giovedì 22 ottobre 2009

Una timida proposta

Se Berlusconi (ma alle sue promesse credo poco) toglie l'IRAP io sarei disposto a:
  1. l'IRAP direttamente legata allo stipendio lordo del dipendente la mettiamo in busta a lui
  2. L'IRAP legata a interessi, oneri sociali, utile (che intanto nel 2009 è una chimera) ecc se la mette in tasca 'azienda.
So che Epifani direbbe no anche a questo ma non sarebbe una cosa equa?
Per uno che guadagna 20.000 euro in un periodo come questo 780 Euro non credo facciano così schifo.

9 commenti:

Jakala ha detto...

Ma Epifani, cioè la CGIL, ma in generale tutti i sindacati, di chi fa gli interessi? Dei lavoratori in generale, dei suoi iscritti, dei pensionati suoi iscritti, dei pensionati in generale? Del sistema paese?

Perché da normale impiegato non l'ho ancora capito...

Francesco Cuccuini ha detto...

@ Jakala

Il tuo problema é che sei un "normale" impiegato...

Quel che ti frega é l'essere normale.

:-)

Anonimo ha detto...

fanno gli interessi delle casse dell'erario che gli garantisce un lautissimo vitalizio.

Confucio

Stefano ha detto...

Come recuperare i 27 miliardi che l'IRAP genera ogni anno?
Tagliamo e lasciamo aumentare il debito pubblico(e questo è uguale a più tasse in futuro) oppure riduciamo le spese?
Perchè non si inizia ad abolire le provincie?

Luca ha detto...

Non per ricordare brutte cose, ma la pressione fiscale sta aumentando, mica diminuendo.
E che sarebbe aumentata quest'anno lo aveva scritto lo stesso Tremonti nel DPEF dell'anno scorso...
Che poi arrivino promesse di riduzioni fiscali in prossimità di elezioni, come le Regionali, è "normale".
Sono 15 anni che vengono fatte queste promesse, sempre con lo stesso identico tempismo.
Fateci caso: sempre sotto elezioni...
Peccato che la pressione fiscale in rapporto al PIL sia oggi più alta di quanto non fosse 15 anni fa....

Mike ha detto...

Ovviamente la strada maestra e` quella di ridurre la spesa pubblica. Meno ovvio e` pensare di smetterla con opere faraoniche che non servono a quasi nulla e con i trasferimenti verso certe imprese, che in molti casi si traducono nello scappare con la cassa o quasi.
Se anziche` spendere i soldi per interrare le ferrovie o buttare giu` cavalcavia per costruire dei sottopassi al loro posto, piuttosto che costruire scali merci dimenticandosi trenta metri di binario per i mercati generali(*) i soldi si fossero risparmiati, si sarebbe riusciti a ridurre la pressione fiscale ed il debito pubblico. Ma ovviamente a chi gestisce la cosa pubblica questo in realta` non interessa.

(*) intendo questo: http://maps.google.com/maps?f=q&source=s_q&hl=it&geocode=&q=caat+grugliasco&sll=45.154587,7.49147&sspn=0.006552,0.013583&ie=UTF8&hq=caat+grugliasco&hnear=&ll=45.045412,7.574859&spn=0.006565,0.013583&t=h&z=16

Anonimo ha detto...

Mike

Giusto la spesa pubblica sarebbe da tagliare.

Ma questo richiederebbe risorse per attutire l´impatto sociale; la creazione di opportunitá nuove nel privato; e, soprattutto, la volontá della gente di riformare completamente la societá.

Comporterebbe un cambiamento radicale sia della struttura sociale che della mentalitá. Comporterebbe la perdita dei privilegi.

Non credo che nel paese vi siano i soldi, le condizioni e nemmeno la volontá di affrontare il problema e risolverlo.

Pare invece prevalere la solita inclinazione a negare i problemi. La crisi é finita, il peggio é passato... ecc. Meglio illudersi e non fare niente.

Intanto la situazione peggiora. Con la realtá, prima o poi, sará necessario fare i conti. Le conseguenze, secondo me, saranno indesiderabili e dureranno decenni.

Questo articolo di Roubini indica a larghe linee quello che penso avverrà:

http://www.rgemonitor.com/roubini-monitor/92824/what_happens_if_italy_dumps_emu_and_the_euro_devaluation_default_and_lira-lization_of_euro_debts

Saluti,
Anton

Anonimo ha detto...

"Berlusconi is a sleazy crook who made his first financial fortunes by exploiting his political connections to build a media empire and monopoly; so much for free-market neoliberalism! And he has been enmeshed in endless scandals and criminal investigations and trials. So, for him to bash today Prodi and the center left and the euro for the problems of Italy is a self-serving apology for the utter failures of his own policies."
Accidenti, hai addirittura ripescato un articolo del 2005! Complimenti! Ma tanto questi sono i soliti commenti da "comunista".. e così siamo tutti pari!
Insomma in buona sostanza svalutazione di salari, perdita di potere d'acquisto, esplosione del debito pubblico..
Bello scenario non c'è che dire, e dal 2005 ci siamo portati un bel pezzo avanti con il lavoro!
Comunque il Silvio dal 1994 che è al governo ci ha fatto fare dei bei passi avanti, non c'è che dire..
Marco

Anonimo ha detto...

Marco

Dell´articolo penso siano rilevanti le considerazioni economiche su debito, competitivitá, spesa pubblica, riforme e permanenza nell´euro.

Le opinioni politiche di Roubini, veramente, le avevo ignorate. Credo che i due argomenti possano essere valutati indipendentemente.

La situazione economica attuale é il risultato delle scelte economiche e sociali di decenni. Non sono attribuibili ad un singolo governo. E non sono nemmeno sicuro che un governo, pur consapevole, potrebbe portare avanti le riforme strutturali necessarie, senza che le categorie di volta in volta interessate insorgano. Quindi, il mio commento non ha alcuna valenza politica.

Il declino di settori o paesi avviene solitamente molto lentamente. La rilevanza dell´articolo quindi non dipende dalla data di pubblicazione, ma dall´andamento delle dinamiche economiche. Dal 2005 ad oggi, i fattori chiave di debito, produttivitá, spesa pubblica, competitivitá sono migliorati o peggiorati?

Se dal 2005 ad oggi sono peggiorati e la logica é giusta, la conclusione da trarre é che il pericolo é aumentato.

Poi, magari, si riesce a tirare a campare ancora per anni facendo debiti. Secondo me, non é la scelta più prudente, a causa degli scenari che si aprono. È questo il punto rilevante del messaggio di Roubini.

Saluti,
Anton