In un commento al post precedente giustamente Ivan Crema dice "non credo che concentrarsi sul core-business sia l'unica chiave, questo mi fa pensare ai maniscalchi di fine '800".
Concordo al 100%.
Ma nella mia mente semplice fare il proprio "core business" è fare quello che si sa fare, senza voli pindarici fatti senza strategia.
Ad esempio se io oggi facessi materiale con motori elettrici da grande serie lo considererei un business finito e in mano ai cinesi. Analizzerei bene quali sono le competenze (il mio core business) e se il prodotto che faccio, come penso, è "cotto" cercherei di applicare le competenze ad altri prodotti, possibilmente vendibili nella rete di vendita che ho già.
Se possibile cercherei l'innovazione spinta nel settore (il prodotto raffigurato ne è un ottimo esempio).So fare la plastica, gli stampi, il motore elettrico? Sono forte nella progettazione, produzione o commercializzazione.
Se so progettare perché non diventare progettazione pura togliendo la produzione?
Se il mio punto di forza è il marchio con la commercializzazione e la rete di vendita potrei anche smettere di produrre e commercializzare e basta (come hanno fatto molti). Su questa cosa ho dubbi sul medio lungo termine ma non voglio dilungarmi.
A volte disinvestire è funzionale alla sopravvivenza aziendale.
Spesso invece si passa al prodotto che "si vende" senza considerare se è coerente alla conoscenza e struttura produttiva aziendale. Normalmente con effetti pessimi.
L'estrema conseguenza è dover riconvertire le proprie competenze. Ma quello è un processo lento e se lo fai sotto la pressione della crisi, in u momento come questo, senza averci pensato anni fa... probabilmente soccombi prima di riuscirci.
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