sabato 22 ottobre 2005

Panem et circenses

Credo di essere un italiano medio, né meglio né peggio di moltissimi altri.
Ma rimango incantato su come ormai la televisione sembri essere diventato il fulcro della vita sociale.
L’argomento della settimana è Celentano con la sua trasmissione.

Ammetto le mie colpe, non l’ho vista, di giorno lavoro e alla sera guardo pochissimo la TV, spesso torno tardi e ritengo di aver di meglio da fare, quando poi capita la intravedo leggendo riviste o giornali o navigando su internet. Altrimenti mi addormento. Questo è il vero effetto che mi fa, mi fa dormire.

Eppure sembra che la nostra nazione viva in funzione della TV capisco i politici, è il loro palcoscenico ma mi stupisco di certi intellettuali.

Pensandoci mi è venuto in mente il titolo e neppure a farlo apposto il primo link uscito cercandolo con Google dice “Fu Giovenale a coniare questo sistema, meccanismo di potere influentissimo sulle masse romane. "Panem et Circenses", letteralmente "pane e giochi" era la formula del benessere popolare e quindi politico: distribuzione di generi alimentari, bagni e terme pubbliche da un lato, gladiatori, belve esotiche, corse coi carri, competizioni sportive e rappresentazioni teatrali dall'altro lato. Un vero strumento in mano agli Imperatori per sedare i malumori popolari, che col tempo ebbero voce proprio in quei luoghi di spettacolo.”

Certo che basta sostituire i gladiatori con i conduttori Tv e la cosa, soprattutto vista l’ultima frase, fa sorridere.

Perché la gente è così TV centrica?

Alla fine con questa situazione diamo l’ulteriore dimostrazione che tutto cambia per essere sempre uguale e aveva ragione Giovenale.

Al popolo, per tenerlo catatonico date la TV.

Nessun commento: