Questo blog, nato come finanziario evolutosi in economico, con spruzzate di diario è pur sempre tenuto da uno che fa l'imprenditore.
Che fa dell'ottimismo il motore della sua vita (se non si crede al futuro non si investe e non si fa impresa).
Che scrive come slogan (credendoci fortemente) che ognuno è il costruttore del suo futuro.
Che spera di trasmettere l'idea che lottare si deve e cambiare si può, anche partendo dalle piccole cose.
Che ultimamente (per sua colpa come da concetti espressi) è un po' disperso perché il periodo personale non è dei migliori.
Che scrive meno di certe cose perché oggi le cose che scriveva qui le dice e porta colà dove qualcosina si puote.
Vabbé un sacco di pirlate, il concetto che volevo esprimere è:
perché questo blog è diventato un ricettacolo di commentatori pessimisti e negativi?
Non sono bravo io a scrivere?
Appaio più pessimista di quanto io penso?
Perché è un periodo di merda e non ce la si sente di essere ottimisti?
Perché la politica ci ha rotto le palle e vediamo che nulla cambia?
Perché il lamentarsi è uno degli sport nazionali?
Perché io stesso avevo detto che questo blog è uno sfogatoio?
Ve lo dico ufficialmente i disfattisti senza proposte a me stanno pure un po' sulle palle.
E sono e resto ottimista e convinto che gli spazi ci siano.
C'è sempre qualcuno che sta facendo i soldi.
Certo occorrono coraggio, voglia di mettersi in gioco, di lavorare e di fare, apertura mentale e non aspettarsi che la fortuna sia a 100 metri da casa perché io voglio lavorare vicino a casa e a mezzogiorno tornare a casa a mangiare.
Post-edit: sono un liberista e lascio tutto aperto ma cazzo, quando commentate mettete almeno un qualsiasi pseudonimo che poi non si capisce una mazza.
venerdì 30 aprile 2010
Era una buona occasione
Mi chiedo perché Berlusconi abbia respinto le dimissioni di Scajola.
Ho notoriamente rispetto zero per questo ministro della repubblica (purtroppo tra l'altro appioppatoci all'industria).
Era l'occasione buona per toglierci dalle scatole un incompetente, incontinente (ricordate i commenti su Biagi), borioso.
Pure così scemo tra l'altro (ma probabilmente è il delirio di onnipotenza) da farsi pagare da altri il nero di un appartamento (se mi trovate un appartamento di quel tipo a 600.000 ditemelo che lo prendo subito) con assegni.
Neppure l'abc della corruzione sa.
Cià dai fora di bal.
Ho notoriamente rispetto zero per questo ministro della repubblica (purtroppo tra l'altro appioppatoci all'industria).
Era l'occasione buona per toglierci dalle scatole un incompetente, incontinente (ricordate i commenti su Biagi), borioso.
Pure così scemo tra l'altro (ma probabilmente è il delirio di onnipotenza) da farsi pagare da altri il nero di un appartamento (se mi trovate un appartamento di quel tipo a 600.000 ditemelo che lo prendo subito) con assegni.
Neppure l'abc della corruzione sa.
Cià dai fora di bal.
martedì 20 aprile 2010
Specchi
Il calcio è lo specchio dell'Italia.
Ormai non si fa più politica, si fa tifo.
Se una squadra avversaria italiana gioca contro una straniera si fa il tifo per gli stranieri.
Quelli del paesello qui di fianco non sono potenziali partner per fare rete ma nemici.
Se si perde la colpa è del presidente che non ha investito abbastanza, poi dell'allenatore, poi solo alla fine dei giocatori.
Se la squadra ha bisogno di soldi io cosa c'entro? Ci pensi il presidente o quei ricconi degli sponsor e degli imprenditori.
Sponsorizzo la squadra solo se fate giocare mio figlio.
Cosa c'entra se quello è più bravo a giocare, questo è il nipote del sindaco.
E si potrebbe continuare.
Ormai non si fa più politica, si fa tifo.
Se una squadra avversaria italiana gioca contro una straniera si fa il tifo per gli stranieri.
Quelli del paesello qui di fianco non sono potenziali partner per fare rete ma nemici.
Se si perde la colpa è del presidente che non ha investito abbastanza, poi dell'allenatore, poi solo alla fine dei giocatori.
Se la squadra ha bisogno di soldi io cosa c'entro? Ci pensi il presidente o quei ricconi degli sponsor e degli imprenditori.
Sponsorizzo la squadra solo se fate giocare mio figlio.
Cosa c'entra se quello è più bravo a giocare, questo è il nipote del sindaco.
E si potrebbe continuare.
mercoledì 7 aprile 2010
Quello che mi interessa
Ho sempre pensato che l'obbligatorietà della azione penale sia una foglia di fico comodissima per i magistrati per decidere cosa fare.
Ai tempi ebbi anche uno scambio vivace con uno dei magistrati di Tangentopoli sull'argomento (strano, non eravamo d'accordo).
Troppo forte la "tentazione" di perseguire reati immaginari partendo da indizi, basta una voce, in fondo.
Troppo forte assecondare i propri pregiudizi e cercare una conferma.
Non parlo solo di politica, so di PM molto aggressivi che sono partiti con indagini ad ampio raggio contro aziende, usando il solito metodo dell'arresto e dell'interruzione dell'attività.
Indagini che poi si sono chiuse con un nulla di fatto, addirittura senza arrivare ad alcun dibattimento perché il GIP ha detto che non c'era alcuna prova o fatto rilevante.
Intanto qualcuno magari si era fatto 15 giorni di galera con tutto lo strascico lavorativo e familiare che comporta. E il PM secondo voi ha subito qualche sanzione? Nessuna.
Abbiamo già un certo numero (pure troppe) di forze di sicurezza (carabinieri, finanza, polizia ecc) che si occupano di cercare i reati e tribunali intasati da una marea di cazzate (avete presente quante cause ci sono per liti condominiali?) e con tempi di risposta biblici.
Non sarebbe meglio che si lavorasse sui reati veri e sulle denunce vere piuttosto che sulle "notizie di reato" che come ognuno capisce vuol dir tutto e nulla e apre mille strade.
Però ammetto che non sono un tecnico e potrei aver scritto una marea di cazzate (più del solito, intendo)
Ai tempi ebbi anche uno scambio vivace con uno dei magistrati di Tangentopoli sull'argomento (strano, non eravamo d'accordo).
Troppo forte la "tentazione" di perseguire reati immaginari partendo da indizi, basta una voce, in fondo.
Troppo forte assecondare i propri pregiudizi e cercare una conferma.
Non parlo solo di politica, so di PM molto aggressivi che sono partiti con indagini ad ampio raggio contro aziende, usando il solito metodo dell'arresto e dell'interruzione dell'attività.
Indagini che poi si sono chiuse con un nulla di fatto, addirittura senza arrivare ad alcun dibattimento perché il GIP ha detto che non c'era alcuna prova o fatto rilevante.
Intanto qualcuno magari si era fatto 15 giorni di galera con tutto lo strascico lavorativo e familiare che comporta. E il PM secondo voi ha subito qualche sanzione? Nessuna.
Abbiamo già un certo numero (pure troppe) di forze di sicurezza (carabinieri, finanza, polizia ecc) che si occupano di cercare i reati e tribunali intasati da una marea di cazzate (avete presente quante cause ci sono per liti condominiali?) e con tempi di risposta biblici.
Non sarebbe meglio che si lavorasse sui reati veri e sulle denunce vere piuttosto che sulle "notizie di reato" che come ognuno capisce vuol dir tutto e nulla e apre mille strade.
Però ammetto che non sono un tecnico e potrei aver scritto una marea di cazzate (più del solito, intendo)
martedì 6 aprile 2010
Mezze tacche
In questo periodo pre e post elettorale mi sono spesso trovato a parlare di politica e di candidati.
Nella maggior parte dei casi si era concordi nel considerare di livello veramente infimo certi candidati.
Da pessimi (o cattivi) candidati nasce una pessima o cattiva politica amministrativa.
Se questo accade ci lamentiamo.
Vero, tutto vero, ma di chi è la colpa?
Alla fine è "nostra", mi si permetta con scarsa modestia di inserirmi tra quelli che si definiscono "classe dirigente".
Quanti di coloro che avrebbero le capacità e conoscenze di organizzazione, amministrazione, ottimizzazione delle risorse sono disponibili ad impegnarsi in politica?
Quanti sono disponibili a lasciare un lavoro ben pagato per un lavoro che (se fatto onestamente) soprattutto a livello locale non paga lontanamente l'impegno profuso?
Quanti sono disponibili a mollare la loro poltrona di potere per andare a discutere ore per rosicchiare un po' di possibilità per agire non per se stessi ma per il bene pubblico?
Quanti sono disponibili a rinunciare ad essere ricattabili per quel favore che ciascuno ha sempre bisogno dall'amministrazione locale?
Quanti sono disponibili ad imparare il nuovo mestiere di politico, schierandosi e facendosi dei nemici (spesso tra quelli che sono teoricamente gli amici)?
Quanti sono disposti a perdere sabati e domeniche per andare a premiare il vincitore della garetta locale?
Non molti vero?
Abbiamo cose più importanti da fare, mandare avanti un'azienda, ad esempio.
E lasciamo che altri gestiscano la cosa pubblica.
Altri che sono pensionati, dipendenti pubblici, sindacalisti (guardate gli elenchi dei consiglieri comunali della maggior parte dei centri medio piccoli) professionisti marginali che magari hanno esperienza politica ma poco di buona amministrazione e organizzazione.
Quando addirittura non siamo di fronte a persone che si mettono in politica con l'obiettivo principale di arrotondare le loro entrate il più possibile.
E se nei partiti comandano i mediocri sempre più si circonderanno di mediocri o ricattabili per non perdere potere.
Insomma se chi avrebbe le capacità si tira indietro non è inutile lamentarsi se poi la maggioranza di chi fa politica è uno scarto delle professioni, una mezza tacca, uno che non ha trovato nulla di meglio da fare nella vita?
E' una vita che lo dico, abbiamo i politici che meritiamo.
Nella maggior parte dei casi si era concordi nel considerare di livello veramente infimo certi candidati.
Da pessimi (o cattivi) candidati nasce una pessima o cattiva politica amministrativa.
Se questo accade ci lamentiamo.
Vero, tutto vero, ma di chi è la colpa?
Alla fine è "nostra", mi si permetta con scarsa modestia di inserirmi tra quelli che si definiscono "classe dirigente".
Quanti di coloro che avrebbero le capacità e conoscenze di organizzazione, amministrazione, ottimizzazione delle risorse sono disponibili ad impegnarsi in politica?
Quanti sono disponibili a lasciare un lavoro ben pagato per un lavoro che (se fatto onestamente) soprattutto a livello locale non paga lontanamente l'impegno profuso?
Quanti sono disponibili a mollare la loro poltrona di potere per andare a discutere ore per rosicchiare un po' di possibilità per agire non per se stessi ma per il bene pubblico?
Quanti sono disponibili a rinunciare ad essere ricattabili per quel favore che ciascuno ha sempre bisogno dall'amministrazione locale?
Quanti sono disponibili ad imparare il nuovo mestiere di politico, schierandosi e facendosi dei nemici (spesso tra quelli che sono teoricamente gli amici)?
Quanti sono disposti a perdere sabati e domeniche per andare a premiare il vincitore della garetta locale?
Non molti vero?
Abbiamo cose più importanti da fare, mandare avanti un'azienda, ad esempio.
E lasciamo che altri gestiscano la cosa pubblica.
Altri che sono pensionati, dipendenti pubblici, sindacalisti (guardate gli elenchi dei consiglieri comunali della maggior parte dei centri medio piccoli) professionisti marginali che magari hanno esperienza politica ma poco di buona amministrazione e organizzazione.
Quando addirittura non siamo di fronte a persone che si mettono in politica con l'obiettivo principale di arrotondare le loro entrate il più possibile.
E se nei partiti comandano i mediocri sempre più si circonderanno di mediocri o ricattabili per non perdere potere.
Insomma se chi avrebbe le capacità si tira indietro non è inutile lamentarsi se poi la maggioranza di chi fa politica è uno scarto delle professioni, una mezza tacca, uno che non ha trovato nulla di meglio da fare nella vita?
E' una vita che lo dico, abbiamo i politici che meritiamo.
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