martedì 14 dicembre 2010

Non è un paese per me

Questo non è più un paese per me.

Non ho voglia di ritornare agli anni di piombo, agli scontri di piazza, all'odio per il quale chi non si allinea al pensiero "migliore" è qualcuno da eliminare fisicamente.
Dove la democrazia funziona se vince chi pensa di essere nel giusto e non se vince l'avversario.

Se queste sono le prospettive meglio chiudere tutto, fare cassa, andarsene da qualche altra parte.

E ai cinquanta che lavorano qui ci pensi la  Fiom, o Bersani, o l'Asl, o l'ufficio delle Entrate o qualcuno di tutti quei soloni che ogni giorno ci dicono cosa dovremmo fare senza fare nulla o peggio mettendoci i bastoni tra le ruote.

1 commento:

duca ha detto...

Ahimè lo penso sempre più spesso anch'io!