giovedì 4 dicembre 2008

Numeri a caso

Io sono un piccolo Brambilla qualsiasi di provincia, abituato a parlare di persone singole e a contare sulla punta delle dita di una mano esuberi e assunzioni.
Non capisco quindi le leggi delle grandi aziende.

Ma una domanda mi sorge spontanea quando una società di servizi (non che fa roba da assemblare e simili quindi) licenzia non una, non dieci, non cento ma 9000 persone.

Come si fa a fare a meno di 9000 persone, capisco producessero lavatrici e di lavatrici non se ne vendono più, ma servizi?

I casi sono due:
1 - son lì a far niente (e perché le tenevano?) e capisco perché certe bollette sono così care
2 - qualcosa fanno e saranno sostituiti da outsurcing fatto con precari, da delocalizzazione o quel che volete con costo del lavoro più basso

Insomma spesso mi sembrano operazioni di chirurgia estetica ad uso borsistico, quando non impoverimento del know how aziendale.

NB ogni riferimento a fatti od aziende esistenti è frutto della vostra immaginazione.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Semplice. Perché non si tratta d'imprenditori, ma di affaristi e speculatori. Questi non vogliono certo fabbricare auto e lavatrici: dovrebbero affrontare la concorrenza straniera e i sindacati, investire e saperci fare. Preferiscono fare incetta di case e negozi e decuplicare gli affitti (ovvio che poi i poveri inquilini non arrivano a fine mese). Oppure comprano (a prezzo di saldo, grazie al politico amico) l'azienda dei telefoni, quella dell'acqua potabile o delle autostrade, quadruplicano pedaggi e bollette e tagliano sulla manutenzione.
Col risultato che ci rimette non solo il cittadino, anche l'imprenditore che non specula, che si troverà bollette telefoniche o pedaggi autostradali esorbitanti rispetto alla concorrenza straniera.
Pensiamo all'Olivetti, ridotta a un guscio d'uovo, o alla Finmek, dove, quello che doveva salvarla, si è preso tutta la ciccia, lasciando le ossa (ossia dismettendo interi settori di tecnologia avanzatissima, licenziando tutti, o quasi, i dipendenti).
Per esempio, nella Cordata CAI c'è Ligresti; a quello non gl'importa di portare i turisti cinesi in Italia cogli aerei, gli interessa che il governo gli renda edificabili parchi e suolo agricolo (cosa che ovviamente avverrà).

Telecom Italia poteva essere una signora azienda, in grado d'offrire via internet servizi paragonabili a Sky o alla BBC; invece, in mano di quattro cialtroni, vivicchia di rendita, incassa (poco importa se ti cade la linea, inutile protestare, c'è il muro di gomma), e in Italia -unico paese in Europa- gli utenti di internet calano (complice anche una classe di vecchi bacucchi rincoglioniti che preferisce i salotti Tv alla rete. Prima la Legge Pisanu elimina gli internet point, poi s'inventano che chi ha un blog deve iscriversi all'Ordine dei Giornalisti, domani che altro?)

[m]m ha detto...

il numero rotondo fa pensare all'operazione a uso Borsa, in effetti. Pero' pensa alla genesi di quell'azienda, prima carrozzone pubblico, poi strumento di potere e quindi portavoti, ci sta che ci siano quei numeri di esuberi...

Millennium Bags ha detto...

caro imprenditore,
l'altro giorno incontro un mio cliente...PMI di consulenza informatica (SAP)...
era tutto contento. il suo mercato per chi lavora bene tiene e soprattutto nel giro delle solite fusioni una multinazionale ha lasciato a casa un sacco di persone valide.

lui era entusiasta, risorse già formate, capaci di garantire un ottimo servizio, libere e disponibili sul mercato.

sta valutando tempi e modi di assunzione...

a volte la crisi è una opportunità

Anonimo ha detto...

Ehi, anche io sono un piccolo Brambilla di provincia (sul serio)!

Io penso che il numero sia stato sparato per il confronto coi sindacati: dico novemila, poi contratto, arrivo a 7mila. Loro son contenti perchè il target era 6500, i sindacati pure perchè hanno portato a casa un buon risultato.

Anonimo ha detto...

Dire che Telecom è una società di servizi, è corretto, ma forse un pochino riduttivo.
I dipendenti in Italia sono 80.000 e si occupano di molte cose, dalla ricerca (sì fanno anche quella!)alla manutenzione. Lo scorso anno nella mia azienda a Padova avevo un problema con Telecom; si sono presentate in 3 diversi casi squadre di tecnici, dipendenti diretti, che venivano da Enna, lontana circa 1.400 km alla faccia dell'efficienza!!!.
9.000 su 80.000 sono l'11,25% della forza lavoro, praticamente una decimazione; ma è pur vero che con nuove tecniche organizzative e nuovi strumenti informatici, di telediagnostica ed altro, un buon capo può, e quindi deve, migliorare di un 10% l'efficienza del suo team di lavoro. Non parlerei invece di delocalizzazione perchè, a parte i call center, il lavoro va svolto sul territorio e non può essere spostato. A me non è che Telecom piaccia molto, però questo snellimento, dopo anni di cattiva gestione, mi sembra attuale e necessario. Importante è che interessi soprattutto tanti capi e capetti allevati con una sgradevole cultura monopolista di cui sono ancora imbevuti.

Anonimo ha detto...

Quello che trovo ancor più scandaloso è che nessuno dei nostri politici abbia detto nulla.
Per non parlare dei nostri giornali che dedicano a Sky pagine e pagine,e a queste notizie trafiletti nelle pagine interne.

Jakala ha detto...

Da lavoratore di un'azienda di servizi, posso dire che "un buon capo può, e quindi deve, migliorare di un 10% l'efficienza del suo team di lavoro" è un cazzata.

Noi abbiamo subito un turnaround con un 15% di tagli al personale.
Si tratta di fare le stesse cose con meno personale, quindi lavori che si accumulano, funzioni coperte da persone che se ne sono andate vengono ripartite fra altri, con dispersione dell'attenzione e del tempo.

La produttività dei servizi è qualcosa di labile, visto che dipende strettamente dal tempo che dedichi alla commessa, se devi seguire più commesse e nello stesso tempo coprire ruoli marginali (acquisti, relazioni con i fornitori, consulenza spicciola ai venditori) hai voglia a dire che la produttività è aumentata.

Unknown ha detto...

Ho lasciato "andare" i commenti invece di intervenire ad ognuno.
@Lex
Che sia stata maltrattata non c'è dubbio.
Che sia inefficiente e abbia perso opportunità (se si pensa che anni fa potevano comperare vodafone...) uguale.
Il problema è proprio che essendo più o meno monopolista i cattivi servizi li abbiamo noi.

@ M[m]
Guarda, Gianluca, che ci possa stare non ho dubbi. Infatti il mio dubbio è sempre quello espresso "se non facevano nulla" cosa li tenevano a fare?

@ DottoreCommercialista
Vero Andrea, spesso per altri ci sono opportunità.
E con gli "scivoli" a volte rischi di perdere proprio i migliori che sanno che un altro lavoro lo trovano.
E allora perché la borsa festeggia?

@Piccoloimprenditore
Potrebbe essere, è una tattica di guerriglia classica.
Anche per licenziare i tre o quattro fannulloni a volte si minaccia di licenziarne 20 ;-)
OK solo 5 ma quelli che dico io...

@Pollodimare
Guarda che non è che le società di servizi non fanno ricerca...
Anzi a volte una società di ricerca è una società di servizi :-)
Intendevo che non hanno "linee di montaggio" che fanno che so, 100 auto al giorno da ridurre a 50.
In quel caso certe riduzioni sono più comprensibili (vedi GM & Co)
Che poi debbano recuperare efficienza è sempre valido.

@Frank
i giornali non possono parlare male di uno dei più grandi inserzionisti ;-)

@Jakala
Tipico. Si dice di aumentare la produttività e lo si fa sul breve, salvo poi accorgersi che i progetti di medio termine non vanno avanti.
Io di solito faccio il contrario, focalizzazione delle persone sul governo del processo completo, senza molte distrazioni.

Anonimo ha detto...

Sembrava proprio stessi parlando della mia azienda!9000 dipendenti nel settore dei servizi, tutti a rischio licenziamento.
O la ditta chiude o non ci possono licenziare!
Ma il fallimento può capitare da un momento all'altro!