domenica 6 novembre 2005

Innocenzo Cipolletta

Qualche giorno fa ho seguito un incontro molto interessante con il Prof Cipolletta sulla situazione economica.
Il suo curriculum è sconfinato. Oggi tra le altre cose è Presidente del Sole 24 ore e, se il sito è aggiornato, dell'università di Trento. E' stato direttore di Confindustria.

Al solito vi passo le cose che mi hanno fatto meditare.
C'è una certa ripresa dell'export (ndr mi tocca dar ragione al Berlusca per me è anche per il cross EUR/USD), noi partiamo sempre un pò in ritardo essendo spesso poduttori di beni di investimento durevoli che tirano quando riprende il trend degli investimenti o di beni di fascia medio alta.
Il nostro export è costante in valore ma cala in volumi, c'è selezione e va bene chi ha marchi forti, valore medio più alto.
Manca per la crescita l'apporto del mercato interno dove parte della crescita è stata assorbita dal settore immobiliare ma lì i soldi sono (appunto) immobilizzati.
Sui paesi emergenti ha ricordato che il tessile che ci hanno tolto noi l'avevamo tolto ad altri che a catena l'avevano tolto in origine (medioevo o giù di lì) agli inglesi.

Ha detto che a suo parere occorrono 4 cose per migliorare l'economia.
1° chiarezza sui conti pubblici, incertezza genera insicurezza (e la gente, aziende comprese nell'insicurezza non spende e accumula)
2° Sostegno alla competitività attraverso una svalutazione virtuosa.
La tesi è che passando la tassazione dal lavoro ai consumi (IVA) si rende più competitivo il lavoro mentre parte delle tasse maggiori vengono pagate sui beni importati. Il problema è lo "scalino" inflattivo che si crea, l'impopolarità e la protezione di chi ha basso reddito. (ndr a me l'idea è sempre piaciuta, paga più tasse chi più consuma)
3° Liberalizzazione dei settori protetti
I prodotti, settore libero, sono il 30% del Pil, molto del resto è in regime non liberalizzato.
Tra l'altro sono i servizi che usano poi i prodotti "avanzati" tipo per il settore sanità: medicine e macchinari o nel divertimento: TV elettronica, discoteche.
Le professioni sono il settore più protetto.
Poi si è lanciato (ho visto anche interviste sul tema) contro le piccole IRI degli enti locali che comperano le varie aziende di servizi municipale o altro (tipo Penati con la Serravalle).
Qui ci vorrebbe un nuovo sistema di ammortizzatori sociali per faciltare la liberalizzazione.
4° Politica del territorio, cose come infrastrutture e gestione dei siti industriali dismessi.

Poi ha chiuso (gli chiedevano della Cina) ricordando che più alla svelta questi paesi crescono prima diventeranno mercati per i nostri prodotti avanzati.

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi sembra un ragionamento molto condivisibile (e questo è un blog interessante, spero continui...)
ciao