integrato (supermercato, galleria, garden center, cinema Multisala, Fast food), era aperto. Una quantità di macchine da paura.
Ormai, come all'estero, la gente quando non sa cosa fare va ai centri commerciali, oggi divenuti l'agorà di un tempo.

Contemporaneamente leggo sui giornali che i commercianti si scatenano contro i permessi di apertura la domenica di questi mega-centri.

Capisco benissimo le ragioni di chi gestisce in proprio l'attività e non può permettersi di tenere aperto 7 giorni su 7, ma è una battaglia persa in partenza.

Chi viaggia sa che a Londra trova i minimarket degli indiani aperti sempre, 24 ore al giorno, tutti i giorni, che entra in un ristorante alle 23.00 e non gli rispondono che la cucina è chiusa, e lì di fianco negozi ci sono anche che fanno orari tipo i nostri.

Il problema è, come sempre, strategico.
Inutile invocare le protezioni della lobby, della legge ecc. Sul medio periodo il mercato si adatta. Occorre capire come difendersi e combattere questa battaglia, ma la guerra contro i centri commerciali giganti per la maggior parte dei commercianti e la loro visione limitata è già persa.

E poi per chi lavora molto i negozi fanno orari veramente assurdi!

Ottimismo & paranoia

Sono ottimista, non ho mai capito come si possa fare questo lavoro senza esserlo (eppure conosco tantissimi colleghi pessimisti).
L'altro giorno ho fatto un giro presso clienti.

Il prodotto è in crescita, in fase di ingresso nel mercato con ampi spazi di allargamento.
Quel prodotto (sogno di chiunque si occupi di marketing) viene chiamato col nostro marchio.
I clienti quando mi vedono fanno grandi sorrisi naturali (col prodotto portano a casa bei soldini).
In questo momento siamo per loro in bellissimo business.
Qualche problema c'è (in meccanica non si può non averne) ma gli altri sono messi peggio.
Insomma c'è da essere soddisfatti.

Ma mi pare fosse Andrew Groove di Intel che diceva che solo i paranoici sopravvivono.

Ecco allora che nei momenti così io, da ottimista, sono preoccupato e divento paranoico:

  1. l'economia è fatta di cicli, quando sei su hai davanti il giù
  2. non può sempre andare bene, cerco di capire da che parte arriverà la mazzata
  3. quando va bene è il momento di investire e capire dove e come trovare un altro prodotto che posso avviare un altro ciclo di crescita

La cosa peggiore è fermarsi e incensarsi, cominciare a pensare di essere bravi e invincibili, farsi prendere da delirio di onnipotenza. Ecco che allora la mazzata è inevitabile.
E' nel momento in cui si sale che occorre investire per arginare la crisi che arriverà sicuramente, invece un sacco di colleghi sfruttano questi momenti per farsi la barca nuova, poi arriva la crisi e fermano gli investimenti in attesa che vada meglio, quando cominciano ad investire perché vedono la ripresa con i cicli brevi che ci sono adesso sono già in ritardo.

E poi sono pessimisti, ma la colpa è del mercato o la loro?

Giornalisti

Dai miei post precedenti si sa che ho ben poca stima dei giornalisti.
Sul Corriere di ieri c'è un bell'articolo di Piero Ostellino su come vengono fatti i giornali oggi.
Imprenditori, giornalisti e la bottega della politica Sfide di un ménage à trois
Purtroppo non trovo links per indirizzarsi direttamente.

sabato 19 novembre 2005

Tipi da aereo

Esistono due tipi di voli aerei: turistico e business. A volte sono mischiati ma nella maggior parte dei casi sono ben distinti e differenti.
Chi ha preso un Milano-Roma la mattina intorno alle 7 sa cosa dico. L'impressione di routine e di essere su un autobus. Tutti in grisaglia d'ordinanza che leggono il giornale o dormono.
In quelli turistici c'è casino, aria di festa e l'immancabile applauso finale che è liberatorio, non per come ha fatto l'atterraggio, visto che ormai atterra il sistema. Significa "siamo salvi".

Ieri ho fatto un giretto in Italia e ho fatto un pò di osservatorio persone, una delle mie attività preferite.
In particolare mi sono dedicato ad un "team" in viaggio:
  1. the boss - assolutamente con l'aria "sono qui per caso", giornale e nulla più, che si muove occupando gli spazi. Battutine a volte non proprio gradevoli ai sottoposti.
  2. il delfino portaborse - ben vestito, carino, si presenta bene. Borsa doppia (porta anche la roba del capo) sempre un passo indietro, ma vicino per ogni esigenza. Modello: mi sto sudando con tutta la lingua questo avanzamento.
  3. la ragazza, l'operativa, l'unica al telefono appena arriviamo che parla di business, prezzi & co.
  4. la mente - faccia da nerd in viaggio premio, vestito con taglio pessimo e almeno una taglia in più, cravatta a disegni sgargianti borsa nella quale sta il computer (scommetterei che è l'uomo dei numeri)

Erano sul volo del mattino, poi su quello della sera, tutti con aria sconvolta tranne il Nerd, ancora in gita scolastica.

Sul volo del ritorno c'era un gruppo di ragazzotti, alle prime esperienze di volo: divisi perchè ognuno aveva un posto finestrino, commento sulle ali che "si muovono", sui flap di atterraggio che tira fuori perchè c'è vento, cabaret di paste tenuto sulle ginocchia ecc ecc
Quello di fianco a me sparisce per un pò in bagno. Ritorna e dopo 2 secondi netti arriva la hostess e gli chiede la carta d'imbarco. Gli amici chiedono perchè e lui nervosissimo attacca con i boh?
Mentre la hostess si china per servire le sussurro "si è fatto una sigarettina?" e lei fatica a non scoppiare a ridere.

Alla fine non gli hanno fatto nulla ma in aereo già si narrava del "pollo" che si era fatto beccare a fumare.
Nota per chi non conosce gli aerei: in bagno ci sono i sensori di fumo e scatta l'allarme immediato (per evidenti ragioni di sicurezza).

giovedì 17 novembre 2005

Bruce Springsteen - Born To Run 30th Anniversary Edition

NB su Springsteen non sono obiettivo.

Dopo una settimana finalmente una sera a casa e il tempo per vedersi il DVD del concerto incluso nella versione anniversario di BTR.

Che emozione grandissima!
Quando è stato girato avevo l'età di mia figlia, e Bruce la rabbia e la voglia di correre dei 26 anni.
Nell'ultimo concerto a San Siro ha detto "siamo cresciuti insieme" e quella frase mi è entrata dentro, perché è vero.

Ed eccoli lì, nel pieno della loro gioventù (allora) per la prima volta in Europa. Un DVD finalmente disponibile anche se la ripresa non fu professionale (e si vede).
Questa volta non mi pare una operazione commerciale.

Bellissimo, emozionante.
Una cosa da rilevare è di quanto la sua musica per l'Inghilterra di quel periodo fosse fuori moda, dopo circa un anno esplose il punk! Non c'è da stupirsi se non fece troppo successo e se non ne ha molto neppure ora. Troppo americano per suono e temi.

Demagogia e consumi solidali

Se io fossi il sig. Coca Cola manderei a quel paese il Comune di Torino mandandolo a cercarsi gli sponsor per le loro olimpiadi (e credo si potrebbe scommettere sul relativo magna magna).

Ma i consiglieri comunali (o i gestori dell'università di qualche tempo fa) non hanno nulla di meglio e di più importante da fare che decidere sulle bibite distribuite dalle macchinette?

Ma se uno odia gli ameriKani non fa prima a non prendere la coca cola? (salvo poi portare orgogliosamente in giro il baffo nike su tutto l'abbigliamento).

Demagogia, demagogia. E cosa non si farebbe per due righe su un giornale.

Aziende e scuola

Spesso si fa un gran parlare del fatto che le aziende collaborano poco con la scuola.

Il comportamento degli studenti che lanciano petardi (si parte dai petardi e poi?) e fumogeni contro le Associazioni Industriali non mi pare un atto di disponibilità alla collaborazione.

Pensare che a mio parere uno dei problemi più grandi della scuola di oggi sono il '68 e il '77 che hanno svilito la categoria dei professori e ne hanno fortemente minato la preparazione e la motivazione.

Tanto chi fa il mio mestiere come parafulmine va sempre bene.
Ma poi questi incapaci e ignoranti, che vogliono fare solo le veline e i calciatori e vanno in giro a tirare pertardi almeno non si arrabbino perchè non trovano lavoro.

mercoledì 16 novembre 2005

Moda o immobiliare?

Una cosa legata al post precedente che mi ripropongo da un pò di analizzare (guardando i bilanci) e non ho mai il tempo di fare.

Ma le aziende di moda sono diventate società immobiliari?
Va bene che guadagnano molto (un jeans in Cina, e quasi tutto è fatto là, costa 2/3 dollari) ma questa continua apertura di negozi diretti e questo continuo (s)cambiarli le fa sempre più assomigliare a società immobiliari!

Una volta c'erano i negozi "storici", adesso se ci vai poco ogni volta che passi in una via trovi negozi diversi.
E che senso ha avere 4/5 negozi fra via Montenapoleone, Via della Spiga ecc se non di investire in immobili?

La Globalizzazione spiegata ai bambini

Volete spiegare la globalizzazione ai vostri figli?

Portateli in un centro commerciale a Milano, guardate i negozi, poi i prodotti.
Poi (lo so è un pò costoso) portateli a Roma, poi a Parigi e poi a Madrid.

Oppure fate un giro nelle vie della moda nelle stesse città.

Come? Stessi marchi? Stessi prodotti?

Ecco, appunto.

Ormai non si può girare il centro di Milano senza trovare ogni 10 metri un negozio di Gucci, Prada, H&M ecc ecc
Nei centri commerciali i marchi sono sempre gli stessi.
Se ti trasferiscono tipo Star Trek in un grande centro commerciale devi ascoltare in che lingua parlano le commesse (tra di loro, non con i clienti) per capire dove ti hanno catapultato.

A me intristisce, preferisco il servizio personalizzato del negozio dove chi vende conosce e ama "il prodotto". Quel tipo di distribuzione va bene per le cose di largo consumo.

Lasciatemi lavorare!

Brutta sindrome!

Spesso accade che la gente trovi la scusa (anche il Berlusca ha questa tendenza) che è colpa degli altri che, non capendo, non lasciano lavorare il capo e fanno inutili (?) questioni ponendo problemi. Devo dire che questo mi è capitato anche nelle associazioni.

Eh no cari signori, la colpa non è di chi "non vi lascia lavorare in pace" la colpa è vostra che non sapete costruire il consenso sulle vostre idee e fare in modo che diventino condivise.

Il passo successivo (fra i colleghi imprenditori) è quello del popolo bue che non capisce la importanza e bellezza della idea e che, attraverso il mercato, stranamente, non la premia.
Colpa della gente che non capisce nulla, l'idea è splendida (sottotiolo: è mia...).

In queste cose serve l'esperienza di fare trading, inutile pensare che è il mercato che non capisce e andare "contro".
Inutile pensare che sono gli altri stupidi perchè non hanno capito:

Blog & democrazia

A proposito di idee condivise, da neo-blogger ho apprezzato l'intervento su Europa di Adinolfi sulla vicenda Scalfarotto.
Per la serie "non si butta via nulla" stasera la questione è nella prima pagina del Corriere on line, almeno stavolta le fonti vengono riportate.
Ma il confine tra informazione (e relative manipolazioni) ufficale e libera è sempre più labile.
Per me più bello l'articolo di Adinolfi di quello del Corriere.

lunedì 14 novembre 2005

Tasse, demagogia e predicatori

Dicevo in un mio post precedente di come la verità è che quando le cifre in ballo sono grosse si usano molti metodi per ottimizzare la fiscalità.

L'inchiesta del Tempo che leggo su Dagospia la dice lunga su certe manovre.

E la dice lunga anche del come quando si tratta di fare le prediche o i giullari ci si comporta in un certo modo, poi quando si parla di cose serie (i propri soldi) l'atteggiamento cambia alla grande.
E vi assicuro che chi fa condoni per 400 mila euro di scheletri nell'armadio ne deve avere almeno altrettanti (altrimenti perchè farlo'?) e di solito ne ha molti di più perchè il moltiplicatore deve coprire il rischio di essere preso.

Prodotto idee e marketing

Stamattina ho conosciuto il tipo che ha inventato una macchina per la quale siamo fra i maggiori competitor.
Il business non è enorme ma buono per una piccola azienda.

Grande capacità strategica, dopo aver inventato la macchina hanno ritenuto che la gente non l'avrebbe usata. E hanno venduto il progetto.

Il progetto andò ad un artigiano, fu copiato da un altro artigiano. Poi siamo arrivati noi e da artigiani un pò più grandi abbiamo migliorato la macchina (comunque basata su quell'idea iniziale) e ci siamo presi una buona quota di mercato.
Il loro errore strategico è stato una nostra grande fortuna.

Business as usual, uno sbaglia un'altro guadagna!

domenica 13 novembre 2005

Bertinotti

Pensiero da imprenditore....

Meglio presidente della camera che ministro del lavoro!

Fiscalità e demagogia

Leggo che la Merkel aumenterà le tasse sui ricchi di 3 punti dal 42% al 45%.

Demagogia

Se si guadagnano oltre 500.000 euro all'anno si fa ottimizzazione fiscale, su certe cifre più le tasse si alzano più vale la pena di operare per evitarle. E si spostano le holding in Lussemburgo, e si comincia a manovrare, fino ad arrivare a spostare direttamente la residenza o fuggire come capitato ai super-ricchi svedesi.

Un pò come le tasse di successione. Se uno ha un grande patrimonio (salvo morte improvvisa) è un pirla se arriva al momento del triste epilogo senza prepararsi. Quindi fa quello che deve fare.
Poi invece il poveraccio che eredita l'appartamento e qualche bene da papà, senza società di gestione, trust, fondazioni, fiduciare ecc ecc si trova a pagare qualche migliaio di Euro.

Ma la demagogia è un bel prodotto da vendita al banco sui giornali.

Export & piccola industria

Per le PMI si fa un gran parlare di globalizzazione, di aggressione dei mercati, di export.
Bla bla bla bla, a parole tutti d’accordo, come se i piccoli imprenditori fossero degli incapaci perché non lo fanno.
Esportare è la parola d’ordine da parecchi anni. E ci sono moltissime aziende che esportano anche molto.
Ma se poi andiamo a vedere i mercati di sbocco dei prodotti Italiani vediamo che se togliamo Germania Francia USA resta poco poco.
Deluderò molti ma se ragioniamo in termini di globalizzazione secondo me vendere nella UE non è da considerarsi del tutto export.

Ragionare in termini di mercato mondiale significa darsi come orizzonte il mondo, non la UE.
Ma non è facile. Anzi, è difficilissimo.
Per noi ormai appartiene al DNA aziendale ma spesso, parlando con i colleghi, mi rendo conto che cose che sono per noi facili per molti sembrano montagne insormontabili.

Di base occorre qualcuno che viaggi. Sembrerà strano, ma non ci sono molti altri modi per crearsi in modo stabile dei mercati che andarci. Per entrare in un mercato in modo stabile occorre capire come funziona, e agire di conseguenza. E all’inizio l’investimento è alto e dai ritorni incerti. E poi occorre tornarci spesso.

Occorre un ufficio attrezzato per esportare: qualcuno che sappia le lingue, che sappia organizzare un trasporto internazionale, che conosca i sistemi di pagamento, software multilingua, magari multivaluta. Tutte cose non sempre disponibili.

Occorre avere una cultura aperta e conoscere i differenti modi di comportamento e di business.
Se un arabo cerca di baciarti non è perché ti ama (e non ti sottrarre), se un indiano ciondola la testa che da noi potrebbe sembrare “no” ti ascolta e vuol dire “si”, se un giapponese non ti risponde ti sta dicendo no, se un arabo non lo fai contrattare non si diverte e non crede di avere un buon prezzo, se con uno svizzero ti metti a contrattare più di tanto non funziona e mille altri esempi.

Insomma, non è facile. E sicuramente non si può pensare di esportare affidandosi a ICE o simili, che danno un supporto generale, d’immagine (e troppo spesso neppure quello) ma non possono certo trovarti un importatore.

E ultimo ma primo problema, il prodotto deve essere esportabile, studiato per il mercato mondiale.

Insomma se parliamo di UE nella maggior parte dei casi non è un problema, ma il mercato globale è un altro e l’arena è competitiva, affollata di gladiatori (molti enormi e potenti) e lasciarci del sangue è molto facile.

Memoria corta

Vedere Prodi scagliarsi contro i monopoli mi fa sorridere.

Ma questo Prodi Romano è lo stesso classificabile ai tempi della DC di De Mita come boiardo di stato, già presidente dell'IRI e che ha fatto la legge Prodi per evitare il fallimento delle grandi aziende?

Cooperative e ottimizzazione fiscale

I premi di fine anno per la fornitura alla Coop si pagano alla società in Svizzera, dove l'incidenza fiscale è più bassa.
Anche tutti gli associati alla Coop fanno quindi ottimizzazione fiscale.

NB notizia da verificare, anche se saputa da un agente del quale mi fido al 100%.

sabato 12 novembre 2005

Il portavoce

Il portavoce del ministro ha un tic, ti parla ma guarda di più i due cellulari a sul tavolo, manco lascia che lo schermo si spenga (per salvare batteria).

Uno probabilmente porta la voce del padrone.
L'altro è il filo diretto con i giornalisti che hanno bisogno di sapere cosa pensa il Ministro di un qualsiasi argomento per cui valga la pena di scrivere due righe.

Chissà che delusione, che senso di smarrimento se per caso il telefono non suona che so, per un'ora.

Nassiriya - Due anni

Ogni giorno decine di migliaia di persone, in varie posizioni, lavorano, si impegnano, fanno sacrifici, rischiano la vita per gli altri.

Nessuno stipendio può pagare certe cose. Ci vogliono persone che hanno lo spirito giusto.

Può anche darsi che tra loro ci siano persone non degne. Ma quelle persone vanno scovate e punite. Non si può discreditare tutta la categoria.
Parlo di carabinieri ma anche di poliziotti, infermieri e tanti altri "operai" della pubblica amministrazione.

venerdì 11 novembre 2005

Esagerazioni TV

Come detto TV ne guardo poca.
Tra la poca il TG1 delle 7 la mattina.

D'accordo gli inviati ma che senso aveva stamattina fare la rassegna stampa da Nassiyria per uno Mattina?
Nulla contro il fatto che la giornalista ci vada, ma che da lì faccia la rassegna stampa senza aver guardato i giornali!

mercoledì 9 novembre 2005

Anche Lei Senatore!

Ma perchè mai il Senatore Andreotti si è messo a fare la pubblicità di Tre?
Proprio non riesco a capirlo.

In compenso la Marini a furia di farsi tirare sembra così.

martedì 8 novembre 2005

Basilea 2

Si fa un gran parlare (spesso purtroppo a sproposito) di Basilea 2.
Per varie ragioni un pò l'ho seguito e per varie ragioni mi trovo spesso a fare il "bancario" ed analizzare operazioni di finanziamento.

La gente non si rende neppure conto che è già in ritardo, entrando in vigore nel 2007 l'ultimo bilancio approvato è quello del 2005 e quello ormai è quasi fatto!

Il post sarà lungo, spero sia anche interessante.

Alcuni punti fermi me li sono formati nella mente:
- non è vero che ci sarà razionamento del credito, per alcuni cambierà il "prezzo" del prodotto denaro, ma allo stesso tempo il prezzo sarà in parte più trasparente (dipendendo dal rating)
- i miei colleghi imprenditori nella maggior parte dei casi non sono pronti, non hanno capito, non sanno a cosa andranno incontro e come sempre piangono in modo preventivo o contro le banche
- all'interno del sistema bancario ci saranno grosse differenze di applicazione e le imprese dovranno abituarsi a scegliere le banche più adatte all'impresa
- se si vuole sfruttare B2 (ogni cambiamento porta rischi e opportunità) non si potrà più lavorare con 10 banche e non si potrà più delegare al commercialista la gestione finanziaria.

Qualche spiegazione di come la penso.
Le banche useranno diversi sistemi: indici brutali di bilancio (piccole o piccolissime aziende), analisi più approfondite (piccole e medie) di rating interno, utilizzo dei rating esterni (grandi aziende).
A loro volta le banche piccole non potranno costruire metodi di rating interno perchè troppo costosi. Tali metodi infatti devono essere "validati" sia internamente che da Banca D'Italia.
Con rating migliore il patrimonio della banca avrà un moltiplicatore maggiore per la concessione di fidi, oggi la cosa è fissa, ecco perchè molte banche potranno concedere più credito.
Al rating sarà poi legato il "prezzo" (in parte avviene anche oggi per le PMI molto indebitate ed è prassi per le corporation) ovvero gli interessi sui prestiti.

Allora eccoci ai miei colleghi che fanno i bilanci per pagare poche tasse e prelevano la cassa sfruttando pesantemente la leva. Se sono piccoli e quindi ci sarà un puro uso di indici il bilancio con un sacco di interessi passivi e l'utile di 5000 euro (fatto dal commercialista partendo dall'utile e ricostruendo il bilancio a salire) non è proprio il massimo della vita.
Visto che poi quando analizzo le possibilità di fallimento il nodo cruciale sono margine operativo, flussi ed elasticità di cassa.
Non solo, spesso i bilanci sono fatti in modo abbreviato e con una trasparenza discutibile (vecchio metodo, meno si capisce meglio è).
Consiglio: andare dalle piccole banche dove la discrezionalità del direttore ci sarà ancora ma comunque il rating, non si scappa, ve lo danno, cercate di migliorare gli indici. E di fare un minimo di pianificazione finanziaria e di controllo di gestione.

Per le medie aziende veniamo a quello che è il problema topico, a mio parere di B2: la comunicazione finanziaria.
Vale anche per le piccolissime aziende ma soprattutto per le medie occorrerà imparare a fare comunicazione finanziaria. Non è più possibile delegare tutto al commercialista e trasmettere in banca il bilancio inviando il fax del fax che ci ha fatto il commercialista.
Occorre che il bilancio contenga i dati necessari e in modo trasparente, occorre che l'imprenditore o chi per lui a domanda sappia rispondere e non che dica "aspetti che chiedo al commercialista". Altrimenti cosa pensate che faccia il bancario che lo mette a sistema se non gli spiegate cosa c'è nella voce "debiti"? Esatto, li considera tutti al più alto livello di rischio.
L'analisi poi sarà con un buon peso anche qualitativa e quindi anche la qualità dell'informazione finanziaria, la capacità di rispondere alle domande, la capacità di governare i flussi di cassa e le strategie aziendali saranno basilari.
Anche la capacità di reazione e di andamento confronto al settore di appartenenza (uno dei fattori inseriti) verrà misurato.

Allora è inutile cominciare a piangere che le banche sono sempre le stesse e B2 è la solita fregatura. Cerchiamo di capire come le banche ragioneranno e a sfruttare questa opportunità. Basta pochissimo, personalmente da anni considero le banche un fornitore della materia prima denaro, cerco di capire come ragionano e di sfruttare le opportunità. I soldi ci sono, anche senza garanzie, ma la collaborazione e trasparenza che si chiedono devono essere reciproche.
Non posso chiedere di deliberare una operazione con dati di 8 mesi prima o peggio, senza specificare perchè i soldi mi servono e con un bilancio che fa schifo dicendo che io di garanzie non ne metto e che le banche sono sempre le stesse.
Devo coltivare il rapporto con il responsabile della banca, non vecchio metodo del direttore "amico", ma per informarlo, per fargli capire che so cosa sto facendo e che ho una strategia per l'azienda. Allora i soldi a buon mercato non mancano.

Ma se prendi gli imprenditori gli dici di fare dei corsi e di prepararsi ti dicono che non hanno tempo, che la colpa è delle banche e che loro hanno da lavorare, mica possono perdersi dietro queste cose, tanto c'è il commercialista (dove il bilancio magari lo fa uno stagista senza esperienza).

Peccato che l'incapacità di gestire questo processo porta ad un rating basso, e anche se i soldi non mancano, ad esempio in soldoni il mio spread rispetto all'euribor sarà del 3%. Il mio concorrente, più bravo in queste cose ha rating migliore e ottiene spread 1%.
Se ambedue siamo indebitati al 50% del fatturato (e in moltissimi casi la situazione è peggio) vuole dire 1% sul fatturato di maggiori costi.
Se il mio margine è del 5% parliamo del 20% del margine........ ma mica posso perdere tempo a fare formazione io!

lunedì 7 novembre 2005

L'oppio dei popoli

Si diceva che la religione è l'oppio dei popoli.
Adesso abbiamo due situazioni. Una parte del mondo ha come oppio la religione, l'altra la TV.
La situazione si sta comunque facendo difficile, alcuni sono indottrinati all'odio verso il diverso, altri sono affascinati da un modo di vita che esiste per pochi o nei film.
Nei film, telenovelas ecc (salvo quelli specifici, che di solito oltretutto del lavoro parlano male) mica ti fanno vedere che il tipo lavora oltre a visitare bei posti, amoreggiare ecc.

Ai divi poi gli scappa la mano, ho intravisto Bonolis ieri sera e mi pare sempre più un predicatore.

Poi ci troviamo come capopopolo Maradona, che con tutta la coca che si è tirato adesso è convinto di essere Che Guevara.
Certo, ognuno ha i leader che si merita. Se io fossi argentino mica mi starebbe bene.

domenica 6 novembre 2005

Innocenzo Cipolletta

Qualche giorno fa ho seguito un incontro molto interessante con il Prof Cipolletta sulla situazione economica.
Il suo curriculum è sconfinato. Oggi tra le altre cose è Presidente del Sole 24 ore e, se il sito è aggiornato, dell'università di Trento. E' stato direttore di Confindustria.

Al solito vi passo le cose che mi hanno fatto meditare.
C'è una certa ripresa dell'export (ndr mi tocca dar ragione al Berlusca per me è anche per il cross EUR/USD), noi partiamo sempre un pò in ritardo essendo spesso poduttori di beni di investimento durevoli che tirano quando riprende il trend degli investimenti o di beni di fascia medio alta.
Il nostro export è costante in valore ma cala in volumi, c'è selezione e va bene chi ha marchi forti, valore medio più alto.
Manca per la crescita l'apporto del mercato interno dove parte della crescita è stata assorbita dal settore immobiliare ma lì i soldi sono (appunto) immobilizzati.
Sui paesi emergenti ha ricordato che il tessile che ci hanno tolto noi l'avevamo tolto ad altri che a catena l'avevano tolto in origine (medioevo o giù di lì) agli inglesi.

Ha detto che a suo parere occorrono 4 cose per migliorare l'economia.
1° chiarezza sui conti pubblici, incertezza genera insicurezza (e la gente, aziende comprese nell'insicurezza non spende e accumula)
2° Sostegno alla competitività attraverso una svalutazione virtuosa.
La tesi è che passando la tassazione dal lavoro ai consumi (IVA) si rende più competitivo il lavoro mentre parte delle tasse maggiori vengono pagate sui beni importati. Il problema è lo "scalino" inflattivo che si crea, l'impopolarità e la protezione di chi ha basso reddito. (ndr a me l'idea è sempre piaciuta, paga più tasse chi più consuma)
3° Liberalizzazione dei settori protetti
I prodotti, settore libero, sono il 30% del Pil, molto del resto è in regime non liberalizzato.
Tra l'altro sono i servizi che usano poi i prodotti "avanzati" tipo per il settore sanità: medicine e macchinari o nel divertimento: TV elettronica, discoteche.
Le professioni sono il settore più protetto.
Poi si è lanciato (ho visto anche interviste sul tema) contro le piccole IRI degli enti locali che comperano le varie aziende di servizi municipale o altro (tipo Penati con la Serravalle).
Qui ci vorrebbe un nuovo sistema di ammortizzatori sociali per faciltare la liberalizzazione.
4° Politica del territorio, cose come infrastrutture e gestione dei siti industriali dismessi.

Poi ha chiuso (gli chiedevano della Cina) ricordando che più alla svelta questi paesi crescono prima diventeranno mercati per i nostri prodotti avanzati.

Vino novello

Periodo difficile, da doman dovunque vai cercano di appiopparti vino novello.
Che non mi piace.
Faccio fatica a considerarlo vino.

Dollaro

Dollaro da tenere d'occhio. E' ancora in basso, intorno a 1,18.
Per quel poco che capisco di analisi tecnica mi sembra in una zona che potrebbe segnare l'inversione del trend.

La notizia è molto importante, anche per chi investe in borsa visto che colpisce direttamente alcuni settori come il costo energia (costi in aumento) ma favorisce fortemente le esportazioni.

Business turistico

Ieri pomeriggio ero nelle Langhe e ho fatto un giro ad Alba.

Che business ragazzi!

Era strapieno di gente, moltissimi stranieri . C'era anche una fiera con i prodotti tipici (salumi, formaggi e sua maestà il tartufo) che faceva ingrassare a respirare ma con grandi prodotti.

Credo sia l'unica zona oltre alla Toscana che con la filiera territorio-vino-prodotti tipici è riuscita a risollevarsi alla grande. Mi ha seriamente impressionato, non dimentichiamo che il Piemonte ai tempi del metanolo era in ginocchio.

E stamattina mentre tornavo (presto) fila initerrotta di macchine in direzione Langhe.
Complimenti!
Fossi uno che fa moda un negozio anche non grossissimo ce lo metterei.

sabato 5 novembre 2005

L'importanza delle parole

Venendo in ufficio stamattina sentivo radio Capital.
Nelle notizie si parlava dei dati Istat usciti.

Si parlava dell'aumento del lavoro precario delle donne. D'accordo sull'interinale, ma mi spiegate perchè molti si ostinano a chiamare precario anche il part-time quando uno dei maggiori problemi per il lavoro femminile è proprio la scarsità di disponibilità delle aziende a fare il part-time?

Il peso della fortuna

Edoardo Agnelli in mezzo alla cronaca.

Una persona che ha cercato di vivere lontano dai riflettori oggi inserita in una di quelle teorie del complotto di gran moda.

Non l'ho mai visto e conosciuto. Me ne parlarono come un ragazzo difficile, smarrito, con parecchi problemi, droga compresa non è un segreto, che arrivò ad uccidersi.
Non ho dubbi che possa aver cercato anche in paesi arabi il conforto della religione (ma si parlava ai tempi anche di altre).

La mia considerazione è un'altra. Certo ci sono miliardi di modi perché ti vada peggio che nascere Agnelli. Ma non è facile. Non è facile trovarsi già da bambino, appena in grado di intendere e di volere con un peso enorme sulle spalle. E con un padre come Giovanni Agnelli.

Ho vissuto in piccolo, molto molto più in piccolo, la cosa. Ci vuole gran determinazione, coraggio e impegno continuo per affrancarsi dalla figura di un padre "ingombrante".
Ripeto, miliardi di bambini sono stati più sfortunati, ma anche la fortuna se non riesci a gestirla può diventare una maledizione.
Il giovane Pirelli, anche lui poco disposto a tali impegni, se non sbaglio alleva pesci e in azienda c'è il marito (divorziato) della sorella.

Ponti e statue

Da un pò mi frulla questa cattiveria per la testa.

Non potendo il Berlusca innalzare statue equestri di se stesso nelle principali piazze Italiane ha fatto la scoperta del ponte di Messina.
Qualcosa che (lui crede) sarà per sempre legato a lui e sarà il suo monumento.

Secondo me ci sono cose più urgenti da fare anche restando al Sud (la Salerno -RC? Gli acquedotti?).
Sono anche certo che il nostro Presidente del Consiglio continuerebbe a preferire le statue.

Prodotti e tempo

Il tempo di approntamento di un nuovo prodotto e la velocità di uscita sul mercato sono importantissimi.
Ma bisogna stare attenti anche a non essere in anticipo.

Quando scoppiò la bolla internet ero sicuro che Vitaminic sarebbe stata un successo. La smaterializzazione della musica era una cosa per me certa.

Purtroppo Vitaminic uscì in anticipo.
Col senno di poi sappiamo che mancavano due cose importanti: banda e hardware.
Banda perchè allora le *dsl erano poco diffuse.
Hardware perchè non c'erano l'Ipod e i suoi fratelli.
Vitaminic si fuse poi con Buongiorno, che era nata per scherzo inviando battute la mattina (fui uno dei prmi iscritti, arrivavano ancora dalla email personale del fondatore).

Apple grazie al nuovo IPod ha venduto 1 milione di video in 20 giorni, e in USA se non sbaglio la vendita digitale di musica sta per superare quella hardware.

Insomma l'idea c'era. Era troppo presto e non c'era ancora un adeguato prodotto per fruirne.

giovedì 3 novembre 2005

Crisi di denaro o cambio dei consumi

Da tempo sostengo che più che una diminuzione del potere di acquisto (che comunque in parte c'è stata) è cambiato il modo di consumare.

Su Panorama leggo che ammonta a 31 miliardi di Euro l'ammontare di spese in TLC (telefonini & co) pur comprendendo una fetta certamente importante dei consumi aziendali.
Sul Sole di Lunedì leggo che ammonta a 27 miliardi di Euro il business delle scommesse e giochi (credo irregolare escluso).
Fanno oltre 50 milioni di Euro.

Oltre 1000 euro a testa mi pare, neonati compresi ecc. Per il gioco qualcuno si prende già la quota della mia famiglia.

E poi cala l'alimentare e si segnala gente che non arriva a fine mese. Non è che scommette e spende troppo di telefonino visto quello che vedo in giro?

martedì 1 novembre 2005

Il prodotto

Si è fatto un gran parlare negli ultimi tempi di differenza tra industriali e finanzieri.
Credo che il vero industriale, quelli che hanno fatto grande l'Italia dal dopoguerra, sia colui che ama il prodotto, il vedere uscire dalle linee produttive qualcosa di ben fatto, che contiene le sue idee, il suo amore, la sua storia.
Solo chi ama il prodotto mette poi il cliente (al quale il prodotto è destinato) al centro perchè solo con un prodotto adeguato hai un cliente soddisfatto.
I soldi vengono di conseguenza, sono una delle molle.

Coloro che sanno e sapranno mettere al centro dei loro pensieri il prodotto riusciranno probabilmente meglio di altri reggere i cicli economici e la globalizzazione. Solo coloro che amano ciò che esce dalla loro fabbrica sapranno dedicarsi a cercare migliori strategie di crescita senza scorciatoie.

Alla fine la verità è che Fiat ha perso mercato perchè le macchine (il prodotto) erano così e così, quando non brutte e inadatte. E perchè per anni ha avuto dirigenti più interessati alla finanza che a fare belle automobili.

Certo che solo chi ha avuto la fortuna di vedere negli occhi un imprenditore innamorato del suo prodotto vederlo nascere o trovare un miglioramento, una innovazione può capire questa cosa.

Il lato debole dei poteri forti


Pausa di relax con week end lungo, mi sono letto (anche) il libro in oggetto di Paolo Mandron, del quale avevo letto con interesse il precedente "nove zeri". Un giornalista che sa descrivere le cose anche per mezzo di una sottile ironia.

Anche questo è un libro interessante, anche se nella prima parte mi ha dato l'idea di ripetitività e di girare un pò su se stesso.
Un libro che mischia le vicende economiche degli ultimi anni (dalla morte di Cuccia) e i loro intrecci con la politica. Particolare attenzione viene posta nel lato "umano" dei protagonisti. Devo dire che nella maggior parte dei casi non ne escono benissimo. Avvocato compreso, anzi alla fine è quello dove appare maggiore la distanza tra percezione e descrizione che ne viene fatta.
Un libro interessante per chi vuole ripercorrere queste vicende e ha interesse ad approfondire il lato personale dei protagonsti (a volte al bordo del gossip, come ormai di moda).

Alcuni pensieri che ho avuto nel leggerlo: il primo è l'importanza del prodotto, al quale vorrei dedicare un "pensiero" specifico, l'altro è che, purtroppo, l'evidenza del libro è la mancanza di una vera classe dirigente che sappia dare una strategia a questo paese.
Un altro è che, al solto, siamo a dirci delle commistioni e i rapporti incestuosi fra politica, banche e economia nel nostro paese come fossero uniche. Ma questo accade dappertutto. In Germania banche e grandi industrie sono legate più ancora (e la maggioranza di Volkswagen se non erro è di un Lander), in USA il candidato Presidente viene eletto grazie a lobby e sostenitori, in seguito ringraziati anche con nomina ad ambasciatore.
Insomma come dicevo la vera differenza è che spesso (non sempre) loro hanno una classe dirigente capace di strategie e di dare una prospettiva al paese.

mercoledì 26 ottobre 2005

Botte piena e moglie ubriaca

ANSA di oggi:
- CIAMPI: SEGNI RIPRESA, SERVONO PREZZI PIU' CONTENUTI
- Retribuzioni: a settembre +3,1%

Il titolo di Ciampi è l'ennesima forzatura, poi se si va a leggere la notizia c'è scritto "Ad esempio, dice il capo dello Stato, in questo decennio il lavoro è diventato più flessibile, il numero degli occupati è aumentato, ma il Pil è rimasto al palo. Quindi, tira le conclusioni, abbiamo indici di produttività in diminuzione." E costi del pesonale in aumento aggiungo io.

Certo però è facile prendersela con le aziende, che poi gli aumenti dei prezzi alla produzione siano inferiori all'inflazione da tempo non importa.
Il messaggio è abbassate i prezzi, con aumenti dei costi. E poi il bilancio di grazia chi ci aiuta a farlo per cercare di stare in piedi?
Tanto in un paese cattocomunista si dà per scontato che l'imprenditore è un ladro.

domenica 23 ottobre 2005

Vino e marketing

Negli ultimi anni il vino è stato di gran moda, con i prezzi che ha raggiunto la moda è già passata.
Ma se non sapevi scegliere la bottiglia giusta ad una cena eri un mentecatto, col risultato che moltissimi per non sbagliare ne prendevano una costosa, quindi salita dei prezzi e crisi.

Nell'ultimo periodo ho visitato due cantine (ero lì per altre cose) e ho visto applicate le teorie del marketing: gira la frittata a tuo favore.

Nella prima: le uve sono tutte nostre, solo così possiamo assicurare il controllo del prodotto. La cantina deve essere asciutta, non è vero che serve l'umidità, si crea la muffa.

Nella seconda: le uve le comperiamo tutte fuori, se fossero nostre non potremmo assicurare costanza della qualità se la vendemmia di un nostro terreno va male. La cantina come vedete (grondava acqua) è giustamente umida per una corretta maturazione del vino.

A questo punto, ok il discorso uve, ma la cantina come deve essere?

sabato 22 ottobre 2005

Panem et circenses

Credo di essere un italiano medio, né meglio né peggio di moltissimi altri.
Ma rimango incantato su come ormai la televisione sembri essere diventato il fulcro della vita sociale.
L’argomento della settimana è Celentano con la sua trasmissione.

Ammetto le mie colpe, non l’ho vista, di giorno lavoro e alla sera guardo pochissimo la TV, spesso torno tardi e ritengo di aver di meglio da fare, quando poi capita la intravedo leggendo riviste o giornali o navigando su internet. Altrimenti mi addormento. Questo è il vero effetto che mi fa, mi fa dormire.

Eppure sembra che la nostra nazione viva in funzione della TV capisco i politici, è il loro palcoscenico ma mi stupisco di certi intellettuali.

Pensandoci mi è venuto in mente il titolo e neppure a farlo apposto il primo link uscito cercandolo con Google dice “Fu Giovenale a coniare questo sistema, meccanismo di potere influentissimo sulle masse romane. "Panem et Circenses", letteralmente "pane e giochi" era la formula del benessere popolare e quindi politico: distribuzione di generi alimentari, bagni e terme pubbliche da un lato, gladiatori, belve esotiche, corse coi carri, competizioni sportive e rappresentazioni teatrali dall'altro lato. Un vero strumento in mano agli Imperatori per sedare i malumori popolari, che col tempo ebbero voce proprio in quei luoghi di spettacolo.”

Certo che basta sostituire i gladiatori con i conduttori Tv e la cosa, soprattutto vista l’ultima frase, fa sorridere.

Perché la gente è così TV centrica?

Alla fine con questa situazione diamo l’ulteriore dimostrazione che tutto cambia per essere sempre uguale e aveva ragione Giovenale.

Al popolo, per tenerlo catatonico date la TV.

Pino Daniele - Iguana Caffè


Ieri ho fatto parecchia strada, e ho ascoltato diverse volte il Cd nuovo di Pino Daniele.

Ripensando a ciò che mi ha ispirato mi è venuto in mente Fausto Papetti (1)

Trovo questo disco un disco noioso. Ben suonato, buon sottofondo ma senza anima, senza ispirazione.
Ci ho trovato poco "blues" (sia pure latin) e moltissimi suoni fusion, ma quella fusion che i jazzisti considerano commerciale. I brani con gli archi in compenso li trovo vicini all'inascoltabile.
E' suonato da jazzisti famosi e bravissimi in modo splendido ma manca il guizzo.

E poi, 34 minuti (anche se l'ho pagato relativamente poco, 15€), erano pochi anche per un LP.

La cover di It's now or never (o' sole mio) a mio parere non aggiunge nulla a questo storico brano. E la frase che c'è sul sito sulla "confusione generale" la trovo una strizzata d'occhio ad un certo mondo per ingraziarselo.

Alla fine il tutto mi dà l'idea di un disco nato perchè c'era un contratto da rispettare. Di un grande professionista che se la cava di mestiere e grazie ai musicisti.
Probabilmente l'ispirazione di un tempo è dura da trovare per un cinquantenne ricco e famoso.

Se volete ascoltare Pino Daniele tornate indietro, in passato ha fatto cose molto ma molto più belle e originali.

1) Fausto Papetti era un saxofonista che una volta all'anno pubblicava un Lp contenente cover strumentali dei brani più famosi.
Era famoso anche per le copertine, contenenti donne discinte, cosa allora rara.

lunedì 17 ottobre 2005

Giornalisti, bah

Adesso dopo Lapo & co. si comincia con il venticello leggero delle insinuazioni.
Esemplare in questo senso l'articolo di ieri dell'inserto Lombardia del Corriere sui clienti dei 5 spacciatori arrestati.
Una fila di "non dico ma ti faccio capire" da manuale: l'ex miss italia, la biondina del grande fratello, la modella della pubblicità ecc ecc

Sono uno sfigato

Leggendo i giornali di questi giorni ho capito (non che che pensassi il contario) definitivamente di essere uno sfigato.
  1. non frequento le feste dove c'è Pizzi e i locali alla moda
  2. non ho la casa al mare o nei posti dei vip
  3. non ho la barca
  4. non tiro coca
  5. non vado coi travestiti

Sono di quelli con moglie e figli che se proprio devono far serata organizzano una cena tra amici (nessuno dei quali ha gli occhi pallati e va spesso in bagno) con buon cibo e buon vino. Certo, ogni tanto gira un pò la testa perchè la quantità di vino non è del tutto moderata.

Ma forse tutto questo è dovuto al fatto che lavoro e cerco di farlo seriamente? E che le soddisfazioni vengono da lavori fatti bene e dalla famiglia?

Forse essere uno sfigato non è poi così male!

Elezioni primarie

Un buon esercizio di allenamento per dimostrare che certe organizzazioni (DS) funzionano ancora.
Non so cosa ci si aspettasse, le file le ho viste quindi è vero che la gente è andata a votare, ma mi pare servissero per contarsi e unicamente per confermare una scelta già fatta su Prodi.
Adesso si ha una base per partire per ricontarsi alle elezioni, non dimentichiamo che alcuni dell'Unione erano per il proporzionale (Bertinotti se ricordo bene).
Ai piccoli il proporzionale conviene, amplifica il potere di veto e di scambio (vedi Mastella che mi dà l'impressione di essere ormai in vendita al miglior offerente).

Non sono così convinto che convenga al Paese.

E Prodi, ringalluzzito da questo risultato, rischia di incasinarsi.
Il programma intanto continua a mancare, salvo dichiarazioni generiche sulle quali tutti non possono che dirsi d'accordo.
Difficile mettere d'accordo Prodi,verdi, Bertinotti, Margherita ecc ecc

Complimenti a Briatore


Il personaggio come ho avuto occasione di dire mi sta proprio antipatico.
Però da imprenditore alla fine guardo i risultati e lui in F1 ha dimostrato di essere un grande. Quando ci si è messo ha vinto con squadre che vincevano poco o nulla.
Grande scopritore di talenti da Schumacher ad Alonso.
E fare l'imprenditore o il manager vuol dire scoprire e valorizzare i talenti!

Certo grandi complimenti al giovane Alonso, sono felice per i miei amici spagnoli, entusiasti di questo ragazzo.

venerdì 14 ottobre 2005

Keith Haring


Ieri giornata milanese.

Mostra alla triennale di Keith Haring, molto bella. Mi è piaciuta molto. Preferisco le opere più originali e con influenze etniche che quella che assomigliano ai fumetti di Robert Crumb, anche se capisco che nascono dal periodo in cui era già malato di AIDS.
Stridente il fatto che abbia fatto così tanto per i ragazzi e il contenuto di molte opere, poco adatte a bambini sicuramente vista la chiara connotazione sessuale.

Poi già che ero lì ho visto anche la mostra su Joe Colombo, un designer. Interessante. Ho visto da chi ha copiato un architetto della zona.

Segue shopping di libri e Cd.
Poi per sentirsi veri milanesi.... Happy Hour, roba da ricchi ragazzi che prezzi....

giovedì 13 ottobre 2005

Falso in bilancio

Processo All Iberian finito, problemi del capo risolti.

Si rifà la legge e si torna più vicini alla proposta della commissione Mirone che si è data da fare su tutto il discorso societario.
E si torna a far decidere i giudici su cosa è falso in bilancio...

Meritocrazia

Bell'articolo di Giuliano Da Empoli sul Sole 24 ore di oggi (pag 11) riguardo la meritocrazia.

Condivido molto il passaggio sul familismo (noto) e sulle culture cattolica e marxista che cercano di "appiattire" le differenze fra le persone.

C'è un vero problema culturale che spesso ci impedisce di riconoscere il merito (spesso si usa il venticello del pettegolezzo...) e le differenze.

E anche questo contribuisce al familismo, abbassa il livello della mobilità sociale facendo rifugiare le persone nella comoda carriera di seguire le orme del padre.
Poi purtroppo i padri non sempre hanno la capacità/il coraggio di vedere i figli in modo equilibrato e mettono degli incapaci dove è chiaro che non dovrebbero stare.

mercoledì 12 ottobre 2005

Gli interessi dei collaboratori

Si fa un gran parlare di collaborazione, ambiente, responsabilizzazione ecc ecc. Cose che ritengo giustissime e cerco di applicare nel mio "stile manageriale".

Da anni in azienda stiamo facendo ricerca, a poco a poco arrivano prototipi di macchine che costituiscono la capacità di stare sul mercato dell'azienda.
Lo si spiega nel meeting di fine anno, lo si evidenzia quando possibile.
Non uno, su circa 40, in tanti anni, che si avvicina, fa una domanda, mostra interesse.

Per il cambio delle macchinette del caffè poco ci manca che dobbiamo chiamare la polizia per l'assembramento che si è creato.

Sono cose che aprono il cuore a chi fa questo mestiere, e ti fanno pensare se conviene essere l'imprenditore illuminato o il padrone delle ferriere...

Lapo & stampa 2

Alla fine come sempre prima si sorvola, poi, aperta la diga, si tracima e si esagera.

Adesso mi trovo intervistati e fotografati come star i trans.

Devo dire che alla fine non mi dispiace affatto la linea del Sole 24 ore che strombazza poco e dice il necessario. Droga e trans compresi.

In compenso oggi sparisce dalle prime pagine la tragedia di Pakistan/India.
Bene hanno scritto sulla nostra "abitudine" ai disastri molti giornalisti ultimamente (mi pare di ricordare di aver letto Severgnini e Chiaberge) ma è vero che ci sono tragedia di serie A e di serie B. E i veri poveri sono sempre in serie B, in ogni fase della loro vita.