domenica 20 novembre 2005

Ottimismo & paranoia

Sono ottimista, non ho mai capito come si possa fare questo lavoro senza esserlo (eppure conosco tantissimi colleghi pessimisti).
L'altro giorno ho fatto un giro presso clienti.

Il prodotto è in crescita, in fase di ingresso nel mercato con ampi spazi di allargamento.
Quel prodotto (sogno di chiunque si occupi di marketing) viene chiamato col nostro marchio.
I clienti quando mi vedono fanno grandi sorrisi naturali (col prodotto portano a casa bei soldini).
In questo momento siamo per loro in bellissimo business.
Qualche problema c'è (in meccanica non si può non averne) ma gli altri sono messi peggio.
Insomma c'è da essere soddisfatti.

Ma mi pare fosse Andrew Groove di Intel che diceva che solo i paranoici sopravvivono.

Ecco allora che nei momenti così io, da ottimista, sono preoccupato e divento paranoico:

  1. l'economia è fatta di cicli, quando sei su hai davanti il giù
  2. non può sempre andare bene, cerco di capire da che parte arriverà la mazzata
  3. quando va bene è il momento di investire e capire dove e come trovare un altro prodotto che posso avviare un altro ciclo di crescita

La cosa peggiore è fermarsi e incensarsi, cominciare a pensare di essere bravi e invincibili, farsi prendere da delirio di onnipotenza. Ecco che allora la mazzata è inevitabile.
E' nel momento in cui si sale che occorre investire per arginare la crisi che arriverà sicuramente, invece un sacco di colleghi sfruttano questi momenti per farsi la barca nuova, poi arriva la crisi e fermano gli investimenti in attesa che vada meglio, quando cominciano ad investire perché vedono la ripresa con i cicli brevi che ci sono adesso sono già in ritardo.

E poi sono pessimisti, ma la colpa è del mercato o la loro?

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