venerdì 9 dicembre 2005

Oligarchia


Sul discorso fondi di Billè avevo già messo un commento tempo fa.
Ma oggi, leggendo l'articolo sul Corriere ho capito perché comandano sempre i soliti o i loro amici.

Mi ero perso che tra le mille cariche Fabrizio Palenzona è anche vice-presidente della Confcommercio. Palenzona, già sindaco di Tortona, Presidente Provincia di Alessandria e amico di Marcellino "autostrade" Gavio che lo ha messo a presiedere l'associazione autotrasportatori; poi è in Schemaventotto (holding Benetton che guarda caso possiede Autostrade) Vice-presidente Unicredit, in CdA Mediobanca (come indipendente ah ah ah ah!), ABI, e naturalmente nella Fondazione Cassa Risparmio Alessandria. E sicuramente dimentico molto.

Amministratore di Confcommercio (che,pare, non aveva mai sentito parlare della società satellite e piena di cash!) è Aldo Poli, presidente dei commercianti di Pavia e della Fondazione Banca del Monte di Lombardia. Il quale evidentemente faceva bonifici da milioni di Euro senza sapere esattamente dove finivano.

Per chi non lo sapesse vorrei ricordare anche che le fondazioni bancarie hanno potere enorme sul territorio perchè sono quelle che decidono dove indirizzare (sempre per scopi benefici o di sviluppo del territorio, è chiaro!) i soldini che hanno da dare ogni anno.

Adesso che si parla di coinvolgimento dei Vice Presidenti me lo voglio vedere Mr millecariche se lo inquisiscono come fa.

Collegabile a questo discorso vorrei commentare anche il fatto che "alcuni" ricevano prestiti "personali" dalle banche per comperare azioni.
E' chiaro che se mi indebito per comperare la casa è un conto, ma se mi indebito per comperare azioni è perchè qualche uccellino mi ha suggerito che potrebbe essere un buon affare.
Ecco come questi oligarchi grazie agli amici diventano sempre più ricchi (anche se di soldi non ne hanno) alla faccia del popolo bue al quale vendono Parmalat e bot argentini.
Se chiedi il mutuo ti fanno passare come il riso, ma per gli amici degli amici c'è sempre qualche milioncino pronto all'uso.

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