Questa notizia dà l'idea di cosa si muove nel mondo della tecnologia oggi.
So già cosa pensate, eccolo qui un altro che parla dell'iPad. Non sono molto interessato all'oggetto ma al modello di business.
Credo che pur con le dovute proporzioni certi esempi dovrebbero fare pensare anche il piccolo artigiano.
Quale è oggi il business di Apple?
Secondo me i servizi, anzi è una media company che vende contenuti (quante apps per ogni ipad? moltiplicato milioni).
Così come Google, che si sta trasformando (se non lo è già) nella più grande media company globale.
L'hardware è solo una parte del business.
Apple credo sia oggi il più grande distributore globale di musica attraverso Itunes.
Con l'iPhone, e ancora più con l'iPad, diventerà probabilmente il più grosso distributore globale di software.
E se volete vendere musica e/o software e/o pubblicità/servizi (altro non sono le apps delle aziende) sarà difficile fare a meno del più grande distributore già presente a livello globale.
Perché non è venuto in mente a una vecchia media company di fare un grande, efficiente, motore di ricerca? Anche solo delle news.
Perché il loro ciclo produttivo era consolidato, codificato, di successo per decine di anni, basato su schiere di giornalisti e sulla carta.
Come la maggior parte dei dinosauri hanno guardato con sufficienza e fastidio quelle tarme che piano piano sembravano cibarsi degli avanzi. E quando si sono accorti che stavano mangiandogli le basi sulle quali erano poggiati era tardi.
E come i dinosauri, grossi, lenti, con i loro enormi corpi o sapranno evolversi in qualcosa di più adattabile, veloce, snello o si estingueranno.
Anche se si agitano per proteggere il loro business nel solito modo antico.
Sembrava impossibile eh?
E come fanno business Google e Apple? Con numeri enormi, grandissimi, quote di mercato da monopolista (ma per colpa degli altri) e prezzi bassissimi.
Nessuno pensa a come risparmiare piratando una app da 79 centesimi o due euro, è più lo sforzo del risultato.
E la canzone che ti piace che costa solo 1 euro la prendi anche d'istinto se sei un utilizzatore saltuario, piuttosto che sbatterti fra mille siti pirata o cercare l'amico che te la può dare.
A maggiore ragione se sei già collegato ad itunes per le apps.
Perché queste cose servono anche all'artigiano?
Perché evidenziano intanto che per chi ha idee buone lo spazio c'è sempre. E che può (ma non per forza deve) essere globale.
Perché dimostra che oggi conta più il servizio dell'hardware, e l'artigiano è il re del servizio. Cos'è la personalizzazione, la fuoriserie, se non l'apoteosi del servizio con un prodotto mio e solo mio?
Ma c'è anche lo spazio per l'hardware sei contenuti sono adeguati.
Vendibile tra l'altro ad un prezzo molto più elevato dei concorrenti.
Ma ci vuole design, interfaccia, marketing, poi un ottimo buzz e un sacco di evangelisti in giro.
Perché non posso diventare la Apple dei piastrellisti del mio quartiere?
Offrendo un servizio diverso, più accurato rispetto ai miei concorrenti, ad esempio con un accordo con una agenzia di pulizie e lasciando la casa lustra invece di un cesso dopo il lavoro (lo so che costa, ma state ricadendo nel modello attento ai costi e non ai servizi).
Il problema è sempre lo stesso. Pensare in grande, pensiero laterale per non farsi trascinare dalle prassi consolidate. E coraggio, tanto coraggio.
Se poi c'è un leader carismatico e visionario il mondo può essere vostro.
E non è vero che in Italia non ci sono le condizioni per una Apple o una Microsoft. Non ci sono le condizioni mentali, probabilmente. Perché siamo così occupati a guardarci l'ombelico e a lamentarci che non vediamo il treno che passa.
martedì 1 giugno 2010
lunedì 31 maggio 2010
Facile profeta
Da tempo sostengo: per quanto tempo gli ex contadini cinesi si accontenteranno di uno stipendio da fame?
La mia teoria era che con la facilità di comunicazione di oggi e con l'ambiente che c'è in fabbrica (pettegolo) anche là dove ci sono le dittature, prima o poi l'ex contadino pagato qualche decina di dollari al mese avrebbe saputo che il manager europeo prendeva quasi centinaia di volte in più. E anche l'operaio specializzato cinese lì di fianco guadagna molto molto di più.
E avrebbe saputo quanto erano gli stipendi in Europa e USA.
Quindi avrebbe cominciato a alzare la testa.
Tenete conto che è vero che in campagna guadagnano meno, ma con il lavoro in campagna il cibo non ti manca. E di solito la casa (o baracca) per vivere ce l'hai.
In città lavorando in fabbrica hai molte più spese.
Sono di questi giorni le notizie di scioperi e rivendicazioni in diverse fabbriche cinesi.
Certo, ci vorranno decenni prima che raggiungano i nostri stipendi, ma intanto la "fabbrica del mondo" comincia a diventare più cara.
La mia teoria era che con la facilità di comunicazione di oggi e con l'ambiente che c'è in fabbrica (pettegolo) anche là dove ci sono le dittature, prima o poi l'ex contadino pagato qualche decina di dollari al mese avrebbe saputo che il manager europeo prendeva quasi centinaia di volte in più. E anche l'operaio specializzato cinese lì di fianco guadagna molto molto di più.
E avrebbe saputo quanto erano gli stipendi in Europa e USA.
Quindi avrebbe cominciato a alzare la testa.
Tenete conto che è vero che in campagna guadagnano meno, ma con il lavoro in campagna il cibo non ti manca. E di solito la casa (o baracca) per vivere ce l'hai.
In città lavorando in fabbrica hai molte più spese.
Sono di questi giorni le notizie di scioperi e rivendicazioni in diverse fabbriche cinesi.
Certo, ci vorranno decenni prima che raggiungano i nostri stipendi, ma intanto la "fabbrica del mondo" comincia a diventare più cara.
giovedì 20 maggio 2010
Tengo famiglia
Anche i sindacalisti tengono famiglia. In particolare figli.
E allora quando è il momento ti telefonano per raccomandarlo.
As usual, vizi privati e (finte) pubbliche virtù.
E allora quando è il momento ti telefonano per raccomandarlo.
As usual, vizi privati e (finte) pubbliche virtù.
venerdì 14 maggio 2010
Incompetenti inamovibili
A volte certe persone salvano il proprio posto grazie alla paura di chi li ha scelti e messi lì di rimuoverli e dimostrare che aveva sbagliato a sceglierli.
giovedì 13 maggio 2010
E' pronto il bilancio?

E' un periodo di stallo, le banche aspettano i bilanci per decidere, le imprese (ivi comprese aziende del calibro di Telecom) prendono ogni scusa per rinviare la presentazione dei dati poco brillanti del 2009.
Eppure è nei momenti di difficoltà che la trasparenza deve aumentare. Potete anche fingere che il lavoro con la banca è diminuito perché avete canalizzato altrove, ma la bugia dura lo spazio di un'occhiata alla vostra centrale rischi.
E' il momento di presentare il bilancio il più presto possibile, nella massima trasparenza, indicando cosa è successo, fornendo dati di supporto e di settore (magari siete calati meno del settore di riferimento).
Presentando il piano di lavoro per il prossimo periodo, idee ed investimenti, nuovi mercati, prodotti, ristrutturazioni, ottimizzazioni.
La cosa peggiore che potete comunicare in questo momento è "aspettiamo che passi".
Dovete essere proattivi e non passivi, far vedere che avete il polso della situazione.
Imparate a memoria il bilancio nei dettagli, incontrate i bancari e illustratelo minuziosamente, preparate delle relazioni da presentare (se non volete metterle nel bilancio che è pubblico) con statistiche, mercati, margini, progetti.
Ma soprattutto date l'idea di sapere cosa state facendo, anche barando, anche se brancolate nel buio.
Cercate di infiocchettare con una veste grafica decente dei brutti dati, anche quello conta.
E il primo che risponde su cose gestionali "non so devo chiedere al commercialista" è morto.
Ma, vi prego, fate avere i dati alle vostre banche. Altrimenti la frase "sto aspettando una risposta dalla direzione" ve la sognerete anche di notte.
I dati sono brutti? Guardate che non sono vino di pregio che lasciandoli lì migliorano.
PS E già che ci siete ditegli come è andato il primo trimestre.
mercoledì 12 maggio 2010
Outsourcing
Ci sono volte nelle quali forse è meglio non essere in outsourcing.
Tralascio le scelte di tutto flash (che o si mette d'accordo con Apple o sparisce con l'arrivo di oPad) o il tipo di comunicazione.
Ma che una delle maggiori aziende alimentari mondiali, la Ferrero, che macina utili a manetta, per colpa della solita agenzia (mi auguro siano almeno dei cantinari) col suo prodotto di punta, la Nutella, esca con delle foto con sopra il watermark dell'agenzia di vendita foto è inaccettabile.
Sembra lo sprovveduto che fa fare il sito da un amico di suo cuggino che "se ne intende di computer" e rubacchia foto qui e là.
Ok che la pubblicità è finta, ma proprio andare on line con le allegre famigliole di istockphoto con su pure il watermark mi pare veramente una epic fail.
Tralasciando poi i commenti scritti dagli stagisti dell'agenzia per riempire il muro.
E sono ore che è su così.
Se lo fai in casa in un avvenimento del genere frusti i tuoi e dopo poco correggi, in outsourcing magari la persona che ha in mano il tutto oggi è in ferie, o chissà e rischi di farti prendere in giro dal web tutto.
A meno che non fosse per attirare traffico.
Un po' come Pannella che siccome è un po' che nessuno se lo fila (i Radicali non vincono neppure contro nessuno) "rivela" che andava anche con gli uomini.
Contenti loro alla Ferrero di fare traffico in questo modo...
O forse sono io che conosco troppo il web e sono più "avanti" dell'utente medio.
giovedì 6 maggio 2010
Non ci crede nessuno
Caro Presidente Berlusconi
cortesemente la smetta di urlare al complotto.
Non ci crede nessuno, davvero., a
Alla notizia che un politico (per me indifferentemente dal lato politico altri hanno pure il pregiudizio sul Pdl) ruba noi cittadini siamo naturalmente portati a pensare che sia vero.
Ci sarà una ragione no?
Evidentemente la nostra esperienza di ogni giorno ci porta a vedere a tutti i livelli della pubblica amministrazione troppi che ne fanno un trampolino di lancio delle proprie ambizioni o finanze più che un servizio civile.
Evidentemente a troppi è capitato di dover aiutare certe cose che magari sarebbero dovute.
Evidentemente troppi hanno visto personaggi entrati in politica il cui tenore di vita improvvisamente lievitava senza spiegazioni.
Mi lasci dire che non può essere un complotto di oggi l'acquisto di una casa, con relativa documentazione bancaria, di sei anni fa.
E che nessuno crede a un politico che compera, da privati, qualcosa ad un terzo del suo valore. Almeno i vecchi politici quelle operazioni le facevano con enti pubblici come l'INPS e rubavano direttamente a noi. Poco elegante ma meglio delle tangenti.
Non è un complotto, sono le persone che le stanno attorno, la politica, in grande parte della piramide dal centro al più piccolo paesino sperduto, che è marcia.
Si è perso il senso della misura, quello dello stato ormai è disperso per molti da decenni.
E chi fa politica pensa di vivere in un una specie di area riservata e protetta dove tutto è permesso, a partire dalle piccole cose come il parcheggio in divieto di sosta. Un nulla?
Certo ma è dalle piccole cose che si parte col senso civico, non gettare cose per terra, non parcheggiare come ci pare, non avere l'auto blu che sfreccia nel traffico a 200 all'ora impunemente, insomma rispettare le piccole regole di educazione e convivenza quotidiana.
Dalle piccole cose nascono le basi per le cose importanti.
Smetta di gridare "al complotto" e mandi via a calci in culo certe mezze tacche pure ladri.
Così salta il sistema dice?
Ma Lei non era quello che doveva modernizzare e far saltare il sistema della politica dei politici?
O dobbiamo allora immaginare che abbiamo fatto saltare il sistema della politica fatta dai politici per trovarci con la politica fatta dai ladri?
Con i migliori saluti da parte di una persona che non ha smesso di sperare che esista un mondo migliore di quello che ogni giorno vede.
cortesemente la smetta di urlare al complotto.
Non ci crede nessuno, davvero.
Alla notizia che un politico (per me indifferentemente dal lato politico altri hanno pure il pregiudizio sul Pdl) ruba noi cittadini siamo naturalmente portati a pensare che sia vero.
Ci sarà una ragione no?
Evidentemente la nostra esperienza di ogni giorno ci porta a vedere a tutti i livelli della pubblica amministrazione troppi che ne fanno un trampolino di lancio delle proprie ambizioni o finanze più che un servizio civile.
Evidentemente a troppi è capitato di dover aiutare certe cose che magari sarebbero dovute.
Evidentemente troppi hanno visto personaggi entrati in politica il cui tenore di vita improvvisamente lievitava senza spiegazioni.
Mi lasci dire che non può essere un complotto di oggi l'acquisto di una casa, con relativa documentazione bancaria, di sei anni fa.
E che nessuno crede a un politico che compera, da privati, qualcosa ad un terzo del suo valore. Almeno i vecchi politici quelle operazioni le facevano con enti pubblici come l'INPS e rubavano direttamente a noi. Poco elegante ma meglio delle tangenti.
Non è un complotto, sono le persone che le stanno attorno, la politica, in grande parte della piramide dal centro al più piccolo paesino sperduto, che è marcia.
Si è perso il senso della misura, quello dello stato ormai è disperso per molti da decenni.
E chi fa politica pensa di vivere in un una specie di area riservata e protetta dove tutto è permesso, a partire dalle piccole cose come il parcheggio in divieto di sosta. Un nulla?
Certo ma è dalle piccole cose che si parte col senso civico, non gettare cose per terra, non parcheggiare come ci pare, non avere l'auto blu che sfreccia nel traffico a 200 all'ora impunemente, insomma rispettare le piccole regole di educazione e convivenza quotidiana.
Dalle piccole cose nascono le basi per le cose importanti.
Smetta di gridare "al complotto" e mandi via a calci in culo certe mezze tacche pure ladri.
Così salta il sistema dice?
Ma Lei non era quello che doveva modernizzare e far saltare il sistema della politica dei politici?
O dobbiamo allora immaginare che abbiamo fatto saltare il sistema della politica fatta dai politici per trovarci con la politica fatta dai ladri?
Con i migliori saluti da parte di una persona che non ha smesso di sperare che esista un mondo migliore di quello che ogni giorno vede.
lunedì 3 maggio 2010
Non siamo noi
Sono loro.
Già ho una certa insofferenza per quando mi trovo le auto dietro con il lampeggiante che mi fanno i fari per sorpassarmi in autostrada, ho capito che avete fretta, anch'io.
E tra l'altro io ho una macchina più adatta (e certamente meglio mantenuta) per andare ad alta velocità di quei cessi di auto coreane che spesso hanno le scorte.
Ma poi leggere che gli autisti di auto blu non perdono i punti per infrazioni commesse durante il lavoro fa capire che ormai hanno perso la testa.
Che la legge è uguale per chi non può.
E poi ci si lamenta che il popolo non ha fiducia nella politica.
Al rogo, dov'è il nostro Roberspierre?
Quando poi penso che in molti paesi i politici vanno "al lavoro" in autobus come chiunque!
Già ho una certa insofferenza per quando mi trovo le auto dietro con il lampeggiante che mi fanno i fari per sorpassarmi in autostrada, ho capito che avete fretta, anch'io.
E tra l'altro io ho una macchina più adatta (e certamente meglio mantenuta) per andare ad alta velocità di quei cessi di auto coreane che spesso hanno le scorte.
Ma poi leggere che gli autisti di auto blu non perdono i punti per infrazioni commesse durante il lavoro fa capire che ormai hanno perso la testa.
Che la legge è uguale per chi non può.
E poi ci si lamenta che il popolo non ha fiducia nella politica.
Al rogo, dov'è il nostro Roberspierre?
Quando poi penso che in molti paesi i politici vanno "al lavoro" in autobus come chiunque!
domenica 2 maggio 2010
Pensierino della sera
Ma com'è che alla fine uno che si è sempre considerato un outsider "contro" il sistema e si è sempre vantato di cercare di pensare con la sua testa e non farsi abbindolare dai luoghi comuni, si ritrova a fare ragionamenti da vecchio trombone?
Forse che oggi il ricordare i valori di educazione e rispetto sono qualcosa contro il "sistema" e la moda del momento?
Triste però eh.
Forse che oggi il ricordare i valori di educazione e rispetto sono qualcosa contro il "sistema" e la moda del momento?
Triste però eh.
Inguaribile moralista
Nel mio post su Scajola (che sta perdendo una buona occasione per sparire in silenzio) un lettore mi scrive " Per ciò che riguarda il prezzo d'acquisto e dichiarato la trovo una polemica sterile... E' stata, almeno fino a tre anni fa più o meno, prassi comune la differenza tra prezzo di mercato e prezzo dichiarato...".
Vedete, io lo so che sono un inguaribile moralista, ma mi aspetto da un ministro della repubblica che faccia le cose seguendo la legge, non la prassi comune.
In Italia è prassi comune evadere le tasse, è allora accettabile che io lo faccia?
Vedete, secondo un inguaribile moralista come me, è proprio questo accettare le prassi comuni che vanno contro la legge che ci sta portando al decadimento morale.
Lo so, sono antico, ma faccio ancora parte di una generazione per la quale il rispetto della legge, il rispetto verso gli anziani, gli insegnati e l'autorità, un linguaggio non sguaiato, un minimo di educazione fanno parte dei valori da applicare e cercare di trasmettere ai figli.
Tempo perso? Certo, forse si.
Più comodo lasciar correre, cercare il tutto e subito.
Ma se non vogliamo neppure fare un piccolo sforzo educativo poi non lamentiamoci del decadimento sociale che contribuiamo ad alimentare.
Vedete, io lo so che sono un inguaribile moralista, ma mi aspetto da un ministro della repubblica che faccia le cose seguendo la legge, non la prassi comune.
In Italia è prassi comune evadere le tasse, è allora accettabile che io lo faccia?
Vedete, secondo un inguaribile moralista come me, è proprio questo accettare le prassi comuni che vanno contro la legge che ci sta portando al decadimento morale.
Lo so, sono antico, ma faccio ancora parte di una generazione per la quale il rispetto della legge, il rispetto verso gli anziani, gli insegnati e l'autorità, un linguaggio non sguaiato, un minimo di educazione fanno parte dei valori da applicare e cercare di trasmettere ai figli.
Tempo perso? Certo, forse si.
Più comodo lasciar correre, cercare il tutto e subito.
Ma se non vogliamo neppure fare un piccolo sforzo educativo poi non lamentiamoci del decadimento sociale che contribuiamo ad alimentare.
venerdì 30 aprile 2010
Imprenditore = ottimista

Che fa dell'ottimismo il motore della sua vita (se non si crede al futuro non si investe e non si fa impresa).
Che scrive come slogan (credendoci fortemente) che ognuno è il costruttore del suo futuro.
Che spera di trasmettere l'idea che lottare si deve e cambiare si può, anche partendo dalle piccole cose.
Che ultimamente (per sua colpa come da concetti espressi) è un po' disperso perché il periodo personale non è dei migliori.
Che scrive meno di certe cose perché oggi le cose che scriveva qui le dice e porta colà dove qualcosina si puote.
Vabbé un sacco di pirlate, il concetto che volevo esprimere è:
perché questo blog è diventato un ricettacolo di commentatori pessimisti e negativi?
Non sono bravo io a scrivere?
Appaio più pessimista di quanto io penso?
Perché è un periodo di merda e non ce la si sente di essere ottimisti?
Perché la politica ci ha rotto le palle e vediamo che nulla cambia?
Perché il lamentarsi è uno degli sport nazionali?
Perché io stesso avevo detto che questo blog è uno sfogatoio?
Ve lo dico ufficialmente i disfattisti senza proposte a me stanno pure un po' sulle palle.
E sono e resto ottimista e convinto che gli spazi ci siano.
C'è sempre qualcuno che sta facendo i soldi.
Certo occorrono coraggio, voglia di mettersi in gioco, di lavorare e di fare, apertura mentale e non aspettarsi che la fortuna sia a 100 metri da casa perché io voglio lavorare vicino a casa e a mezzogiorno tornare a casa a mangiare.
Post-edit: sono un liberista e lascio tutto aperto ma cazzo, quando commentate mettete almeno un qualsiasi pseudonimo che poi non si capisce una mazza.
Era una buona occasione
Mi chiedo perché Berlusconi abbia respinto le dimissioni di Scajola.
Ho notoriamente rispetto zero per questo ministro della repubblica (purtroppo tra l'altro appioppatoci all'industria).
Era l'occasione buona per toglierci dalle scatole un incompetente, incontinente (ricordate i commenti su Biagi), borioso.
Pure così scemo tra l'altro (ma probabilmente è il delirio di onnipotenza) da farsi pagare da altri il nero di un appartamento (se mi trovate un appartamento di quel tipo a 600.000 ditemelo che lo prendo subito) con assegni.
Neppure l'abc della corruzione sa.
Cià dai fora di bal.
Ho notoriamente rispetto zero per questo ministro della repubblica (purtroppo tra l'altro appioppatoci all'industria).
Era l'occasione buona per toglierci dalle scatole un incompetente, incontinente (ricordate i commenti su Biagi), borioso.
Pure così scemo tra l'altro (ma probabilmente è il delirio di onnipotenza) da farsi pagare da altri il nero di un appartamento (se mi trovate un appartamento di quel tipo a 600.000 ditemelo che lo prendo subito) con assegni.
Neppure l'abc della corruzione sa.
Cià dai fora di bal.
martedì 20 aprile 2010
Specchi
Il calcio è lo specchio dell'Italia.
Ormai non si fa più politica, si fa tifo.
Se una squadra avversaria italiana gioca contro una straniera si fa il tifo per gli stranieri.
Quelli del paesello qui di fianco non sono potenziali partner per fare rete ma nemici.
Se si perde la colpa è del presidente che non ha investito abbastanza, poi dell'allenatore, poi solo alla fine dei giocatori.
Se la squadra ha bisogno di soldi io cosa c'entro? Ci pensi il presidente o quei ricconi degli sponsor e degli imprenditori.
Sponsorizzo la squadra solo se fate giocare mio figlio.
Cosa c'entra se quello è più bravo a giocare, questo è il nipote del sindaco.
E si potrebbe continuare.
Ormai non si fa più politica, si fa tifo.
Se una squadra avversaria italiana gioca contro una straniera si fa il tifo per gli stranieri.
Quelli del paesello qui di fianco non sono potenziali partner per fare rete ma nemici.
Se si perde la colpa è del presidente che non ha investito abbastanza, poi dell'allenatore, poi solo alla fine dei giocatori.
Se la squadra ha bisogno di soldi io cosa c'entro? Ci pensi il presidente o quei ricconi degli sponsor e degli imprenditori.
Sponsorizzo la squadra solo se fate giocare mio figlio.
Cosa c'entra se quello è più bravo a giocare, questo è il nipote del sindaco.
E si potrebbe continuare.
mercoledì 7 aprile 2010
Quello che mi interessa
Ho sempre pensato che l'obbligatorietà della azione penale sia una foglia di fico comodissima per i magistrati per decidere cosa fare.
Ai tempi ebbi anche uno scambio vivace con uno dei magistrati di Tangentopoli sull'argomento (strano, non eravamo d'accordo).
Troppo forte la "tentazione" di perseguire reati immaginari partendo da indizi, basta una voce, in fondo.
Troppo forte assecondare i propri pregiudizi e cercare una conferma.
Non parlo solo di politica, so di PM molto aggressivi che sono partiti con indagini ad ampio raggio contro aziende, usando il solito metodo dell'arresto e dell'interruzione dell'attività.
Indagini che poi si sono chiuse con un nulla di fatto, addirittura senza arrivare ad alcun dibattimento perché il GIP ha detto che non c'era alcuna prova o fatto rilevante.
Intanto qualcuno magari si era fatto 15 giorni di galera con tutto lo strascico lavorativo e familiare che comporta. E il PM secondo voi ha subito qualche sanzione? Nessuna.
Abbiamo già un certo numero (pure troppe) di forze di sicurezza (carabinieri, finanza, polizia ecc) che si occupano di cercare i reati e tribunali intasati da una marea di cazzate (avete presente quante cause ci sono per liti condominiali?) e con tempi di risposta biblici.
Non sarebbe meglio che si lavorasse sui reati veri e sulle denunce vere piuttosto che sulle "notizie di reato" che come ognuno capisce vuol dir tutto e nulla e apre mille strade.
Però ammetto che non sono un tecnico e potrei aver scritto una marea di cazzate (più del solito, intendo)
Ai tempi ebbi anche uno scambio vivace con uno dei magistrati di Tangentopoli sull'argomento (strano, non eravamo d'accordo).
Troppo forte la "tentazione" di perseguire reati immaginari partendo da indizi, basta una voce, in fondo.
Troppo forte assecondare i propri pregiudizi e cercare una conferma.
Non parlo solo di politica, so di PM molto aggressivi che sono partiti con indagini ad ampio raggio contro aziende, usando il solito metodo dell'arresto e dell'interruzione dell'attività.
Indagini che poi si sono chiuse con un nulla di fatto, addirittura senza arrivare ad alcun dibattimento perché il GIP ha detto che non c'era alcuna prova o fatto rilevante.
Intanto qualcuno magari si era fatto 15 giorni di galera con tutto lo strascico lavorativo e familiare che comporta. E il PM secondo voi ha subito qualche sanzione? Nessuna.
Abbiamo già un certo numero (pure troppe) di forze di sicurezza (carabinieri, finanza, polizia ecc) che si occupano di cercare i reati e tribunali intasati da una marea di cazzate (avete presente quante cause ci sono per liti condominiali?) e con tempi di risposta biblici.
Non sarebbe meglio che si lavorasse sui reati veri e sulle denunce vere piuttosto che sulle "notizie di reato" che come ognuno capisce vuol dir tutto e nulla e apre mille strade.
Però ammetto che non sono un tecnico e potrei aver scritto una marea di cazzate (più del solito, intendo)
martedì 6 aprile 2010
Mezze tacche
In questo periodo pre e post elettorale mi sono spesso trovato a parlare di politica e di candidati.
Nella maggior parte dei casi si era concordi nel considerare di livello veramente infimo certi candidati.
Da pessimi (o cattivi) candidati nasce una pessima o cattiva politica amministrativa.
Se questo accade ci lamentiamo.
Vero, tutto vero, ma di chi è la colpa?
Alla fine è "nostra", mi si permetta con scarsa modestia di inserirmi tra quelli che si definiscono "classe dirigente".
Quanti di coloro che avrebbero le capacità e conoscenze di organizzazione, amministrazione, ottimizzazione delle risorse sono disponibili ad impegnarsi in politica?
Quanti sono disponibili a lasciare un lavoro ben pagato per un lavoro che (se fatto onestamente) soprattutto a livello locale non paga lontanamente l'impegno profuso?
Quanti sono disponibili a mollare la loro poltrona di potere per andare a discutere ore per rosicchiare un po' di possibilità per agire non per se stessi ma per il bene pubblico?
Quanti sono disponibili a rinunciare ad essere ricattabili per quel favore che ciascuno ha sempre bisogno dall'amministrazione locale?
Quanti sono disponibili ad imparare il nuovo mestiere di politico, schierandosi e facendosi dei nemici (spesso tra quelli che sono teoricamente gli amici)?
Quanti sono disposti a perdere sabati e domeniche per andare a premiare il vincitore della garetta locale?
Non molti vero?
Abbiamo cose più importanti da fare, mandare avanti un'azienda, ad esempio.
E lasciamo che altri gestiscano la cosa pubblica.
Altri che sono pensionati, dipendenti pubblici, sindacalisti (guardate gli elenchi dei consiglieri comunali della maggior parte dei centri medio piccoli) professionisti marginali che magari hanno esperienza politica ma poco di buona amministrazione e organizzazione.
Quando addirittura non siamo di fronte a persone che si mettono in politica con l'obiettivo principale di arrotondare le loro entrate il più possibile.
E se nei partiti comandano i mediocri sempre più si circonderanno di mediocri o ricattabili per non perdere potere.
Insomma se chi avrebbe le capacità si tira indietro non è inutile lamentarsi se poi la maggioranza di chi fa politica è uno scarto delle professioni, una mezza tacca, uno che non ha trovato nulla di meglio da fare nella vita?
E' una vita che lo dico, abbiamo i politici che meritiamo.
Nella maggior parte dei casi si era concordi nel considerare di livello veramente infimo certi candidati.
Da pessimi (o cattivi) candidati nasce una pessima o cattiva politica amministrativa.
Se questo accade ci lamentiamo.
Vero, tutto vero, ma di chi è la colpa?
Alla fine è "nostra", mi si permetta con scarsa modestia di inserirmi tra quelli che si definiscono "classe dirigente".
Quanti di coloro che avrebbero le capacità e conoscenze di organizzazione, amministrazione, ottimizzazione delle risorse sono disponibili ad impegnarsi in politica?
Quanti sono disponibili a lasciare un lavoro ben pagato per un lavoro che (se fatto onestamente) soprattutto a livello locale non paga lontanamente l'impegno profuso?
Quanti sono disponibili a mollare la loro poltrona di potere per andare a discutere ore per rosicchiare un po' di possibilità per agire non per se stessi ma per il bene pubblico?
Quanti sono disponibili a rinunciare ad essere ricattabili per quel favore che ciascuno ha sempre bisogno dall'amministrazione locale?
Quanti sono disponibili ad imparare il nuovo mestiere di politico, schierandosi e facendosi dei nemici (spesso tra quelli che sono teoricamente gli amici)?
Quanti sono disposti a perdere sabati e domeniche per andare a premiare il vincitore della garetta locale?
Non molti vero?
Abbiamo cose più importanti da fare, mandare avanti un'azienda, ad esempio.
E lasciamo che altri gestiscano la cosa pubblica.
Altri che sono pensionati, dipendenti pubblici, sindacalisti (guardate gli elenchi dei consiglieri comunali della maggior parte dei centri medio piccoli) professionisti marginali che magari hanno esperienza politica ma poco di buona amministrazione e organizzazione.
Quando addirittura non siamo di fronte a persone che si mettono in politica con l'obiettivo principale di arrotondare le loro entrate il più possibile.
E se nei partiti comandano i mediocri sempre più si circonderanno di mediocri o ricattabili per non perdere potere.
Insomma se chi avrebbe le capacità si tira indietro non è inutile lamentarsi se poi la maggioranza di chi fa politica è uno scarto delle professioni, una mezza tacca, uno che non ha trovato nulla di meglio da fare nella vita?
E' una vita che lo dico, abbiamo i politici che meritiamo.
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