lunedì 19 ottobre 2009

Busy

Non me lo sono dimenticato il blog.
Ma sono settimane che definire caotiche è poco, decisive tra l'altro per la chiusura anno e i progetti futuri (che sono molti).
E quindi ho poco tempo da dedicare alla mia attività in rete. Tra l'altro per scrivere un blog gli stimoli spesso vengono dalla lettura e sto leggendo veramente poco.

Certo è che quello che si sente in giro è a volte confortante (spesso ci si lamenta poi scavi e scopri che, considerato il periodo, non va così male) e a volte spaventoso (ci sono molte aziende che sono a rischio).

Poi guardo (raramente, se capita in albergo mentre mi cambio) la TV e vedo litigare sui calzini.

venerdì 2 ottobre 2009

Un esempio concreto


Parliamo tanto di aiutare le aziende.

Sapete che posso portare a perdita i soldi non incassati solo ed esclusivamente quando ho la dichiarazione di fallimento del cliente?

Esempio, fallisce un mio cliente che mi deve 1.000.000 di Euro.

Io ho un utile di 500.000 Euro, non posso scaricare la perdita quindi pagherò circa 200.000 euro di tasse.
Quindi le mie necessità di cassa sono 1.000.000 dell'insoluto, più 200.000 di tasse + l'anticipo delle tasse sull'anno successivo calcolate sui 500.000. Malcontato 1.300.000 Euro.
Tenete conto che sul 1.000.000 ho anche già versato IVA (mai incassata per altri 180.000 Euro circa). OK lì dentro ci dovrebbe essere anche il mio margine, ma se pianifico la cassa magari il margine lo usavo per fare investimenti.

In via teorica avrei perso 500.000 euro quindi avrei diritto al rimborso anche di eventuali imposte anticipate. E il risultato sarebbe ben diverso.
Tra l'altro se un anno faccio perdite l'incidenza fiscale se ci avevo pagato delle tasse in precedenza non è neutra (ma è un discorso lungo) ma, indovina un po', peggiorativa..

Non a caso la contropartita per le banche della moratoria dovrebbe essere una maggiore elasticità sugli incagli da portare a bilancio fiscale.

Per avere i documenti del fallimento, a parte la spesa, spesso ci vogliono anni (e non a caso spesso si cedono i crediti per scaricarli).

Già questa è chiaramente una stortura in tempi normali.
Immaginate adesso una situazione come questa in un periodo come quello attuale nel quale spariscono aziende a raffica. E alla sua ripercussione sui bilanci non solo delle banche ma anche delle aziende.

Per non dire dei casini se ti fallisce un fornitore che aveva tue attrezzature in conto lavoro.
O del recuperare una dichiarazione di fallimento valida in paesi extraeuropei.

A volte basterebbe veramente poco per aiutare le aziende in modo concreto.

Solo chiacchiere e distintivo


Onore al merito per quello che stanno facendo all'Aquila. bisognerebbe provarci a costruire quel numero di case in pochi mesi.
Certo ci saranno anche molti problemi, ma ci sono anche posti dove il terremoto non è ancora risolto dopo anni.

Ma per il resto tanti, tanti annunci e poca sostanza.
Per la Tremonti Ter dovremmo comperare entro fine anno i macchinari (quei quattro pazzi che investono) ma siamo ad ottobre e stiamo aspettando ancora la circolare esplicativa e tutto è fermo anche per quello.

Brunetta continua a rinviare la messa in cantiere delle "misure urgenti" (che a quanto pare non erano così urgenti) e credo che Confindustria sia alla 4a lettera di segnalazione delle "misure urgenti" che auspichiamo.

Tanto per semplificare aggiungono un nuovo documento di trasporto, al solito con duemila interpretazioni ed incertezze.

Il pannicello caldo dell'IVA da pagare dopo l'incasso non so se qualcuno l'ha applicato ma ha tali limitazioni che credo di no.

Per i dipendenti si è fatto poco. Si dice che si è finanziata la cassa integrazione ma abbiamo speso ad oggi una piccolissima parte dei soldi versati dalle aziende a quel fine negli ultimi decenni.
Sgravi fiscali non pervenuti.

Di riforma del welfare (sarebbe ora e le condizioni sono quelle giuste) non si parla, tanto va tutto bene.

Si sono aiutate le banche, che infatti fanno utili. Ma per i loro clienti poco è cambiato. Basta dire che l'ABI ci ha messo 2 mesi a fare il modulo della moratoria (il modulo, non ad applicarla).

Ci hanno presi per i fondelli con il click day introducendo anche per le aziende il superenalotto oggi tanto di moda.

Non mi pare di vedere (Scajola è il grande assente del periodo) una qualsivoglia idea di politica industriale.

Insomma, siamo alle solite. Si parla di puttane (scusate, escort), dei problemi di quattro giornalisti e comici TV miliardari, di beghe interne ai partiti e mai di cosa si vuole per il futuro di questo paese.
E vale non solo per il governo purtroppo.
Con una opposizione occupata solo a decidere le proprie lotte di potere interne.

Ah dimenticavo, gli unici soldi che si sono trovati, oltre a quelli per le banche, sono per gli aumenti dei dipendenti pubblici. Naturalmente.

martedì 29 settembre 2009

Migliaia di anni


Passeggiavo nel sole, su una panchina, una coppia.
Lei con capelli mossi, di un nero innaturale, carnagione chiara, vestita di scuro. Lui un po' sovrappeso, maglia rossa, jeans non tanto più vecchio di lei.

Mentre passavo lui si volta per abbracciarla.
Il mio sguardo in quel momento capita  su di lei, un lampo, una lieve increspatura degli occhi, una piccola piega della bocca. Gli occhi che si perdono lontano.

In un brevissimo istante mi si è aperto un mondo davanti. Una espressione indefinibile, eppure conosciuta, brevissima, eppure antica.
Una donna che sacrifica la propria felicità in cambio della tranquillità, per se e per i suoi cuccioli.
Una storia vecchia come il mondo, anzi di più. Animale.
Con la femmina che cerca nel maschio cibo e protezione.

Migliaia di anni di condizionamenti, animali, sociali, culturali.
Un piccolo sguardo di chi si accontenta, di chi magari avrebbe voluto essere altrove, di chi accetta con fatica quell'abbraccio. Ma deve. Come tante donne che cercano da noi un futuro migliore, lontano dalla fame e dalla povertà del loro paese.

Uno sguardo antico, lungo migliaia di anni.

Straziante per chi ha figlie femmine per le quali spera in un futuro migliore.

mercoledì 23 settembre 2009

Auguri


Tanti auguri Mr Springsteen.

Colonna sonora di tanti momenti.

Mi piacerebbe essere lì sotto il palco a cantare verso il tuo microfono Happy birthday

lunedì 7 settembre 2009

Mercato selvaggio

Premessa: sono contrario al protezionismo e per il libero mercato. Esportiamo il 90% della nostra produzione, non può che essere così, il protezionismo porta protezionismo e meno crescita del mercato.

Il mio post "notti in bianco" ha suscitato un buon dibattito, d'altra parte è un periodo difficile e moltissimi sono sensibili all'argomento.

Per puntualizzare meglio la mia posizione, non sono affatto contro il mercato, i cinesi li abbiamo, come concorrenti, da ormai quasi dieci anni e ce la siamo cavata. Prima di loro ci provarono i giapponesi e coi tedeschi è sempre un bel testa a testa.

Ma vendere dei cloni, con l'inganno, non è concorrenza, è truffa.
E' posizionarsi come un parassita su un'altra azienda e sfruttarne il lavoro.

I blogger sono gente strana, insorgono per una frase rubata, per un mancato link ad un originale, si scandalizzano per blog che riportano post di altri senza citare l'originale.
Quasi tutti hanno le foto in flickr non in creative commons ma in copyright.
Materiale che, certo, implica parecchio lavoro intellettuale, esperienza ecc ma alla fine pochi costi. Si predica la condivisione poi però "le mie idee sono mie".

Poi ti lamenti che ti copiano un prodotto, dietro al quale ci sono milioni di euro di investimenti in marketing e ricerca e sviluppo, 40 anni di lavoro e ti dicono "è il mercato baby perché non lo accetti?"
Ma io vivo di e nel mercato, non vivo in ambiente protetto. Ma che la mia reputazione venga rovinata da questi poco di buono se permettete mi fa incazzare come una bestia.


Poi leggi "rispondo di primo acchito, non me ne vogliate,alle possibili implicazioni penso dopo. vabbe' ma se la panda la fanno a Tichy o a Pechino a me che me ne viene?"
Ma infatti della enorme fabbrica cinese senza regole e con personale schiavizzato i consumatori hanno approfittato. La bassa inflazione deriva anche da quello.
E nessuno si pone il problema di dove è fatto, "è il mercato" come hanno detto molti.
Vero, assolutamente vero, ma allora il mercato deve valere per tutto, se è ininfluente come consumatore il dove è fatto poi non si può poi inveire contro gli industriali che chiudono le fabbriche qui per spostarle altrove. Non si può mostrare solidarietà a chi resta senza lavoro. Andate da loro a dirgli "è il mercato baby", spiegatelo voi ai loro figli e alle loro famiglie.
Non lamentatevi se il lavoro non si trova e quando si trova è sottopagato o stagionale o precario, è il mercato baby.

Noi con questa storia possiamo anche (sgratt sgratt) chiudere. Poco male per quasi tutti.
Importerà alla sessantina di persone che lavorano qui, agli altri cinquanta o giù di lì dell'indotto, ai fornitori di merci e anche quelli di servizi, basta pubblicità, sito, consulenze ecc ecc, ai nostri distributori e ai loro dipendenti.
Però, visto che malcontato versiamo tra azienda, dipendenti e personale un milione e mezzo di tasse pretenderei che siano anche ridotte le spese dello stato per tale importo. Licenziando quelle venti o trenta persone che manteniamo.
Tanto lavoro ce n'è possiamo sempre diventare tutti commessi di un enorme centro commerciale di merce fatta in Cina. O fare una bella internet company e vendere i nostri servizi a, a... vabbé, alle implicazioni ci pensiamo dopo.

domenica 6 settembre 2009

Dove andremo a finire

Non sono certo un moralista, anzi.

Ma la domanda mi sorge spontanea: dove andremo a finire se insegniamo ai nostri figli e alla gente che una facendo la puttana diventa una star internazionale?

giovedì 3 settembre 2009

Notti in bianco

Vedere a rischio 40 anni di lavoro, una rete di distribuzione globale perché i cinesi hanno deciso che siccome sei bravo vale la pena di clonarti le macchine.
E sai che è una lotta impari ed impossibile.

Toglie il sonno.

E ti mette una rabbia e un senso di impotenza insopportabili.

Come se il periodo non fosse già abbastanza complicato da solo.

venerdì 28 agosto 2009

Bella scuola

Una delle cose che considero molto formative della frequentazione degli strumenti di condivisione e conversazione (blog, twitter, ff ecc) è il feed back.

Spessissimo mi è capitato di scrivere post sul blog con in mente un messaggio, un'idea. Poi arrivano i commenti e ti rendi conto che la tua idea è stata percepita in modo completamente diverso da chi ti ha letto.
E allora ti chiedi dove hai sbagliato, cerchi di capire i meccanismi mentali che hanno portato ad altre interpretazioni.

E cresci, nel tempo. Cresce la tua capacità di farti capire, la tua consapevolezza di certi meccanismi di causa-effetto, dell'importanza dell'uso delle parole.

Oppure sei una gran testa di cavolo, litighi con tutti, dici come al solito non han capito niente. Ma in quel caso sai già tutto quindi non hai bisogno di imparare.

giovedì 27 agosto 2009

Basterebbe poco

Ho sempre pensato che una delle tante occasioni buttate nel cesso in Italia è il turismo.
Siamo un paese che per il 50% è meglio delle cose che altri pubblicizzano e sfruttano in modo intensivo. Mare, montagna, arte, cultura. Inutile ve lo racconti.
Tralasciamo il discorso dei prezzi doppi che è proprio il massimo del minimo ed esemplificativo della nostra poca cultura dell'accoglienza.
Ma io sono uno che guarda le piccole cose, da lì si parte.

Questa settimana mi sono preso una settimana di "lavoro fuori sede", per concentrarmi e fare un po' di arretrati che in ufficio tra mille rotture di scatole non riesci mai a smaltire.

Ho scelto un agriturismo, molto bello cascina antica ben ristrutturata, all'interno di un parco naturale, isolata, con piscina. Un posto splendido, con enormi potenzialità.
Poi, come sempre, si perdono nelle stupidate, cosa che mi fa imbestialire.

Si mangia bene, avete il cuoco, perché allora per colazione mi presentate due torte e due tipi di biscotti del mulino bianco (possi dall'umidità)? Fate una torta voi, siamo in quattro gatti, basta una tortina.
Perché c'è un prosciutto e un formaggio industriale (e stamattina, orrore, le sottilette con la plastica attorno) quando siamo in una zona con formaggi e salumi fantastici?

Perché c'è una stanza bella, il bagno con il parquet la doccia larga e con il soffione grande come va di moda adesso e poi mi date per la doccia una bustina di quelle orrende (scomode da aprire sotto la doccia tra l'altro) e una saponetta? Pagherei volentieri 5 euro in più per un set bagno decente, vai nel più scalcinato dei Melia da quattro soldi e c'è un set completissimo.

Perché c'è la piscina e non mi date un asciugamano in più da usare lì? (me lo aspettavo me lo sono portato)

Perché dite "internet in tutte le stanze" mi dite che c'è la wireless, lo pago, e poi nella mia stanza non ci arriva (lo so che i muri vecchi sono spessi), in giardino non ci arriva, e anche se uso il cavo la connessione sembra fatta con un modem a 2400?
Perché in uno splendido giardino ben tenuto e nel dehor c'è l'illuminazione ma non c'è una stramaledettissima presa di corrente alla quale attaccare il mio PC?

Perché non ci rendiamo conto che l'ospitalità è fatta di piccole cose e che ormai la connettività è un must? In Italia quando gli parli di internet spesso ti guardano come la mucca che guarda il treno che passa, o ti chiedono 10 euro al giorno.
Tralascio la riviera romagnola dove son finito in un 4 stelle che forse ne meritava 2 a regalarle (e pagavo più che qui).

Ma ricordatevelo, vale per qualsiasi business, la qualità si fa con le piccole cose, non con l'apparenza.

mercoledì 26 agosto 2009

Anonimato

Visto che oramai sono un semi-anonimo non posso più usare questo blog per le mie menate di vita.
Per quello non ho scritto in questo periodo.
Mi venivano cose personali e non generali.

Lo so che non ve ne importa nulla ma il blog è mio ci scrivo quello che voglio io.
E non essendo una blogstar non sono tenuto ad osservare una linea editoriale.

Crisi ... di valori?

Riprendo con una cosa non mia.
Che pubblico senza autorizzazione (non è firmata, mi arriva da anonimo) ma visto che la approvo e non contiene nulla di compromettente...

Caro Imprenditore,

si respira una strana aria. In giro c'è molta incertezza. Credo stiano venendo meno alcuni punti di riferimento generatisi nel corso degli ultimi 30 anni.

La crisi , francamente non sò se c'è realmente. Comincio quasi a credere che sia solo una sensazione. Che Silvio abbia ragione ?
Certo il lavoro è un pò calato. Qualcuno se ne approfitta.

Ma piuttosto credo che si stia attraversando una crisi di valori che inevitabilmente si ripercuote anche sull'economia.

In questo mese di Agosto,ho utilizzato le ferie per incontrare alcuni colleghi imprenditori. Tutti con il vuoto nello sguardo e molti che emettevano profondi sospiri che descrivevano meglio di ogni altra parola i loro pensieri. Ho visto disorientamento.
Gente che per una vita ha fatto un mestiere e che ora cerca di riconvertirsi. Si ma forse in peggio.
I mercati sono stracolmi di prodotti e produttori, questo credo sia il vero problema. Per fare andare avanti la giostra si è dato credito e si è spinto al consumo di massa........la storia la conosciamo e sappiamo cosa è accaduto.
Credo che il momento storico sia importante e lascerà un profondo segno.
Sfiducia, scoraggiamento, ansia, angoscia, paura ma anche voglia di cambiamento, voglia di ripartire in qualche maniera.

Ma cosa stà accadendo ? Più che riconversione ho notato "adattamento" alle circostanze.
Ho incontrato un collega che ha sempre lavorato in ambienti strategici dell'energia attraverso la progettazione e costruzione di macchine ad elevato contenuto tecnologico, veri gioielli della meccanica, che ora occupa i suoi dipendenti in lavoretti di carpenteria e costruzione di corrimano e cancelli.....
Altri che fanno cose che prima non avrebbero fatto.

Quello che stò osservando è "regressione". Quasi come osservare un bel film in bianco e nero di Dino Risi con Gassman.....solo che quello era il punto di partenza....

Non sò se è un male o un bene.

venerdì 7 agosto 2009

Comunicazione finanziaria

Sapete che una delle mie manie è la comunicazione finanziaria.

Questa è la relazione sulla gestione di una società che fattura quasi 10 milioni di Euro (e guadagna bene come vedete)

La Nostra società è impegnata sin dalla sua costituzione, avvenuta nel xxxx, nel settore della fabbricazione di attrezzature per XXXX. Nel corso dell’esercizio chiuso al 31.12.2007 l’Organo Amministrativo è stato impegnato a sviluppare ulteriormente la produzione e la distribuzione del prodotto sul mercato nazionale ed estero, rafforzando la rete di vendita. Si è cercato di ottimizzare la produzione sfruttando al meglio le risorse umane e tecnologiche presenti in azienda, per far fronte alla concorrenza straniera sempre più penetrante.
I risultati ottenuti in questi ultimi anni sono stati soddisfacenti e hanno visto un costante aumento del fatturato e un notevole incremento dell’utile dell’esercizio.
L’Organo Amministrativo informa i Signori Soci che la società ha proceduto all’adozione del Documento Programmatico sulla Sicurezza dei dati personali ai sensi del Decreto Legislativo 196 del 30 giugno 2003.
In osservanza alle disposizioni di cui all’Art. 2428 C.C. si precisa, inoltre, quanto segue:
ATTIVITA’ DI RICERCA, SVILUPPO
La società non ha eseguito nel corso dell’esercizio chiuso al 31.12.2007 alcuna attività di ricerca e sviluppo.
ANDAMENTO DELLE PARTECIPATE
La società non detiene alcuna partecipazione in imprese controllate e collegate, ne è sottoposta al controllo di altre imprese.
AZIONI PROPRIE E QUOTE POSSEDUTE TRANSAZIONI CON IMPRESE CONTROLLATE, COLLEGATE, CONTROLLANTI E IMPRESE SOTTOPOSTE AL CONTROLLO DI QUESTE ULTIME
La società non possiede alla data del 31.12.2007 (data di fine periodo) proprie quote, nè azioni o quote di società controllanti. Né ne ha possedute o movimentate nel corso dell’esercizo 2007.
Nulla pertanto da rilevare ai fini dell’art. 2428 comma 2 punti 3 e 4 del C.C.
FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
Dopo la chiusura dell'esercizio non si sono verificati fatti di rilievo che possono modificare la situazione patrimoniale e finanziaria della società risultante dal bilancio sottoposto all'approvazione dell'assemblea dei soci.
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
I primi mesi del 2008 mostrano un buon andamento dell’attività sociale.
CONCLUSIONI
La Società XXXX chiude l’esercizio 2007 con un utile di € 742.000.
Si propone, pertanto, che l’utile conseguito sia accantonato a riserva statutaria, in quanto la riserva
legale ha raggiunto il 20% del Capitale Sociale.
Reputando che questo bilancio meriti la Vostra approvazione, Vi ringraziamo per la fiducia
accordataci.
II Presidente

Secondo voi si capisce come va (utile a parte) e cosa fa o farà?
E' vero che guadagnano, e quello che conta è quello, ma è la classica relazione che sostituite le XXX va bene per chiunque.
Che impressione avreste se foste un bancario seduto all'ufficio fidi che l'azienda non la conosce?

Per la cronaca la mia è di 7 pagine belle fitte e con circa una decina di capitoli.

giovedì 6 agosto 2009

La grande paura

Nell'ultimo periodo a mio parere (ma mi piacerebbe conoscere quello dei lettori) si è ottenuto, come Confindustria, molto più di quello che storicamente si riusciva ad avere dal Governo.

Più cose volute, spinte e portate avanti dalla Piccola Industria che si è mossa meglio.
Ma non ditelo alla Marcegaglia, oppure è solo gioco di squadra.

A volte piccole cose, come la detassazione piccina degli aumenti di capitale, ma tutto sommato, tutte assieme, intanto sono segnali importanti e poi se riusciamo a portarle avanti con tempi decenti non sono proprio nulla.

La cosa triste però è che quasi tutte sono state ottenute paventando, ai componenti del Governo ed in particolare a quello che stringe i cordoni della borsa, un autunno caldissimo. Fatto di fabbriche che chiudono, scioperi e problemi di ordine pubblico.

Nessuno lo dice apertamente ma l'ordine pubblico è la grande paura per l'autunno.
E si sa che di governi ne ha fatti cadere più la CGIL che l'opposizione.
Oltretutto la miscela riforma universitaria/lavoro è esplosiva.

A nessuno conviene soffiare sul fuoco, per fortuna non lo stanno facendo neppure i sindacati. La situazione è preoccupante e certe scene vorremmo non rivederle.