Si parla molto spesso del difetto di molti di noi imprenditori che portiamo i figli alla direzione delle aziende. Spesso, per chi accusa, senza meritocrazia.
Se non altro lo facciamo con i nostri soldi e se la scelta va su un incapace chi ci perde è la famiglia.
Qualcuno mi spiega perché dobbiamo invece avere il Trota, il figlio di Di Pietro ecc. in politica?
Perché i "figli di", che strano, spessissimo trovano un posto pubblico o semi pubblico?
E per chi sa come funziona il mercato dei voti sentire Di Pietro che dice "si ma mio figlio deve trovare i voti per essere eletto" appare più una presa per il culo che una giustificazione.
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lunedì 19 settembre 2011
domenica 11 marzo 2007
Colleghi fate testamento
Lo so qualcuno comincerà a massaggiarsi zone intime.
Sono iniziate le sessioni di bilancio con il fiscalista e tra le varie cose, visto che è stata reintrodotta, mi sono informato sul discorso successioni. Non sono cose piacevoli, ma pensare al futuro e pianificare parte del nostro lavoro.
Come si sa è stato sbandierato che se il figlio "va avanti" non ci sarebbe tassazione.
Poi come spesso accade con questo Governo vai a vederci dentro e scopri che ci sono dei se.
In pratica il figlio è esentato dalla tassa di successione se con l'eredità acquisisce la maggioranza dell'azienda. Pensavo fosse un errore e si parlasse di una quota qualificata. No proprio maggioranza.
Quindi quando un figlio è esentato?
Se papi ha una quota di maggioranza dell'azienda, mamma è morta e lui è figlio unico.
Se papi ha il 100% e lui ha la mamma prendono tutti e due il 50% e non prende la maggioranza.
Se ha un fratello idem ecc ecc.
Con storture folli per le quali se papi fa testamento e lascia a uno dei figli il 51% l'altro si trova (classico con questo governo) cornuto e mazziato. Perde la maggioranza e ci paga le tasse!
Senza parlare del fatto che se l'azienda fu fondata da fratelli e si parla di cugini ecc le cose diventano complesse.
Poi dicono che gli imprenditori in Italia sono troppo solitari e non fanno gruppo. Certo che se questa è la tassazione che dovrebbe aiutare...
Sono iniziate le sessioni di bilancio con il fiscalista e tra le varie cose, visto che è stata reintrodotta, mi sono informato sul discorso successioni. Non sono cose piacevoli, ma pensare al futuro e pianificare parte del nostro lavoro.
Come si sa è stato sbandierato che se il figlio "va avanti" non ci sarebbe tassazione.
Poi come spesso accade con questo Governo vai a vederci dentro e scopri che ci sono dei se.
In pratica il figlio è esentato dalla tassa di successione se con l'eredità acquisisce la maggioranza dell'azienda. Pensavo fosse un errore e si parlasse di una quota qualificata. No proprio maggioranza.
Quindi quando un figlio è esentato?
Se papi ha una quota di maggioranza dell'azienda, mamma è morta e lui è figlio unico.
Se papi ha il 100% e lui ha la mamma prendono tutti e due il 50% e non prende la maggioranza.
Se ha un fratello idem ecc ecc.
Con storture folli per le quali se papi fa testamento e lascia a uno dei figli il 51% l'altro si trova (classico con questo governo) cornuto e mazziato. Perde la maggioranza e ci paga le tasse!
Senza parlare del fatto che se l'azienda fu fondata da fratelli e si parla di cugini ecc le cose diventano complesse.
Poi dicono che gli imprenditori in Italia sono troppo solitari e non fanno gruppo. Certo che se questa è la tassazione che dovrebbe aiutare...
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