domenica 24 agosto 2008

Stessa barca

Prendo spunto da alcuni commenti al mio precedente post sul discorso CV.

Sinceramente l'atteggiamento di molti, quando parlo di questi discorsi, non lo capisco.

Tralascio chi compara una piccola azienda come la mia ad Alitalia, forse ha sbagliato indirizzo. O chi urla che sappiamo bene dove trovarli (? se me lo fa sapere....). Ma su un paio di cose preferisco fare un post a inserirle in un commento.

Metodi di selezione
Come sa chi mi segue da tempo ho parlato molto dei processi di selezione e quasi sempre noto un atteggiamento di contrapposizione tra i selezionandi e l'azienda.
Ma non l'avete ancora capito che è interesse comune selezionare la persona giusta e che ormai siamo tutti sulla stessa barca?
All'azienda selezionare e inserire una persona costa una montagna di soldi (anche se fatto direttamente) e ormai siamo competitivi se siamo capaci di prendere persone capaci.
Davvero credete che io quando seleziono lo faccia non cercando la persona migliore ma quella più simpatica o che mi è stata "raccomandata" o cose simili?
Le raccomandazioni funzionavano anni fa, oggi nessuno ha spazio (nelle PMI) per inserire gente non valida.
Certo, a volte non inserisco la persona più adatta come capacità perché ci sono incompatibilità economiche (capita anche quello) o perché per il profilo psicologico mi sembra che non si adatterebbe all'ambiente aziendale (importante come le competenze) ma è fatto in modo consapevole.
Quindi si cerca il miglior mix competenze/aspettative/costo/adattabilità.
E non dimenticate che nelle aziende appena appena organizzate la selezione è fatta da diverse persone, quindi non dipende da uno solo.

Provenienza
Ho conosciuto gente proveniente da tanti ambienti diversi (e in un piccolo centro come il mio sai già le diverse aziende che ambiente hanno e quindi sai se uno si inserirà bene o no).
Non mi lascio impressionare dal CV di uno che ha lavorato nella megaiperstracorporation e non sottovaluto chi ha lavorato in una PMI.
Il problema, al solito, è capire i propri obiettivi.
A volte abbiamo preferito persone che venivano da aziende strutturate a volte da PMI.
Per la mia esperienza se hai bisogno di uno specialista molto ligio alle regole, ma poco flessibile va bene anche uno di una multinazionale. Spesso sono più formati sulla loro specialità.
Se vuoi uno più flessibile e adattabile bisogna andare a trovarlo in una PMI, dove si è più abituati a far di tutto e gli steccati sono meno rigidi. Per contro spesso ha imparato sul campo e non è molto formato.

Va poi detto che quando le selezioni sono fatte non direttamente ma da aziende specializzate i metodi sono diversi. E se devo essere sincero non mi sono trovato molto bene, soprattutto con i grandi.
Tendono a fare quanto detto in un commento e favorire la provenienza da megacorporation.
In parte secondo me ci sono le "mafie" di ex-qualcosa (McKinsey & co.) e in parte tendono a darti quelli delle multinazionali prima di tutto perché lo considerano un sigillo di garanzia "viene dalla ....!" e poi perché sono quelli con cui hanno maggiori contatti.
E magari li piazzano ripetutamente ;-) soprattutto a livello manageriale.

Insomma smettete di considerare la selezione come una gara o o un contrasto.
E' interesse di tutti (anche il vostro) trovare la persona adatta per quel posto.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Un neolaureato es. in Economia "Aziendale" (ed altre specializzazioni) se non ha mai lavorato presso altre Aziende non avrà mai l'opportunità di farlo presso la Sua visto che cercate persone persone che hanno già avuto esperienze lavorative?

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda gli imprenditori di successo, ho segnalato il tuo blog a Radio24... pero' non avere troppe speranze... solo Barisoni "mi caga" via sms...
Pero' non si sa mai!

Un abbraccio
buddy

Unknown ha detto...

@ anonimo
Stavo parlando di quando assumiamo persone con esperienza.
Di solito sono i neolaureati che non vogliono venire a lavorare da noi in quanto PMI piuttosto che noi che non li vogliamo ;-)

@Buddy
non cerco particolare notorietà.
Comunque grazie.

Anonimo ha detto...

L'equazione multinazionale=maggiore formazione specifica non è corretta.
Ne ho conosciuti di manager multinazionali ( ho 2 lauree e 2 master ma ho il percorso professionale in Pmi ) che mentre pensavano il da farsi io avevo già risolto, stando nel budget, superando gli obiettivi prefissati ecc. ( e parlo di progetti complessi ).
Ho lavorato in diverse Aziende, tolte dalle secche, via io al mio posto manager ( che si sapevano vendere meglio di me ) e le stesse hanno iniziato a declinare.
Soffriamo troppo della sindrome del "vippaio", si assume il manager top ( è figo anche per prestigio personale della proprietà ) senza pesarlo veramente.
Che dici imprenditore ho speranze?
Pardon avete Voi speranze?

Anonimo ha detto...

Actarus74

Nel mio piccolo (e non mi ritengo un genio) i lavori importanti che ho trovato (quello che ho lasciato e quello che faccio adesso) mi sono ritrovato a farli senza inviare curriculum o sostenere "interview", ma solo dimostrando di avere una testa sulle spalle.

Spesso si pensa a scrivere bei curriculum pieni di paroloni, e ci si scorda che sono importanti anche altri valori, hai ragione imprenditore a dire che non e' una lotta, ma un interesse comune.

Anonimo ha detto...

Le parole di l'imprenditore non fanno una piega.

Cerchiamo sempre tutti di costruire e non di distruggere.

Jakala ha detto...

Di solito sono i neolaureati che non vogliono venire a lavorare da noi in quanto PMI

E' anche vero che una PMI difficilmente ha il tempo di inserire una figura che parte da zero, perdendo tempo a fare dei corsi specifici per lui. Una grande azienda ha la struttura per provare a farlo crescere tecnicamente.
Ai primi colloqui tutti mi chiedevano: "cosa sai fare?"

C'è poi un secondo aspetto, molte volte esser l'unico laureato in un ambiente di diplomati, porta ad una convivenza conflittuale fra le due anime. Anche in virtù del fatto che un diplomato dovrebbe insegnare al laureato a fare praticamente quello che lui ha studiato, con il passare del tempo invece sarà il laureato a voler spingere per soluzioni migliori studiate all'università mentre sarà frenato da chi "si è sempre fatto così".
In soldoni un neolaureato inserito in una struttura piccola richiede anche una managerialità umana.
Se ha esperienza è chiaro che essendo scafato, certi problemi si attenuano

Anonimo ha detto...

C'è una cosa che non riesco a capire.
Nel Post precedente si è parlato di come impostare un CV, di renderlo completo, dimostrando serietà, capacità proprie e rispetto e fiducia nei confronti degli altri.
Son cose che dovrebbero applicarsi nel quotidiano, non solo su un foglio di presentazione.
E poi mi vedo fioccare commenti su commenti da parte di "Anonimo". Non è necessario essere iscritti su qualche piattaforma, avere un dominio proprio o chissà che altro.
Semplicemente basta una Firma, un nick, nulla di più semplice per dimostrare non solo un'identità, ma anche educazione.
Sbaglio ?

Unknown ha detto...

@ Jakala
Vero, infatti non è che siano entrati molti neolaureati da noi.
Anzi abbiamo troppo pochi laureati (a partire dal sottoscritto che non lo è) per varie ragioni.
Però qualcuno lo abbiamo preso, consapevoli che se ne sarebbe andato, come è successo, ma spesso assumiamo (naturalmente principalmente in produzione) persone al primo lavoro.
Se tutti vogliono gente con esperienza un giovane come fa ad iniziare?
Allora chiediamo esperienza quando ci vuole ma se ho progetti specifici che durano un certo tempo e non necessitano esperienze particolari perché chiedere il megaesperto?

@ Misterq
siccome predico bene e cerco di razzolare bene, essendo il sottoscritto anonimo non posso certo fare le pulci ai commentatori.
mi piace che in questo mio ritrovo virtuale ognuno sia libero di dire e fare quello che vuole (prendendo la responsabilità).
Tanto l'esperienza dice che ho più pazienza io che costanza i maleducati o sabotatori ;-)

@ actarus74
il cv è importante perché è la "lettera di presentazione" ma poi è con il tempo che si dimostra cosa si sa fare.
E solo un inesperto o un pollo si lascia incantare da un CV pieno di paroloni (io già se uno esagera non è che lo consideri molto).

Jakala ha detto...

@Imprenditore: non era un "atto di accusa", semplicemente erano delle riflessioni che mi venivano ripensando alle mie esperienze e quelle dei miei amici.
Io da neolaureato ho dovuto scegliere fra un'offerta di una piccola azienda vicino a casa, con un ruolo interessante e un'altra meno vantaggiosa di un'azienda piu'famosa, ma a Milano, cioe' distante da casa mia. Io ho scelto la seconda, mio fratello invece ha fatto un percorso professionale diverso preferendo aziende piccole, invece di aziende piu' grosse e famose che invece l'avrebbero portato a vivere a Milano.

Anonimo ha detto...

Purtroppo nel solo valutare se leggere un c.v. e proseguire con il colloquio pesa l'aver lavorato in multinazionale ( anche se poi eri un numero come tanti e non valevi una cicca ).
In una Pmi la funzionalità è trasversale ( job enlargement ) e se lavori con multinazionali comunque devi avere competenze adeguate per poter gestire il rapporto.
Poi il settore di provenienza, sono d'accordo se si parla di venditori on the field ma se parliamo di altre figure che cosa significa? Che essendo del settore è pronto? Ma se ampia bibliografia sostiene che è vero il contrario allora buttiamo via tutto?
I compensi, la convinzione molto da Smith e Ford che basta standardizzare e parcellizzare, così da non dipendere dalle persone ( mettendo chiunque a svolgere la funzione, pagando meno, escluso i middle e top manager ) siamo sicuri? Pensate che abbiamo i rapporti giusti che possano fare la differenza ( quelli li devi necessariamente pagare )?
Flessibilità e disponibilità a nuove esperienze, poi se nel tuo c.v. ce ne sono diverse ( per scelta ) puzzi di bruciato?
Ma come il posto fisso non è finito?
Ritorno a scrivere che soffriamo troppo della sindrome del "vippaio", si assume il manager top ( è figo anche per prestigio personale della proprietà ) oppure se in sintonia senza pesarlo veramente.
Non sarebbe ora si levassero dalle balle molte persone che bloccano la crescita nelle Aziende e si lasciasse spazio al nuovo anche se di altri settori?
Purtroppo in un paese dove commerciale è sinonimo di vendere e acquisti di savings/emissioni ordini, non si può andare lontano.
E poi si vuole il laureato, masterizzato con esperienza in multinazionale?.
Imprenditore se una persona ti scrive che è disposto a lavorare ( non perchè disperato ma ritiene di poter fare la differenza nella tua Azienda ) con parte elevata di compenso variabile sui risultati, senza richiederti formazione inserimento, target sfidanti che raggiunge in tempi brevi lo prendi in considerazione e lo convochi, oppure lo bolli come fuori di testa?

Unknown ha detto...

difficile trovare in Italia qualcuno a caccia di posto con la buona parte della retribuzione legata ai risultati, va detto anche per colpa di chi fa il mio mestiere, e a volte bara... sui risultati ;-)

io sono un sostenitore della trasversalità e amo inserire persone provenienti da settori diversi, in alcuni casi però conoscere bene il settore è preferibile.

sui risultati però permettimi di dire che noi non siamo molto stressanti. Perché si possono ottenere risultati a breve (con vendite e acquisti ad esempio) ottimi ma pessimi sul lungo/medio termine.
Preferisco meno vendite di qualità che non incrementi alti che bruciano però opportunità future.

sulla provenienza, come ho detto, dipende.
E poi io scelgo la persona e le sue aspirazioni che venga da Ferrari Spa o Ferrari Rodolfo tornitore in Gorgonzola.

Anonimo ha detto...

Imprenditore ci sono persone che non sono a "caccia del posto", ma esplorano il mercato alla ricerca di Aziende con manager illuminati, quale tu traspari essere in quello che scrivi.
Disposti a partecipare ai rischi d'impresa e legare parte della retribuzione ai risultati.
Puoi barare se i bilanci non sono pubblici, ma una persona trasversale ( non solo come settore ma capace di gestire progetti dall'idea alla commercializzazione in piena autonomia ed in accordo con i budget e target aziendali ) è capace di leggerli dall'interno.
Lo stress deriva dalla capacità/velocità di decision making e problem solving,
indipendentemente dal settore i sistemi e metodologie sono le stesse ( leggere one minute manager di Blanchard e Johnson ).
Capacità di progettare un'impianto da zero o redigere un business plan con la facilità di cambiare il toner stampante.
Non si sceglie le Aziende ma il sogno imprenditoriale che è alla base che poi sono le aspirazioni ( sia costruire automobili o produrre latticini ), non le si sceglie solo per i compensi/possibilità di carriera.
Non le si sceglie ma si viene scelti, soprattutto bisogna chiedersi cosa si può fare per l'Azienda.
Ferrari Spa ( conosco quella delle automobili, dei trattori Gruppo Bcs e officina meccanica in quel di Mantova ), Ferrari Rodolfo tornitore in Gorgonzola mi è sconosciuto ( officina artigiana zona industriale? ) non fai differenza?
Ci sono forme contrattuali poco conosciute ed utilizzate che consentono di collaborare, senza vincoli di dipendenza-fiscalità e previdenza, che non sono quelli da consulente o temporary manager.
Ma che garantiscono entrambi le parti.
Ci sono due tipologie di Aziende dove molti vorrebbero lavorare, quelle tipo Brembo - Ferrari - Oracle ( fa curriculum ) e quelle con un manager quale tu traspari essere ( pmi leader con un sogno imprenditoriale da condividere ).
Una cosa che mi sono sempre chiesto come mai io sono in grado di realizzare un pezzo al tornio tradizionale, non c.n.c. con caricatore di barre automatico cucchi o iemca ( leggendo i disegni, dando indicazioni alle officine esterne e valutando la qualità del prodotto finito ) ed un ingegnere meccanico ( generalizzando ) non è in grado.
Tanto quanto progettare un'imballaggio con risparmio di materiale, per pallets riciclati di ritorno formato standard e risparmi su peso/volume handling e logistica, costi acquisto ecc.?
E non sono un tornitore, non mi occupo direttamente di gestione produzione o della logistica ma di altro?
Li chiamano caratteristiche, sono più se chiamati benefici non attesi per l'Azienda.
Premesso che non sono a caccia di un posto di lavoro, sei veramente così aperto e disponibile a valutare direttamente persone trasversali?