sabato 16 febbraio 2008

Tempi difficili

Elezioni alle porte, concorrenza dei cinesi e altri a basso costo, rallentamento dell'economia nei mercati di riferimento italiani (USA e Germania), situazione ormai quasi strutturale di tensione in Italia.
Tempi duri per chi fa il mio mestiere.


In compenso leggo qui e là quello che dovrebbero fare gli imprenditori.
Ma se è così facile perché non ci si mettono loro?

In periodi difficili la sfida diventa ancora più grande, si va avanti solo con continue invenzioni e cambi. Sembra di fare la corsa della gazzella che per non farsi prendere (ricordate la storiella della corsa?) continua a cambiare direzione.
Ma le gazzelle più deboli vengono prese.

E' proprio in questi momenti che occorre una unità di intenti tra tutti coloro che vivono in azienda, tutti siamo sulla stessa barca.
Invece purtroppo è proprio nei momenti di crisi che, se mal governati, le aziende perdono preziose risorse umane indebolendo la loro capacità competitiva.

mi è piaciuto moltissimo il messaggio lanciato da De Longhi in questi giorni (non riesco a trovare link) che ha detto che le aziende le fanno quadri e tecnici non i mega dirigenti strapagati.
La penso esattamente come lui.

Tempo di rimboccarsi le maniche e spremere il cervello.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo, capisco che per un padrone siano preferibili i quadri e i tecnici con bassi stipendi rispetto ai dirigenti.

In effetti è quello che succede in Italia, dove spesso le persone oltre i 40 e i 50 anni vengono allontanate dalle aziende perchè un 25enne riesce (quasi sempre) a fare le stesse cose, lo si paga molto meno ed è più semplice da gestire (soprattutto se l'imprenditore è un figlio di papà).
Il problema è proprio quel "quasi sempre". Nell'informatica, mi capita di avere a che fare con aziende che hanno CONSAPEVOLMENTE preferito perdere le professionalità più esperte perchè "Un giovane lo vendi a meno, ma lo paghi anche molto meno".

Fatela finita con la retorica e con l'italianità di quelli che hanno sede a Lussemburgo e conto in Svizzera.

Unknown ha detto...

A volte resto estasiato dai pregiudizi con cui molti pensano agli imprenditori.
Che trovano il giusto contrapposto in tutti gli imprenditori che pensano che i dipendenti siano degli scansafatiche lì solo per rubare uno stipendio che non meritano sotto il cappello delle protezioni sindacali.

A volte collegare il cervello e leggere aiuta a non fare la figura di quello che alla domanda "che tempo fa" risponde "sono le 17".

Come in questo caso dove a chi difende quadri e tecnici "che fanno andare avanti l'azienda" si risponde "si perché voi imprenditori ve ne fregate di 40 e 50 enni" (e chi sono tecnici e quadri di esperienza? Ragazzini?)

Poi è il festival dei luoghi comuni, figli di papà (chi scrive lo è) sedi in lussemburgo e conto in svizzera.
Alla fine uno ha l'impressione che sia invidia, pensa.

Anonimo ha detto...

Tutto qui?
Te la cavi con "Tutta invidia" ?

Complimenti per la capacità di argomentare.
Caro imprenditore, la realtà è più complessa e non ho intenzione di andare sul tuo caso personale.

Puoi anche essere un "figlio di papà" e contemporaneamente un ottimo imprenditore.
Io questo non lo so.

Tuttavia siamo in una nazione dove predominano le persone con lo stesso lavoro del papà (non mi riferisco solo agli imprenditori), e dove molti "imprenditori" corrono ad occupare poltrone e prebende statali (Soru, Abete, Colaninno e si può continuare a volontà).

Tanti altri della categoria predicano con i soldi della collettività e piangono per la mancanza di infrastrutture mentre depositano i soldi in Svizzera.

Oppure hanno la holding in Lussemburgo. Non è un reato, per carità.

Però, almeno, evitate la predica dal piedistallo.

Di De Longhi si ricorda l'ostinata volontà di controllo dei minuti concessi agli operai per andare al bagno.
Capisco che De Longhi possa anche essere un modello.
Ognuno arriva dove può.
E chi non ha il suv e non è "imprenditore" parla solo perchè "è tutta invidia", vero?

Unknown ha detto...

Che di De Longhi da buon veneto si ricordi la ricerca di maggiore produttivita` anche se con provocazioni non mi stupisce.

Mi stupisce che tu continui ad obiettare pere contro mele.

De Longhi ha sostenuto l`importanza delle persone come quadri e impiegati tecnici che sono quelli che fanno andare avanti le aziende. Dicendo che e` ora di finirla che si parli solo dei manager e che gli stessi guadagnano troppo e spesso rovinano le aziende (piu` o meno, non ho sottomano le dichiarazioni).
Mi sembra che questo messaggio vada proprio contro quelle aziende che (ripeto parole tue) "hanno CONSAPEVOLMENTE preferito perdere le professionalità più esperte".
E da quanto so lui ha convocato i suoi dirigenti sul perche` avevano perso l`unica impiegata tecnica del reparto R&D aziendale.
Mi pare che la cosa vada proprio nel senso che tu sostenevi.
E i tecnici di R&D di solito guadagnano tutt`altro che poco...

Ma come avevo detto occorre leggere e informarsi, altrimenti, appunto si fa la figura di uno che parla per partito preso o invidia.
Che ti piaccia o no.

Poi come disse Colaninno a Visco: il Lussemburgo e` in Europa? Perche` dovrebbbe essere illegale avere sede in un paese Europeo.
E chi scrive e` stato il primo a criticare non chi usa un legittimo metodo, ma chi lo fa e poi viene a farmi la morale.

Sempre aperto al dibattito, comunque tu la pensi.

Anonimo ha detto...

BERLUSCONI "CALEARO AMBIZIOSO CHE VOLEVA FARE POLITICA" ROMA (ITALPRESS) - "Noi abbiamo 22 imprenditori in Parlamento.
Loro hanno Calearo, il figlio di un imprenditore, e un ambizioso uomo che punta a far politica, suo desiderio inconfessato da sempre".