mercoledì 5 novembre 2008

Un nuovo leader


Si può pensarla come si vuole, essere contro gli Amerikani (e mettersi le Nike) o adorarli, pensare che sono il male del mondo o la guida.
Ma nessuno può verosimilmente pensare al mondo come è oggi senza il più grande mercato unico di consumo. Sarebbe velleitario.

Oggi il mondo ha un nuovo leader.
Moltissimi in lui hanno proiettato grandissime speranze.
Personalmente ho qualche dubbio, troppi soldi, troppi movimenti intorno a lui, pur senza essere un complottista come chi ha scritto a Buddy.

Con questo mi auguro che si apra una nuova stagione. I grandi, enormi, dubbi mi vengono quando penso alla capacità di noi europei di saper partecipare e collaborare alla leadership mondiale.
Chiusi come siamo nella nostra torre dorata, incapaci di capire che il mondo è cambiato, che occorrono nuove prospettive e idee.

Ognuno di noi, nel suo piccolo, può e deve fare qualcosa per cambiare. Ma occorre un cambio di mentalità da parte di molti.
E le ultime vicende italiane non fanno ben sperare.

PS: mi piacerebbe essere stato al posto della figlia di Obama, ma non perché è il presidente ;-)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

di la verità: ti ha influenzato il BOSS!!

;-)

Unknown ha detto...

come detto avrei voluto essere la figlia per la mano che sta stringendo ;-) (tra l'altro Springsteen anche durante i concerti ha sempre grande attenzione per i bambini)


Ma su Obama ho dei dubbi.
Prontissimo e felicissimo di fare marcia indietro.
Abbiamo bisogno tutti di più bravi leader e meno làder.

Anonimo ha detto...

si, condivido i dubbi.
di certo i repubblicani non si sono sforzati più di tanto.

comunque tanto di cappello ad una democrazia che dimostra comunque di essere molto dinamica e vitale.

speriamo non sia il canto del cigno.

Anonimo ha detto...

Actarus74

Mi dispiace deludervi, ma basta andare a guardare la liste dei finanziatori della campagna elettorale per capire che in pratica non cambiera' nulla.

Al contrario visto che film e pop star nere non basteranno a tener buoni i ghetti americani, ci pensera' il presindente.

Anonimo ha detto...

Cerco di non essere super-realista nè di esagerare in idealismo.

Aspettiamo il buon Barak al varco, seguiamolo, vediamo cosa dice e cosa fa senza aspettare furiose palingenesi o eccedere in realpolitik.

Sicuramente la presidenza Bush43 é stata "leggermente" inferiore alle aspettaive anche se il poverino é capitato nel momento più infelice che poteva capitargli:
- attacco alle Twin Tower
- lotta al terrorismo
- crollo epocale delle borse di alcune settimane fa...

Checco Raggio