Questo blog, nato come finanziario evolutosi in economico, con spruzzate di diario è pur sempre tenuto da uno che fa l'imprenditore.
Che fa dell'ottimismo il motore della sua vita (se non si crede al futuro non si investe e non si fa impresa).
Che scrive come slogan (credendoci fortemente) che ognuno è il costruttore del suo futuro.
Che spera di trasmettere l'idea che lottare si deve e cambiare si può, anche partendo dalle piccole cose.
Che ultimamente (per sua colpa come da concetti espressi) è un po' disperso perché il periodo personale non è dei migliori.
Che scrive meno di certe cose perché oggi le cose che scriveva qui le dice e porta colà dove qualcosina si puote.
Vabbé un sacco di pirlate, il concetto che volevo esprimere è:
perché questo blog è diventato un ricettacolo di commentatori pessimisti e negativi?
Non sono bravo io a scrivere?
Appaio più pessimista di quanto io penso?
Perché è un periodo di merda e non ce la si sente di essere ottimisti?
Perché la politica ci ha rotto le palle e vediamo che nulla cambia?
Perché il lamentarsi è uno degli sport nazionali?
Perché io stesso avevo detto che questo blog è uno sfogatoio?
Ve lo dico ufficialmente i disfattisti senza proposte a me stanno pure un po' sulle palle.
E sono e resto ottimista e convinto che gli spazi ci siano.
C'è sempre qualcuno che sta facendo i soldi.
Certo occorrono coraggio, voglia di mettersi in gioco, di lavorare e di fare, apertura mentale e non aspettarsi che la fortuna sia a 100 metri da casa perché io voglio lavorare vicino a casa e a mezzogiorno tornare a casa a mangiare.
Post-edit: sono un liberista e lascio tutto aperto ma cazzo, quando commentate mettete almeno un qualsiasi pseudonimo che poi non si capisce una mazza.
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8 commenti:
Lei ha centrato un punto importante: questo è un paese dove il pianto/lamento, sia individuale che collettivo (Ogni grande categoria, sindacato e spesso, mi spiace dirlo, anche qualche associazione datoriale, ha il vizio) è un vero sport nazionale, anche più del calcio.
I cambiamenti possono partire solo dalle persone, altrimenti questo paese non cambierà mai.
Oggi sei incaxxoso :) Londinese
Perfettamente d'accordo che i cambiamenti possono e debbano partire dalle persone...
Cerchiamo un pò tutti di stimolare il nostro prossimo a far si che questo cambiamento possa avvenire, possiamo farlo anche nelle cose più piccole... Dando magari il nostro punto di vista anche su argomenti o fatti di cui non ce ne frega niente... Diamo opinioni legate al buonsenso se riteniamo di esserne capaci... Perchè se investiamo tempo nello scrivere su questo tipo di blog o forum lo sappiamo tutti che ci riteniamo in grado di dare pareri di buonsenso...
Per il pessimismo comunque ok, io non mi sento pessimista, ma realista, è vero che ci sono forse ancora territori dove è possibile creare qualcosa ma sono molto nascosti...
Il pessimismo nasce dal fatto che troppe cose che dovrebbero essere semplici e lineari sono rese difficoltose, abbastanza impraticabili e comunque non convenienti quando invece basterebbero norme di buonsenso per farle nascere e vivere con benefici effetti per tutti...
E' quindi un pessimismo non autoctono ma indotto...
caro Imprenditore,
come sai seguo il tuo blog da tempo e lo apprezzo per i contenuti di spessore e per le analisi puntuali e precise.
Ti chiedi: come mai aumentano i commenti di disfattisti, pessimisti, arrabbiati, incaxxati come dice il Londinese?
Forse talvolta i tuoi post trasudano leggera rabbia, inconsapevole pessimismo, velata incaxxatura, tenue disfattismo!?!
Lo affermo con molto rispetto per quel che scrivi - ti seguo regolarmente - e altrettanta umiltà - non voglio fare il babbo a nessuno.
Mi piace quel che scrivi, mi piace come scrivi però talvolta gradirei maggior distacco.
Che non ha da essere confuso con minor passione o minor coinvolgimento.
Continua così... che vai bene!
:-)
PS
Io firmo sempre.
Prima si riconoscono i problemi. Poi si prepara un piano per risolverli.
Dopodiché, si può essere ottimisti. Altrimenti, si é solo degli illusi.
A me pare che i problemi non siano chiari proprio--nemmeno su questo blog. Infatti, l´ottimismo é sempre motivato in modo astratto (bisogna affrontare i problemi... sí, ti pare che accada??) oppure del tutto ingenuo (siamo impegnati ad adeguare il nostro business... ma ti rendi conto???).
L´Italia mi sembra il paese degli illusi. L´Italia, col suo debito record, dá sempre lezioni a tutti. "Siamo sempre i migliori" in tutto. Sí, e allora come lo spieghi che il paese é pieno di debiti?
Sono appunto i debiti che hanno mandato avanti l´illusione così a lungo. E gli italiani nemmeno l´hanno capito!
Ma che differenza c´é, secondo voi, tra la Grecia e l´Italia?
Anton
Sono sicuramente percepito (erroneamente) come disfattista senza proposte.
Le proposte realizzabili ci sono e alcune sono anche molto semplici.
- Vendere patrimonio e tagliare il debito;
- Tagliare la burocrazia;
- Eliminare leggi che tutelano i diritti controproducenti: non poter licenziare significa non assumere; non poter sfrattare l´inquilino che non paga significa non affittare, ecc.
- Tagliare i privilegi, di caste che spremono tutti, senza produrre niente di utile (politici, "professionsiti", ecc.);
- Favorire la competizione;
- Favorire gli investimenti...
Ci sarebbero molte altre cose "semplici" e utili.
Ma in pratica gli intrecci di interesse, combinati ad una popolazione illusa, compiacente e OTTIMISTA... fanno sí che i problemi di fondo non possano essere affrontati e risolti.
Quindi, che fare? I disfattisti?
No... le valige. Anche questa é una soluzione.
E quando leggo l´ottimismo di chi sta annegando nel pozzo nero... ho conferma che é l´unica soluzione sensata.
Inutile che anneghi anch´io, pur avendo capito. Se poi chi annega é contento così e ottimista... perché prendersela?
Anton
@ Anton
...azzo!
"C'è sempre qualcuno che sta facendo i soldi."
Concetto scivoloso.
Talvolta non serve essere ottimisti per questo. Basta essere cinici e con qualche centimetro di pelo sullo stomaco.
E poi potrebbe pure non essere un obiettivo per un ottimista. I soldi non sempre sono l'unico metro di misura.
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