Passeggiavo nel sole, su una panchina, una coppia.
Lei con capelli mossi, di un nero innaturale, carnagione chiara, vestita di scuro. Lui un po' sovrappeso, maglia rossa, jeans non tanto più vecchio di lei.
Mentre passavo lui si volta per abbracciarla.
Il mio sguardo in quel momento capita su di lei, un lampo, una lieve increspatura degli occhi, una piccola piega della bocca. Gli occhi che si perdono lontano.
In un brevissimo istante mi si è aperto un mondo davanti. Una espressione indefinibile, eppure conosciuta, brevissima, eppure antica.
Una donna che sacrifica la propria felicità in cambio della tranquillità, per se e per i suoi cuccioli.
Una storia vecchia come il mondo, anzi di più. Animale.
Con la femmina che cerca nel maschio cibo e protezione.
Migliaia di anni di condizionamenti, animali, sociali, culturali.
Un piccolo sguardo di chi si accontenta, di chi magari avrebbe voluto essere altrove, di chi accetta con fatica quell'abbraccio. Ma deve. Come tante donne che cercano da noi un futuro migliore, lontano dalla fame e dalla povertà del loro paese.
Uno sguardo antico, lungo migliaia di anni.
Straziante per chi ha figlie femmine per le quali spera in un futuro migliore.
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3 commenti:
Bhè magari nel fare quel gesto lei ha accusato una piccola fitta intercostale, ecco spiegato il volto che hai descritto.
Ma scherzi a parte , condivido la Tua osservazione.
Ma poi cosa andrai mai a fare al parco di questi tempi ? bisogna cercare, con tutti noi stessi, di cercare di uscire da questa palude economica, quindi lavorare ! ....ma forse non vi è molto da fare ... oppure è bene anche prendersi il tempo per riflettere sui nostri tempi.
Comunque, la crisi qui non è finita !
GG
E' una delle cose che ho imparato navigando tra i blog. Uomini duri, che parlano di economia e gestiscono imprese......ma dietro c'è un'anima, dei sentimenti profondi......e così nei blog diciamo in nostri pensieri profondi.....quelli che non ci sogneremmo mai di condividere in ambienti di lavoro....
Libero arbitrio, non è più così, almeno da noi. La signora ha preferito una vita agiata ad una da precaria a 1000 euro al mese. Naturalmente paga il suo prezzo.
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