martedì 1 giugno 2010

Modelli di business

Questa notizia dà l'idea di cosa si muove nel mondo della tecnologia oggi.
So già cosa pensate, eccolo qui un altro che parla dell'iPad. Non sono molto interessato all'oggetto ma al modello di business.

Credo che pur con le dovute proporzioni certi esempi dovrebbero fare pensare anche il piccolo artigiano.
Quale è oggi il business di Apple?
Secondo me i servizi, anzi è una media company che vende contenuti (quante apps per ogni ipad? moltiplicato milioni).
Così come Google, che si sta trasformando (se non lo è già) nella più grande media company globale.

L'hardware è solo una parte del business.
Apple credo sia oggi il più grande distributore globale di musica attraverso Itunes.
Con l'iPhone, e ancora più con l'iPad, diventerà probabilmente il più grosso distributore globale di software.

E se volete vendere musica e/o software e/o pubblicità/servizi (altro non sono le apps delle aziende) sarà difficile fare a meno del più grande distributore già presente a livello globale.

Perché non è venuto in mente a una vecchia media company di fare un grande, efficiente, motore di ricerca? Anche solo delle news.
Perché il loro ciclo produttivo era consolidato, codificato, di successo per decine di anni, basato su schiere di giornalisti e sulla carta.
Come la maggior parte dei dinosauri hanno guardato con sufficienza e fastidio quelle tarme che piano piano sembravano cibarsi degli avanzi. E quando si sono accorti che stavano mangiandogli le basi sulle quali erano poggiati era tardi.
E come i dinosauri, grossi, lenti, con i loro enormi corpi o sapranno evolversi in qualcosa di più adattabile, veloce, snello o si estingueranno.
Anche se si agitano per proteggere il loro business nel solito modo antico.
Sembrava impossibile eh?

E come fanno business Google e Apple? Con numeri enormi, grandissimi, quote di mercato da monopolista (ma per colpa degli altri) e prezzi bassissimi.
Nessuno pensa a come risparmiare piratando una app da 79 centesimi o due euro, è più lo sforzo del risultato.
E la canzone che ti piace che costa solo 1 euro la prendi anche d'istinto se sei un utilizzatore saltuario, piuttosto che sbatterti fra mille siti pirata o cercare l'amico che te la può dare.
A maggiore ragione se sei già collegato ad itunes per le apps.

Perché queste cose servono anche all'artigiano?
Perché evidenziano intanto che per chi ha idee buone lo spazio c'è sempre. E che può (ma non per forza deve) essere globale.
Perché dimostra che oggi conta più il servizio dell'hardware, e l'artigiano è il re del servizio. Cos'è la personalizzazione, la fuoriserie, se non l'apoteosi del servizio con un prodotto mio e solo mio?

Ma c'è anche lo spazio per l'hardware sei contenuti sono adeguati.
Vendibile tra l'altro ad un prezzo molto più elevato dei concorrenti.
Ma ci vuole design, interfaccia, marketing, poi un ottimo buzz e un sacco di evangelisti in giro.

Perché non posso diventare la Apple dei piastrellisti del mio quartiere?
Offrendo un servizio diverso, più accurato rispetto ai miei concorrenti, ad esempio con un accordo con una agenzia di pulizie e lasciando la casa lustra invece di un cesso dopo il lavoro (lo so che costa, ma state ricadendo nel modello attento ai costi e non ai servizi).

Il problema è sempre lo stesso. Pensare in grande, pensiero laterale per non farsi trascinare dalle prassi consolidate. E coraggio, tanto coraggio.
Se poi c'è un leader carismatico e visionario il mondo può essere vostro.

E non è vero che in Italia non ci sono le condizioni per una Apple o una Microsoft. Non ci sono le condizioni mentali, probabilmente. Perché siamo così occupati a guardarci l'ombelico e a lamentarci che non vediamo il treno che passa.

18 commenti:

Ivan Crema ha detto...

Il problema è anche che quel treno, quando passa per l'Italia, si trova su un binario unico, deve spesso fermarsi per lasciar passare dei vecchi carrozzoni che vanno nella direzione opposta e hanno la precedenza, rallentare perchè le condizioni della linea non permettono velocità elevate e spendere un botto per l'energia che lo fa muovere. Non è solo mancanza del buon macchinista, anche i binari hanno la loro responsabilità.

Anonimo ha detto...

Condivido le considerazioni dell´Imprenditore sulla necessitá di innovare e sui rischi dell´inerzia.

Un approccio alternativo, creativo, é ancora piú importante per chi opera in un contesto come quello che descrive Ivan.

Strano... oggi sono d´accordo con tutti.

Anonimo ha detto...

Ti quoto al 100%..
ma perchè in Sicilia (partiamo dai casi più complessi) non si potrebbe puntare sul territorio, sul mare, sulle eccellenze agro-alimentari invece di lagnarsi davanti alla sede della regione a chiedere un lavoro assistito e continuare con l'abusivismo edilizio, le discariche ecc..
Io penso che una bella potatura stile Termini Imerese possano rinascere dei germogli molto più rigogliosi, è il circolo clientele/voti/assistenzialismo che stronca le idee e le iniziative virtuose ..
chissà che questa crisi, se non degenera in una mezza guerra civile, finalmente non porti ad un ridimensionamento dell'ingerenza della politica nelle mille attività di tutti i giorni sprigionando delle risorse che solo "alzando gli occhi dall'ombelico" sono molte più di quelle che crediamo!
Marco

Anonimo ha detto...

Marco

Ci sono sempre state opportunitá di fare le cose in modo diverso e ci sono tutt´ora.

Ma la ragione per cui si fanno cosí non sparisce con la crisi. Anzi-si aggrava.

***

Tagliando le auto blu (600+ mila) e i rispettivi autisti, si otterrebbe un introito immediato dalla cessione e un risparmio permanente simile a quello prospettato dalla finanziaria.

Da notare lo spreco: le auto blu in Italia sono in numero diverse volte superiore che in paesi piú numerosi e sono date a gente che riceve anche stipendi che gli permetterebbero di pagare sia auto che autista.

Invece di tagliare il superfluo, in una situazione di emergenza si taglia a chi a malapena arriva a fine mese.

Che si pensi quello che si vuole degli statali, ma come si fa a congelare per anni lo stipendio a gente che giá oggi a malapena arriva a fine mese???

A parte che penso che sia ridicola come ipotesi, nel senso che quei risparmi non arriveranno mai, come al solito. Ma l´esempio mostra chiaramente la mentalitá. I privilegi dei potenti non si toccano. Piuttosto si taglia l´essenziale ai poveracci.

Chiaro che poi si ingenera anche notevole avversione al rischio e al cambiamento.

Ergo, con la crisi il problema diventerá solo piú grave.

E, siccome i tagli sono chimere, vedremo poi cosa succederá nella realtá. Secondo me, alla fine, faranno l´unica cosa che sanno fare: svalutare. Ossia, non risolvere alcun problema e uscire dall´euro.

I ricchi avranno giá il capitale al sicuro e ai poveri si daranno tante belle lirette stampate di fresco.

Anonimo ha detto...

Altra inutile distruzione di ricchezza (presa in prestito!): il Ponte sullo Stretto di Messina.

Evidentemente, chi decide non ha idea di cosa serve per creare prosperitá e corre dietro ad abbagli.

Le cose possono migliorare?

Unknown ha detto...

Bell'articolo, anche se credo troppo ottimista, per quanto riguarda la possibilità di creare la "Apple o Google italiana": tanto per stare sul discorso delle imprese dotcom, in Italia manca una diffusa alfabetizzazione informatica e lo stesso internet, per quanto possa sembrare strano, non è poi così diffuso come si crederebbe.

Aggiungiamo poi il problema cronico delle tasse, che restano IL problema...

Lord Tojo

Anonimo ha detto...

A me mi stanno sul cazzo i bocconiani (il solo nome impasta la bocca), credono tutti di dover fare gli imprenditori (de che?), senza aver mai passato un giorno in "produzione" e coi soldi degli altri.Insopportabili poi quelli che cercano di sgomitare grazie alla tesserina PDL (qualsiasi tesserina).Il problema è che spesso ci riescono pure ed il problema non è neppure solo nostro...

Ah, per restare in tema...
A me il modo di fare di apple non piace così come non mi piace leggere i relativi dati di capitalizzazione dell'azienda.Vendono servizi e ci guadagnano, è vero.E' anche vero però che operano in modo anomalo, lavorando su minchiate e creandoci attorno uno status.E' vero che non pirati l'app da 1€ però pirati il sistema di riconoscimento sull'originalità dell'app (sblocco) così da averle poi tutte piratate le app, quella da 1 così come quella da 20€.
Lì si lavora sul mercato del superfluo (mi si conceda), molto più "rigido" per assurdo rispetto al mercato dell' "utile" .Perchè? Non saprei, probabilmente appagamento più immediato e a costo minore, percepito inoltre come "bene superiore".Se faccio il piastrellista (ho capito il concetto anche se l'esempio...) non posso contare sullo stesso meccanismo per una infinità di motivi noti.Al modello di riduzione costi, se faccio il "piastrellsta di quartiere" ci sono legato per forza di cose.Il discorso cambia se faccio produzione e posa (o se ho grosse commissioni), lì sì posso giocarmela diversamente a livello servizi ma il discorso cambia radicalmente...
Ciao,
Tizietto Qualsiasi

Anonimo ha detto...

Io non sono bocconiano, ma mi identifico con antipatico :)

Quindi, se ti riferivi a me, devo dire che il giudizio sui bocconiani lo estenderei agli accademici in generale. Lo condivido.

Se poi ti sto antipatico, non ti preoccupare che non me la prendo. Non é una mia prioritá stare simpatico a nessuno. Dico quello di cui sono sicuro--e, di solito, alla gente piacciono solo le fantasie. Quindi é difficile che risulti simpatico.

Sull´Apple in particolare ho una buona notizia: non l´ho mai comprato, penso che siano dei bambini quelli che comprano quei giochini lí... e si puó campare benissimo lo stesso.

Sulle piastrelle, penso che la produzione italiana si ridurrá parecchio. I costi caleranno grazie alle importazioni.

Comunque il settore, secondo me, é stato gestito con scarsa competenza e lungimiranza.

Va bene che gli arroganti patentati usciti dall´universitá non stiano simpatici. Ma non gestire ditte senza avere competenze, pure, non é una soluzione.

Mi premeva dire qualcosa di poco diplomatico giusto per non deludere le aspettative!
:D

Peró é vero.

Anonimo ha detto...

Sentite le voci sull´euro?
Che ne pensate?

Anonimo ha detto...

@anonimo
Vabbè, prendiamola alla generica via.Non so se tu sia il patron del blog comunque se sì non era riferito a te.Una laurea l'ho pure io (non si nega a nessuno ormai), sono uno di quelli che dovrebbero vagare per tristi edifici bardati di nero per tutelarsi dai sordidi immondi paganti.
In "produzione" ci sono passato tra tanti altri lavori per pagar un po' l'università, un po' i libri e un po' le scarpe bucate all'evenienza, giusto perchè la cicogna ha beccato per me una culla più sfigata di altre(ma neanche tanto, nella media diciamo, forse è solo mentalità).Credo comunque siano tutte esperienze raccomandabili, si fa esperienza e l'esperienza è sempre positiva così come il rispetto del lavoro altrui, visto che magari è stato anche il proprio.

Riguardo il mac: tra le altre montavo e riparavo pc, credo di capirci un po'.Sono ben fatti, dipende sempre dall'uso che se ne fa, è sempre quella la discriminante.Certo costano più della concorrenza...

Sulla piastrella:
Perchè dici scarsa lungimiranza?
Cosa avrebbero potuto/dovuto fare (lo chiedo per saperlo)? Sul fatto che la produzione diminuirà purtroppo concordo.Il problema semmai è vedere cosa resterà....

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Quali voci sull'euro?

Anonimo ha detto...

Ah, l'ultimo è mio.
Pardon e buona notte.

Tizietto Qualsiasi

Anonimo ha detto...

Tizietto

Quindi, sull´esperienza pratica sono completamente d´accordo.

Secondo me, le teorie prevalenti in economia e finanza hanno serie carenze. Meglio partire da chi ha avuto successo investendo.

Dei pc, uso solo Windows... e non mi piace. Per inerzia (la materia non mi interessa) e per evitare problemi di compatibilitá (che giá sono sufficienti tra una versione e l´altra), continuo ad usarlo.

Il distretto ceramico aveva sviluppato parecchi vantaggi competitivi. Ora, secondo me, non ne hanno piú neanche uno. Dal marketing alla strategia d´impresa alla protezione delle tecnologie alle scelte di delocalizzazione, scondo me, non ne hanno azzeccata una. Mi aspetto un marcato ridimensionamento della produzione e le conseguenze sull´intera area saranno molto pesanti--dai prezzi delle case alle banche... ecc.

L´euro? Le voci sono che alcuni paesi escono.

Anonimo ha detto...

A che pro uscire ora? Per svalutare?
A cosa servirebbe? Siamo sommersi da una matassa di debito pubblico, tutti, chi l'ha fatto e chi li ha in cassa con la grandiosa prospettiva della mutazione del tessuto produttivo e della disoccupazione giovanile.
Pur non capendoci quasi nulla di economia dubito servirebbe realmente a qualcosa se il sistema economico rimane impostato come è oggi, al massimo si potrebbe allungare un po' l'agonia...
Poi spero di sbagliarmi...

Tiz.Q

Anonimo ha detto...

Tiz.Q

La spiegazione sarebbe complessa. Ci sarebbero vantaggi e svantaggi.

Ma penso che la situazione attuale sia insostenibile.

C´é anche motivo di supporre che tutto sia giá stato deciso...

Opinione mia, comunque, non notizia.

L´argomento é dibattuto su internet, soprattutto in inglese e tedesco...

Anonimo ha detto...

Modelli di business? Tempo perso mancano le capacità in molti imprenditori e l'umiltà di farsi da parte lasciando spazio a chi merita, pagandolo adeguatamente per i risultati che produce.
Sarebbe auspicabile lo stesso trattamento di mobilità anche per gli imprenditori incapaci ( facciano gli azionisti e lascino la gestione ad altri ).
La crisi causa anche la chiusura di Aziende che comunque erano destinate all'oblio.

Anonimo ha detto...

Anonimo 9/6/10 10:56

Sono d´accordo.

Anonimo ha detto...

Ottimismo motivato--su tutto:

- L´economia italiana va meglio di quella di tutti gli altri paesi dell´eurozona.

- La Germania fa una manovra piú grande dell´Italia perché, evidentemente, ha problemi piú grandi dell´Italia!

- Le intercettazioni non servono perché non ci sono reati da scoprire. Sono solo una violazione alla privacy.

- Le banche italiane sono le piú solide.

- Le ditte italiane ce le invidiano in tutto il mondo.

- Le spiagge sono piú inquinate perché é l´unico paese in cui sono state controlalte tutte.

- Il debito pubblico italiano, uno dei piú grandi del mondo, é un segno di forza: tutti prestano soldi all´Italia perché é evidentemente il paese con le migliori opportunitá. Ovvio, altrimenti andrebbero ad investire i capitali altrove. Non fa una piega.

Avanti cosí, che andiamo bene!

Anonimo ha detto...

La maggior parte delle cose scritte da 11/6/10 13:46 sono state dette davvero da ministri in carica...

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