sabato 28 giugno 2008

Demoni

Ognuno di noi ha i propri demoni.

Ci sono persone che vengono trascinate nel gorgo del gioco, altre che si abbandonano alla droga.

Molti poi hanno demoni più privati, personali, a volte sessuali (vedi Max Mosley), a volte psicologici. E a volte sono tanto privati da avere paura a confessarli anche a se stessi.
La mente umana è complicata, e ognuno di noi ha parecchie sfaccettature.
Di questa cosa va sempre tenuto conto quando ci si occupa dei collaboratori.

Anche io ho i miei bei demoni dentro.

Ma anche le aziende hanno i propri demoni.
Ogni azienda ha delle cose che, cascasse il mondo, sono inserite nel DNA aziendale e si fa una fatica incredibile a cambiarle o migliorarle.

Perché in fondo le aziende sono creature viventi, con i loro vizi e difetti.

E allora spesso il demone è l'incapacità di trattenere i bravi collaboratori, o quello di non ascoltare i clienti ecc.

La nostra per esempio ha una specie di difetto nel DNA che colpisce le modifiche.
Quando facciamo un prodotto nuovo e quindi R&D il prodotto esce con una difettosità accettabile per un prodotto nuovo, anche quando è complesso (ricordo che sono un metalmeccanico)

Quando poi cominciamo con le implementazioni e le modifiche inizia il disastro, probabilmente perdiamo la visione d'insieme, o non consideriamo tutto o non so cosa.
Resta il fatto che cominciamo con un balletto tipo cambia qui si rompe lì, metti a posto lì, si rompe là, ecc con una catena che sembra non avere mai fine.
A discolpa dei tecnici va detto che spesso i clienti riescono a fare cose inimmaginabili...

Lo sappiamo, ogni volta cerchiamo di migliorarci e ogni volta ci caschiamo dentro.

E l'azienda dove lavorate voi ha dei demoni?

sabato 14 giugno 2008

Vecchie glorie


L'altra sera sono andato a Milano a vedere John Fogerty.

Grande concerto. Non l'avevo mai visto, nonostate sia letteralmente cresciuto on la sua musicia.
Certamente avere un repertorio sconfinato come il suo aiuta molto ma ciò non toglie che sia ancora in forma.
Avere la possibilità di iniziare con una sequenza di canzoni che per il 90% degli artisti sarebbe un lusso avere per i bis è una cosa importante.
Ciò non toglie che è e resta una delle leggende del rock. E dovesse capitare di nuovo da queste parti vale i soldi del biglietto.
Forse, per parafrasare un po' il titolo di un suo album, ha la Face of the zombie, non so se si è fatto tirare, si trucca o cosa (certo si tinge) ma preferisco chi invecchia e ne mostra i segni.

Tra l'altro viste le sue prestazioni e quelle dell'altro sessantenne del New Jersey in giro in Europa devo dire che sempre più mi convinco che il fatto che buona parte dei sessantenni in Italia sia in pensione è uno spreco.

Senza argomenti

Periodi come questo per me sono terribili.
Fra pranzi, cene, incontri di lavoro, vita sociale, non ho argomenti.

Il mondo parla di calcio e io li guardo imbambolato e tagliato fuori dalla possibilità di interagire. Guardato come un marziano che non sapeva non solo che l'Italia ieri sera giocava, ma addirittura fino ad una settimana fa che ci sarebbero stati gli Europei.

giovedì 12 giugno 2008

Arriva il momento

A furia di avere commentatori che arrivano qui a dirmi "va a laurà barbun" invece di bloggare poi capita che ci azzecchino.

E mi tocca anche lavorare invece di stare comodamente a sfruttare gli operai.
Ma son sempre qui. Oddio ultimamente in ufficio pochino pochino ma insomma, non sono sparito (deludendo quelli che mi augurano di peggio che lavorare ;-) )

giovedì 5 giugno 2008

O tempora o mores

Certo che mai fino ad alcuni anni fa avrei immaginato un candidato alla segreteria della CIGL che come foto sul Corsera (oggi in economia) si fa ritrarre al timone di una barca.
Una volta erano sul palco attorniati da bandiere rosse con falce e martello.