giovedì 9 luglio 2009

Istinto primordiale

Sei in una di quelle strade di paese strette dietro al solito cinghialino (auto nera piccola, modello vorrei ma non posso) occhiale da sole enorme, orecchino.

Al giallo (lontano) accelera e passa con un rosso pieno a una velocità alta.

Da destra, dopo qualche istante (per fortuna è prudente), vedi spuntare l'auto di tua figlia. E ti viene un tuffo al cuore.

Vincere l'istinto primordiale è non scendere e riempire il truzzo di botte quando tu, in moto, lo trovi inevitabilmente fermo al semaforo successivo.

7 commenti:

Millennium Bags ha detto...

sei proprio una brava persona!
è sempre bello come parli delle tue figlie!

bravo!
;-)

Unknown ha detto...

non ti permettere sai?

ho una reputazione da cattivo da difendere, io.

Gabriele Barni ha detto...

rotfl, carino questo post. Ma le figlie non ti dicono mai " papà è ora di smetterla di andare in harley?" =)

ps:cosa è successo al blog? è stata data una mano di bianco ? .

Woman ha detto...

So' cosa avrebbe potuto farti perdere la tua inattaccabile aplombe: invece che vedere spuntare l'auto di tua figlia... una volta affiancato al successivo semaforo, vederla al fianco del cinghialino :))))

Anonimo ha detto...

"auto nera piccola, modello vorrei ma non posso"

Cioè cioè?

sergio ha detto...

domenica scorsa anch'io ero in moto.
al semaforo mi affianco a una clio vecchiotta.
al verde io parto, sicuro di lasciarmela dietro.
non avevo fatto i conti col tipo , che subito ha accellerato a manetta e mi ha ripassato sulla dx ( per fortuna con la coda dell'occhio ero vigile e non gli ho tagliato la strada ).
voleva la sfida ?
al succ.semaforo rosso, lui era in pole, io ,prudentemente ,dietro.
al verde l'ho lasciato sfogare, ma l'ho accompagnato con tutte le benedizioni del caso.........

Francesca Urbinati ha detto...

Riempirlo di botte no, ma dirgliene otto (non quattro) e segnalare la tua targa per guida pericolosa mi pare del tutto comprensibile in casi del genere.

@sergio: mio padre mi raccontò un episodio simile al tuo. Era allo stop affiancato a un'ambulanza coi finestrini abbassati. Un tizio li sorpassò col rosso, dritto come un proiettile, e l'autista dell'ambulanza commentò "Vai vai, che poi ti carico!"