Visualizzazione post con etichetta Giornalismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Giornalismo. Mostra tutti i post

lunedì 9 maggio 2011

Apostrofi

Qualcuno, vi prego, spieghi ai giornalisti che gli apostrofi li so usare, ma che negli username non si possono spessissimo usare perché sono un carattere usato da molti linguaggi di programmazione.
E che quindi "limprenditore" su Twitter non è un mio errore ma il risultato del fatto che "imprenditore" era preso e l'apostrofo non si può mettere. E "l_imprenditore" fa veramente schifo.
Basta muovere quell'aggeggio che c'è di fianco al computer (mouse per chi sa l'inglese) verificare su Twitter e magicamente appare l'accento nell'intestazione ;-)

The day after

Oggi rassegna stampa, cartacea e online, per vedere un po' i risultati dei 15 minuti di celebrità di ieri.

Ringrazio quanti hanno postato come Alessandra Farabegoli (troppo buona, sono peggio di come mi descrive), PierLuca Santoro, Gino Tocchetti.
E le decine che mi hanno citato e scritto su Twitter.

Questa vicenda mi ha fatto capire lo stato abbastanza comatoso della stampa in Italia. E in questo mi trovo d'accordo con quanto scritto da Andrea Panato.
Dopo il polverone di Bergamo sinceramente mi aspettavo qualche mail, non è difficile, sul twitter c'è il link al blog e lì in alto a destra, da sempre, c'è un indirizzo mail.
Secondo voi qualche giornalista mi ha scritto? No.
Ho avuto contatti con Dario Di Vico ma ci seguiamo vicendevolmente da tempo su Twitter e credo di non violare segreti dicendo che ieri mi ha detto, con un dm in twitter, di raccontare qualcosa (e avevo comunque già intenzione di farlo).

La "rassegna stampa" poi, evidenzia come in molti casi ci si sia limitati a riportare il contenuto delle agenzie di stampa senza indagare oltre (come appunto dice Andrea Panato).

Non che mi aspettassi chissà che, ma non un giornalista in Italia che ha fatto un tentativo?
Probabilmente è colpa di una informazione "usa e getta", domattina le assise saranno dimenticate e con esse l'animale (talpa, passerotto ecc) che ha detto "poche idee" che, ribadisco, non vuole dire nessuna. O che a ha fatto battute su persone che, in qualche caso (e non dirò quale, leggete indietro) stima e ha sempre apprezzato ai convegni.

Insomma strillo e non contenuti, superficie e non approfondimenti.
Così come avviene per la politica o le discussioni che ci sono ogni giorno.
Slogan, senza approfondimenti.

E quindi naturalmente vince una politica che urla e che non approfondisce, ma la colpa è anche di chi ha abituato le persone a quello.

reedit - avevo fatto un po' di errori (ivi compresa la a senza H)

giovedì 6 agosto 2009

Chi urla di più

Questo è un paese veramente strano.

Ci sono centinaia di aziende che stanno chiudendo, con migliaia di dipendenti che si troveranno senza lavoro.

Eppure le prime pagine dei giornali sono dedicate a una azienda relativamente piccola con 49 residui dipendenti, che deve chiudere da tempo (prima della crisi attuale).

Perché?

Perché urlano, strepitano e salgono sulla gru.
E meno male che lì vicino non passa una autostrada.

Ho il massimo rispetto anche per il singolo dipendente che perde il lavoro e certamente anche per i 49 in questione, come per il piccolo artigiano che deve chiudere.

Stamattina al TG3 ho visto la Camusso che diceva che dovrebbe intervenire il governo e Berlusconi in persona.
Se Berlusconi deve intervenire per ogni azienda che chiude da qui a fine anno altro che dormire poco, dovrebbe avere giornate di 96 ore.

Ma non lamentiamoci se poi l'opinione pubblica ha una visione distorta delle cose.

foto di lizard911

lunedì 15 giugno 2009

Pagliuzze e travi

Oggi Massimo Giannini attacca l'incontro in Confindustria con Gheddafi.
A parte il fatto che in Confindustria si incontra qualsiasi capo di stato che dia la propria disponibilità (avviene regolarmente) mi sfugge un po' cosa ci sia di male, oltre al fatto che il Libico ha parlato bene di Berlusconi.
Uno dei compiti di Confindustria rassicuro Giannini, è promuovere le aziende italiane all'estero. Il Vice all'uopo incaricato si chiama Zegna e la partecipazione è libera, non riservata ai soliti noti. Che, come dice lui nell'articolo non hanne certo bisogno di Confindustria per i loro incontri.

Tra l'altro sentirsi fare le lezioni di dignità dai giornalisti (categoria della quale ho più volte parlato) a me fa sorridere.
Ma forse andrebbe bene se gli accordi li facessimo con Cuba.

lunedì 26 gennaio 2009

Povero martire

Sul - Corriere della Sera:De Benedetti lascia le presidenze «Mia carriera danneggiata dalla politica»

De Benedetti manterrà la carica di presidente onorario del Gruppo l'Espresso, «con la responsabilità editoriale e la delega per la nomina dei direttori».


Certo, si toglie le responsabilità di legge e mantiene la cosa più importante in un gruppo editoriale.

Metodo De Benedetti solito direi.
E un noto impaccatore di investitori con grandi addentellamenti politici come lui mi fa sorridere che pianga.
Anzi, come spesso accade mi fa piangere.

venerdì 5 dicembre 2008

Marchette

Chi ha avuto nella sua vita qualche poltrona, poltroncina o strapuntino conosce bene i meccanismi che regolano spesso i nostri giornali (naturalmente sopratutto, ma non solo, quelli locali).

Tralascio i numerosissimi copia-incolla dei comunicati stampa o delle notizie delle agenzie.
Il top resta, a mio parere la "finta intervista" o certi redazionali semi-pubblicitari.

Qualcuno ha persone decenti che li preparano ma nel 90% dei casi sono delle cose illeggibili.
Si capisce chiaramente che non sono affatto un'intervista ma una cosa scritta da persone che non sanno neppure scrivere.
Periodi micidiali, espressioni che mai uno utilizzerebbe parlando, autoavvolgimenti di pensiero (beh, qui certi lo fanno anche parlando) e formule scontate.
Dopo due righe uno dice "marchetta" e abbandona.

L'importante però, basilare, è che ci sia la foto.
Mi è capitato di fare interviste dove dicevo cose relativamente importanti passate inosservate e apparire tra gli altri nelle interviste multiple su stupidate, ma con foto.
Nel secondo caso "ti ho visto sul giornale".

Dimostrazione che la gente i giornali al 90% non li legge, guarda le foto.

venerdì 14 marzo 2008

Provinciali

Questa campagna elettorale non mi appassiona, ha ragione Ciampi si parla di un sacco di stupidate e non si dice nulla di economia.

Perdiamo giornate, gettiamo al vento fiumi di inchiostro su una battuta del Berluska (l'ho già detto, conosco bene il tipo e la mentalità di molti di quell'età) che anche se (forse) infelice una battuta rimane. E neppure campata in aria da quello che vedo in giro, visto che molti cercano le scorciatoie, siano il matrimonio col ricco o l'andare a fare TV.

Siamo dei poveri piccoli provinciali.
Mi hanno rotto e ormai leggo più i siti dei giornali stranieri che quelli italiani.
Gli italiani stanno sempre lì a guardarsi l'ombelico, altri guardano a quello che succede nel mondo.

Guardate in qualsiasi momento il sito del Corriere, di Repubblica. Guardate i titoli.
Poi senza andare distante guardate El Pais dove in questo momento i primi 4 titoli riguardano Venezuuela, Francia, Iran e Cina. Senza scomodare FT o Times o simili.

Insomma la politica è lo specchio di un paese dove il massimo è trovare il lavoro nel proprio quartiere.
E allora non lamentiamoci di una politica che guarda più alle liste che ai programmi.

sabato 3 novembre 2007

Tragedie

Lungi da me scherzare su una tragedia di questo genere.
Anche se la parte più dissacrante del mio carattere...

Ma siamo sicuri che la foto in prima pagina del Corriere di oggi sia la migliore per illustrare una tragedia come quella della ragazza inglese uccisa?

venerdì 2 novembre 2007

Tappetini

I giornalisti mi mettono veramente tristezza a volte.

Arrigo Ciprani "I grandi cuochi? Un bluff" - LASTAMPA.it: "dall’Harry’s Bar di Venezia a New York dove ha aperto otto ristoranti per un totale di mille dipendenti. Fatturato annuo, 160 milioni"

Ma dopo una tirata del genere una domandina sui piccolissimi problemi fiscali in USA no?
Al solito tocca sentirsi far la morale da gente di specchiata moralità.

mercoledì 18 aprile 2007

Dipende /3

Le foto di Sircana le compriamo e mettiamo nel cassetto.

Quelle di quel vecchio appassionato di gnocca che è il Berlusca (ho sempre avuto il dubbio che si sia messo nel business TV per avere ampi pascoli) vanno immantinentemente pubblicate.
Oggi, proprio oggi.

dipende /2

Il nuovo Riformista: "Questo sciopero ci mette in seria difficoltà nel corso di un passaggio epocale, storico [la nascita dle Pd Ndr).Ai giornalisti, cui pure abbiamo manifestato la nostra solidarietà, chiediamo di differire lo sciopero"

Ricordate?

Insomma l'opportunità di sciopero dell'informazione dipende dal "momento"

Per il fatto che poi sia l'icona della sinistra a essere in lotta con i poveri lavoratori ne parla Steve.