E vaglio attentamente i Cv che ricevo, essendo convinto davvero che la forza dell'azienda sono le persone.
Resto quindi notevolmente deluso quando vedo quanta sciatteria c'è tra chi invia CV e richieste di lavoro.
Questo è solo l'ultimo esempio di modulo compilato on-line (tenete conto che non c'era neppure un CV allegato):
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Titolo di studio: liceo linguistico
Altra formazione: 1 anno facoltà psicologia Boccono Milano 1 anno facoltà lettere moderne Statale Milano stege linguistici in UK
Inglese: ottimo
Tedesco: buono
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Voi capite che di fronte a queste cose uno qualche dubbio sulle lingue e sulla preparazione se lo fa venire.
Per carità, poi sono il primo a fare errori di ortografia, ma se devo fare una lettera di presentazione importante la leggo 10 volte.
5 commenti:
Bhè diciamo che siamo messi peggio noi!
http://www.accountentando.com/2008/10/07/come-non-scrivere-un-curriculum-vitae/
ma esiste psicologia in Bocconi? ;-)
Bé dieci volte, via !
Io ho quarant'otto anni e quando mando il mio Cv e relativa lettera forse li leggo ancora una dozzina di volte ... :)
Se i tuoi colleghi imprenditori imparassero anzitutto a rispondere agli invii di cv (come accade fuori dall'Italia), certamente potremmo tutti aspirare ad un dialogo meno "sciatto".
Peraltro, osservo che nel Belpaese dell'analfabetismo di ritorno dilagante, una candidatura troppo fica, ovvero caratterizzata da un'ottima esposizione e da referenze importanti, potrebbe addirittura spaventare: molti "datori di lavoro" italiani hanno sì e no la licenza media; al solo pensiero di confrontarsi umanamente con individui in grado di esprimere qualcosa che vada al di là della fica o dei risultati del girone paesano di pallone vengono colti da un profondo malessere esistenziale ;-)
Però dobbiamo essergli comunque grati: sono la "spina dorsale del Paese".
A proposito, che fine ha fatto il "giochino" con i CV che aveva iniziato un paio di anni fa?
Saluti
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