lunedì 3 ottobre 2005

Sport giovanile

Ricominciano le domeniche (e i sabati) in giro per palestre.

Chi non ha figli sportivi non immagina neppure lontanamente il movimento che esiste a livello di sport giovanile.

Una cosa enorme, con transumanze di genitori, dirigenti delle squadre ecc in giro per le provincie ogni week end per accompagnare i figli sportivi. Più gli allenamenti durante la settimana ecc.
Una montagna di società amatoriali che si reggono grazie a piccoli e grandi contributi degli sponsor locali.

Io ho figlie che giocano a pallavolo e fanno diversi campionati nelle giovanili.
E' quasi un lavoro, si rinuncia in pratica alla buona parte dei week-end e a riposarsi la domenica (per fortuna non sono molto interessato al calcio quindi quello non è un problema).
Ma credo che una buona attività sportiva sia un'ottima scuola di vita, insegni impegno, continuità, dedizione e soprattutto che nella vita si perde e si vince (e che a volte gli arbitri non sono neutrali).

Ho sentito un'intervista a Montali, il coach della nazionale pallavolo poco tempo fa e ha detto una cosa che condivido appieno: per vincere occorre perdere; imparare dalle sconfitte e migliorarsi, impegnarsi di più. L'importante è non abituarsi a perdere.

E lo sport, fatto nel modo giusto, è appunto un'ottimo metodo per impararlo.

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