Leggo sia pure di sfuggita che i radicali saranno candidati nel Pd.
La lista unica, come per Berlusconi è apprezzabile visto che elimina la necessità di far vedere che si esiste dei piccoli partiti.
Ma c'è una domanda che mi pongo da tempo.
A chi si deve "rispondere" quando si ricopre in incarico?
Tralascio la politica e parlo di industria.
Se in un consiglio di amministrazione rappresento un azionista, a volte gli interessi di chi mi ha nominato possono essere divergenti on quelli dell'azienda, quindi.. Che fare?
E quando chi mi ha nominato non riesce ad esprimere una posizione condivisa?
Ad esempio una delle cose più dibattute in Confindustria ultimamente è la contrattazione di secondo livello, se ne parla molto ma non si riesce ad avere, a livello di PMI una posizione condivisa.
Spesso poi i fatti e le cose accadono rapidamente e non si ha certo tempo di consultare la "base" prima di esprimere un'opinione.
Ecco che alla fine chi viene nominato in qualcosa ha una strategia di fondo condivisa con base e gruppi dirigenti, ma alla fine su singole cose rappresenta principalmente se stesso, le sue idee, la sua etica.
Altra parte importante è dove discutere, io amo farlo nei luoghi appropriati, quindi lotto anche da solo e alla morte in un organismo, ma quando esco se ho perso sostengo le idee della maggioranza.
E se proprio non sono d'accordo posso sempre dimettermi. E non essendo uno particolarmente legato alle poltrone ma particolarmente rompiballe è già successo più di una volta.
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L'imprenditore
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1 commento:
Hai fatto bene.
:-)
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