lunedì 22 marzo 2010

Basta mancette

Ho grande Sfiducia nelle capacità del ministro Scajola di mettere in piedi una seria politica industriale.
E, va detto, ho altrettanta poca fiducia nella capacità delle lobby di categoria di volare alto.

La politica industriale non si fa con gli incentivi.
Gli incentivi sono una jattura (la forma j arcaica è un omaggio al ministro) per il mercato.

Lo so che i presidenti di categoria (ne ho visti anch'io ai convegni, ho anch'io il mio) si riempiono la bocca con il fatto che hanno ottenuto gli incentivi.

Ma a che prezzo?
Davvero crediamo che la droga sia il metodo per migliorare in modo stabile le prestazioni? O come è purtroppo accaduto a molti atleti il doping porta alla morte per effetti collaterali?

Gli incentivi
  1. fermano il mercato prima, in attesa degli incentivi, che poi a volte oltretutto non arrivano
  2. drogano il mercato durante, favorendo magari le aziende meno efficienti che hanno il magazzino che straborda di materiale disponibile
  3. fermano il mercato dopo perché a fronte degli incentivi si tende ad anticipare gli acquisti
  4. creano una aspettativa di "magari li ripetono" che incide sul mercato
  5. aumentano in molti casi l'indebitamento delle famiglie (per comperare il materiale incentivato spesso si fanno finanziamenti) con forti conseguenze sull'andamento generale dei consumi.
Insomma, cari presidenti di categoria che vi riempirete la bocca per qui quattro spiccioli che il ministro ha distribuito a pioggia, visto che il grosso era andato all'auto.ma siamo sicuri che ne valga la pena?
O è tutto fumo?
D'altra parte siamo o non siamo ad una settimana dalle elezioni?

Vogliamo fare una cosa seria?
Usiamo la leva dell'IVA se vogliamo davvero fare una politica di risparmio energetico.
In modo continuativo, non spot, trasparente e valido per tutti abbassiamo l'aliquota IVA sulle cose che vogliamo incentivare: elettrodomestici classe A+, motorini con basso impatto ambientale, auto elettriche eccetera.
Forniamo un "bonus ricerca" trasparente, fisso, per l'abbattimento dell'IRER (per chi fa utile, così la gente magari si mette anche a pagare un po' di più le tasse) alle aziende che hanno ottenuto in via definitiva brevetti relativi all'ambiente e mini-bonus ricerca per le aziende che depositano ed ottengono brevetti. Se hanno brevetti faranno ricerca, o no?

Troppo semplice?
Certo, ma io sono stufo, arcistufo di avere a che fare con dei quaquaraqua che mi ricordano lo zio lontano che non vedi mai e quando  arriva ti dà la mancetta, ma si capisce benissimo che di te non gli può interessare di meno.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

L´unico obiettivo é quello di tenere buona la gente ancora un po´, di sperare di campare fino a domattina.

Non credo che si possano realisticamente avere speranze diverse.

Stefano ha detto...

Sottoscrivo anche le virgole. In questo paese è impossibile andare oltre la navigazione a vista. Non esiste una strategia a lungo termine, si pensa solo a provvedimenti che diano la visibilità necessaria per qualche tornata elettorale imminente. Cosa possono fare 300M€ per 10 settori in un paese con 60 milioni di abitanti? Non sarà il caso di tagliare un po' di spesa improduttiva e coi risparmi diminuire le tasse? Putroppo la spesa improduttiva porta consenso.

Anonimo ha detto...

Infatti.

La spesa pubblica non si può tagliare, per tante ragioni.

L´occupazione conta i cassaintegrati. In pratica, gente che non lavora figura come occupata. E molti di quelli che lavorano non guadagnano abbastanza per arrivare a fine mese.

Le ditte chiudono. Non si può rendere competitivo un settore o un paese dalla sera alla mattina--se non uscendo dall´euro.

Le banche hanno crediti verso le ditte, verso chi ha contratto mutui... tanti auguri.

Il debito pubblico, giá enorme, non include gli oneri sociali, pensioni e sanitá.

La domanda mondiale cala. Il volano del debito inizierá a funzionare al contrario. I tassi di interesse saliranno.

Il Titanic affonda.

Non é più tempo di discutere se la rotta é la più panoramica o il servizio davvero di prima classe.

O si pensa ad andarene e salvarsi. O é inutile pensare.

Anonimo ha detto...

sottoscrivo il concetto generale.
sull'iva si può agire solo in alcuni casi ed entro limiti circoscritti (causa Europa)
invece gli incentivi alla ricerca e innovazione, quelli si possono fare, così come uno forte sgravio di tutto quello che incide sul costo del lavoro (vedi Irap)...ma poi come farebbero a campare e a rubare quei signori come il dirigente della regione sicilia cha ha maturato una pensione da 1300 euro al giorno??

Anonimo ha detto...

Gli investimenti in R&D producono risultati se fatti in modo continuativo, sul lungo periodo e in settori che abbiano prospettive.

Non c´era R&D che potesse salvare la macchina da scrivere quando hanno inventato il computer.

E chi riesce ad inventarsi qualcosa di rivoluzionario grazie ad un incentivo una tantum da parte dello Stato?

Per caritá, probabilmente lo faranno. Ma, secondo me, non serve a niente.

Suarez (dal Blog) ha detto...

Concordo totalmente con quanto scritto, mi permetto solo di rimarcare la personale tristezza di vedere un dicastero importante come le attività produttive affidato ad una persona priva degli adeguati requisiti culturali come il deputato (o senatore) Scajola

Anonimo ha detto...

Io penso che se i politici non sono adeguati, la colpa non sia loro.

Sono il prodotto del nostro sistema politico. Se ci piace il sistema, ci devono piacere anche i risultati. Se non ci piacciono i risultati, bisogna che cambiamo sistema.

Comunque, la realtá é che i risultati non ci piacciono, ma il sistema non cambia. Semmai, collassaa.

Ora, poi, oltre a esserci carenza di competenze e lungimiranza... sono finiti i soldi e, tra poco, finiranno anche i prestiti!

eurobillion ha detto...

nice post

Francesco Cuccuini ha detto...

Apprezzo molto chi dà spunti interessanti.
Se poi anche chiari... é fatta.

Bravo imprenditore.
Bel lavoro.
Continua così.

:-)