venerdì 5 giugno 2009

Passato presente futuro


Per abitudine, il lavoro che faccio e per come funziona la mia testa "vivo nel futuro".
In azienda infatti quello che succede oggi e domani è frutto delle scelte e della pianificazione di ieri, poco è modificabile. I cicli di cambiamento sono lunghi.
E sono uno che "archivia il passato" senza troppi rimpianti (che comunque ci sono e non potrebbe essere diversamente) e senza essere troppo legato a ciò che è successo. Ma studiando il passato per capire le ragioni che mi hanno portato qui.

Il grande rischio di questa situazione è che spesso non si vive il momento, proiettati già nel futuro, in una specie di autocannibalismo del proprio vivere che non ti permette di goderti il presente.

Ma c'è un altro grandissimo rischio nel pensare al futuro e nel nuovo. Dimenticare le lezioni del passato.
In azienda, in politica, in mille altri campi c'è la mania del nuovo.
Ma questa mania ci fa dimenticare che siamo figli del passato, che ciò che siamo è frutto delle nostre scelte e delle nostre esperienze. Individualmente e collettivamente.

Molte aziende in questo periodo per abbassare i costi stanno diminuendo il personale, e per essere più incisive allontanano le persone più anziane e quindi più costose.
Peccato che così facendo perdano anche la loro esperienza. E' evidente che parlo di persone capaci, i parassiti in una società meritocratica non dovrebbero neppure essere "costosi".

Troppo spesso si tende a cambiare tutto, senza il supporto di chi conosce il passato.

Nell'arte si può fare qualcosa a prescindere dal passato? E' credibile chi si erge e giudice della musica di oggi senza conoscere la storia del rock o a chi giudica la validità di un artista contemporaneo senza conoscere i grandi del passato?
Per me no. Perché tutto è un percorso.

Nella mia esperienza tra i Giovani Imprenditori di Confindustria sono passato dai nuovi ai "vecchi" e ho visto passare tanti nuovi giovani. Moltissimi arrivavano con idee "nuove".
A me veniva da sorridere, e qualche volta ho tirato fuori documenti dove le idee nuove erano state scritte magari dieci anni prima, e probabilmente ancora prima senza che io le conoscessi.
Tutti abbiamo presente la modernità di certi scritti del passato. Forse anche perché in questo strano paese tutto cambia per restare sempre tristemente uguale.

Allora un auspicio per chi mi legge, studiate il passato e il percorso che ha portato al risultato di oggi, non sottovalutate l'esperienza di chi magari è meno bravo con il computer ma sa giudicare una cosa con una occhiata. Chi non sa nulla di web 2.0 ma conosce il mercato in un modo che voi non riuscirete mai a raggiungere.

E ricordate, oggi siete il nuovo. Tra un istante (perché la vita passa in un attimo) sarete voi, il vecchio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sul discorso sfondi una porta aperta, ho trovato molti imprenditori ( non webbizzati laureati masterizzati e pompatelli in grisaglia ) che solo a guardare un prodotto e servizio sanno cosa fare in 5 minuti.
Molti vorrebbero che non ci fossero ( sai è più figo avere Clienti multinazionali ), io invece presto attenzione e cerco di creare relazioni molto con loro ( e anche con le multinazionali ).
Scopri un codice non scritto ( non sempre ) dove queste relazioni sono ramificate e quando hai bisogno ( e hai crediti personali da spendere ) loro si fanno in quattro.
Non scendo nello specifico sul come sia capace partendo da un terreno di avviare un'azienda, mentre i pompatelli in grisaglia stanno ancora scrivendo il business plan.
Ma come mai mi chiedo un tutto tondo che ha lavorato in Pmi ( ora imprenditore di lungo corso ) è meno considerato di un numero da multinazionale?

Anonimo collega

Anonimo ha detto...

Scusa se vado off topic ma vorrei sapere da qualche pompatello in grisaglia ( pompatello vuol dire anche gasato ) per quale motivo è figo oltre che degno di considerazione chi

veste solo marchi ( magari falsi )
gira in fuoriserie ( anche i pappa le hanno )
briatore è un gran imprenditore come i barilla o ferrero ( della serie corona è un manager dell'entertaiment )
Si pompa e balla sui tavoli ( corso automotivazionale )
Lavora in una multinazionale
Ha l'amante ( solo perchè paga tutto )

Rispetto ad un'imprenditore della Birizzo & Bagazzi Sas con la fabbrichetta in provincia, non laureato e magari basso e brutto ( ma con il quale impari a fare tutto )?

Giusto per capire qual'è il parametro che porta a decidere che sono più fighi i primi dell'imprenditore.

Giusto per esempio ieri ho parlato con un team costituito anche da pompatelli multinazionali per un progetto, di alcune cose che parlavo non sapevano ( si tratta di meccanica loro ingenieri ).
Oggi con un'imprenditore collega ci siamo intesi subito.

Ma come mai?

Non ho astio nei confronti di nessuno ma certi modelli ormai hanno fatto il passato e non sono il futuro.

Anonimo collega

Anonimo ha detto...

Salve, mi chiamo Jessica, sono nata a Milazzo 35 anni fa'(ME) ma vivo a San Giovanni la Punta (CT), sono sposata con un meraviglioso marito di nome Davide e mamma di un meraviglioso bambino di 4 anni di nome Mattia.

Mattia e' nato MORTO, ma dopo un lunghissimo massaggio cardiaco, il piccolo ha ripreso a vivere e, data la gravissima asfissia(circa 40 minuti!), subisce una paralisi celebrale.

Adesso vi racconto...

Dopo essere nato fu trasferito presso il Policlinico di Messina. Furono momenti terrificanti i quali solo chi li passa può capirli. A 5 mesi gli diagnosticarono una rara malattia, la Sindrome di West, una forma epilettica che porta ritardo mentale e psicomotorio.

Vidi mio figlio dopo 1 giorno, pieno di oggetti esterni che cercavano di tenere in vita il suo corpicino pieno di tremori (clonìe) ed inanime, imbottito di farmaci, con aghi infilzati ovunque...

Ebbe 5 trasfusioni e lo stesso giorno che lo vide il primario ci disse che era gravissimo e che secondo loro non avrebbe vissuto molto e se eravamo d'accordo sulla donazione degli organi.

Per ben 4 volte ci dissero che stava per andarsene e con lui credo anche noi... attorno al piccolo Mattia i miei occhi videro cose che prima immaginavo solamente, vedevo morire bimbi che dopo pochi giorni di ricovero (terapia intensiva) lasciavano l'ospedale per essere portati non tra le braccia dei genitori ma... con il Signore.

Non vi lascio immaginare... fui ricoverata in ospedale per 7 lunghissimi mesi, di cui 3 in terapia intensiva, senza andare a casa. Non vi dico il dolore, fino ad oggi il piccolo Mattia ha vinto tante battaglie non per le proprie forze, ma perché Dio è stato misericordioso con noi. Egli ci sta sostenendo con il suo Spirito che dice continuamente al mio cuore:


"Non temere, poiché io sono con te; non ti smarrire poiché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro... Non temere, io ti aiuto!

(Isaia 41:10-13)

Oggi mio figlio è un miracolo vivente, perché prima era morto... adesso vive!

Per questo daremo la nostra vita per riuscire a regalargli almeno un'altra possibilità!

Mattia è affetto da una gravissima forma di disabilità (Tetraparesi Spastica, e con una rara forma di Epilessia, la Sindrome di West che conta un caso su 150.00 bimbi),dovra' essere sottoposto ad un tipo di fisioterapia chiamata THERASUITE.

Queste terapie saranno eseguite negli STATI UNITI d'AMERICA, in Florida, il supporto economico della terapia si aggira sui 450.OOO,00 € circa suddivisi in tre anni e comprendono appunto le terapie, il pernottamento e tutti i mesi che dovremmo affrontare.

PURTROPPO E' UNA CIFRA ALTISSIMA ED IMPOSSIBILE CON UN SOLO STIPENDIO E UN MUTUO SULLE SPALLE DI OLTRE 900,00 € AL MESE PER 35 ANNI.

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GRAZIE 1000
JESSICA

Mauro ha detto...

Grazie. Hai messo nero su bianco quello che ho in mente da moltissimo tempo, e che nessun "manager" è stato in grado di supportare.
Mauro