martedì 7 giugno 2011

Arrivano i barbari (i privati) - Referendum acqua/2

Prendo spunto da un commento al post precedente.
Che mi dice quanta confusione, ignoranza ed ideologia ci sia nei referendum di domenica prossima.

Certo anche la signora Gina ci mette tutta l'ideologia di cui è capace.
Ma leggere "Solo che per privatizzazione in Italia a me viene in mente Telecom, con tutto il brutto che posso pensare" mi fa cadere dalla sedia.
Intanto la privatizzazione della Telecom fu fatta da gente che oggi è schierata per il si al referendum.
Ma soprattutto non c'entra nulla.
Al limite potremmo discutere sulle Autostrade andate ai rentier Benetton, che poi non hanno fatto il previsto piano di investimenti (ma chiedono continui aumenti tariffari).

Qui non si tratta di "privatizzare l'acqua" lo hanno detto in 100.000 ad un popolo che sembra sordo e guidato solo dalla ideologia e, come un cane rabbioso, dal mordere ancora Berlusconi.
L'acqua è e resta un bene pubblico. 

Qui si tratta, per il primo quesito, di restituire alle nostre fantastiche ed efficienti conglomerate comunali TUTTI i servizi.
Senza più gare.
Mentre oggi se non altro le società comunali devono partecipare ad una gara, è già successo per elettricità e trasporti, anche se magari non ci avete fatto caso.
Quindi, probabilmente anche senza il referendum alla fine ci troveremmo il "pubblico" a gestire l'acqua. Come oggi spesso gestisce elettricità, gas e trasporti.
Ma almeno ha degli standard di servizio da rispettare, e non lo fa "a prescindere".

Poi vorrei ricordare che non si paga l'acqua, ma il servizio di trasporto e depurazione.
Per chi non volesse pagare l'acqua ci sono comode fonti e fontanelle libere presso le quali approvvigionarsi senza problemi.
Non a caso per le aziende il costo maggiore è sulla depurazione non sull'acqua.

E non mi pare che il pubblico abbia dato prova di grande efficienza, mi pare di ricordare che Milano abbia avuto il depuratore solo sotto Albertini.

Insomma la cecità che fa vedere nel "privato" i barbari e il male, ottenebra le menti e a guardarmi in giro a nulla valgono gli appelli di chi non credo sia accusabile di connivenza con il nemico, o il fatto che (l'Italia è il paese del ridicolo) in pratica Bersani sia favorevole ad un referendum che abroga leggi fatte da lui.
Ma veramente, credete se non a me a a gente di sinistra, il primo quesito "acqua" sarebbe un enorme passo indietro del paese ridando enormi poteri alla politica.
Il secondo alla fine è solo un referendum che decide se il prezzo va pagato attraverso le tariffe (chi consuma paga) o attraverso la tassazione generale o i disservizi per mancati investimenti.

Tra l'altro parlando con amici, i racconti di aree in cui erano partiti gli ATO (pubblici eh) sono la cosa veramente spaventosa.
Costo per le aziende raddoppiato, per i privati +50% e in compenso i soliti politici a governare appalti per centinaia di milioni, non so se mi spiego.


Se si raggiungerà il quorum sul nucleare farà molto la paura e resteremo schiavi di Russia, Algeria e Libia con il loro gas o delle centrali nucleari piazzate a quattro passi in Francia o Slovenia.


Per il quarto credo si vada verso il 98% dei si, ma intanto uscirà un'altra legge ad personam.

3 commenti:

gufoimpiccione ha detto...

scopo primario di una società per azioni è fare utili.il guaio è che mentre in un regime di concorrenza (ovvero quando i clienti possono scegliere se usare il tuo prodotto o servizio )puoi acquisire nuovi clienti ed altri possono acquisire i tuoi, nella gestione di un monopolio ( e la gestone delle tubature dell'acqua non vedo come altro possa essere definita) parametri come l'efficienza saltano. se non importa come gestisci il servizio, visto che gli utenti non se ne possono andare, il tutto si ferma a incassare bollette e decidere quanto spendere . e la tentazione di masismizzare le entrate e diminuire le spese finisce per diventare troppo forte.
inutie girare intorno alla questione : telecom come è finita?
autostrade? come sarebbe finita fs in mano private?

Massimiliano ha detto...

Ok, oltre a Telecom ci sono le Autostrade e le ex FS ecc. ecc.
Appunto, quello che volevo dire era quello.
Intendevo, se non sono stato chiaro per fretta, è che delle privatizzazioni come vengono fatte da noi mi fido poco; come poco c'entra il: "Intanto la privatizzazione della Telecom fu fatta da gente che oggi è schierata per il si al referendum", io non ne faccio un punto da difendere per schieramento e da "come un cane rabbioso, dal mordere ancora Berlusconi".
Questa legge l'ha fatta il suo Governo, ma l'oppositore Casini l'appoggia (genero di Caltagirone), e non è che da altri dell'opposizione mi aspetti chissà quale risoluzione, insomma della nostra classe politica ho poca fiducia. Purtroppo non mi fido molto nemmeno della mentalità liberale di molta imprenditoria italiana; ma è colpa mia che sono "accecato" o di esperienze pluriennali di scarsa mentalità meritocratica da parte loro?!
Checchè ne dicano.
Se ho a disposizione un referendum e poter influire su un bene come l'acqua voto SI.
E per quanto riguarda il chiarimento riguardo alla commercializzazione dell'acqua o della depurazione e trasporto grazie, ne ero al corrente; però se, come è successo dove già accaduto, il servizio o il gestore non funziona nelle reni lo tengo io.
E vogliamo accennare al centralismo e totalitarismo della decisione di obbligare TUTTI gli enti locali alla privatizzazione del servizio?! Senza la possibilità di deroga per gli enti locali che magari sono più efficenti?
E potrebbero essercene...

Massimiliano ha detto...

Aggiungo una cosa che ho appena letto:

Alitalia potrebbe entro quest'anno finire in mano Air France, con 3-4 anni di ritardo da quando la compagnia francese aveva fatto la sua offerta, relativamente più alta di quella della cordata italiana, e con i debiti pagati dalle nostre tasse tramite la bad-company.
I cavalieri bianchi salvatori dell'italianità ringraziano.
Senza considerare che con la fusione Alitalia/AirOne la tratta Milano-Roma ora è praticamente in monopolio