L'economia è ormai un sistema complesso ed interconnesso.
Quando tutto va bene ci si fa poco caso, quando le cose cominciano ad andare peggio il sistema va crisi.
Siamo notoriamente di fronte ad una forte crisi economica, e ci sono settori che ne stanno risentendo più di altri.
Uno di questi è il settore auto.
La nostra azienda non opera nel settore automotive, ma da metalmeccanici abbiamo molti fornitori che sono comuni con il settore auto.
Con la crisi in corso molte aziende che operano in quel business sono in crisi e si stanno difendendo con cassa integrazione e forti riduzione di produzione.
Quindi per lo spiacevole effetto domino della crisi di un settore, noi che tutto sommato stiamo andando in modo decente, ci troviamo a fronteggiare una emergenza fornitori.
I tempi di consegna di molti, assurdo in una fase di crisi, si stanno allungando perché hanno la fabbrica chiusa. Ci sono impianti complessi che non conviene far lavorare con numeri bassi.
Dobbiamo quindi avviare, oltre a quelli standard, dei progetti di gestione del rischio, andando ad analizzare i fornitori più a rischio in quanto in settori in forte crisi e che quindi potrebbero fallire, mettendo in crisi anche noi.
Insomma, come se non ci fossero già abbastanza problemi nella gestione del proprio business occorre anche cercare di approfondire quello degli altri.
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4 commenti:
vero.tanti fornitori tra la cassa integrazione e le ferie ,pensi che aziende leader hanno riaperto praticamente il 19 gennaio e continuano a ritmo anche di due giorni settimanali di cassa integrazione,sono in perenne ritardo con le consegne. Questo ti rende difficile l'approvvigionamento e di conseguenza il cliente (che non puo' restare fermo) si muove.Ergo bisdogna farsi carico anche,se si vuole dare servizio, di un magazzino ulteriore (che non fanno piu'i fornitori) che costa economicamente,a cui vanno ad assommarsi i costi di incassi difficili e maggiori oneri finanziari.Le dico sinceramente.Tra il problema dei dipendenti,noi lavoriamo nella piccola impresa,nella quale trovare personale con un quoziente intellettivo sufficiente e' difficile(sono tutti a vocazione dipendente pubblico,cioe'..." ho tanti diritti e bella grazia che vengo a lavorare,per il resto sono c...i tuoi". e la situazione di crisi , mi viene una grande voglia di andare in pensione anticipatamente.Chiudere l'azienda o regalarla ai miei dipendenti,sperando che dopo tanti anni che gli ho garantito lo stipendio possano garantirlo a me.
Comunque a parte lo sfogo(forse)se la politica non cambia passo(abolizione delle province,accorpamento dei comuni sotto i 50.000 abitanti almeno,un vero federalismo fiscale basato sul piu' bravo..non credo che ci siano le risorse per uscirne.Si illude anche confindustria,dal default dello stato solo pochi resteranno.E la nostra grande industria(ci sono poi?) che sono in definitiva solo collettori di bollette enel eni autostrade telecom banche.mediaset.assicurazioni(quando si parla di grande industria iltaliana si parla di raccoglitori di bollette) anche questa ,quella che si alza la mattina farà puff...
per non parlare, quando applicabile, della responsabilità dell'appaltatore....
il rischio di rispondere in parte dell'insolvenza del fornitore...
Rischio di impresa.
e' una cosa diversa il rischio d'impresa.Solitamente una frase detta da chi non e' imprenditore .L'imprenditore contrariamente a che ne pensa la gente ,lavora continuamente per renerlo minimo quel rischio d'impresa.
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