venerdì 22 maggio 2009

Indecente

Come è risaputo in questo momento di crisi dagli ambienti economici (sopratutto da Confindustria) ci sono pressanti richieste verso il governo perché lo stato paghi i suoi debiti.

Qualche considerazione.
Non tutti lo sanno, ma il bilancio dello stato funziona per cassa e non per competenza.
La Marcegaglia l'altro giorno in assemblea ha detto che Tremonti ha giustificato i non pagamenti col fatto che aumenterebbe il debito dello stato.
Se lo facessi io mi mettono in galera ma lo stato funziona così, se non pagano, il debito non appare.

Non dimentichiamo che i prezzi praticati agli enti pubblici spesso incorporano il previsto ritardo di pagamento. Che l'essere cattivi pagatori allontana le aziende migliori. Che per ottenere i pagamenti diventa una scorciatoia passare attraverso gli amici degli amici.

Adesso si stanno cercando delle scorciatoie, ma sentire la Sace (statale) che assicura i debiti dello Stato non so se mi fa più ridere o arrabbiare.

Credo sia uno dei maggiori indicatori dello stato indecente in cui siamo costretti a lavorare.
Tra l'altro dimostra l'incapacità della "holding Stato" di conoscere veramente i suoi conti. E questo non è tranqullizante, Tremonti o Visco che ci siano all'economia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'ultima perla "la crisi è psicologica" a sentire diversi colleghi imprenditori è l'ultima battuta di un cabarettista sul viale del tramonto.
Anche oggi bolletino di guerra, chiude un ns. grosso fornitore con insolvenze dei loro clienti elevate ( milioni di euro ).
Aziende che nel bresciano liquidano, si ridimensionano e riaprono con nuovi soci e meno dipendenti.
E le aziende non hanno più i soldi per anticipare la c.i.g.
La realtà ( nel manifatturiero ) è di aziende dal 30 a 80% di fatturato in meno.
Noi preferiamo stare a bocce ferme fino a settembre con promozioni, telemarketing ecc.; inutile sparare nel mare quando lo fanno tutti con lavoro fermo ( e concorrenti messo peggio ).
Semplice come facciamo Noi ( ci arrivano e-mail, fax ecc. di proposte tutti i giorni che cestiniamo ) fanno anche altri.
Usiamo questi mesi per rivoltarci come un calzino per ripartire più snelli, meno gravati da costi concentrandoci sul core-business e con nuove attività ( a costo di perdere clienti ).

Anonimo ha detto...

Noi PMI del Piemonte e della Lombardia abbiamo deciso di affrontare questo periodo di grave crisi insieme. Non intendiamo chiudere e ridimensionare le Ns. aziende e non intendiamo rimanere a bocce ferme. Anche se noi di "Impresecheresistono" (http://blog.libero.it/pmicheresistono), abbiamo trovato delle possibili soluzioni per ripartire gravati da meno costi.
Saluti a tutti