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giovedì 26 aprile 2012

Pubblico e privato

Cosa vuole dire "orientamento al cliente" & efficienza

le mie figlie fanno 2 università in due città diverse, una pubblica e una privata.

Una università fa tutto sul sito, magari migliorabile come navigabilità ma con tutto ciò che serve compresi scadenziari, scarico moduli, bollettini ecc. Da quanto so mia figlia viene avvista in tempo reale via mail di tutte le cose importanti.
Per il pagamento delle rette scarichi un RID in pdf dal sito, vai in qualsiasi banca (o dal tuo home banking) e paghi.

L'altra ha un sito con il look and feel fine anni 90, che nella maggior parte dei casi non funziona. Mia figlia è terrorizzata dalla prenotazione esami che quasi sempre non va, ma confortata dal fatto che i professori sapendolo se ti presenti ti accettano all'esame.
Per la retta da circa 2000 euro manda a casa, via posta, un comodo bollettino postale.
Immaginando che:
  1. non avendo un cavolo da fare (ho figlie in età da università, sarò già in pensione, no?) mi offrono il modo di passare una mattinata in posta per pagare il bollettino
  2. visto che non ho la minima idea di come fare per pagare oltre 1000 euro (quindi non posso usare il cash) e verosimilmente in posta non accettano gli assegni o carte di credito non emesse da loro dovrò magari fare la fila per sapere come pagare (assegno circolare?) per poi rifarla per pagare
  3. per facilitarmi le cose posso sempre aprire un convenientissimo conto postale per foraggiare la CDP
 Immagino di dovervi spiegare quale è pubblica e quale è privata, a questo punto.

martedì 30 novembre 2010

E guerra sia

Oggi strade modello 77, polizia, studenti, risse ecc.

Mi piacerebbe sapere quanti di quelli che manifestano (e appoggiano) hanno letto bene il decreto e ne hanno studiato le conseguenze.
Io non ne so nulla.

So che persone che stimo e considero intelligenti dicono che è perfino timido ed è solo un piccolo passo.
E che tutti i rapporti che ho avuto con l'università (da imprenditore) mi fanno stimare veramente poco (nella media, al solito ci sono le eccezioni) professori e rettori.
E non ho molti dubbi che cercheranno in tutti i modi di difendere i loro privilegi.

E allora io sono con il governo.

martedì 28 ottobre 2008

Baroni

Io che ho fatto le superiori negli anni intorno al 77 con le manifestazioni studentesche mi sento a casa, anzi ad oggi pochi scontri armati rispetto i miei ricordi.

Ma per il mestiere che faccio (e qualche esperienza Confindustriale) con l'università sono entrato in contatto diverse volte.

I Magnifici Rettori che ho conosciuto sono dei grandissimi stronzi (mi si perdoni il francesismo). Capisco che già uno che viene appellato Magnifico e si agghinda come da foto possa avere qualche problema di identità, ma l'impressione è che siano alla fine dei personaggi autoreferenziali cui interessa enormemente di più la loro bella poltrona e molto meno dei risultati della loro università.

E tutte le volte che prendono la parola chiedono solo soldi, non spiegano a cosa servono quei soldi (prevalentemente a pagare i loro stipendi) ma continuano a chiedere in nome della cultura ecc ecc.
Per poi aprire mille sedi distaccate che non servono a nulla se non a far contento qualche sindaco (e il calcolo costi/benefici lo fanno?).
L'impressione poi è che (per come il rettore viene nominato) in quel posto vadano più intrallazzatori e leccaculo che persone capaci.

Come sempre generalizzo (lo so) e ci sono ottimi rettori, ma se facciamo la media questa è la mia impressione.

Non a caso l'università italiana è ingessata da concorsi, professori vecchi, poca meritocrazia.

E quei polli degli studenti (come ben dice Pansa sul Riformista di ieri) a difenderli.

Per non parlare poi dei rapporti università / Aziende. Unico interesse: quanti soldi hai da spendere?
Ho avuto scene comiche se non fosse che c'era da piangere.
Noi che volevamo fare ricerca, chiedevamo che competenze avevano da offrirci e loro che ci dicevano: si, ma quanto è il vostro budget?
Un po' come se io entrassi in un negozio e gli chiedo di farmi vedere dei maglioni e loro mi chiedessero prima quanti soldi ho da spendere senza mai farmi vedere i maglioni.

Per non dire della disorganizzazione per contattarli.
Provate a contattare una università per fare ricerca se non conoscete qualcuno.
Tipici uffici pubblici.

Che ci siano delle cose che non funzionano siamo tutti d'accordo.
Ma la prima cosa da riformare sarebbe la testa dei baroni universitari.