giovedì 28 ottobre 2010

Sovvenzioni e mercato

Il trasporto pubblico locale è qualcosa che è fortemente sovvenzionato e non si regge in piedi da solo.
Leggevo sul Sole Lombardia di ieri che la regione contribuisce con oltre 300 milioni di Euro.
In Lombardia siamo circa 9 milioni se ricordo bene, sono circa 30 euro per abitante (anche se non siete mai saliti su un bus o treno regionale in tutto l'anno).

Principali beneficiari del contributo sono i pendolari che pagano tariffe fuori mercato (quando non risibili) per l'utilizzo del servizio.

Siccome siamo in fase di tagli la proposta dei pendolari è la solita: aumentare la benzina con una addizionale per mantenere il loro privilegio.

Molto c'è da fare in quel settore, il problema è il solito dei vincoli legislativi e contrattuali che impediscono una gestione efficiente ed efficace.
Non sarebbe meglio operare su quello? No perché si toccherebbero altri privilegi.

Al solito, in Italia, si cerca di far pagare gli altri.

mercoledì 27 ottobre 2010

Google translate è il male

Comunicare nella lingua del cliente è importante.
Lo mette a proprio agio e gli evita tensioni dovute alla magari scarsa conoscenza di un'altra lingua.

Ma occorre comunicare nella lingua del cliente, e Google translate non è una soluzione.

Capite che se ricevete una mail pubblicitaria che dice (tra le altre cose)
Molti partner croati sara' in questo caso, si puo' rinunciare o girare ad altre opzioni, che sono accessibili e/o transparente.
Nello spazio croato web non c'e' nessuna possibilita' reale e un facile accesso a offerta di navigazione e/o esportatori italiani.

L'impressione (se e quando sarete riusciti a dare una interpretazione a quanto leggete) non sarà esattamente di una azienda affidabile e accurata.

Magari non l'hanno fatto con Google translate e me la prendo con loro, ma il sospetto è forte.

martedì 26 ottobre 2010

E io pago

Questi simpatici (?) signori di Unicredi con tutte le loro menate continuano a sballottare i clienti da una banca all'altra.
Con il cambio di CAB e magari ABI e conto.

Quelli che gli stampano le brochure, fanno le insegne ecc si fregano le mani, ma i clienti devono tutte le volte affrontare 2000 casini con relativi costi (dicono che tutto gira liscio in automatico, non credeteci).
Comunicazione a clienti e fornitori del cambio riferimenti, aggiornamento di tutti gli archivi aziendali propri, delle anagrafiche clienti e fornitori.

Roba che ti fa venire voglia di chiudere il conto o mandargli una fattura.
Magari la detraggono dai 40 milioni dell'ex amm. del.

Quale trucco useranno?

La UE approva una direttiva che obbliga la pubblica amministrazione a pagare entro 30 giorni (e già da noi la presentano con i 60 dei "casi eccezionali").

A questo punto si aprono le scommesse su:
  1. quanti lustri ci metteremo a recepirla
  2. quanti se e ma ci saranno nel recepimento
  3. e se alla fine le amministrazioni pubbliche chiederanno in partenza lo sconto dell'8% per pagare la multa dovuta al ritardato pagamento
Ma come sarà applicabile in un paese dove in certe aree le asl non hanno il bilancio (o lo hanno fatto in un qualche modo) e quindi non sanno neppure chi e quanto devono pagare

domenica 17 ottobre 2010

Avanti così

Che i sindacati scendano in piazza a manifestare è normale.


Posso personalmente non essere d'accordo con chi pensa ad un mondo fermo a decine di anni fa ma è loro diritto chiederlo.

Ma la cosa che mi fa felice, (e come ha detto ieri Oscar Giannino, tutti coloro che sono cresciuti negli anni 70) è che si sia svolto pacificamente. Il clima è pesante e non è il momento di solleticare certi pensieri.

giovedì 14 ottobre 2010

Pausa

E' un periodo molto difficile della mia vita.

Come avrete notato non ho molta ispirazione nello scrivere. Prima o poi mi tornerà la voglia.

Spero

Nel frattempo non aspettatevi molto da qui.

venerdì 1 ottobre 2010

Mavadaviaiciapp

Alla faccia dell'aiutare l'export nonostante la mancanza del ministro al Ministero dell'Avviluppo economico si danno da fare per complicarci la vita.

Le nuove regole di emissione dei certificati di origine per il materiale non fatto in Italia prevedono la presentazione dell'originale del certificato di origine o della fattura di importazione o della bolletta doganale.
Ogni volta.

Peccato che:
  1. è ottimo per chi importa e riesporta, per chi come noi riesporta semplicemente pezzi di ricambio magari 60 o 70 volte gli stessi pezzi come faccio a presentare 70 originali?
  2. gli stessi originali li pretendono presenti in azienda la finanza, l'agenzia delle entrate e le dogane.
  3. per chi esporta molto aggiungiamo tonnellate di carta alle tonnellate già presenti.
  4. ci sono indicazioni stringenti su come vanno fatte le fatture... che sono non coerenti sul come vogliono le fatture le dogane estere. Quindi doppia fattura, una per la CCIAA italiana, una per l'esportazione. Peccato che mica le facciamo a mano, le facciamo con quella roba strana chiamata computer (tenete presente che i certificati di origine sono espressamente studiati per la compilazione con macchina da scrivere) e non è così agevole emettere due fatture diverse.
  5. Naturalmente vale per i singoli pezzi non è che se su una fattura da 100.000.= dollari ci sono 50 dollari non di origine Italiana puoi evitare il tutto.
Insomma business as usual per la burocrazia, il vero motore della crescita della occupazione italiana.

Poi ci stupiamo se la produttività cala?

E il pensiero di evitare problemi e "non fatturare" i pezzi di poco valore diventa forte forte.