mercoledì 7 aprile 2010

Quello che mi interessa

Ho sempre pensato che l'obbligatorietà della azione penale sia una foglia di fico comodissima per i magistrati per decidere cosa fare.

Ai tempi ebbi anche uno scambio vivace con uno dei magistrati di Tangentopoli sull'argomento (strano, non eravamo d'accordo).

Troppo forte la "tentazione" di perseguire reati immaginari partendo da indizi, basta una voce, in fondo.
Troppo forte assecondare i propri pregiudizi e cercare una conferma.

Non parlo solo di politica, so di PM molto aggressivi che sono partiti con indagini ad ampio raggio contro aziende, usando il solito metodo dell'arresto e dell'interruzione dell'attività.
Indagini che poi si sono chiuse con un nulla di fatto, addirittura senza arrivare ad alcun dibattimento perché il GIP ha detto che non c'era alcuna prova o fatto rilevante.
Intanto qualcuno magari si era fatto 15 giorni di galera con tutto lo strascico lavorativo e familiare che comporta. E il PM secondo voi ha subito qualche sanzione? Nessuna.

Abbiamo già un certo numero (pure troppe) di forze di sicurezza (carabinieri, finanza, polizia ecc) che si occupano di cercare i reati e tribunali intasati da una marea di cazzate (avete presente quante cause ci sono per liti condominiali?) e con tempi di risposta biblici.
Non sarebbe meglio che si lavorasse sui reati veri e sulle denunce vere piuttosto che sulle "notizie di reato" che come ognuno capisce vuol dir tutto e nulla e apre mille strade.

Però ammetto che non sono un tecnico e potrei aver scritto una marea di cazzate (più del solito, intendo)

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Il principio dovrebbe essere che le regole dovrebbero essere:

- Minime: ossia, solo quelle essenziali;

- Semplici e chiare;

- Efficienti ed efficaci: se rispettate, il sistema funziona e incentiva lo sviluppo economico;

- Applicate in modo rapido, rigoroso e prevedibile;

- Infine, l´impianto di regole dovrebbe evolversi con la societá, in modo da mirare sempre al raggiungimento dell´obiettivo per cui sono intese--non per lo stupido e pedissequo ripetersi di procedure ormai obsolete.

Anton

Suarez (dal blog) ha detto...

non e' che hai scritto cazzate (prese singolarmente), e' che hai fatto un mischione senza capo ne coda.
Cmq l'obbligatorietà dell'azione penale e' uno dei piu' cristallini principi liberali.

Anonimo ha detto...

L´Italia infatti é un paese estremamente liberale.

Mariolartigiano ha detto...

Ma tutte queste persone che ci ritroviamo sulle spalle debbono pur trovare qualcosa da fare no?
Che siano magistrati, forze di polizia, tecnici pubblici... Se gli semplifichiamo le cose poi cosa fanno? Una qualche parvenza di utilità ed una giustificazione agli stipendi che prendono debbono pure dimostrarla!!!
Purtroppo però qui andiamo a toccare le persone, che, se sfiorate o tirate dentro a qualche guaio da questi signori e poi magari risultate del tutto estranee non possono resettare la loro vita, che magari ne può uscire anche rovinata che dite? E' invece l'ora che chi procede superficialmente inizi a pagare di tasca propria... Certo, con le dovute cautele, la decisione di procedere non deve essere univoca ad esempio... Ma è troppo facile procedere per il nulla e poi essere giustificati che andava fatto... Ci devono essere motivi ben chiari, lampanti e alla fine le assoluzioni devono essere in percentuale risicata, altrimenti dimostra che i motivi per procedere erano inconsistenti... Ed anche nella vita lavorativa di un magistrato di questo ne deve restare traccia...!

Frank77 ha detto...

Impre hai scritto semplicemente cose di buon senso,che però proprio per questo non saranno mai applicate in Italia.

Anonimo ha detto...

Mariolartigiano

Infatti! Troppe categorie prosperano in un sistema macchinoso e inefficiente. In pratica, guadagnano senza produrre niente di utile.

Semplificando, si riducono i posti di "lavoro" e le rendite.

Quindi, quando si semplifica bisogna creare contemporaneamente nuove opportunitá nel settore privato, che assorbano chi perde il reddito o la rendita. E bisogna avere anche i soldi per gli ammortizzatori sociali.

Le riforme sono più facili da fare quando l´economia va bene.

Quando l´economia va male, é difficile creare opportunitá nel privato e scaresggiano i soldi per gli ammortizzatori.

Solo che quando l´economia va bene, si preferisce illudersi che non ci sia bisogno di affrontare problemi così complicati--e scatenare la reazione delle categorie prese di mira.

E ora siamo qui.

Anton

Anonimo ha detto...

Uno che conosco ha fatto pipì sul ciglio della strada (di notte, in campagna, dopo una sagra di paese in cui si beveva vino ma non c´erano bagni puublici!).

Sfortuna sua, sono passati i Carabinieri.

Risultato: denuncia penale!

Ha senso?

Mariolartigiano ha detto...

Eh ho capito che quando le cose vanno male è difficile fare riforme e ristrutturare perchè non se ne trae consenso sociale... Però io inizio anche ad essere stufo di tutto questo...

Noi Italiani abbiamo un grosso problema che è il debito pubblico, bene, cerchiamo di risolverlo, come si risolve? Mantenendo 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici? Oltretutto palesemente inefficienti?

Non credo!
Vanno sensibilmente diminuiti... Se altri stati vanno avanti con molta meno P.A. lo dobbiamo fare anche noi, ma non tra 5, 10, 20 anni...

Rimandare è un ottimo modo per non fare!

Invece qui si è inchiodato tutto, il primo deficiente che la mattina si alza con la luna storta ed ha un piccolo potere può creare di quei danni inimmaginabili... E lo paghiamo pure per questo!!! E per toglierlo da quel posto l'unico modo è promuoverlo... Saremo Stupidi!

Basta basta basta... Non si può più tollerare tutto questo!

La nostra classe dirigente ha perso completamente qualsiasi forma di buonsenso, se per caso ce n'è uno passabile si perde nei meandri della burocrazia...

Se viene calpestato un tuo diritto non sai dove rivolgerti per farlo valere...

Mi dispiace ma io non ho nessuna fiducia nel futuro, il sistema si è talmente avvitato su se stesso ed ha generato anticorpi che annientano qualsiasi forma di buonsenso.

Anonimo ha detto...

Mariolartigiano

Sono d´accordo. Solo che io non credo che ci siano le condizioni per auspicare un cambiamento radicale del sistema e della mentalitá che é alla radice dei problemi.

Anzi, penso che con il peggioramento dei conti pubblici (dovuto alla crisi economica e al peggioramento della posizione competitiva del paese) e all´aumento dei tassi di interesse (dovuto all´ondata di emissioni internazionali e all´aumento del rischio causato dal peggioramento dei conti), si prospetti una situazione difficilmente gestibile.


La crisi Argentina é avvenuta in condizioni simili.

Quello che avviene e avverrá in Grecia penso che sia indicativo.

Anton

Anonimo ha detto...

SISTEMA GIUDIZIARIO MIGLIORABILE?

Le leggi sono la conseguenza, il prodotto, di un modo di pensare.

Si possono cambiare le regole, ma non il modo di pensare della gente che le deve applicare.

Quindi, cambiare le regole non serve a niente.

Mike ha detto...

La legislazione italiana è contorta, complessa, poco funzionale, con sovrapposizioni di normative scritte in decenni diversi.
Un buon numero di leggi sono state volutamente scritte in modo ambiguo o con formulazioni strani per gli effetti collaterali che la formulazione portava.
Sono ancora in vigore leggi pensate per combattere i terroristi degli anni '70 insieme alla legge che permettono ai condannati in via definitiva di non fare neanche un giorno in carcere.

Questo permette alle forze di polizia prima ed alla magistratura poi di poter operare in maniera 'discrezionale'. Oltretutto anche agli avvocati fa molto comodo questo stato di cose, sia per poterla tirare per le lunghe che per giustificare i propri onorari per le consulenze extragiudiziali.

Anonimo ha detto...

PMI chiudono - da Repubblica

Segnalo l´articolo e, soprattutto, i commenti delle persone che stanno perdendo il posto di lavoro.

Direi che si tratti prevalentemente di posti di lavoro persi definitivamente. Quelle ditte non riapriranno più.

La ragione é chiara: non c´é nessun vantaggio a fare imrpesa in Italia.

Le opinioni, magari sgrammaticate, dei diretti interessati mi paiono molto più indicative e concrete di molte eruditissime disquisizioni accademiche che mi capita di leggere.

Il link:

http://www.repubblica.it/economia/2010/04/13/news/piccole_crisi_2-3319874/#commentatutti