sabato 4 giugno 2011

Referendum acqua

Come nessuno sa la vittoria dei SI nei referendum sull'acqua, colpirebbe non solo l'acqua ma tutti i servizi che sono stati assegnati con gara (rifiuti, trasporti ecc), tra l'altro spesso vinte dalle stesse municipalizzate.
Mi piacerebbe anche capire cosa succede alle società multiutilities quotate, che perderebbero molto del loro valore (per la serie fatti di chi le ha comperate e dei comuni che sono ancora azionisti).


Per ragioni lunghe da spiegare mi sono trovato, per una fase della mia vita, anche in CdA di una di queste aziende spa semipubbliche.
L'esperienza è stata abbastanza traumatica.
Io sono arrivato bello carico e voglioso di portare un po' di capacità di gestione, ottimizzazione e servizio proveniente dal settore privato.

Partito con le mie cose dopo poco mi hanno fermato, e mi hanno detto che non avevo capito.
Il nostro compito non era certo quello di ottimizzare la gestione, di dare un servizio all'utente.
Il nostro compito era rispettare il contratto di servizio. Basta.
Se quello facevamo sarebbero arrivati i soldi. Se no no. E ottimizzare una qualsiasi cosa poteva volere dire non rispettare il contratto.
Insomma gestione e servizio al cliente? Chissenefrega tanto paga il comune.

E non a caso oggi che l'acqua è pubblica, per chi ce l'ha (perché vorrei ricordare che non tutti la ricevono regolarmente) il servizio è così eccellente che siamo i più grandi consumatori di acqua minerale (che ha enormi costi ambientali).
Evidentemente la gestione dell'acqua, visto quella che ci arriva al rubinetto, non è così apprezzata.
Insomma non c'è servizio al cliente.

E domani tornerebbero al servizio diretto del comune tutti i servizi oggi assegnati con gare.
E' veramente questo che vogliamo?
Carrozzoni politici malgestiti che paghiamo sia attraverso le tariffe che poi attraverso le tasse (non avendo alternative possono chiudere in perdita, chi gli toglie il servizio)?

Io no, ma parlare in modo normale in Italia ormai è impossibile e qualsiasi cosa diventa tifo.

Certo i privati forse farebbero profitto, come oggi lo fanno i produttori di acqua minerale (non sarebbe forse pubblica anche quella), ma lo farebbero se sono bravi a gestire e sarebbe loro interesse se sono in competizione avere clienti contenti.

3 commenti:

Massimiliano ha detto...

Sono certo che la tua esperienza sia stata traumatizzante, veramente. Solo che per privatizzazione in Italia a me viene in mente Telecom, con tutto il brutto che posso pensare: inefficienze, costi, monopolio, clientelismo, mancate manutenzioni, mancati investimenti. E la legge prevede obbligatoriamente la privatizzazione, anche per gli enti pubblici efficienti, e non come ultima ratio

[m]m ha detto...

secondo me il link debole del post è acqua pubblica che funziona male = acqua minerale. secondo me è un vezzo italiano, dovuta alla pubblicità e al fatto che siamo appunto italiani e pare brutto bere acqua del rubinetto, spesso più pura e controllata dell'acqua a 30c al litro che trovi al discount. pero' il tuo dubbio è condiviso, vorrei capire meglio la differenza tra i due quesiti acquiferi.

Clem ha detto...

Trovo anche io il punto debole che evidenzia [m]m. Il secondo punto debole è la conclusione: quel "se sono in competizione", inserito en passant in chiusura, è la chiave del ragionamento. Dovremmo aspettarci un vero mercato con vera concorrenza? Seriamente? O non è forse più probabile, visto il passato, aspettarsi che la gestione privata sia l'ennesima incarnazione della rendita di posizione all'italiana?