sabato 16 febbraio 2008

Ulisse e le sirene

Come chi mi segue avrà capito viaggio con la testa avanti ma con ben piantate in testa le storie del passato. Tutto è stato scritto.

Uno dei miei affezionati lettori, Prime, mi chiede un commento sulla candidatura di Matteo Colaninno nel Pd (quella della Artoni era probabile già all'ultimo giro).

E' una specie di sindrome che colpisce chi tocca il cielo, qualcuno si ricorderà che Aldo Fumagalli, dopo i giovani imprenditori si candidò per la sinistra a sindaco di Milano, perdendo malamente.
Difficile rinunciare alla TV, ai giornalisti che ti chiamano, alla tua faccia sui giornali.
Emma Marcegaglia ha studiato da presidente di Confindustria. Altri si fanno attirare dalla politica.

Tale Omero anni fa scrisse di quanto è difficile resistere alle sirene.
La famiglia Colaninno sin dai tempi Telecom non ha mai nascosto una certa contiguità coi Ds. Adesso scende in campo direttamente.
Ad essere cattivi si potrebbe anche dire che Matteo lo mandano a fare politica perché non faccia disastri in azienda. Certo è che la sua presidenza mi è parsa, dall'esterno, un po' incolore.
Occorre vedere cosa può fare poi uno in Parlamento senza avere rete e cultura politica. Non lo so. A me non l'hanno mai proposto ma avrei dubbi per un impegno diretto.
E se devo essere sincero spero non sia un'operazione di marketing.

In compenso ho capito perché non avrei mai potuto fare il presidente dei giovani. Troppo a destra!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ringraziamo per la valutazione, ci sembra assolutamente pertinente in tutti i suoi punti - traduciamo: la pensiamo esattamente come te.

Vorremmo condire il "tutto" con questa "salsa": difficile essere imprenditori quando si nasce finanzieri, più facile - forse - avvicinarsi al mondo della politica che "culturalmente" è decisamente + affine.

Unknown ha detto...

Papà di nascita era manager industriale (lavorava per De Benedetti nell'automotive).

Lui è cresciuto nel periodo Telecom, nella loro holding di famiglia.
Effettivamente credo sia principalmente finanziere.

Se è per quello anche la Emma Marcegaglia (l'altra mantovana) si è sempre occupata più di soldi che di acciaio). La parte industriale l'ha sempre seguita di più il fratello Antonio.

Anonimo ha detto...

Bisogna guardare le cose per come sono.
Come nella mafia, le "famigghie" del capitalismo, della politica, del giornalismo e dello spettacolo italiano piazzano i propri figli e figliocci per meglio controllare il mandamento e continuare a fare affari.
A differenza della mafia, dove comunque si rischia la pelle, questi picciotti non rischiano niente e continuano a depredare l'organismo (l'Italia ormai morente) sul quale prosperano.

Io trovo più appropriato il termine di COSCA anzichè quello di CASTA.

Anonimo ha detto...

A proposito della promessa di Veltroni di riservare nelle candidature una quota ai giovani,vedo che la gioventù non basta ma ci vuole anche un cognome famoso.
Se non ci si chiama Sensi,Colaninno,Benetton,Mondadori è molto difficile che si trovi un posto.
Chissà come saranno contenti i giovani che militano nel PD;-)

Anonimo ha detto...

@limprenditore
Certamente per come ha condotto la "Telecom Connection" all'epoca si definisce finanziere diremmo.

Per Emma anche qui si può concordare, anche se li, almeno, in famiglia ci sono fratelli "industriali veri" - per non parlare di papà Steno, una vera e propria icona-simbolo da un certo senso.
Poi forse va considerato il suo essere donna, che ha un valore effettivamente.

@anonimo
di base non hai torto, anche se non parleremmo delle "famiglie del capitalismo", ma piuttosto delle "famiglie che dalla vecchia industria manufatturiera sono oggi le famiglie che risiedono sulla finanza in accordo con alcuni gandi gruppi bancari"

Anonimo ha detto...

@frank77
A nostra opinione, probabilmente questo sarà uno dei principali autogoal del PD - questo almeno, se gli italiani non si faranno prendere in giro da questo tipo di cose.

:-)

Unknown ha detto...

La lista dei nomi a me ha ricordato il berlusca prima maniera quando candidava la Zanicchi e gli altri della TV.

Tipo coperta di Linus, per darsi una parvenza di nuovo, poi dietro ci si trova De Mita (che questi se li mangia col primo aperitivo).

Per il discorso mafia, è così ovunque non in Italia.
Essere in certi ambienti conta, conta molto.
E anche all'estero non è che chi fa l'imprenditore non metta i piedi nella politica.

Sempre ricordarsi che le campagne elettorali qualcuno le deve pur pagare ;-)

Anonimo ha detto...

@limprenditore

... ehehe ... sacra verità ...

:-)))