venerdì 2 ottobre 2009

Un esempio concreto


Parliamo tanto di aiutare le aziende.

Sapete che posso portare a perdita i soldi non incassati solo ed esclusivamente quando ho la dichiarazione di fallimento del cliente?

Esempio, fallisce un mio cliente che mi deve 1.000.000 di Euro.

Io ho un utile di 500.000 Euro, non posso scaricare la perdita quindi pagherò circa 200.000 euro di tasse.
Quindi le mie necessità di cassa sono 1.000.000 dell'insoluto, più 200.000 di tasse + l'anticipo delle tasse sull'anno successivo calcolate sui 500.000. Malcontato 1.300.000 Euro.
Tenete conto che sul 1.000.000 ho anche già versato IVA (mai incassata per altri 180.000 Euro circa). OK lì dentro ci dovrebbe essere anche il mio margine, ma se pianifico la cassa magari il margine lo usavo per fare investimenti.

In via teorica avrei perso 500.000 euro quindi avrei diritto al rimborso anche di eventuali imposte anticipate. E il risultato sarebbe ben diverso.
Tra l'altro se un anno faccio perdite l'incidenza fiscale se ci avevo pagato delle tasse in precedenza non è neutra (ma è un discorso lungo) ma, indovina un po', peggiorativa..

Non a caso la contropartita per le banche della moratoria dovrebbe essere una maggiore elasticità sugli incagli da portare a bilancio fiscale.

Per avere i documenti del fallimento, a parte la spesa, spesso ci vogliono anni (e non a caso spesso si cedono i crediti per scaricarli).

Già questa è chiaramente una stortura in tempi normali.
Immaginate adesso una situazione come questa in un periodo come quello attuale nel quale spariscono aziende a raffica. E alla sua ripercussione sui bilanci non solo delle banche ma anche delle aziende.

Per non dire dei casini se ti fallisce un fornitore che aveva tue attrezzature in conto lavoro.
O del recuperare una dichiarazione di fallimento valida in paesi extraeuropei.

A volte basterebbe veramente poco per aiutare le aziende in modo concreto.

13 commenti:

Woman ha detto...

E finalmente un po' di concretezza !!!
Ho diversi "nuovi clienti" che sono nella situazione che tu hai citato alla fine del tuo post... che non riescono a consegnare le macchine perche' gli e' fallito il fornitore che aveva in c/deposito le sue attrezzature... e i curatori fallimentari, si sa', non hanno i tempi che avresti tu per consegnare le macchine... per cui questi "nuovi clienti" si vedono costretti a fare attrezzature gemelle. (e giu' di soldi) per poter soddisfare a loro volta i loro clienti...
Un disastro davvero...

Anonimo ha detto...

Su questo sono d'accordo al 100%. Mi da un pò noia invece l'idea che anche le imprese si mettano in fila a battere cassa ad un governo squattrinato (ossia in sostanza alle generazioni future).
Se la posiszione di conf. è quella di quest'ultimo post allora simao sulla setssa linea d'onda.
Marco

Anonimo ha detto...

ciao,
scusa sono ignorante, perchè perdi 500.000 euro ?

IvanCrema ha detto...

Tutto vero e deprecabile, ma almeno hai la possibilità, prima o poi, di ottenere il certificato di fallimento e dimostrare che quei soldi non li hai presi (o solo in parte) e quindi le relative gabelle non erano dovute.
Nel caso di insoluti, invece, ultimamente molto più frequenti dei fallimenti (è anche naturale, ovvio), non puoi ottenere un certificato di insoluto, anzi, fai pure la figura dell'inaffidabile (io, non il cliente moroso) con la banca, che magari ti scala il rating e poi vai a chiedergli i soldi...

Anonimo ha detto...

Mi allaccio al tuo ultimo commento su twitter, selle vicende di Bellicapelli e di Finticapelli, per restare in tema di tricologia..
A parte le ca...ate, ipotizzando che tu sia veramente un confindustriale, dato per certo il malcontento degli industriali sull'operato del governo (peraltro da loro sostenuto non più tardi di 2 anni fa..., o forse si sperava in un pareggio con governissimo?), il "complotto", o comunque le pressioni evidenti per far fuori l'omino di gomma (le donnine, i processi, i soldi della mondadori!), a sto punto dove andiamo a parare?
Se cade il governo (che ripeto personalmente "aborro"), obiettivamente è un rovesciamento della volontà popolare; tornare al voto mi sembra impossibile, l'opposizione è come Godot in cerca di se stessa, la destra è spaccata ma non potrebbe che ricompattarsi in caso di voto, quindi penso rivincerebbe lui alla fine..
e se non si vota, un governo istituzionale guidato da Fini (è questa la speranza dei confind, confessalo!)riuscirebbe ad avere una maggioranza in parlamento? Dacci dei lumi se sei veramente addentro, altrimenti resteremo quì a macerarci in attesa degli eventi..
Marco

doktorfranz ha detto...

Essendo anch'io un confindustriale - appartenente al mondo della Piccola Industria - potrei provare a rispondere alle valutazioni ed alle supposizioni "elettorali" di Marco. La mia, ovviamente, è un'opinione ma - ne sono abbastanza certo - coincide con quella dei moltissimi colleghi ed amici che non si facevano soverchie illusioni in merito alla bontà di un costruendo nuovo governo Berlusconi e che, però, avevano sperimentato sulla propria pelle il disastro del governo Prodi.
Quest'ultimo è stato, a mia memoria, il peggior esecutivo della storia repubblicana, assommando in sé due caratteristiche fondanti: l'incapacità di decidere su quasi alcunché a causa delle divisioni interne relative ad ogni argomento possibile, in congiunzione con un permeante spirito anti-imprenditoriale che ha portato a trovare unità solo su provvedimenti coerenti con esso, quali il demenziale ed ideologico Testo Unico sulla sicurezza nel lavoro.
Al momento del voto, si trattava di scegliere tra due soli possibili schieramenti, nessuno dei quali convincente: di fatto, non c'era alternativa, volendo evitare la continuazione di quanto visto nei 18 mesi precedenti.
Ora, in un mondo ideale, il governo che io e molti altri vorremmo si dovrebbe connotare per l'accento posto su una visione liberale del mondo - il che significa libertà individuale come riferimento ideale, meritocrazia, efficienza ..... whatever you want .... - ma non ci è data la possibilità di votarne uno siffatto.
Inoltre, il giudizio complessivamente negativo - parlando esclusivamente di questioni economiche, non certo di gossip od altro - è reale ma occorre considerare che, comunque, l'attenzione al mondo produttivo è oggi maggiore che nella legislatura precedente e, probabilmente, se la situazione globale dovesse finalmente migliorare, ciò potrebbe consentire qualche risultato nel senso auspicato, pur se in un ambiente culturale - dirigista e statalista - comune a quasi tutto il mondo politico italico.
In fondo, dunque, il problema vero non riguarda la scelta di un nome atto a presiedere un esecutivo, ma la necessità di dover fare i conti con ciò che abbiamo a disposizione: poco, davvero molto poco di utile ......

IvanCrema ha detto...

Grazie Franco per il sunto che spiega quello che in molti pensiamo a chi la pensa diversamente e pensa che si sia tutti berlusconiani (contorto?).
Manca però una conclusione, manca, penso, perchè è difficile trovarne, cioè chi aspira ad un governo liberale vero, chi vuol vedere cioè rafforzate le libertà individuali e premati il merito ed il rischio che, alla fine, fanno il bene COMUNE, quanto tempo dovrà aspettare e votare turandosi il naso. Perchè, per me, il vero problema non sta tanto nell'annaspare di oggi, quanto nella fiducia per un domani tranquillo e positivo. Non vedo però modelli (persone, partiti, movimenti) in cui riporre fiducia in questo senso; e conclusioni tipo "me ne vado da questo Paese" mi sembrano (con tutto il rispetto) da perdenti. E allora? Tu, che oltre alle doti di sintesi, hai anche buone doti di analisi, come la vedi? Dato che dalle parti del PD al momento c'è del vuoto spinto, cosa ci aspetta dopo BS? Io sono solo in CNA, voi da Conf riuscite a vedere più lontano? Datemi un aiutino, perchè il problema è guardare avanti.

doktorfranz ha detto...

Ivan, non ostante la tua eccessiva stima - per la quale, comunque, ti ringrazio - io non ho soluzioni ..... e nemmeno son dotato di regolamentare sfera di cristallo .... :-)
Potrei dire - peraltro in netto contrasto con l'ottimismo caratteriale che mi appartiene - di non vedere rosee prospettive di breve periodo, se guardo agli attuali protagonisti della commedia politica: giudico la stragrande maggioranza di lorsignori - a "babordo" come a "tribordo" - dotati di assai scarse qualità taumaturgiche e realmente concentrati sulla mera lotta per il potere, a qualunque costo.
Quindi, che cosa aspettarsi e, soprattutto, che cosa fare?
A me par certo che questo esecutivo durerà, qualunque arma l'opposizione utilizzi per disarcionarlo, anche perché l'alternativa sarebbe credibile solamente se puntasse su analisi serie dei problemi reali e su programmi conseguenti, ma è impossibile: mancano proprio le adeguate basi culturali, agli apparati ex-democristiani ed ex-comunisti ....
A questo punto, dunque, ha poco senso arrovellarsi in cerca di un diverso ed imminente futuro e l'azione migliore è quella che il mondo produttivo sta già facendo: un sano, costante, indefesso, irriducibile, pragmatico tentativo d'influenzare il governo - sulla base di dati ed analisi - al fine di ottenere provvedimenti che migliorino le "condizioni al contorno" per l'attività imprenditoriale.
Il che significa pure che - continuando a tenere il naso ben turato, se vuoi - dobbiamo sperare nella continuità, per non esser costretti a ricominciare da capo ogni volta, e magari con minori possibilità d'incidere.
Il tutto, con un'avvertenza: occorre fare chiarezza all'interno del "nostro" mondo della rappresentanza: chi vive di concessioni e protezioni - ogni riferimento alle mega-pseudo-aziende delle ex-partecipazioni statali è puramente voluto ... - nulla ha a che vedere con la stragrande maggioranza d'imprenditori "veri" che lottano sui mercati.
Mi fermo qui - che son già stato prolisso assai - non volendo certo rubar la scena all'amico "titolare" del blog ..... :-)

Unknown ha detto...

@woman
non a caso la cosa mi è venuta in mente da nostre conversazioni su FF

@marco
fino a settimana scorsa Confindustria non ha chiesto soldi ma un paracadute sociale.
La strategia è cambiata perché Francia e Germania (nostro concorrente diretto) con le loro nuove iniziative a carattere fiscale stanno alzando l'asticella della concorrenza.

@anonimo
Se ho un utile pre tasse di 50 e ho costi (perché i soldi di cliente falliti che non incasserò sono perdite) da fallimenti per 100 +50-100 fa -50.
Spero di essermi spiegato

@IvanCrema
qui però abbiamo (confindustria) fatto una delle migliori cose dell'ultimo periodo con la convenzione con Intesa per il conto insoluti http://doc.confindustria.piemonte.it/news/intesa_Sanpaolp-Conf_Piem

@marco
io sono un confindustriale (libero di crederci o no) di secondo (o terzo o decimo) piano.
E non tutti hanno appoggiato questo governo.
Noi dovendo conviverci siamo filo governativi per mandato, al di là delle convinzioni personali (gente come Colaninno, Calearo, Carraro non mi pare Berlusconiana ed erano più importanti di me lì).
Cosa succede non lo so, lo dice bene anche Doktorfranz.
Certo preferirei si dessero una svegliata governo ed opposizione ad una campagna elettorale in questo clima e con questa situazione economica.
Non credo la speranza di Confindustria sia un governo Fini istituzionale. Credo la speranza sia di vedere una politica industriale e le riforme.

@ivancrema
l dico sempre, i politici eletti sono lo specchio del paese e questo è un paese che la meritocrazia e il liberismo li vuole per gli altri.

@diktorfranz
non abusi certo, è un onore ed un piacere averti fra i lettori e partecipanti al dibattito.
mi trovi d'accordo con quanto hai detto.
Sulla rappresentanza ti segnalo http://blog.imprenditore.me/2009/06/soldi-e-conflitti-di-interessi.html ma scriverò ancora credo.
Sarà un tema bello caldo, soprattutto per chi siede in certi posti come noi per il prossimo periodo.

Anonimo ha detto...

Penso che sia più pratico cercare condizioni migliori altrove, piuttosto che sperare che migliorino quelle in Italia.

Anonimo ha detto...

Grazie a tutti per l'attenzione, tra l'altro mi avete dato in qualche modo l'anteprima della posizione dell'Emma, mi sono sentito un pò "insider"..!
Politicamente diciamo che come spesso accade in Italia si "naviga a vista", sperando almeno in qualche obiettivo di breve periodo.. forse c'è un tarlo storico del "liberale" italiano, che è più portato a correre da solo e a raggiungere i propri obiettivi personali (come è un pò nella sua indole) con una giustificata repulsione per le cose della politica ed il mescolarsi con il "sociale" in senso lato..
certo che così i "campioni" del nostro liberismo diventano i Berlusconi (??!!), i Bossi (!?*) o un ancor più improbabile Weltroni con suo improvvisato americanismo..
diciamo che forse per 10 anni dovremmo mettere da parte le nostre aziende per entrare negli ingranaggi della democrazia e dare una sterzata a questo paese, ma voi ve la sentireste?
io poco...

Anonimo ha detto...

p.s.
sono Marco, non mi ero firmato.

IvanCrema ha detto...

Franco, mi spiace, sulla tua sfera di cristallo ci contavo proprio...!
Insomma, l'unica possibilità è quella di fare il meglio e il più che possiamo lavorando all'interno delle varie associazioni, tentando quindi di influenzare (illuminare?) gli orbi che siedono al governo. Cioè, ancora una volta, tiriamoci su le maniche, che qui non c'è da aspettarsi niente. E pace agli uomini di buona volontà.