giovedì 22 luglio 2010

Sono fatti vostri

Anche se seguo e dibatto la cosa, per interesse personale (grazie anche al lavoro sul tema del Giornalaio)  raramente scrivo qui di editoria.
E' un settore non facile e che non conosco molto.

Ma stasera avevo voglia di scrivere da "cliente".
E volevo dire agli editori che a me dei problemi loro interessa poco.
Non mi interessa che Apple voglia la gabella (visto che ipad sembra il messia che salverà i giornali).
Non mi interessa nulla dei problemi tecnici (investissero un po' di soldini).
Non mi interessa delle politiche dell'editore.
Non mi interessa del fatto che abbiano schiere di giornalisti da far lavorare.
Non mi interessa che abbiano manager legati alla carta e ad un concetto antiquato di editoria.

Sono il cliente e mi esprimo con il portafoglio. Molto semplice.
Mi dai il prodotto che mi aspetto? Compro.
Non me lo dai? Si, provo ma poi non compro.

Allora cosa mi aspetto da un "nuovo giornale"?
Intanto di potere fare i due abbonamenti (carta e digitale) con un delta prezzo molto basso. Ad esempio perché il Corriere lo leggo volentieri su carta ma se sono in viaggio o all'estero lo leggo elettronico.

Poi mi aspetto che la versione elettronica sia trasversale, sono fatti miei se ho dietro un ipad, un portatile o lo leggo via web da un pc di un internet point. I DRM sono un problema tuo, non mio, io il servizio l'ho pagato.

Poi mi aspetto che sfrutti il mezzo. Certo non di avere, se non su richiesta, il PDF del giornale. Chissenefrega della impaginazione originale.
Invece vorrei gli articoli ricercabili e taggati correttamente.
Vorrei che ci fosse la possibilità di avere una prima pagina con gli articoli delle mie preferenze (autori, argomenti).
Vorrei pagare un giornale digitale 50 centesimi massimo, perché non c'è la distribuzione e la stampa.
Vorrei magari per certi giornali abbonarmi solo ad una sezione. Ad esempio del mio quotidiano locale salto a piè pari le pagine "nazionali" e mi interessa la cronaca locale. Personalmente dello sport guardo qualcosa di motori e neppure sempre.
Vorrei che il tutto fosse tipo dropbox accessibile dai miei client in varie piattaforme.
Vorrei (ma mi pare scontato) la possibilità di memorizzare e magari segnalare articoli a chi ha l'abbonamento.
Vorrei per giornali come il Sole24 ore un abbonamento "aziendale" per un certo numero di copie digitali (tanto poi se non lo fai tutti leggono con lo stesso profilo utente come spesso accade in azienda).
Vorrei un servizio di alert integrato nell'abbonamento per, che so, due o tre tag che mi manda una mail con la notizia.
Vorrei (ma sogno) decidere come voglio il numero di domani. Perché dovete spedirmi il giornale se sono in vacanza a New York per una settimana e quando torno li butto tutti via? Oppure sono a Roma e lo voglio ritirare con un codice in edicola.

Insomma vorrei un sacco di cose e le pagherei. Ma per convincermi a pagare occorre un salto di mentalità e di qualità del servizio. Come sempre accade.

PS accetto ben volentieri le pagine pubblicitarie negli articoli digitali. Ma se volete che clicchi anche lì offritemi qualcosa in più di un banner invadente che pubblicizza con linguaggio e comunicazione old style (fatemi uno sconto se compero in line perbacco! riconoscetemi parte del margine che va alla distribuzione)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d´accordo con le sue osservazioni in merito al prodotto. Ma le ricerche di mercato le fanno??

I business consolidati spesso hanno difficoltá ad aggiornarsi. Quando avviene un cambio di tecnologia spesso la leadership del settore cambia.

Non so quanto incidano i costi di stampa e distribuzione--ossia la realizzazione del formato cartaceo--ma penso parecchio. Probabilmente, costerá ancora di piú in futuro. Dato che il formato elettronico é accessibile ovunque, penso che, alla fine, sará preferibile orientarsi sul formato esclusivamente elettronico. Magari, permettendo all´utente di stamparsi il giornale direttamente dov´é, con la stampante.

Oltre al vantaggio dei risparmi, ci sarebbe anche un impatto ecologico positivo. Pensate a quanti alberi, inchiostro ed energia sono consumati per stampare un giornale che, quando lo avete tra le mani, ha notizie che sono giá vecchie!

Troll

PS
Ora alcuni stanno cercando di mettere le notizie a pagamento. Io sono estremamente scettico che questo modello possa avere successo. La gente é abituata ad accedere al contenuto gratis. Molte volte, si trovano notizie, commenti ed analisi fornite da privati gratuitamente su siti non ufficiali. Mentre si vedono i media tradizionali pubblicare commenti sgangherati, scritti da incompetenti, spesso copiati e mal tradotti e ultimamente zeppi di pura propaganda!

Anche la pubblicitá é una fonte di reddito dubbia. Le ditte possono comunicare in altro modo ormai. I banner spesso sono estremamente fastidiosi: l´unica cosa che guardo é la X per chiuderli. Le paginate intere, le salto direttamente... tanti auguri!

Anonimo ha detto...

Quoto al 100%, anche perchè la tecnologia per fare quello che chiedi (e che vorrei anch'io) esiste tutta.
Provate, con friendfeed, a farvi il giornale su misura, e pensate cosa potrebbe fare un editore accorto con uno strumento del genere. Dove vuoi, il TUO giornale.
Ciao.

pollodimare ha detto...

Ben tornato Imprenditore !!
Concordo in pieno, ma penso che ben difficilmente le attuali case editrici potranno fare questo salto. Per quel poco che conosco del settore, ho notato delle incrostazioni mentali incredibili.
Credo invece più facile che l'evoluzione avvenga nelle Agenzie, sono più duttili, snelle, più aperte alle esigenze della committenza (che sono poi i giornali). Ma non mi dispiacerebbe vedere nascere nuovi editori puri on-line, magari come evoluzione di un blog; penso a Paolo Barrai di Mercato Libero.

Anonimo ha detto...

Avete visto la lettera del Grande Oriente a SB?

http://www.grandeoriente-democratico.com/lettera_aperta_n1_al_Fratello_Silvio_Berlusconi_del_26_luglio_2010.html

Troll

pollodimare ha detto...

ti volevo segnalare una rivista che propone qualcosa di abbastanza simile a quello che chiedi http://www.nautica.it/digitale/?ref=newsletter

Andrea Pilotti ha detto...

Questo è un settore che viaggia a diverse velocità, in base alla struttura editoriale. Siamo in una fase di transizione che farà cadere molte teste, ciò perchè la natura del web è una reltà parallela alla realtà cartacea, ma profondamente diversa.