C'è una azienda che dopo tanti anni nei quali ha affidato ad un ex monopolista le sue telecomunicazioni decide di guardarci un po' dentro e vedere se può risparmiare.
Scena uno
Ha un vecchissimo contratto di trasmissione dati che costa una follia con gli standard odierni. Contatta quindi il suo fornitore chiedendo un incontro con il commerciale (dovrebbe essere nei key customers o come li chiamano) che gli è assegnato.
Arriva un ragazzotto cocainomane che ha appena pippato, cosa evidente anche ad un vecchio come il sottoscritto non dedito a queste sostanze (e che non frequenta ambienti dove è abituale).
Tante parole, ma solo dopo ulteriore richiesta arriva un powerpoint con le offerte della società in tema di connessione del tipo "scegliete quello che volete". Mai più arriva la richiesta verifica dei costi telefonici.
La connessione l'ha presa un altra società.
Scena due
Con la intervenuta deducibilità dei cellulari li usiamo un po' di più, quindi anche lì una persona viene incaricata di farsi dare le migliori offerte.
Per prima viene una nota marca, sarà che per loro il cliente è nuovo, ma studia i profili, il traffico e fa una proposta che con pochissimi cambiamenti è adatta alla società.
Per il fornitore attuale torna mr tiro.
Che dopo solleciti manda, indovinate un po'? Un powerpoint con le tariffe in vigore e dice di scegliersi i contratti più adatti.
Indovinate un po' con chi l'azienda firmerà il contratto?
Morale: buzz, marketing, pubblicità, nuovi media, nuovi servizi e sforzi vari.
Ma se poi hai in giro un pirla a vendere non serve a nulla.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
sei un genio..mi fai morire!
E' capitato anche a me di avere a che fare per lavoro con persone sotto l'effetto di stupefacenti.
Una volta in una riunione mi capitò uno che per buona parte dell'incontro era raffreddatissimo e sotto tono, ad un certo punto andò in bagno e al ritorno non solo non aveva più tracce di raffreddore ma non fece altro che parlare parlare parlare senza ascoltare neanche gli altri.
Poveri pirla, concordo.
Per me è colpa anche di certe aziende che non investono sui lavoratori. Si bada solo a risparmiare il più possibile, così si ricorre al call center scassa-coglioni per vendere vini o aspirapolveri al posto del buon vecchio agente di commercio; si addestrano per 15 minuti ragazzini col contratto precario, li si manda allo sbaraglio senza che sappiano quasi nulla del prodotto che vendono. Contratti "strani" e uso forsennato del turn-over non fanno che demotivare il lavoratore, che si vendica appena può con assenteismo, negligenza e piccoli furti. Eppure siamo strapieni di laureati in "scienze della comunicazione".
Bisognerebbe tornare a investire sul lavoratore, e poi premiarlo se è bravo o sbatterlo fuori se è fannullone.
il problema è che -magari in rete un po' di più- le basi a volte si dimenticano, a forza di sta tromba di novità web che girano
Il problema non è che il commerciale non ha interesse a vendere, è che l'azienda non ha interesse a vendere. Per questo manda in giro gente di qualsiasi natura e, quello che è peggio, senza gli strumenti adatti ad affrontare un cliente. Io conosco tanti commerciali che lo erano "ai tempi" e quindi con le palle, eppure il cliente lo affrontano senza stimoli in quanto loro per primi sanno di non avere ne offerte competitive, ne strumenti per poterlo verificare. Se nella tua azienda arriva un commerciale cosi, è perchè non interessi al fornitore, non perchè non interessei al commerciale.
Posta un commento