Poniamo il caso, ma solo un caso, che ci sia un governo in forte difficoltà e un paese allo sbando.
Poniamo il caso che le parti sociali più importanti, pur in presenza di forti contrasti e differenza di vedute riescano a trovare un accordo su alcuni punti, il primo dei quali è la rappresentanza sindacale.
Sempre per pura immaginazione possiamo pensare che le parti sociali, già che son lì, magari parlino anche di proposte e problemi attinenti il governo di cui sopra.
Come disinnescare questo pericolo?
Visto che insistono tanto su questa storia del cuneo (che forse quelli del governo mica hanno neppure capito tanto bene) gli diamo il cuneo.
Infiliamo in un decreto che parla di tutt'altro una norma senza senso che dice che in base ad accordi col sindacato si può superare il totem dell'articolo 18. Una balla grossa come una casa perché già oggi, trovando l'accordo con i sindacati, si può licenziare. E se non ci credete chiedete alle migliaia che hanno perso il lavoro nelle ristrutturazioni aziendali.
Basta poi suggerire all'orecchio di qualche connivente oppositore che è un attacco all'articolo 18 e a lui non pare vero di fare finalmente una bella sparata in TV sui diritti dei lavoratori violati da un governo fascista, e creando opere d'arte come quella qui rappresentata. Anche se non è vero. Ma questo ormai non è più importante per i media.
Sempre ipoteticamente eccolo lì un bel cuneo piantato in mezzo per divaricare le parti sociali ed evitare problemi.
Peccato, per il governo e i suoi sottopanza tipo quelli del Giornale che a volte non solo nelle favole chi fa il leader sia meno accecato dei suoi mille e mille suggeritori e non caschi nel tranello.
PS avendo fregato l'immagine segnalo anche idee solo leggermente diverse dalle mie. mentre attendo con impazienza il "futuro governo confindustriale di centrosinistra" .
giovedì 22 settembre 2011
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