Ne avevo accennato già
qui, la grande incompiuta dell'Italia è il turismo.
Intendiamoci, sono e resto un manifatturiero meccanico, e non penso che un paese possaprescindere dal manifatturiero (chi ci ha provato oggi è messo molto peggio di noi).
Ma questo non toglie che siamo incapaci di sfruttare il
nostro petrolio.
Potremmo essere la Disneyland del mondo, e mi fa piacere che anche sui media ogni tanto se ne parli e che la
Confindustria rilanci sul tema.
Certo occorrerebbe un cambio di mentalità, da parte dei governanti ma anche e soprattutto da parte di operatori del settore e cittadini.
Abbiamo il sud che ha potenzialità infinite, ma come è possibile portarci tanti stranieri finché vive di illegalità diffusa? E quando è diffusa la colpa è di tutti, non di chi governa.
Negli Stati Uniti una baracca di legno di metà ottocento viene promossa e tenuta come una reliquia, da noi, in qualsiasi centro cittadino ovunque ti volti vedi palazzi ben più vecchi.
Abbiamo infinite risorse di storia e arte, che neppure noi che ci viviamo di fianco spesso conosciamo. Credo di essere entrato più volte a Notre Dame a Parigi che in Duomo a Milano (e non so quante volte ci passo davanti in un mese).
Occorre uno sforzo collettivo per una nuova stagione del turismo, anche qui attraverso una maggiore integrazione del settore e capacità di "fare filiera".
Sarebbe poi un ottimo ulteriore mezzo per promuovere la nostra industria agroalimentare.
Più stranieri in Italia, più stranieri che conoscono la nostra arte culinaria e i nostri migliori prodotti.
E più il nome del prodotto Italia è alto più ognuno (anche i meccanici) ne trae beneficio.
Ma siamo pronti a smettere di considerare il turista un pollo da spennare e a capire che il turismo oggi passa attraverso il web? (e qui c'è
qualcuno che sta facendo grandi cose),
Siamo pronti a lavorare per offrire un servizio integrato a buon livello col giusto prezzo?
A girare per l'Italia spesso no.