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domenica 6 maggio 2012

Investire per risparmiare

Normalmente si investe per risparmiare in fasi successive.
E' un po' che non scrivo di libri, perché leggo meno.
E perché leggo meno? 
Perché sono sempre attaccato ai social network con i (troppi) device elettronici anche in mobilità.

Proprio per questo, seguendola e stimandola da tempo, sono stato incuriosito da questo libro di Alessandra Farabegoli già uscito in forma elettronica e in uscita in forma cartacea.

Nello stile dell'autrice, che non a caso si definisce "distributrice di buonsenso" il libro si legge velocemente, senza troppi ghirigori e ripetizioni all'americana e contiene moltissimi suggerimenti, appunto, di buonsenso e operativi.
Cose che ognuno di noi probabilmente dovrebbe sapere (si parla di dieta informativa, e da lunedì tutti siamo a dieta vero?) ma che spesso non facciamo.

In molti punti mi ha costretto a fronteggiare mentalmente la mia pigrizia nell'affrontare certe tematiche che non amo e per le quali ogni scusa è buona.
E ribadisce fortemente l'ansia da notifica che quasi tutti abbiamo (è suonato un avviso sul cellulare proprio ora, che sarà?)

Ma oltre alla componente "psicologica" c'è una ampia spiegazione operativa, molto interessante, anche per gli utenti più "avanzati", con la spiegazione di metodologie e software che ci permettono di ottimizzare l'utilizzo della nostra risorsa più scarsa, il tempo.

Insomma investire un po' di tempo nel leggere il libro permette di ottimizzare e risparmiarne parecchio dopo.
Se poi siete "nuovi" sui social network e ve ne state appassionando è un must read.

E io spero di riuscire a mettermi a dieta, con una dieta equilibrata in ambedue i suoi significati.

venerdì 2 novembre 2007

Libri - Precari e contenti

L'argomento è d'attualità (di moda?) e ne ho parlato diverse volte anch'io (suscitando a volte reazioni contrastanti).

Il libro mi è piaciuto moltissimo, non nasconde le difficoltà o i problemi, intendiamoci, ma spiega semplicemente la realtà.
E se la prende (a mio parere giustamente) con scuola e genitori, responsabilizza i mitici precari e le loro scelte di vita. Dice quello che si dice da tempo che esiste un problema di struttura del welfare studiata negli anni '70 che non aiuta chi si trova nel mondo del lavoro della globalizzazione.

Racconta la verità, che la vita è dura. Che è stata dura anche per quelli della mia generazione (nati intorno al '60). Che il precariato, come ho detto anch'io qui qualche volta, è il costo dell'inamovibilità dei lavoratori a tempo indeterminato.
Il contrario di quello che cercano di trasmettere molti genitori oggi, proteggendo i loro "bambini".

Insomma, finalmente qualcuno non allineato al piagnisteo dei poveri ragazzi senza prospettive. Non a caso nella maggior parte dei casi i "precari" vivono nel sottobosco della pubblica amministrazione (università e simili). Nessun minatore, nessun operaio, no muratori idraulici & co.

Ho trovato molto interessante (magari più per i giovani che per chi ha un minimo di storia) la parte finale con una breve storia del lavoro.

Insomma, più che consigliato a tutti i giovani che si lasciano andare a lamenti e depressione.

Ho tra l'altro scoperto che la giornalista che l'ha scritto ha un blog, vero, non di supporto al libro
dove ha i commenti e risponde, per intenderci, e dove non parla ossessivamente del suo libro. Che è entrato nel mio blogroll.

Libri - Il metodo antistronzi


Ho visto che è in classifica.
Evidentemente ci sono molti stronzi in giro e la gente vuol sapere come difendersi.

Americano, come forse ho già detto gli americani sono didascalici e molto "base" nei loro libri/manuali come questo. Il difetto è che uno possa dire "lo sapevo" o "ci voleva poco".
Resta il fatto che un conto è avere idee confuse in testa un conto è mettere ordine e cercare di armonizzare una situazione.

Utile per capire lo stronzo che è in noi e che spesso il torto non è da una sola parte.

Tutto sommato consigliato a chi vive in ambienti "difficili".

sabato 16 giugno 2007

Volevo solo vendere la pizza - Luigi Furini


Il sottotitolo potrebbe essere "un comunista alle prese con le regole che tanto ama".

Lettura istruttiva sulle difficoltà del fare impresa in modo corretto in Italia. Alle prese con centinaia di regole spesso assurde e solo formali con ben poco di sostanziale, vedi il discorso della quantità di marche da bollo necessarie.

L'autore fa il giornalista (Inviato di Repubblica), quindi scrive e rende bene la cosa, scontro contro i sindacati compreso (lui che li ha sempre appoggiati).
Ma è reticente, forse perché si trova ancora qualche processo sul gobbo, e "dimentica" di dirci come faceva provvista per pagare il personale in nero (e si, proprio così!).
Ed era fuori legge, i corsi per antincendio e pronto soccorso li ha fatti lui, che non lavorava mai lì, avrebbe dovuto farli fare a qualcuno dei dipendenti.
Oltretutto con le recenti regole sarebbe a rischio chiusura, 2 multe per scontrini non emessi, al terzo se non sbaglio Visco fa chiudere.

Poche ore, consigliato a tutti quelli che credono basti metter su una bottega per guadagnare ed evadere.

E si può anche prendere come esempio di management, è la dimostrazione che certe attività funzionano se a portarle avanti è una famiglia, non attraverso lo sfruttamento del proletariato e mi stupisco che uno con quel background non l'avesse capito.

martedì 5 giugno 2007

Libreria

Premesso che come lettore faccio letteralmente schifo da quando ho il blog (il tempo per leggere altri blog e scrivere è rubato alla lettura) ho creato un account aNobii, tanto per cercare di confutare il fatto che gli imprenditori siano ricchi signori ignoranti che non leggono.

Non so quanti mesi ci metterò a caricare la libreria... e se mai ce la farò.