lunedì 3 maggio 2010

Non siamo noi

Sono loro.

Già ho una certa insofferenza per quando mi trovo le auto dietro con il lampeggiante che mi fanno i fari per sorpassarmi in autostrada, ho capito che avete fretta, anch'io.
E tra l'altro io ho una macchina più adatta (e certamente meglio mantenuta) per andare ad alta velocità di quei cessi di auto coreane che spesso hanno le scorte.

Ma poi leggere che gli autisti di auto blu non perdono i punti per infrazioni commesse durante il lavoro fa capire che ormai hanno perso la testa.
Che la legge è uguale per chi non può.

E poi ci si lamenta che il popolo non ha fiducia nella politica.
Al rogo, dov'è il nostro Roberspierre?

Quando poi penso che in molti paesi i politici vanno "al lavoro" in autobus come chiunque!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

sai che bello se in autostrada appena arriva una lampeggiante blu di qualunque politico o chichessia ci si piantasse davanti tutti a 130km/h senza lasciarli passare...cosa fanno chiudono l'autostrada per multare tutti :)

se hanno cosi fretta potrebbero partire un po prima no ed essere i primi a rispettare i limiti...

Anonimo ha detto...

"E sono e resto ottimista e convinto che gli spazi ci siano."
L´IMPRENDITORE

***

Ancora sicuro?

Anton

Anonimo ha detto...

Ciao cari,
accolgo volentieri l'invito dell'amico Imp.ad una chiamata a raccolta di , non dico ottimismo, ma almeno capacità di proposta e di reazione che avevo anch'io in qualche modo sollecitato. In effetti può diventare sterile lasciarsi andare al vittimismo o ad una critica che non porti in qualche modo qualche messaggio di proposta.
Il primo tema, quello più caldo: il presunto inevitabile declino dovuto dall'insipienza dei nostro governanti e dall'eccessivo debito.
1 - la situazione era forse diversa 10-20-30 anni fa? Qualcuno rimpiange qualche fior fior di politico o statista degli anni '80, '90 o primi 2000? Eppure non si trovavano stuole di (presunti) imprenditori o (presunti) liberisti così peroccupate degli sperperi dei nostri boiardi di stato. In sostanza, non mi pare che le condizioni socio-politiche interne per fare impresa siano molto cambiate da 20 anni fa, mentre l'umore di tanti imprenditori da aperitivo con il suv oggi è sotto i tacchi.. magari ci pensassero prima a come votare invece che piangere sul latte versato..
2- mi pare che la tenuta del sistema industriale ed economico italiano sia stata ottima durante l'ultimo biennio. segno che altre economie erano in piena "bolla" (spagna, inghilterra) mentre noi abbiamo un sistema industriale più strutturato e tra i primi al mondo (non dimentichiamocelo!!) che potrebbe agganciare la ripresa e tornare protagonista
3 - il debito pubblico. Sì, lo so, fa paura, però: l'Italia è uno stato in cui la presenza del settore pubblico è importante- sanità, scuola, il 30% della capitalizzazione della borsa.. in altre parole, un conto è se un azienda ha dei debiti per finanziare il circolante (Grecia, e perchè no, Usa..), un altro è se a fronte del debito ho costruito strade, ospedali, reti telefoniche ed elettriche, ecc.. In altre parole abbiamo un debito molto patrimonializzato che si potrebbe in parte liquidare.
4- è giunto il momento di entrare dentro alle nostre aziende... e anche quì i campi di miglioramento possono essere svariati: quanto tempo è che non investite sulla vostra attività?
quanti laureti ci sono alle vostre dipendenze? il vostro lavoro dipende dal mercato o da una rete di clientele politiche di cui fate parte? nell'organigramma della vostra "Rossi & Panichi" quanti Rossi e quanti Panichi ci sono? siete proprio così sicuri di avere tutti questi talenti in famiglia, o forse non sarebbe meglio dare un calcio nel .**. al vostro figlio che pare avere più passione per lo yacht che per i viaggi all'estero per qualche fiera importante di là dal mondo..?
per oggi ho finito, cha Qualcuno ci guardi la salute nostra e dei nostri cari che al resto ci dobbiamo pensare noi..!

Marco

Anonimo ha detto...

Marco

1. Vero: era uguale. La "soluzione" é stata quella di svalutare la liretta e fare altri debiti. Ora non si può più.

2. Il sistema industriale italiano é al capolinea. Anche qui: la cassa integrazione fa apparire una tenuta che non c´é. Soldi presi in prestito vengono dati a gente che non ha lavoro--pur facendoli apparire occupati.

3. ? ? ? Il debito pubblico italiano é stato consumato. L´Italia é in condizioni da terzo mondo. I soldi pubblici sono sprecati. Uguale alla Grecia. La borsa é solo un gioco di specchi e fumo.

4. Forse vale per la sua ditta, ma non per il paese.

L´ottimismo non é proprio fondato. La situazione italiana é uguale a quella greca. Continuate a fare finta di niente sperando che il problema svanisca. Questo é motivo di pessimismo. Perché il problema sta peggiorando rapidamente.

Ora servirebbero misure drastiche, partendo dalla reintroduzione della lira e facendo raidcali riforme. Ma bisogna prima capire che c´é il problema. Il comportamento degli italiani é assurdo e irresponsabile.

Io non abito in Italia ma le conseguenze di quello che state facendo (e non facendo) ricadranno su tutti.

Anton

Anonimo ha detto...

Caro Antonio,
- non sono un macroeconomista
- alla semplificazione dei giudizi ed alle sentenze preferisco la complessità dell'analisi e del dubbio che magari aiuta a scorgere soluzioni all'apparenza inesistenti
- proprio per questo non amo i dibattiti in rete; occorrerebbero ore per sviluppare anche superficialmente alcune delle tematiche che quì abbiamo solo sfiorato. Preferisco quindi ogni tanto lanciare un input o una provocazione che poi ognuno è libero di usare a propria discrezione.
Le risponderò quindi molto brevemente: leggendo da un pò i suoi interventi, capiamo che lei vive all'estero.
- non sono "ottimista", credo che questi siano tempi in cui ci sia parecchio da darsi da fare e con esiti poco certi, ma del resto non mi è mai capitato diversamente da quando ho diciott'anni anche in periodi all'apparenza più propizi.
Ora, lei afferma che l'Italia è allo sfascio, è "Terzo mondo". Non voglio replicare, ma mi chiedo: qual'è lo stato che oggi mi garantisce: diritti, prospettive economiche, qualità della vita (clima, ambiente, ecc..) in maniera così nettamente superiore all'Italia?
Usa? Inghilterra? Cina? Russia? Spagna? Brasile?
E vero, l'Italia non è il migliore di mondi possibili, ci sono civiltà estere che ammiro ed in realtà ci sono cose che mi piacciono in tutte le civiltà, ma la prospettiva di lasciare chessò, la toscana, il veneto o le marche per andare a Marsiglia, Berlino o Amsterdam al momento non mi appassiona e non penso sia una via praticabile per la maggioranza delle persone, poi in futuro si vedrà..
Poi se mi dice se in portafoglio preferisco titoli di stato tedeschi o italiani, beh, sarò "ottimista" ma non del tutto fesso... ;-)
viviamo tempi (quasi) tempestosi, l'augurio per tutti di viverli al meglio
Marco

Anonimo ha detto...

Caro Marco,

La ringrazio della risposta.

É vero che le questioni sono complesse e non si possono approfondire in poche righe.

La mia opinione sulla situazione é la sintesi di quello che ho studiato e di quello che ho appreso vivendo in diversi paesi. Chiaramente, é impossibile chiarire ogni passaggio in poche righe.

Vero anche che la situazione é grave in generale. Ma per alcuni paesi l´intensitá e l´ampiezza dei problemi sono maggiori. Quello che sta avvenendo é preoccupante per tutto il sistema perché mercati ed economia sono collegati. Grecia, Italia, Spagna hanno situazioni estremamente preoccupanti. Germania, Francia ed altri paesi teoricamente più solidi verrebbero coinvolti pesantemente. Specialmente continuando con le strategie attuali.

Il punto non é che tutti dovrebbero emigrare. Il punto é che il problema é grave e non stiamo facendo niente di utile, solo aspettando che il problema passi.

Il motivo del mio pessimismo é il diffuso ottimismo!

L´euro é un ostacolo alla ripresa. Penso che sará inevitabile che qualche paese esca. Sarebbe meglio farlo subito e in modo temporaneo. Servono riforme enormi per tagliare la spesa, semplificare la burocrazia, ecc. Servono misure drastiche, da emergenza nazionale.

Invece... il governo dice che tutto va bene. E niente accade. Come quello che cadendo dal 42esimo piano, passan davanti al decimo e dice... beh, non é successo niente!

A che piano ci renderemo conto che c´é un problema? A differenza di quello che cade, forse il peggio lo potremmo ancora evitare. Ma diventa ogni giorno più difficile.

Vorrei vedere consapevolezza e un piano, anche duro, ma risolutivo. A quel punto sarei ottimista anch´io.

Saluti,
Anton

Anonimo ha detto...

"Non siamo noi. Sono loro..."
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"Loro" non vengono da un altro pianeta. Vengono da dove siete voi e sono confermati, approvati ed eletti da voi.

LORO sono VOI e VOI siete LORO.

L´unica differenza é che LORO POSSONO. Mentre voi no.