martedì 10 novembre 2009

Housebank

Leggo a pagina 25 del Sole 24 Ore di Domenica l'intervista a Sergio Ermotti, Deputy CEO di Unicredit che parla di board, legal entity, business model, hedging, capital market, retail.

Poi dice che un cliente con la housebank (concentrazione del lavoro, conti sia aziendali che personali) può ottenere migliori condizioni.
Probabilmente se non si chiama Unicredit.

Sono sempre più convinto, visto che quella era la nostra housebank, che non arriverò a vedere, con i conti lì, la ennesima ristrutturazione con fusione con relativi casini per comunicare a clienti, fornitori ecc il cambio dei riferimenti bancari.

Visto che gli piace tanto l'inglese gli dico io la definizione di Unicredit ultimamente: sucks.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella la testimonianza di un cliente soddisfatto! :D

Per fortuna che tutto il resto funziona bene.

Anton

doktorfranz ha detto...

Interessante outing, in particolare perché ciascuno ha le proprie storie d'insoddisfazione e riguardano - di volta in volta - differenti istituti di credito.
Io, ad esempio, mi son dovuto incazzare non poco con la mia "housebank" di sempre, che non voleva saperne di lavorare alle stesse condizioni di tutte le altre banche con le quali ho rapporti d'affari.
Probabilmente per pura comodità - ed un po' anche perché mi sarebbe dispiaciuto, da socio - non avevo voglia di spostare altrove il mio complesso rapporto personale, ma solamente sospendendo completamente il lavoro e prospettando di ritirare investimenti e quant'altro - ah, magari ha avuto un peso pure renderne personalmente edotto l'AD .... :-) - la situazione si è sbloccata.
Certo, la mia fortuna è stata di potermi togliere la soddisfazione, non avendo difficoltà aziendali, ma devo dire che ..... è stato persino divertente, in fondo!

Comunque, per quanto riguarda Unicredit, in effetti la mitica riorganizzazione interna fu tragicomica ..... e son già lì che cambiano ancora: ahiahiahi .....

Unknown ha detto...

@doktorfranz

Di Unicredit, pur avendolo conosciuto tanti anni fa quando era un giovane banchiere rampante, non ho accesso all'AD.
Ma non temere che le mie lamentele sono cresciute alte presso quelli che conosco, magari non così lontani dall'AD ;-)

L'impressione è che per recuperare i margini persi con i derivati (che io non ho per fortuna) siano diventati più cari degli altri.

E purtroppo le banche son fatte dalle persone e ultimamente hanno infilato una serie di disastri.
Devo dire che invece la fase uno della riorganizzazione qui aveva migliorato molto le cose.

Scriverò qualcosa sulle banche.